300 morti nelle RSA tra Pio Albergo Trivulzio e Don Gnocchi solo a Milano
Qualche giorno fa sono partite le indagini dalla Procura di Milano, ma ieri un blitz di oltre 17 ore della Guardia di Finanza alla Baggina e dei Nas in altre strutture in tutta la Regione per cercare di di raccogliere documentazione per fare maggiore chiarezza.
Le perquisizioni per l’acquisizione di documenti si allarga e riguardano anche altre strutture : Ispezioni dei Nas nelle Rsa di Milano, Monza, Como e Varese e a Sondrio con la conseguente altre strutture.
I pm stanno procedendo in queste ore alle iscrizioni nel registro degli indagati dei vertici delle residenze sanitarie assistenziali in cui si sono verificati contagi e sono morti pazienti. Nell’inchiesta milanese coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano è stato iscritto nel registo degli indagati il Direttore Generale del Pio Albergo Trivulzio Giuseppe Calicchio con pesanti l’ipotesi di reato di epidemia colposa e omicidio colposo.
A peggiorare la situazione di Calicchio la denuncia di alcuni operatori sanitari che hanno denunciato la mancata messa a disposizione di dispositivi di protezione individuale come le mascherine, motivandolo oltremodo a non indossare detti dispositivi per non “creare allarmismi” e in una successiva lettera sottoscritta da una novantina di medici della struttura che ha asserito che le mascherine sarebbero state invece messe a disposizione “a partire già dal 23 febbraio”. Si indaga anche sulle eventuali omissioni nei referti e nelle cure fornite, sulla presunta ‘commistione’ tra anziani e pazienti dimessi dagli ospedali e infine sul ruolo dell’amministrazione regionale nella predisposizione di linee guida e piani pandemici. Infatti stamattina la Guardia di Finanza si è presentata anche in Regione Lombardia per capire rapporti e accordi tra le Rsa indagate e l’assessorato al welfare.
Intanto i casi di positività a Milano impennano superando le provincie di Brescia e Bergamo