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CULTURA

Milano: Messa per le vittime del virus celebrata dall’Arcivescovo

Milano 25 Marzo 2020

Nel Duomo di Milano, senza concorso di popolo, Celebrazione Eucaristica Presieduta dall’Arcivescovo nella solennità dell’Annunciazione del Signore, con diretta tv e web.

Solennità della Annunciazione Mercoledì 15 marzo Duomo di Milano Celebrazione in assenza di fedeli In suffragio di tutti i fedeli, defunti durante l’epidemia. Venga un angelo e annunci la gioia!

Omelia dell’Arcivescovo

  1. Manda, Signore, l’angelo dell’annunciazione! Abbiamo bisogno di una annunciazione, di un angelo di Dio che entri nelle case della solitudine smarrita, della convivenza noiosa, della frustrazione prolungata, del soffrire solitario, dell’impegno frenetico e logorante, del morire senza una carezza. Abbiamo bisogno di un angelo di Dio, un angelo dell’annunciazione, che raggiunga ogni donna anche se non si chiama Maria, anche se non abita a Nazaret. Manda, Signore, l’angelo della annunciazione che ripeta le antiche parole: rallegrati, il Signore è con te!

 

2. L’angelo dell’annunciazione per chi è morto senza una carezza. Manda, Signore, l’angelo della annunciazione per dare una carezza a quelli che sono morti in ospedale: noi non abbiamo potuto stringere la mano nel momento estremo, non ci è stato possibile raccogliere le ultime confidenze, scambiare un bacio per perdonarci. Le incombenze della pietà verso i morti, la sosta silenziosa per ricordare una vita intera, lo scambio consolatorio delle condoglianze, tutto si è trasformato in una desolazione struggente, in un insensato senso di colpa, in una impotenza imbarazzata. Manda, Signore, l’angelo della annunciazione e ci sia una luce, là dove noi vediamo solo un abisso insondabile e si apra una porta là dove noi avvertiamo solo un irrimediabile chiusura. Manda, Signore, l’angelo della annunciazione e ciascuno dei nostri morti accolga il saluto che invita alla gioia: rallegrati! Ciascuno dei nostri morti si senta trasfigurato dalla grazia, la grazia non meritata, la grazia che alcuni non hanno neppure chiesto, la grazia che si effonde anche oltre i gesti della Chiesa, anche oltre la prossimità dei familiari. Ciascuno dei nostri morti si senta chiamato con un nome nuovo: avvolta dalla grazia, riempita dalla grazia, piena di grazia. Manda, Signore, l’angelo della annunciazione non solo per i nostri morti, ma anche per i morti che in questo tempo non fanno notizia, che non fanno mai notizia: i bambini che non sono nati, chi era atteso e non è venuto e nessuno sa dove sia, i morti che non sono pianti da nessuno, quelli che forse hanno vissuto soli e sono morti soli, quelli che non contano niente per nessuno. Li raggiunga il tuo angelo, li chiami per nome, perché al tuo cospetto tutti hanno un volto, una storia, e un desiderio di felicità. Li raggiunga il tuo angelo per annunciare l’abbraccio: il Signore è con te.

3 L’angelo della annunciazione per quelli che hanno solo domande. Manda, Signore, l’angelo della annunciazione per tutti noi, che siamo rimasti con le nostre domande, con il vuoto dell’assenza dei nostri cari, che non siamo riusciti a dare aiuto, non siamo stati capaci di guarire, non abbiamo potuto dire le parole per consolare, non abbiamo dato l’ultimo bacio per dire a-Dio, arrivederci. Manda, Signore, l’angelo della annunciazione alle persone desolare, alle coppie che aspettavano un bambino che non è nato, a quelli che aspettavano un amore che non s’è compiuto. Manda, Signore, l’angelo dalla annunciazione che possa dar conforto a chi vede partire i morti degli altri, dopo tanto lavoro e tanta scienza per cercare rimedio, manda un angelo per gli infermieri e i medici che sia per loro come un fratello e dica loro: siete anche voi angeli della annunciazione, anche a voi è affidato il messaggio per dire a ciascuno che soffre e si inquieta: il Signore è con te. Manda, Signore, l’angelo della annunciazione presso ciascuno di noi, in ogni casa, dappertutto, e ciascuno possa sentirsi ispirato a imitare le parole e l’offerta di Gesù: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo mi hai preparato… allora ho detto: “Ecco, io vengo per fare, o Dio la tua volontà” (Cfr Eb 10, 5 ss; Sal 40, 7ss). Manda, Signore, il tuo angelo e ci convinca a fare la tua volontà, a dire come Maria, avvenga per me secondo la tua parola (Lc 1,38), sia fatta la tua volontà, perché tu vuoi solo la nostra gioia, tu vuoi solo quell’amore, quel servire, quello sperare che è principio dell’invincibile gioia: Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te (Lc 1,28). Mons.Mario Delpini Arcivescovo di Milano

 

Alessio Luisetto

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CULTURA

Milano: l’Arcivescovo celebra una Messa per i defunti in tempo di emergenza

Milano 24 Marzo 2020

 

Mercoledì 25 marzo – solennità dell’Annunciazione del Signore – alle ore 11 l’Arcivescovo Mario Delpini, raccogliendo l’invito della Conferenza Episcopale Italiana, celebrerà dal Duomo di Milano la Santa Messa in suffragio coloro che sono defunti in questi giorni di emergenza.

Sarà possibile seguire in diretta la Celebrazione su ChiesaTV (canale 195 del digitale terrestre), Radio Mater, sul portale www.chiesadimilano.it e sul canale Youtube Chiesadimilano.it.

 

Alessio Luisetto

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CULTURA

Alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone la Messa con l’Arcivescovo

Cesano Boscone 22 Marzo 2020

 

Questa mattina, nella quarta domenica della Quaresima ambrosiana, celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, presso la Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone senza la presenza di fedeli, in ottemperanza alle misure emanate dalle autorità in merito all’emergenza epidemiologica da CODIV-19.

Celebrazione trasmessa in diretta su Rai 3 grazie alla collaborazione della TgrLombardia, che interpreta così il suo ruolo di servizio pubblico.

Omelia dell’Arcivesco Mons.Mario Delpini:

Quarta Domenica di Quaresima Istituto Sacra Famiglia, Cesano Boscone 22 marzo 2020

Le domande e la decisione della fede1.Giorni di domande.Dove c’è una donna, dove c’è un uomo, ci sono anche domande: è il segno che non siamo una ruota in un ingranaggio, che non siamo una comparsa insignificante in un universo senza senso. Ci sono domande.Questo tempo, più di altri, è popolato di domande, si ripetono, si rivolgono a quelli che sanno rispondere e a quelli che rispondono senza sapere. Le domande ritornano come ossessioni, dicono lo smarrimento, la paura, il bisogno di rassicurazione, l’invocazione di una certezza in un marasma confuso.Domande e domande: perché questa epidemia? da dove viene? Come si diffonde? Potrò guarire? Ce la farà mia mamma? Che cosa ci dice questa situazione? Quando finirà? Che sarà di noi quando finirà? Domande e domande.

2.Una pagina di Vangelo piena di domande.

La storia drammatica di colui che era nato cieco è una storia piena di domande e aiuta a classificare le domande, a giudicarle, a interpretarle, a capire che cosa rivelano dell’animo umano.C’è la domanda curiosa: è lui? Non è lui? Sono quelli che vedono passare la storia e la classificano e ne discutono come se fossero in un salotto. Parlano di tutto, ma in fondo a loro non interessa niente. Vivono nel regno della chiacchiera e della banalità. Inseguono la novità, usano i punti esclamativi per segnalare il clamoroso. Poi passano oltre, come non fosse successo niente…C’è la domanda minacciosa: è la domanda alla quale i genitori del cieco guarito si sottraggono. È la domanda che impone una scelta: stai dalla parte del perseguitato o dalla parte del persecutore? Se ti dichiari dalla parte sbagliata, dalla parte del debole, dello sconfitto ti ritroverai anche tu sconfitto e debole. I genitori scelgono di evitare il pericolo.C’è la domanda maliziosa: sembra una domanda, ma è già una condanna; sembra una domanda, ma non vuole avere una risposta ma solo una conferma. È la domanda della ideologia, del potere che deve difendersi da ciò che lo mette in discussione: non vuole imparare niente da quello che avviene, garantire se stesso.

3.La prima e l’ultima domanda Ma la prima e l’ultima domanda sono le più impegnative.

La domanda inevitabile e sbagliata: la prima domanda è quella che tutti si fanno di fronte al soffrire: “di chi è la colpa?” perché? Perché è nato cieco? Chi ha peccato? È la domanda inevitabile, ma Gesù dice che è la domanda sbagliata. Gesù dice: se il mondo è sbagliato non chiederti chi ha sbagliato; non cercare una causa, non cercare un colpevole. Non incolpare Dio non sapendo chi altro incolpare.Non domandarti perché sia sbagliato il mondo, domandati invece se ci sia una via di salvezza, se si possa aggiustare il mondo e l’umanità.La domanda decisiva:l’ultima è la domanda più importante e decisiva. Tu credi nel Figlio dell’uomo?Gesù ha consentito al cieco di vedere per potergli dire: lo hai visto, è colui che parla con te.Gesù agisce perché in lui siano manifestate le opere di Dio.L’opera diDio non è di creare un mondo sbagliato, dove qualcuno nasce cieco, dove qualcuno muore giovane, dove incombe una disgrazia che spaventa i figli degli uomini, dove che è ricco diventa sempre più ricco e chi è povero sempre più povero, dove c’è chi può curarsi quando è malato e anche quando è sano e dove c’è che deve ammalarsi e non ha come curarsi.L’opera di Dio non è il mondo sbagliato, ma la missione di Gesù: credi nel Figlio dell’uomo? Hai fiducia che Gesù sia la via di salvezza? Ti affidi alla sua parola per dare alla tua vita l’unico significato possibile, cioè quella di essere vocazione a vivere come il Figlio dell’uomo, cioè fare della vita un dono per ricevere in dono la vita di Dio?

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LOMBARDIA

Domenica 8 Marzo l’Arcivescovo celebra a Carate Brianza

Domenica 8 Marzo 2020, l’Arcivescovo Mons.Mario Delpini , presiderà alle ore 11.00 la Celebrazione Liturgica nella II^Domenica di Quaresima, senza concorso di popolo, dalla Basilica di Agliate (Carate Brianza).

La celebrazione liturgica sarà trasmessa su RAI3 Tgr Rai. A.L.

Nota ufficiale del portale www.chiesadimilano.it