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Legnano

Legnano, movida con rapina

 

Legnano, movida con rapina

Finisce in manette un 21enne tunisino, responsabile di una rapina, catturato dalla polizia di Genova all’ atto dello sbarco da una nave.

Le indagini, condotte dal commissario di Legnano, sono iniziate dopo la denuncia di alcuni giovani rapinati nel centro di Legnano, in orario di movida, con minacce e aggressioni fisiche da parte di alcuni ragazzi di origine straniera.

Due di loro erano stati arrestati all’alba del 15 maggio scorso: un ragazzo marocchino di 20 anni residente a Legnano e un italiano di 19 anni che abita con la famiglia a San Vittore Olona.

Un marocchino di 27 anni era poi stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Olgiate Olona, mentre un tunisino di 19 di Cerro Maggiore aveva avuto l’obbligo di firma nella caserma dei carabinieri. Altri sei ragazzi, tutti magrebini tra i 18 e i 25 anni, erano inoltre stati denunciati, chi per rapina e chi per lesioni.

L’indagine è stata condotta dagli uomini del commissariato diretto dal vice questore Umberto D’Auria.

Francesca Cavellini

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Busto Arsizio

Palermo: andavano fino a Milano per mettere a segno i loro colpi.

Arrestati cinque rapinatori che da Palermo andavano fino a Milano per mettere a segno i loro colpi, ma anche a Busto avevano fatto tre rapine.

 

I malviventi sono responsabili di tre rapine consumate e una tentata, tutte in danno di istituti bancari “UBI Banca” commesse a Milano tra i mesi di maggio e agosto 2019 e che hanno fruttato più di 290 mila euro.

Le indagini della Squadra mobile milanese in collaborazione con quella di Palermo, hanno permesso di scoprire l’esistenza di un gruppo criminale specializzato in rapine in banca che utilizzava un appartamento a Rozzano (Milano) come base operativa.

Ogni rapina è stata commessa utilizzando dei taglierini per minacciare i dipendenti e i clienti che venivano bloccati in attesa dell’apertura temporizzata dei “caveau”.

La permanenza dei rapinatori all’interno della banca non superava i 50 minuti e in alcune occasioni hanno utilizzato anche delle fascette da elettricista per bloccare le persone; inoltre, i malviventi per non lasciare impronte digitali facevano ricorso al mastice “Attack” per coprire i polpastrelli delle dita.

Il pianificatore dei colpi era un uomo del gruppo, originario di Palermo ma residente a Rozzano che ospitava nel suo appartamento i complici trasfertisti.

Grazie alla sua conoscenza del territorio era in grado di individuare l’obiettivo.

Ed era sempre lui a portare i complici sul posto per occuparsi della rapina mentre aspettava in macchina fungendo anche da palo.

Del gruppo faceva parte anche un esperto rapinatore che prima di effettuare il colpo faceva gli ultimi sopralluoghi per studiare in ogni minimo particolare la rapina.