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Tre perquisizioni eseguite dalla Polizia di Stato presso le abitazioni di tre “writers”.

( F P ) Gli Agenti del Posto Polfer di Varese, unitamente agli operatori della Squadra di PG della Polfer di Milano, hanno eseguito, nella giornata di ieri, tre perquisizioni delegate dal Pubblico Ministero competente, presso le abitazioni di tre giovani varesotti, accusati del reato di imbrattamento a convogli ferroviari.

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Cronaca

Nuove truffe corrono in rete


Varese: truffa sfociata in rapina nei confronti di una anziana sola

Una
volta in TV era facile imbattersi in programmi dove venivano offerti in vendita
oggetti che risultavano rubati o le famose offerte di Vanna Marchi.  Non poche televendite si sono poi rivelate
truffe. Oggi abbiamo la rete che offre non poche possibilità di lavoro a
truffatori più o meno abili. E’ di pochi giorni fa la notizia della chiusura da
parte dell’Agcom di alcuni siti che offrivanoprodotti a prezzi particolarmente
scontati con il sistema definito “buy and share”. Potrebbe sembrare uno dei
nuovi strumenti offerti dalla digital economy e, forse, nelle intenzioni
originarie di chi lo ha inventato lo era. Tuttavia qualcuno ha impiegato ben
poco tempo per applicarvi il cosiddetto “schema Ponzi.”

In pratica con il buy and share gli utenti vengono fatti iscrivere a gruppi di acquisto, non gratuitamente, dove si prospetta l’acquisto di beni di consumo a prezzi inferiori ai normali listini, in particolare cellulari. Non viene detto, però, è che in realtà non si ha la possibilità di effettuare una vendita immediata, bensì viene inserita una prenotazione che potrà essere soddisfatta solo con la successiva adesione di altri utenti che vada a compensare le richieste di chi li ha preceduti.

I siti oscurati non solo non offrivano adeguate informazioni sulle modalità operative, ma neppure garanzie sulla possibilità di acquistare il bene prenotato. Inoltre alcuni dei siti creavano non poche difficoltà per l’esercizio dei diritti dei consumatori. In sintesi un sistema piramidale che scarica sugli utenti ultimi arrivato i maggiori rischi. Le modalità, peraltro, vengono inserite sui siti con linguaggi talmente criptici, ma alla fine esaustivi, tali che gli utenti spesso hanno ben poco di cui lamentarsi. Ovviamente le società che gestiscono queste forme di “commercio” sono quasi sempre S.r.l. da cui è impossibile ottenere rimborsi o risarcimenti danni.





Diverso
invece il caso di siti che offrono strepitosi guadagni mediante uso,
circolazione e investimenti in monete digitali, in particolare bitcoin, dopo
che sono state già smascherate truffe mediante gli inesistenti onecoin,
spacciati come criptovaluta globale e trasparente alla portata di tutti.  Uno dei due ideatori è stato condannato negli
Stati Uniti, mentre la sorella sembra sia ancora latitante. Anche qui il
sistema era sempre lo stesso, pubblicizzato anche in eventi con caratteri
hollywoodiani in cui pensionati e casalinghe garantivano guadagni anche fino a
novantamila euro a settimana. Importante era però, prima di tutto, iscriversi,
pagare la fee per l’acquisto di un kit di materiale e corso di formazione per
poi iniziare a creare la propria rete di collaboratori e partner. Lo stesso
accade con siti che invitano a investimenti in criptovalute.

Uno dei nuovi sistemi è quello di indurre i risparmiatori ad “iscriversi ad un club” il cui scopo sarebbe quello di investire in maniera differenziata e con monete dematerializzate o comunque descritte nei più svariati modi. Interessante il loro modo di proporsi in concorrenza al sistema bancario che viene anche definito quello del signoraggio. Specchietti per le allodole di chi non si fida delle banche tradizionali. In ogni caso l’utente spesso non si sofferma sul fatto che per poter trasferire la fee di ingresso richiesta, oppure il primo investimento magari di soli cento euro, deve digitare i propri codici bancari e password. Estremamente probabile essere vittima di furti di dati mediante phishing. Altro sistema usato è quello di utilizzare una Initial Coin Offering (ICO), strutture che mediante i loro siti raccolgono investimenti per start up. Allettati dalla prospettiva di facili guadagni a breve, i risparmiatori non si soffermano ad analizzare i progetti che vengono proposti né, tantomeno, si accertano che vi sia dietro queste attività. E’ a volte del resto sufficiente leggere con maggiore attenzione i siti e scoprire che, talvolta, non è neppure indicata una sede legale o di riferimento né, tantomeno neppure una mail a cui fare riferimento. Spesso l’unico contatto è quello di hci ha proposto l’investimento che è spesso anche lui vittima di un raggiro forse inconsapevole da parte di chi lo ha a sua volta coinvolto.





Di Gianni Dell’Aiuto

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Area Malpensa

Coronavirus, Fsi-Usae Sicilia: “Nessun allarmismo ma massima attenzione

Coronavirus, Fsi-Usae Sicilia: “Nessun allarmismo ma massima attenzione per personale ospedaliero, del 118, delle forze dell’ordine e degli aeroporti”

PALERMO – La  diffusione  in  tutto  il  mondo  del  nuovo ed aggressivo virus, partito dalla Cina, preoccupa tutto il personale che svolge i servizi per affrontare ogni situazione. Il possibile rischio di contagio ha fatto scattare un allarme generale. In particolare, negli ospedali delle città provviste di aeroporto il rischio riguarda medici, infermieri, operatori socio-sanitari, autisti di ambulanza, forze dell’ordine e personale aeroportuale, che spesso nelle operazioni di soccorso non sono cautelati a sufficienza.

“In ambito sanitario – spiega Coniglio segretario regionale del sindacato Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei – per evitare contaminazioni è indispensabile utilizzare i dispositivi di protezione individuali, come indicato dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro e nelle indicazioni del Ministero della Salute. Data la loro importanza, essi devono rispondere agli standard previsti dalla normativa europea. Per difendersi dalle minacce alla salute occorrono, quindi, dispositivi specifici, grembiuli speciali e occhiali di protezione, maschere facciali o semi-maschere con filtro, ecc. Per questi motivi il sindacato ha chiesto alle istituzioni coinvolte nel sistema di prevenzione di intervenire subito a potenziare ogni azione per tutelare il personale, mediante una formazione dedicata ai rischi specifici e all’uso dei dispositivi.

Calogero Coniglio, si dice “fortemente preoccupato” per la salute degli operatori e dei cittadini siciliani. Regione, aziende sanitarie, ospedaliere, aeroporti e Comuni devono mettere in campo tutti i controlli necessari per tutelare la salute degli operatori e dei siciliani. E’ necessario attivare un meccanismo di sorveglianza delle condizioni di salute di tutti i viaggiatori in arrivo – continua Coniglio – non solo negli aeroporti, ma anche negli ospedali, nei pronto soccorso dell’isola. Bisogna attrezzare i reparti ospedalieri di presidi, in particolare quelli specialistici come i reparti di malattie infettive, fornire i farmaci necessari. La Fsi-Usae chiede massima attenzione, adeguati gli interventi e le risorse messi in campo delle autorità regionali e locali a fronte del rischio diffusione del virus. La Fsi-Usae – conclude Coniglio – non vuole creare allarmismo, ma questi fatti confermano quanti eroi sono indispensabili in un’organizzazione che prevede la prevenzione, la gestione, la cura e la protezione dei cittadini”.

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Istituzioni

Task-force Ministero della Salute:“Punto della situazione su porti e aeroporti”

Si è riunita questa mattina la task-force coronavirus 2019-nCoV del Ministero della Salute alla presenza del ministro della Salute, Roberto Speranza, e del Commissario Straordinario, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli.

È stato fatto il punto della situazione sui controlli e sulle misure che riguardano porti e aeroporti e sulla partenza del volo militare che riporterà nel nostro Paese gli italiani da Wuhan su cui è imbarcato anche il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri.

Un focus è stato dedicato al servizio 1500 e alle domande più frequenti poste da cittadini italiani e stranieri al numero verde.

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Editore-Criseo

Task-force Ministero della Salute:“Punto della situazione su porti e aeroporti”

Si è riunita questa mattina la task-force coronavirus 2019-nCoV del Ministero della Salute alla presenza del ministro della Salute, Roberto Speranza, e del Commissario Straordinario, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli.

È stato fatto il punto della situazione sui controlli e sulle misure che riguardano porti e aeroporti e sulla partenza del volo militare che riporterà nel nostro Paese gli italiani da Wuhan su cui è imbarcato anche il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri.

Un focus è stato dedicato al servizio 1500 e alle domande più frequenti poste da cittadini italiani e stranieri al numero verde.

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Inarzo

FEBBRAIO all’ArciCUAC – tutti gli appuntamenti

Venerdi 7 febbraio
WAKONDA
Un duo Blues-Rock ispirato dal blues anni ’30 con influenze sonore alla Jimi Hendrix, Neil Young e Mavis Staples.






Venerdi 14 febbraio
Rassegna YOUNG AMERICANS: STANLEY KUBRIK
Storytelling a cura di Maurizio Principato.

Venerdì 21 febbraio
LA VERITA’ DELL’ ACQUA – romanzo di Francesca Battistella.






Partendo da un episodio di cronaca nera, in un caleidoscopio di personaggi, il romanzo scava nella calma apparente degli operai del Lago d’Orta degli anni ’80.
Prima della serata “Un piatto in compagnia”.

Venerdì 28 febbraio
1970-2020: DALLO STATUTO DEI LAVORATORI ALLA CARTA DEI DIRITTI – 50 anni di lotte del sindacato varesino.
Nel documentario prodotto dall CGIL di Varese le immagini e le testimonianze di alcuni dei protagonisti di una Storia lunga mezzo secolo.

APERTURA CIRCOLO ore 20.00
INGRESSO CON TESSERA ARCI 2019-20

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Cronaca

Yoshi la tartaruga “Caretta caretta” celebra la libertà con una nuotata record di 35.000 chilometri – VIDEO

Era stata rilasciata al largo delle coste di Città del Capo nel 2017

Yoshi è già
un fenomeno in Sudafrica, e sta iniziando a ottenere fan in Australia. E anche
nel resto del mondo. Per circa venti anni, l’animale ha nuotato pigramente
nell’acquario Two Oceans a Cape Town. Da piccola fu raccolta da pescatori
giapponesi. L’equipaggio la consegnò all’acquario: lì è cresciuta sana ed è
diventata una star. Maryke Musson era una delle giovani biologhe che videro
arrivare l’animale in quel giorno. Nel 2015 ha iniziato a lavorare come biologa
marina nello stesso acquario. Il noto acquario dei due oceani ha una
reputazione impareggiabile per qualità e competenza in tutto il mondo, per aver
salvato circa 600 tartarughe nel corso degli anni. Musson ha percepito un’opportunità
durante il suo lavoro per un ritorno della superstar Yoshi in mare. La
tartaruga è stata appositamente addestrata nel bacino sudafricano per nuotare
di nuovo in mare aperto con un programma di fitness e formatori speciali che
l’hanno incoraggiata a percorrere distanze sempre più grandi. È stata
rilasciata due anni fa e da allora Yoshi è stata in viaggio. Grazie a una
connessione satellitare e un canale, Yoshi è facile da seguire. Musson tiene un
blog molto letto in cui sono registrati i viaggi della tartaruga. L’acquario
segue più animali rilasciati. Ma nessuno di loro ha percorso 35.650 chilometri a
nuoto in 745 giorni, nuotando spesso contro corrente, da quando è stata calata
nell’Oceano Atlantico al largo di Cape Point poco più di due anni fa. Gli
scienziati si aspettavano che il rettile marino da 183 kg (403 libbre) si
dirigesse verso le spiagge di allevamento africane stabilite più vicino
all’equatore sulle coste dell’Atlantico o dell’Oceano Indiano. Tuttavia, dopo
un anno di viaggio di alimentazione lungo la costa occidentale dell’Africa in
Angola, ha sorpreso i ricercatori nuotando verso Cape Town, aggirando il Capo
di Buona Speranza. “Sì, una media di 48 chilometri al giorno, tutti i
giorni, per più di due anni, sicuramente una migrazione da record”, scrive
con orgoglio Musson nel suo blog. La tartaruga avventurosa  può essere seguita qui. Per fare un
confronto: il nuotatore olandese di lunga distanza Maarten van der Weijden ha
battuto un record mondiale entro 24 ore: 102,4 chilometri. L’avventuriero
britannico Ross Edgley nuotò in Gran Bretagna in 157 giorni: 2.882 chilometri.
Le megattere hanno raggiunto 8000 chilometri. Ma Yoshi ora è più di quattro
volte più staccato. L’aspettativa era che la tartaruga marina vicino al
Sudafrica avrebbe continuato a fare il bagno. “Ha esplorato l’Oceano Atlantico
prima di iniziare l’avventura nel caldo Oceano Indiano. Ora è a nord-ovest
dell’Australia, in viaggio verso Dirk Hartog Land ”, osserva Musson. L’ultima
isola deve il suo nome allo skipper olandese Dirck Hartog della nave Eendracht,
che nel XVII secolo sbarcò come secondo europeo in Australia (il primo sulla
costa occidentale). “Yoshi segue la rotta Eendracht da Città del Capo a
Giacarta nel 1616, con un giro extra al largo della costa occidentale
dell’Angola. Dirk Hartogland ha una popolazione annuale di tartarughe
nidificanti di circa 1.400 femmine. È un’area protetta “.Yoshi ha ora
inviato 20.158 messaggi di localizzazione ai satelliti. Musson oggi sta
monitorandoi un messaggio proveniente da Bali, 2000 chilometri più a est. Per Giovanni
D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti
”. una rara e preziosa occasione per risarcire la natura dei
danni che noi uomini contribuiamo a creare. Ecco i links dei video:

https://www.youtube.com/watch?v=yujwZY3tNjY&feature=emb_logo

https://youtu.be/U9YgHofDNDg

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Cronaca

Appello della Colombia: qualche zoo vuole gli ippopotami di Pablo Escobar? – VIDEO

Gli ippopotami di Pablo Escobar sono già una specie invasiva in Colombia. Questi animali, pericolosi e difficili da catturare, stanno alterando la qualità dell’acqua. Si tratta dell’ennesima eredità scomoda del narcotrafficante morto nel 1993

Pablo Escobar è morto un quarto di secolo fa eppure la Colombia fa ancora i conti con la sua eredità scomoda che non sempre ha a che vedere con il traffico di droga. Questa volta la minaccia postuma del più famoso narcotrafficante del mondo è di tipo animale: parliamo dei discendenti degli ippopotami del Re della droga che, allo stato brado, stanno mettendo a rischio l’ecosistema locale. La popolazione di ippopotami, infatti, è salita alle stelle in Colombia. I quattro ippopotami un tempo importati dal trafficante di droga colombiano Pablo Escobar hanno finito per diventare un problema per il mantenimento dell’ecosistema locale, al punto che rappresentano una specie invasiva che aggiunge già fino a circa 80 esemplari, secondo un recente studio. Esperti dell’Università della California a San Diego e dell’Università Pedagogica e Tecnologica della Colombia hanno esaminato le conseguenze che il paese sudamericano della fauna ha raccolto per la tenuta ‘Naples’,dove ha accumulato specie esotiche come rinoceronti, giraffe e zebre. La maggior parte di questi animali furono trasferiti dopo l’arresto del kingpin, ma non così gli ippopotami, pericolosi e difficili da catturare. Secondo lo studio pubblicato dalla rivista “Ecology”, la popolazione ha rilevato danni al sistema acquatico della zona. Il biologo Jonathan Shurin, ha sottolineato che queste specie hanno già “un grande impatto sugli ecosistemi della loro zona natale in Africa” e, portato in Colombia, “un nuovo continente con un ambiente completamente nuovo”, l’impatto è amplificato. “Le conseguenze negative per la qualità dell’acqua e le risorse delle falde acquifere derivano dalla crescita di alghe e batteri nocivi.” Gli scienziati hanno paragonato i laghi alla presenza di ippopotami e altri senza di essa per concludere che gli animali stanno disturbando il sistema in vari modi. Nutrienti e materiale organico vengono introdotti nell’acqua dalle aree adiacenti e, mentre la maggior parte della giornata passa all’interno del lago, le loro feci alla fine alterano la composizione chimica e i livelli di ossigeno. I ricercatori evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,osservano anche che la popolazione dell’ippopopolazione continuerà a crescere nei prossimi anni, probabilmente “esponenzialmente”. “Nei prossimi due decenni potrebbero essere migliaia”,ha detto Shurin in una dichiarazione. Per questo motivo, ha chiesto un intervento. “Lo studio suggerisce che è urgente decidere cosa farne. La domanda è, che cosa dovrebbe essere fatto? “E’ stata considerata la possibilità di sterilizzarli, ma è molto costoso. Per un individuo è costato 100 milioni di pesos (quasi 30mila euro)” ha riferito il biologo”. “Abbiamo parlato con esperti africani  perché stiamo anche contemplando la possibilità di liberarli in quel continente, ma dicono sia un rischio perché potrebbero portare dei parassiti dal nostro ecosistema, ponendo a rischio dunque la flora e la fauna africane”. Inoltre le autorità colombiane non dispongono dei fondi necessari alla loro conservazione e preferiscono destinarli a specie autoctone come felini o orsi. “Investire su una specie esotica è triste”, ammette Jonathan Shurin, che rilancia: “Quali zoo vogliono dare rifugio agli ippopotami selvatici di Pablo Escobar?” La clip degli ippopotami è visionabile al link di YouTube https://www.youtube.com/watch?v=TU1laVxReaY

https://www.youtube.com/watch?v=TU1laVxReaY

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Trasporti

Situazione “Air Italy”: “Sportello dei Diritti” il governo s’impegni a tutelare i lavoratori

In una lettera inviata lo scorso 29 gennaio e che non ha avuto l’eco sui media che avrebbe meritato, le rappresentanze sindacali aziendali della compagnia aerea Air Italy hanno rivolto un appello alle istituzioni competenti e quindi Ministero del Lavoro, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dei Trasporti, Presidenti delle Regioni Lombardia e Sardegna, nella crisi di Meridiana/Air Italy, culminata nell’accordo interministeriale del 26 giugno 2016, per chiedere un incontro urgente e l’apertura di un tavolo di confronto fra le parti al fine di scongiurare una nuova crisi con il conseguente rischio di ripercussione sui lavoratori. In tale ottica, anche lo “Sportello dei Diritti“, nella persona del presidente Giovanni D’Agata, rilancia l’invito in questione e ripropone la nota a firma dei sindacati affinché siano sensibilizzate ad intervenire prontamente e tempestivamente per evitare qualsiasi tipo di conseguenza negativa sui dipendenti. Di seguito la nota trasmessa dai sindacati.





“Onorevoli Ministri e Spett.li Presidenti, Ormai da alcuni mesi le scriventi Federazioni Nazionali, anche per il tramite delle proprie rappresentanze, anche di natura locale, hanno posto alla Vostra cortese attenzione la gravissima situazione in essere nella società Air Italy. Dopo l’ingresso della società Qatar Airways tutte le aspettative e gli impegni assunti dal management sono stati disattesi ed ormai da mesi prosegue l’opera di dismissione di aeromobili, di chiusura e trasferimento delle attività verso altri vettori, determinando scenari preoccupanti non solo per i lavoratori di questa importantissima azienda ma anche per i territori coinvolti, considerati gli effetti nefasti in termini di prospettive occupazionali.Le relazioni industriali fra le OOSS e la proprietà di Air Italy, AKFED Foundation in testa e QATAR Airways socio di minoranza, sono del tutto inadeguate e carenti e sembrano più che mai finalizzate ad esacerbare gli animi piuttosto che tentare di risolvere i problemi esistenti.Le ultime notizie, inoltre, riportano l’ennesimo cambio di COO e generano il timore, per tutti i motivi sopra riportati, che si verifichi una possibile uscita della Fondazione AKFED dalla Compagnia.Nel comunicato del 25 novembre dello scorso anno, abbiamo già segnalato il progressivo e rapido ridimensionamento dell’attività di volo e del network operato dalla compagnia e contestualmente la riduzione della flotta ad un numero di aeromobili sempre più esiguo, assolutamente insufficiente a mantenere e presidiare quote di mercato e redditività tali da garantire la sostenibilità economica e dunque la sopravvivenza della Compagnia stessa.Nel momento in cui scriviamo il management di Air Italy ha disposto di procedere alla fuoriuscita dalla flotta di un ulteriore aeromobile di “lungo raggio”, a cui farà seguito un altro entro la primavera, senza alcuna previsione certa e documentata, di nuovi ingressi di aeromobili in sostituzione di quelli in uscita. Inoltre, rimane inevasa la nostra reiterata e pressante richiesta di risolvere il ricorso massiccio al noleggio di aeromobili presso compagnie straniere, il c.d. “wet leasing”, che ha, di fatto, comportato la cessione in blocco di quasi tutta l’attività di medio e corto raggio della Compagnia. Non resta, ormai, nessuna traccia dell’ambizioso piano di rilancio annunciato dal Ceo di Qatar Airwais all’atto della partnership con Air Italy, nè tanto meno, di un piano industriale che indichi, anche solo a breve/medio termine, le azioni necessarie per uscire da una crisi ormai cronica e più che preoccupante. Il quadro generale che si sta delineando porta ogni considerazione oltre la soglia della mera preoccupazione, rappresenta un allarme serio che getta più di un’ombra sulla capacita ̀ di garantire la continuità industriale della Compagnia e con essa il mantenimento dei più di 1200 posti di lavoro, suddivisi fra la Sardegna e la Lombardia, in aggiunta, come detto, alle ricadute che potrebbero determinarsi in tutto l’indotto nel territorio sardo e lombardo. Il silenzio dei responsabili di tale crisi e ̀ ormai assordante. Per tale motivo facciamo appello a tutte le istituzioni competenti nella crisi di Meridiana/Air Italy, culminata nell’accordo interministeriale del 26 giugno 2016, per chiedere un incontro urgente e l’apertura di un tavolo di confronto fra le parti. Le scriventi OOSS auspicano che questa richiesta d’incontro urgente possa trovare la dovuta considerazione ed attenzione, anche perché si innesta, per importanza e rilevanza, nel quadro più generale della crisi di tutto il settore del trasporto aereo”.

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SPORT

Morto l’ex presidente del Perugia Luciano Gaucci

( F P ) L’ex presidente del Perugia, Luciano Gaucci, e’ morto oggi all’eta’ di 81 anni. Il decesso e’ avvenuto a Santo Domingo dove l’imprenditore viveva ormai da alcuni anni. Era da tempo malato. La conferma e’ arrivata da ambienti vicini alla societa’ umbra.
Gaucci era nato a Roma il 28 dicembre del 1938 e ha iniziato la sua avventura nel mondo del calcio come vice di Dino Viola alla Roma, per poi diventare il patron del Perugia. Durante la sua gestione durate 13 anni ha ottenuto una promozione dalla Serie C1 alla Serie B nel 1994, due promozioni dalla Serie B alla Serie A (1996 e 1998), piu’ una promozione in Serie B revocata per illecito sportivo al termine del campionato 1992-1993, che costo’ tre anni di squalifica al presidente.

Durante le stagioni in Serie A il Perugia raggiunse la semifinale di Coppa Italia 2002-2003 e la partecipazione alla Coppa UEFA 2003-2004, successiva alla vittoria della Coppa Intertoto 2003, primo trofeo importante della societa’.

E’ stato anche proprietario della Viterbese (dal 1997 al 2000 con una promozione in C1), Catania (dal 2000 al 2004 con una promozione in B) e Sambenedettese (dal 2000 al 2004 con 2 promozioni dalla Serie D alla C1).

Gaucci sara’ ricordato per essere stato anche il primo, e per adesso unico, presidente ad affidare la panchina di squadra di calcio a un’allenatrice: nel 1999 chiamo’ infatti Carolina Morace alla guida della Viterbese.

Fu lui, inoltre, a far debuttare in Serie A Serse Cosmi e in Serie B Stefano Colantuono. Fu anche il primo a portare un giocatore giapponese in Italia, con Hidetoshi Nakata e a tesserare il terzogenito del colonnello Gheddafi, Saadi che arrivo’ a Perugia il 29 giugno del 2003.