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Cocquio Trevisago, la vittoria di Centrella con la fotografia del territorio

COMPLETATO LO SCREENING SIEROLOGICO: COCQUIO PRONTA ALLA FASE 2 Sono giunti i referti della campagna epidemiologica gratuita effettuata nel Comune di Cocquio Trevisago dal 14 al 17 aprile 2020 su 1094 cittadini (residenti e non residenti) con mobilità lavorativa o appartenenti a categorie a rischio.

I dati verranno analizzati a scopo scientifico dai ricercatori dell’Università di Genova e CNR di Roma , confrontati con quelli ricevuti da altri comuni lombardi.

I dati sono stati forniti dalla Societa’ che si è occupata dei prelievi e dell’analisi degli stessi.

Ulteriori indagini sono in corso da parte del laboratorio per valutare l’incremento anticorpale e le patologie correlate dei soggetti nella fase attuale di contagiosita’ pandemica, oltre ad una analisi statistica e scientifica completa che verra’ consegnata nei prossimi giorni. I dati offerti dalla indagine epidemiologica offrono una “fotografia” dei possibili soggetti affetti da COVID e asintomatici nel nostro territorio, e possono fornire utili indicazioni per valutare quanto la contagiosità nel nostro paese sia stata determinata dal focolaio sviluppatosi nella struttura Residenziale Sacra Famiglia.

Per una completa analisi dei dati, aggiorniamo intanto i casi positivi nel nostro paese alla data odierna: Totale casi dichiarati da ATS: 102 Ospiti di Sacra Famiglia positivi al Covid19: 83 Dipendenti di Sacra Famiglia Covid positivi e residenti a Cocquio: 11 (su 40 dipendenti positivi) Parenti dei dipendenti di Sacra Famiglia Covid positivi e residenti a Cocquio: 3 Altri cittadini di Cocquio Trevisago Covid positivi: 5 In merito allo screening sierologico, sono stati sottoposti all’indagine 1094 soggetti, così suddivisi: – residenti a Cocquio Trevisago: 847 – non residenti a Cocquio Trevisago (ma con attività lavorativa nel nostro comune): 247 I soggetti con incremento anticorpale risultano essere, dalle valutazioni riportate dal laboratorio, 22 (ai quali vanno aggiunti i 5 concittadini di cui sopra, già dichiarati positivi e già in isolamento). Ovviamente i 22 soggetti con incremento anticorpale sono rappresentativi di 22 famiglie della nostra comunita’.

 La percentuale di sospetti positivi residenti o con attivita’ lavorativa a Cocquio Trevisago risulta quindi pari al 2,4 % del campione analizzato.

Una percentuale quindi relativamente bassa dei soggetti residenti o con attivita’ lavorativa a Cocquio Trevisago è probabilmente venuta sino ad ora in contatto con il virus (ricordiamo infatti che l’indagine eseguita non offre un “patentino di immunita” al soggetto) , e il notevole incremento dei soggetti positivi del nostro comune sino ad oggi è stato determinato dal focolaio infettivo della Struttura Residenziale per disabili “Istituto Sacra Famiglia”, ma con una minima ripercussione sulla diffusione virale nei cittadini del nostro comune .

Abbiamo comunicato telefonicamente l’esito del test ai soli soggetti positivi a cui consegneremo il referto stesso; per loro il Centro Operativo Comunale (COC) è attivo per fornire supporto informativo (secondo le regole della privacy) e i sistemi di protezione individuale, consigliando norme di autoisolamento, in attesa delle opportune azioni che ATS deciderà di compiere. I dati raccolti infatti sono a disposizione di ATS Insubria per ulteriori provvedimenti (indagini epidemiologiche, eventuale precoce trattamento o conferma diretta con tampone), per prevenire il possibile incremento di contagiosità virale e per tutte le azioni che riterrà opportune.

Confermiamo infatti l’invio dei dati in forma strettamente riservata alla piattaforma ATS, dopo comunicazione avvenuta da parte dei dirigenti sanitari preposti. Dai dati raccolti e dalla bassa percentuale di sospetti contagi nel nostro comune sino ad oggi, si evince il successo dell’operazione di “lockdown” attuato nel nostro territorio, in primis il completo rispetto delle regole di autoisolamento dei nostri concittadini effettuate nelle scorse settimane, grazie anche all’importante supporto garantito dagli operatori della Protezione Civile e dei volontari per favorire in ogni modo la protezione dei cittadini (consegna spesa e farmaci a domicilio, consegna anticipata di mascherine, ecc.).

La bassa percentuale di contagi ci porta anche a confermare la validità dell’azione preventiva di igienizzazione e sanificazione del territorio che il comune di Cocquio Trevisago ha effettuato frequentemente e precocemente: azione che in precedenza era stata definita di non sicura utilità dagli enti superiori, e che invece ora viene confermata dalle direttive ministeriali.

Ma i risultati della nostra indagine possono dare adito anche ad altri diversi spunti di riflessione, primo tra tutti il fatto che proprio perché ancora pochi soggetti sono venuti in contatto con la patologia virale, come amministratori riteniamo che vi sia la necessità che venga aumentato il supporto del sistema sanitario territoriale, per evitare il rischio che durante la fase 2 il grande numero di soggetti non ancora positivizzati possa incorrere nel contagio senza un solido apparato che permetta il trattamento domiciliare, evitando quindi le criticità del recente passato.

Non vanno dimenticate infatti le dichiarazioni del Ministro della Salute Roberto Speranza: “I pazienti vanno trattati il più presto possibile sul territorio, prima che si instauri la malattia vera e propria, ossia la polmonite interstiziale bilaterale, che quasi sempre porta il paziente in rianimazione”.

Questi dati inoltre ci portano anche a riflettere su quale dovrà essere la gestione territoriale nella prossima “Fase 2”, ossia quella della “riapertura”, durante la quale il distanziamento sociale e l’uso dei sistemi di protezione saranno fondamentali per scongiurare nuovi contagi in una comunita’ dove solamente una piccola percentuale di soggetti ha dimostrato un incremento dei livelli anticorpali, indice di possibile contatto virale.

Infine, i dati verranno analizzati a scopo scientifico dai ricercatori dell’Università di Genova e CNR di Roma , confrontati con quelli ricevuti da altri comuni lombardi e paragonati con le successive e specifiche azioni di screening regionale nel nostro territorio.

La nostra azione ha avuto come fine quello di fotografare il nostro territorio in un periodo immediatamente precedente alla possibile riattivita’ della popolazione (Definita come Fase2) con una indagine epidemiologica comprendente un ampio numero di soggetti. Cio’ al fine di poter dare il nostro contributo ad una una ripartenza più sicura della nostra comunita’, nell’ottica di una proficua collaborazione con le strutture sanitarie superiori atte alla tutela della nostra popolazione.

Il Sindaco Danilo Centrella

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