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Ricordando l’evento “La Forza è Donna”: con le donne, per le donne

In attesa di capire se quest’anno ci sarà una nuova edizione, la seconda edizione di La forza è donna,si è tenuta l’anno scorso, si tratta di iniziativa che ha lo scopo di mettere in evidenza la “forza” delle donne e il loro contributo alla società, in un periodo storico che purtroppo registra ancora casi di sessismo, discriminazione e, soprattutto, numerosi casi di femminicidio.

L’evento, presentato nella scorsa primavera, è stato organizzato dal Comune di Cairate insieme all’associazione Eva Onlus di Busto Arsizio, la Libera Biblioteca di Cairate, la Provincia di Varese e la Regione Lombardia.
L’iniziativa ha previsto ben 7 appuntamenti, per una durata complessiva di una settimana con Io corro, e tu?, una camminata di 6 chilometri e una raccolta fondi a favore della già citata Eva onlus.

L’assessore alla cultura di Cairate Anna Pugliese ha dichiarato che l’evento vuole “riprendere il percorso della prima edizione”, ossia non solo trattare argomenti delicati come la violenza sulle donne, ma anche la visione della donna in campo lavorativo, ambito in cui sono ancora ben presenti discriminazioni e disparità di genere.

L’evento ha preso il via con la presentazione della mostra Le donne di Todaro, del pittore Roberto Todaro, tele in cui viene mostrata la violenza a cui spesso le donne sono sottoposte. A fare da “contraltare” le tele di un altro pittore, Donato Tesauro, che invece mette in luce la forza delle donne.
Il secondo giorno, invece, è stato presentato il saggio storico di Enzo Ciaraffa, Munigund, la storia (o il sogno) di una donna straordinaria.

Nei giorni successivi le iniziative hanno continuato con diverse conferenze per con concludersi con il gran galà con raccolta fondi, letture animate e diverse attività e, infine, la già citata camminata di 6 chilometri.

L’iniziativa, oltre che a raccogliere fondi, ha voluto ulteriormente sensibilizzare sul delicato tema della discriminazione e della violenza sulle donne, ma anche mettere in risalto la forza delle donne, sempre più capaci – quando non vengono ostacolate – di ritagliarsi ruoli importanti all’interno della società.

Donne di successo: storie da conoscere

La forza è donna è un’iniziativa che vuole ribaltare i cliché di genere, ancora troppo presenti. E che la forza sia donna si evince anche dal fatto che, finalmente, le donne stiano entrando in ambiti fino a poco tempo fa preclusi: pensiamo a certe giocatrici di successo che hanno raccolto risultati importanti in ambienti tradizionalmente maschili. Ne è un esempio Maria Konnikova, scrittrice, psicologa e giocatrice di poker sportivo, che ha svelato il segreto dietro le abilità che funzionano nello sport come nella vita.

E al di là dello sport non possiamo non menzionare un’eccellenza italiana come Samantha Cristoforetti, prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea, che ha conseguito anche il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio (sono stati ben 199 i giorni in cui “Astro Samantha” è rimasta in orbita). Recentemente la Cristoforetti ha dichiarato che per fare quello che ha fatto ci sono volute “intraprendenza e follia”, oltre che un’ottima preparazione.

Ma i casi di donne forti sono numerosi, in Italia e nel mondo, e in ogni ambito del lavoro e dello sport. Vogliamo forse dimenticare Bebe Vio, la nostra campionessa paralimpica della scherma, che ha superato le difficoltà con dosi di ottimismo e grinta non da tutti? A dimostrazione della sua forza le sue vittorie in Coppa del Mondo, che stanno avvicinando sempre più la qualificazione a Tokyo 2020.

Le donne scienziate italiane, poi, raccolgono consensi in tutto il mondo: basti citare Ilaria Capua, virologa e ricercatrice di fama mondiale, definita dalla rivista Seed una mente rivoluzionaria, e Fabiola Gianotti, direttrice generale del Cern, nel 2013 inserita dalla prestigiosa Forbes tra le 100 donne più potenti del mondo.

Le donne possono vantare casi di successo anche in politica:  Federica Mongherini, personalità di spicco della politica italiana, riveste il ruolo di Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, mentre Emma Marcegaglia, dopo gli studi alla Bocconi e a New York, è stata la prima donna a rivestire il ruolo di presidente di Confindustria e dell’Università Luiss Guido Carli (e ora guida la Eni).

Dunque, in una fase storica in cui ancora si fatica a riconoscere parità alle donne (e in cui anche le istituzioni sottovalutano la questione violenza di genere), ci sono esempi splendidi a cui le ragazze più giovani possono ispirarsi.

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