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Varese-Laghi

Coloranti in eccesso nei confetti rossi con mandorla a marchio Pelino

Richiamati tutti i lotti e le scadenze dei confetti rossi alle mandorle a marchio Confetti Pelino per rischio chimico da colorante. Coinvolti i supermercati Carrefour che hanno provveduto a ritirare dagli scaffali i confetti con mandorla rossi (AVOLA MEDIA) a seguito dell’accertamento della presenza di troppo colorante E 124 rosso cocciniglia

Carrefour ha disposto il richiamo di tutti i lotti e le scadenze dei confetti rossi alle mandorle a marchio Confetti Pelino (AVOLA MEDIA) a seguito dell’accertamento della presenza di un additivo consentito ma presente in concentrazioni troppo elevate in questo lotto, prodotto dall’azienda Mario Pelino srl, con sede dello stabilimento a Sulmona(AQ), alla via Stazione Introdacqua n 55. Il prodotto interessato è venduto in confezioni da 250 grammi. Il provvedimento è stato assunto a causa del riscontro in quantità troppo elevate del colorante E124 rosso, che si ricava dalla cocciniglia.

Che cos’è l’additivo E124 rosso cocciniglia? Questo ingrediente è detto anche Ponceau 4R e si tratta di un colorante di sintesi catalogato dall’Unione europea come additivo alimentare con la sigla E124. Rispetto ad altri di colore rosso che usano la cocciniglia, l’E124 è un colorante di origine sintetica, il cui uso alimentare è ammesso dall’Ue ma proibito negli Stati Uniti, in Norvegia e Svezia. In Francia è regolamentato dal 2008 con la presenza della dicitura che indica la possibile correlazione con la sindrome da deficit di attenzione e iperattività nell’infanzia.

Esso viene sconsigliato ai bambini perché può dare luogo ad allergie ed eruzioni cutanee ma anche agli allergici all’acido acetilsalicilico, la comune aspirina, e ai soggetti asmatici. Si trova comunemente in caramelle, paste, biscotti, sciroppi, bibite, dolci, gelati, ghiaccioli, marzapane e gelatine.

A scopo cautelativo e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda i clienti  che avessero acquistato il prodotto a riportare le confezioni nel punto vendita dove era stato effettuato l’acquisto.

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TERRITORIO

Torino, Milano, A4, sasso di 8 chili lanciato dal cavalcavia

Ci annoiavamo, non sapevamo cosa fare”, questa la giustificazione data dai due ragazzi arrestati dalla polizia stradale.

Uno quasi maggiorenne uno, l’altro ventenne, dal cavalcavia di Vicolungo sulla Torino-Milano hanno lanciato sull’autostrada un sasso di otto chili.

Per fortuna non c’erano macchine in transito, quindi non ci sono vittime ma lo spavento è stato forte.

Non era la prima volta, già nelle scorse settimane vi era stato qualche episodio simile sulla A4 e la tangenziale di Novara, ma stavolta le forze dell’ordine ne hanno posto termine.

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Area Malpensa

Suicidi nella Polizia, numeri agghiaccianti, Fsp Polizia.

Suicidi, Fsp Polizia da Pescara dove si è tenuto un convegno sulla prevenzione del disagio: “Numeri agghiaccianti, necessarie prevenzione e strumenti specifici da adottare senza ulteriori ritardi burocratici”

“Oggi siamo a Pescara per l’ennesimo convegno voluto dalla Fsp in tema di prevenzione del disagio tra i poliziotti, purtroppo proprio a poche ore dal suicidio di un collega che ieri sera si è tolto la vita a Torino. E’ l’ottava tragica morte del genere dall’inizio dell’anno, otto vite stroncate in un mese nella sola Polizia di Stato, a fronte di 69 suicidi registrati nel 2019 fra tutti gli operatori in divisa. Sono numeri agghiaccianti che devono tassativamente imporre di attivarsi in ogni maniera possibile per far fronte a un fenomeno che cresce esponenzialmente. E’ indispensabile fare prevenzione”.





E’ quanto afferma Valter Mazzetti,


fsp polizia di stato

Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, da Pescara, dove questa mattina si è tenuto il convegno “Prevenzione del disagio tra gli operatori di Polizia. Nuove prospettive”, con esperti del settore, psicologi, psicoterapeuti, e il direttore tecnico superiore della Direzione centrale Sanità Polizia di Stato.

“Partecipiamo attivamente al tavolo tecnico per la prevenzione delle cause del disagio voluto dall’Amministrazione grazie al Capo della Polizia, Franco Gabrielli, a cui si deve il cambio culturale nell’affrontare la questione e non schivarla – aggiunge Mazzetti -. Un tavolo dove si lavora per fronteggiare problematiche che possono trovare in molti fattori legati al servizio una cassa di risonanza, quando non la principale causa, generando o aumentando disagi che possono sfociare nel dramma. E questo perché la tipologia, la durata e le modalità del servizio incidono concretamente sul contesto esistenziale, familiare e personale del poliziotto. Per intenderci, è troppo sbrigativo addebitare il suicidio di un poliziotto a un divorzio senza pensare che, magari, un rapporto si deteriora perché un poliziotto non riesce neppure a condividere la vita familiare a causa del lavoro. Prevenire vuole dire proprio rimuovere o limitare al massimo questi fattori di criticità, strettamente connessi alla specificità di questo lavoro. Ma è indispensabile fare rete. Gli strumenti e le proposte normative che vengono delineate, per prevenire il disagio dei poliziotti ma anche per consentire loro di affrontarlo senza remore, devono trovare immediata risposta dalla politica, eppure questioni così cruciali vengono rinviate di sei mesi in sei mesi senza che si riesca a concretizzare nulla. Non è ammissibile, la burocrazia deve essere azzerata di fronte a questo tema, il senso di umanità e di responsabilità lo impongono”.  





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Busto-Valle Olona

Busto Arsizio 9 ore di attesa in pronto soccorso per un 94 enne

Un uomo di 94 anni caduto Domenica 26 Gennaio scorso, ha riportato una ferita alla testa, pensando che la botta rimediata alla testa avesse procurato conseguenze ben più gravi, è stato immediatamente portato al pronto soccorso di Busto Arsizio. Arrivato al pronto soccorso alle 15 circa, intontito e circondato dall’oppressione dei familiari sul fatto che l’uomo potesse aver avuto un ictus, l’uomo è uscito dal pronto soccorso dopo 9 ore di attesa. L’uomo che ha dovuto ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso è il padre di Alberto Riva, architetto noto nella città di Busto Arsizio.

La storia di domenica 26 gennaio, seppur finita fortunatamente bene lascia una serie di amarezze. Non si può ricevere le prime cure dopo 2 ore e mezza e poi essere dimesso dal pronto soccorso a mezzanotte, in breve dopo 9 ore, dal suo arrivo al pronto soccorso. Un pronto soccorso che da una parte lavora bene, con personale sanitario eccellente e pronti a raccogliere tutte le richieste con poco personale medico infermieristico. Mentre in altri casi si nota una folla in sala di attesa preoccupata, sperando che qualcuno riuscisse a dare ascolto e così poterle indirizzarle verso la soluzione dei loro problemi. Al pronto soccorso si recano in troppi, anche per casi che tranquillamente possono essere curati dai medici di base. Non si può scuotere la testa e lasciare che la gente aspetti per ore in pronto soccorso. E aggiungo , la stessa situazione vale a dirsi per il pronto soccorso di Gallarate.

Redazione

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Varese-Laghi

Autovelox nascosti tra i cassonetti dei rifiuti in Svizzera, il 60% dei multati è italiano

Automobilisti italiani, anche viaggiatori occasionali, salassati dall’autovelox al confine.  Ora il caso di Pregassona fa discutere. Controlli più insidiosi per i spesso transfrontalieri ma anche per gli stessi svizzeri con i radar che in base alle norme elvetiche possono essere anche nascosti

Fare cassa con i soldi degli italiani. È più o meno questa la sintesi di quello che sta accadendo in Canton Ticino, dove nell’ultimo anno gli autovelox hanno staccato multe per qualcosa come 10 milioni di euro e in 6 casi su 10 gli automobilisti fotografati erano cittadini italiani. Una manna per le casse statali e un salasso per i bilanci. Ora dopo il famigerato caso di Camorino, un altro radar “nascosto” è spuntato in questi giorni nel Luganese. Lo si distingue appena. Mimetizzato nel grigio, fa capolino tra due cassonetti. Avvistato dagli automobilisti più guardinghi, ha subito scatenato discussioni. Pregassona, via Giovanni Maraini. La località figura nella lista dei controlli annunciati settimana scorsa dalla polizia. Fin qui nessuna sorpresa. Il problema è, appunto, la collocazione. Proprio in mezzo a due cassonetti interrati, distinguibile a fatica. La posizione ha evidentemente lo scopo di cogliere l’automobilista in fallo, e non di fare prevenzione. Siamo davanti a un chiaro tentativo di fare cassa. La questione è oggetto di dibattito da tempo. Il radar di Camorino, che aveva staccato multe per qualcosa come 9,3 milioni di euro e in 6 casi su 10 gli automobilisti fotografati erano cittadini italiani, ha suscitato un’interrogazione parlamentare. Vista la serietà delle pene, il contesto e soprattutto la funzionalità andrebbero valutate con riguardo e buonsenso. Cosa che purtroppo non sempre accade. Il problema è soprattutto per i viaggiatori occasionali, in molti casi italiani o stranieri provenienti da altri Paesi. Non si può negare, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che quello sia il classico sistema per fare cassa, anche se gli svizzeri dicono che è stato messo per motivi di sicurezza

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Busto-Valle Olona

Busto, incidente sul Sempione

Nota ufficiale

Oggi, giovedì 30 gennaio, alle ore 09:00 i vigili del fuoco del distaccamento di Busto/Gallarate, sono intervenuti nel comune di Busto Arsizio (Va), in Corso Sempione per incidente stradale. Per cause ancora in fase di accertamento due autovetture si sono scontrate frontalmente. I vigili del fuoco intervenuti con un’autopompa e un fuoristrada attrezzato per incidenti stradali, hanno messo in sicurezza gli automezzi. Mediante l’uso di cesoia\divaricatore hanno estratto dalle lamiere un conducente e collaborato con il personale sanitario per soccorrere i feriti.

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Area Malpensa

SI LAVORA AL FREDDO AL CARREFOUR DI MALPENSA

Raccogliamo e facciamo nostra una lamentela dei dipendenti del Carrefour a Malpensa, al Terminal1

Il loro punto vendita che e’ apprezzato e lavora molto, si parla di almeno 500 panini al giorno, ha un problema che sembra irrisolvibile: il freddo.

I dipendenti si lamentano da tempo, della carenza di porte scorrevoli e/o altri accorgimenti, per evitare il freddo durante le ore di lavoro.

C’e’ un banco refrigerato per mantenere i cibi alle temperature di mantenimento corretto, l’altro per i salumi e i panini e come in tutti i supermercati, le temperature sono basse.

Aggiungiamo poi il freddo che entra dagli accessi e il quadro e’ completo.

Qualcuno va al lavoro con tre maglie, giubbotti e quant’altro, restando con le mani fredde a causa del freddo.

Possibile che non riesca a trovare una soluzione al freddo?

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Saronno-Tradate

Licenziamento collettivo per 60 lavoratori della Flowserve Valbart di Mezzago

Procedura di licenziamento collettivo per 60 lavoratori della Flowserve Valbart di Mezzago (Mb), Corbetta (Lega):

“Ennesimo colpo per il territorio, Regione metta in campo tutti gli strumenti per scongiurare licenziamenti”





Milano, 29 gennaio – Presentata al Pirellone dal Consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta, un’interrogazione volta a portare all’attenzione della Giunta lombarda la vicenda del licenziamento collettivo che ha coinvolto 60 dipendenti della multinazionale americana Flowserve Valbart.

“Accolgo – spiega Corbetta – la richiesta di coinvolgimento delle istituzioni lanciata dalle sigle sindacali e dall’amministrazione di Mezzago nelle scorse ore con l’obiettivo di trovare una soluzione a questa vicenda che, oltre ad avere effetti drammatici per il destino di 60 famiglie brianzole, ha dell’incredibile visto che per tutto il 2019 la proprietà non ha mai evidenziato situazioni di saturazione produttiva”.





“La mia interrogazione – continua l’esponente del Carroccio – intende portare all’interno dell’agenda politica regionale un tema di particolare rilevanza per tutto il territorio in quanto a partire dai prossimi giorni 60 lavoratori si troveranno inspiegabilmente senza lavoro.”

Corbetta nella sua interrogazione urgente chiede “quali azioni in tempi certi la giunta regionale intende mettere in atto, anche in sede ministeriale, al fine di scongiurare la perdita di posti di lavoro e il licenziamento collettivo”.

“Ci troviamo – prosegue Corbetta – di fronte all’ennesimo duro colpo per l’occupazione nel nostro territorio, con operai che rischiano di pagare le spese di una gestione da parte di una multinazionale che si disinteressa completamente del loro destino. La Regione – conclude Corbetta – si attiverà fin da subito e farà il possibile per mostrare vicinanza concreta a quanti sono stati tristemente protagonisti della vicenda.”

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Busto-Valle Olona

Busto Arsizio, Teatro Manzoni, “A che servono gli uomini?”, Nancy Brilli, Lina Wertmüller vi aspettano

Nancy Brilli sarà sul palco del Manzoni mercoldì 5 febbraio con lo spettacolo dal titolo “A che servono gli uomini?” per la regia di Lina Wertmüller

Autrice di questa commedia musicale è Iaia Fiastri, storica collaboratrice della premiata ditta “Garinei e Giovannini” con la quale ha firmato altri successi come Aggiungi un posto a tavola, Alleluja brava gente e Taxi a due piazze.

Nel 1988, anno della prima messa in scena, la protagonista era interpretata da Ombretta Colli e il marito, Giorgio Gaber , scrisse per lo spettacolo una colonna sonora ricca di ritmi e originalità, brani belli e semplici che arrivano subito all’orecchio e che rimangono nella testa degli spettatori.

Il nuovo allestimento vede Nancy Brilli nella parte principale: Teodolinda (Teo per gli amici) è una donna in carriera stufa del genere maschile, che seppur soddisfatta della vita da single rimpiange di non aver avuto un figlio.

Finchè un giorno scopre che il suo vicino di casa lavora presso un istituto di ricerche genetiche dove si pratica l’inseminazione artificiale.

Con il pretesto di una visita all’istituto, Teo ruberà la provetta numero 119, riuscendo a diventare madre senza i fastidi di un rapporto con l’altro sesso.

Spinta però dalla curiosità, cercherà in tutti i modi di conoscere l’identità del donatore, e con uno stratagemma riuscirà a scoprirlo.

L’uomo è Osvaldo, quarantenne che vive ancora con la madre, dai modi rozzi e con una grande considerazione di sé.

La scoperta innescherà una serie di situazioni comiche e offrirà numerosi spunti di riflessione sul ruolo attuale della donna, sempre più emancipata ma in costante conflitto con i dogmi della società civile.

Adattamento della pièce scritta negli anni ‘80 da Iaia Fiastri, A che servono gli uomini? è una commedia più che mai attuale, che tocca un tema caro a molte donne sole: il desiderio di avere un figlio.

E lo fa con leggerezza ed ironia. Per Lina Wertmüller dirigere questa commedia è “come un ritorno a casa”, agli anni in cui muoveva i primi passi nel mondo dello spettacolo “sotto le ali leggere e musicali dello storico duo” Garinei & Giovannini

Racconta la regista: “Avevo 23 anni quando Jaja terminò questo testo, unico per il quale Giorgio Gaber abbia scritto le musiche, e mi ha continuato a chiedere, nel tempo, di portarlo in scena.

Lo faccio ora. Questa non è solo una commedia, è un atto d’amore”.

A CHE SERVONO GLI UOMINI? vi aspetta mercoledì 5 febbraio 2020 alle ore 21.00

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Area Malpensa

Varese, incidente stradale nel comune di Cunardo

( F P )  i Vigili del Fuoco del distaccamento di Luino, sono intervenuti nel comune di Cunardo, per incidente stradale. Per cause ancora in fase di accertamento il conducente di un mezzo pesante ha perso il controllo del proprio veicolo ribaltandosi fuori dalla sede stradale. Gli operatori intervenuti con un’Autopompa e un’Autogru hanno messo in sicurezza il veicolo e estratto il guidatore, affidandolo poi alle cure del personale sanitario. Il recupero dell’automezzo sarà effettuato da un’azienda privata.


Varese: incidente in centro città