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POLITICA

Lombardia: 1,3 mld del post-Covid 19 saranno assegnate a Pedemontana.

PEDEMONTANA, BALOTTA (Europa Verde): REGIONE BUTTA DAL FINESTRINO I SOLDI PER LA RIPRESA DAL VIRUS

 

La Regione Lombardia ha dichiarato con orgoglio (nascosto in video solo dalle mascherine) che più del 10% delle risorse (1,3 mld) destinate alla ripartenza post-Covid 19 saranno assegnate a Pedemontana.
Non alle imprese, non ai lavoratori, non alle famiglie, non a progetti di economia circolare, e ovviamente non alla sanità pubblica, che per troppi anni la regione ha sacrificato per alimentare i privati con gli effetti che stiamo subendo.
Quei 350 milioni di euro potrebbero aiutare migliaia di imprese, dare una speranza a decine di migliaia di persone che rischiano di perdere il lavoro nel commercio, nel turismo e nell’artigianato, o recuperare migliaia di letti d’ospedale prima che la prossima emergenza spinga qualche burocrate a rimandare i malati nelle case di riposo.
E invece ancora una volta i soldi pubblici andranno al più inutile dei progetti, per evitare l’unico fallimento che non farebbe male a nessuno tranne che alla politica: quello di Pedemontana.
È già successo con il finanziamento statale di 1,2 miliardi, servito per realizzare solo 22 km sugli 87 previsti, con tariffe assurde che non rendono utilizzabile neppure i primi tratti. E con il fallimento conclamato dalla magistratura ed evitato da Maroni con 200 milioni dei lombardi nel 2017. E ancora nel 2018, con il bilancio miracolosamente in attivo per un solo anno, per evitare lo scioglimento di pedemontana imposto dalla legge Madìa.
Questa volta però si è definitivamente passata la misura e la decenza. La giunta regionale sostiene che con questi 350 milioni si riavviano i cantieri, ma ciò è falso perché di Pedemontana non c’è l’appaltatore, non c’è il progetto e soprattutto mancano altri 2 miliardi che nessuna banca vuole mettere.
Regione Lombardia, se davvero hai 350 milioni, investili nella sicurezza di strade pontie gallerie, finanzia 350 cantieri che servono e non uno inutile, fai lavorare subito 350 piccole imprese e dai da mangiare a 3500 famiglie. Regione Lombardia, non sono soldi tuoi quelli che stai sprecando; sono i nostri, quelli che hai tolto ai Lombardi quando lavoravamo e che dovresti ridarci oggi che non possiamo lavorare. Regione Lombardia, ripensaci.

Dario Balotta Europa Verde

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Trasporti

Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale, nomine bloccate dal TAR

TPL, IL TAR LOMBARDO AZZERA I VERTICI DELL’AGENZIA DEI TRASPORTI METROPOLITANA DI MILANO. BALOTTA, ORA PROROGARE CDA PRECEDENTE E FARE NOMINE TRASPARENTI

Nomine “del tutto carenti di qualunque motivazione che consenta di capire i criteri delle scelte”: sono quelle dei consiglieri di amministrazione dell’Agenzia del Trasporto Locale del Bacino della Città Metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia, effettuate dal comune di Milano che possiede il 50% delle quote dell’agenzia (e un altro 12,5% come città metropolitana). Nomine che, con una sentenza pubblicata il 14 aprile, il Tar della Lombardia ha bocciato accogliendo il ricorso di Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio sui Trasporti Onlit e già responsabile trasporti della Cisl nazionale e di Legambiente, difeso dall’avvocato del foro di Monza Emanuela Beacco. 

Pur disponendo delle competenze necessarie per la carica da ricoprire (che non prevede alcun compenso), Balotta si è visto escludere dal board, nel quale, come ha scritto l’avvocato Beacco nel ricorso, sono stati invece nominati 3 membri privi dei requisiti previsti dalla legge, ovvero essere “amministratori locali o tecnici o esperti del settore”.

“Ho impugnato la delibera dell’assemblea nel merito e nel metodo”, dice Balotta: “Nel metodo perché le procedure formali non sono state rispettate: ero stato ritenuto “idoneo” ma non sono stato valutato e quindi escluso a priori dalla nomina. Nel merito perché tre consiglieri eletti non possiedono le necessarie competenze previste dallo Statuto dell’agenzia (tra cui quello che poi è diventato presidente), e un altro consigliere è stato addirittura nominato senza aver prodotto la domanda”.

A  breve – continua Balotta – l’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale si dovrà esprimere, con 9 mesi di ritardo, sulla proposta di project financing pervenuta dal costituendo consorzio RTI Milano Next, relativo alla gestione del trasporto locale nei prossimi anni. Ma oggi è soprattutto chiamata ad essere protagonista della fase due e a seguire della fase 3  dell’emergenza Covid-19, programmando i servizi di trasporto e assicurando il necessario distanziamento sociale che consenta la ripresa graduale della vita dei cittadini anche mettendo in linea a Milano autobus non dell’Atm. Per evitare che l’agenzia rimanga inattiva per troppo tempo in questa fase in cui i trasporti sono decisivi per la vita, la salute e la ripresa economica”, conclude l’ex sindacalista, “credo sia opportuno fare una scelta di responsabilità, fuori dalle liturgie classiche della politica: prorogare il precedente consiglio di amministrazione dell’Agenzia, mai decaduto perché sostituito da un Cda che il Tar ha giudicato illegittimo, per assicurare la continuità gestionale, e nel frattempo dare il via a procedure di nomina in piena trasparenza, evitando la solita lottizzazione che ricorda il manuale Cencelli”.

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Trasporti

Alitalia: continua la ridicola saga della “compagnia di bandiera”

E’ scaduta, alle 24.00 del 18 marzo, anche l’ennesima gara per aggiudicarsi i resti di quella che un tempo fu una vera compagnia aerea messa in vendita a pezzi o in blocco, ma poco appetibile nel pieno d’una tempesta che sta mettendo a rischio “l’intero sistema delle compagnia aeree mondiali”, come ha detto stamattina il numero uno di Lufthansa Carsten Spohr.

Il bando di gara prevedeva tre blocchi: l’aviation (beni e rapporti per le attività di trasporto aereo), l’handling (cioè beni e rapporti giuridici per i servizi di assistenza a terra) e la manutenzione (per le attività di manutenzione degli aeromobili) e le offerte arrivare sono otto.

Almaviva, Synergy (Efromovich) e Us Aerospace avrebbero presentato delle offerte per la sola parte volo, tre handler hanno fatto un’offerta  per i bagagli mentre sono due quelle sulla manutenzione.

“Il Governo deve valutare attentamente le offerte ricevute da Almaviva, U.S. Aerospace e Synergy per Alitalia perché le risorse pubbliche in futuro  serviranno per riorganizzare la sanità e rilanciare ricerca, nuove tecnologie e green economy. E’ un’occasione d’oro per rompere con il passato fatto di aiuti pubblici, inefficienza e consociativismo. A differenza di altri Paesi europei che probabilmente salveranno le compagnie nazionali, di cui non sono proprietari,  l’Italia è da 20 anni (spendendo oltre 10 mld di euro) che tiene in piedi un baraccone aziendale privo di qualsiasi efficienza e da tempo anche di quote di mercato” ha dichiarato Dario Balotta presidente di ONLIT (osservatorio nazionale liberalizzazioni infrastrutture e trasporti).