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Istituzioni

Task-force Ministero della Salute: “Negativi i campioni dei passeggeri della nave da crociera” la nave può essere messa in “libera pratica sanitaria”

Buone notizie per i seimila passeggeri e i mille membri dell’equipaggio della nave Costa Smeralda, bloccata dalle prime ore del mattino nel porto di Civitavecchia a causa del sospetto contagio da Coronavirus per una donna cinese che ha a febbre: le analisi hanno dato esito negativo. E’ una semplice influenza di tipo A H1N1 quella che ha colpito la coppia di cinesi.

Lo hanno evidenziato i test. Task-force Ministero della Salute: “Negativi i campioni dei passeggeri della nave da crociera”la nave può essere messa in “libera pratica sanitaria” “Le autorità sanitarie stanno informando la Capitaneria di Porto”. Lo riferisce un comunicato del ministero della Salute, dopo l’esito negativo delle analisi sulla coppia di Macao.

Nessuno, tra i turisti e i mille membri dell’equipaggio, è stato però finora autorizzato a scendere a terra. ​ Passeggeri ancora a bordo, forse potranno scendere domani Sono dunque ancora a bordo della Costa Smeralda i passeggeri che avrebbero dovuto terminare oggi la crociera e far ritorno alle proprie città. Una volta rientrato l’allarme, sottolineano fonti della Guardia Costiera, la nave è sostanzialmente ‘libera’, dunque in teoria potrebbe già lasciare il porto di Civitavecchia. Ma Costa ha già fatto sapere che salperà domani mattina, saltando la tappa della Spezia per fare rotta direttamente su Savona.

Gli oltre mille che dovevano imbarcarsi sono già stati sistemati negli alberghi della zona e domani, dopo la colazione, verranno portati a bordo con i pullman. Per i 1.143 passeggeri che dovevano scendere non c’è invece ancora una decisione definitiva. Al momento l’ipotesi più probabile è che passino la notte a bordo, anche se non è escluso che almeno chi abita in zona venga sbarcato.

Questo perché, sottolineano fonti che si trovano a bordo, c’è un problema di gestione dei bagagli e di trovare una sistemazione adeguata per tutti. Costa, inoltre, dovrebbe farsi carico del pagamento dei biglietti di aerei e treni per chi aveva la prenotazione oggi e l’ha persa. Incubo allontanato La vacanza in crociera, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, aveva rischiato di trasformarsi in un incubo per gli oltre seimila passeggeri dopo che a bordo la coppia di Macao, moglie e marito, erano stati posti in isolamento poiché la donna ha la febbre.

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Curiosità

Sconfitti senza l’onore delle armi

Sconfitti senza l’onore delle armi

  • IndustriaChi la fa, l’aspetti! Herr Eternit alias Stephan Schmidheiny, il magnate svizzero proprietario della Eternit, condannato a 18 anni di carcere per disastro colposo dalla C.A. di Torino e in attesa dell’esito del ricorso per Cassazione, insulta l’Italia: “Un Paese fallito, io vi odio“.
  • ReligioneScherza coi fanti, ma lascia stare i santi! In chiesa adesso si canta “Bella Ciao” invece dell’Ave Maria.
  • EconomiaL’erba del vicino è sempre più verde! Le arance siciliane rimangono invendute perché più care a causa dei maggiori controlli di qualità e costi di produzione di quelle importate dal Nord Africa e dalla Spagna.
  • ExportLo sceicco del lapideo! Il marmo di Carrara è ora nelle mani degli arabi: la holding dei Bin Laden controlla il 50% della Marmi Carrara; l´export è nelle mani dei cinesi.
  • Politica“Sic transit gloria mundi”! Da vincente a zavorra. E la Casaleggio cestina Di Maio.
  • ModaPassaggio di proprietà! Cavalli è passata agli arabi, Versace agli USA, Crizia alla Cina, Valentino al Katar, Bulgari, Fendi e Gucci alla Francia.
  • ArteGli asini litigano e i barili si sfasciano! Il Castello di Sammezzano (a solo titolo esemplificativo), un gioiello del nostro Paese, sta cadendo a pezzi per una lite tra i vari acquirenti. Cinesi, Arabi e Inglesi si sfidano a colpi di carta bollata.BusinessFuori gioco! Tra gas e inetta politica estera l’Italia sempre più fuori dalla Libia.
  • SpettacoloE il popolo paga! I cachet di Sanremo: il buon Benigni, per una sola serata, avrebbe chiesto 300mila euro. E Amadeus? Come anticipato da Laura Rio su il Giornale, il conduttore si intascherà la modica cifra di 500mila euro.
  • IdentitàChi siamo! Niente bandiere in Parlamento. È una notizia che è passata quasi in silenzio: l’Unione Europea ha vietato le bandiere nazionali dentro l’aula del Parlamento Europeo. Questa norma fa parte del piano di distruzione preordinata di ogni identità nazionale. Ci vogliono sterilizzati, “qualunquizzati” e omologati alla mondializzazione capitalistica di cui l’Unione Europea è esecrabile espressione.Queste sono le notizie degli ultimissimi giorni.Orbene, lo svizzero – proprietario di Eternit – ci definisce falliti. Magari non avrà tutti i torti, ma certamente non gli compete ergersi a giudice della saccheggiata Italia, dal momento che a essere “sub iudice” in questo momento è lui e non l’Italia, sul cui territorio, alla faccia dei tumori polmonari, si è fatto una fortuna vendendo le famigerate piastre ondulate di amianto.Ma, detto tra noi, siamo davvero falliti? Ad un attento esame sembrerebbe di sì o quasi sotto diversi aspetti: nei valori, nelle tradizioni, nella politica, nell’arte, nell’economia, nella religione e nell’identità.Cosa resta, infatti, dell’Italia d´altri tempi, quando eravamo la quarta, si ripete quarta, potenza economica mondiale?All’alba degli anni Novanta eravamo più ricchi sia degli inglesi che dei francesi. I salari, è vero, non erano granché, ma il boom economico permetteva ad una grande parte della popolazione di avere un lavoro decoroso e una casa propria e se l’auto non era alla portata di tutti, Vespa e Lambretta offrivano locomozione e felicità.

In sostanza eravamo più avanti ed emancipati dei vicini d’Oltralpe e di altri popoli europei. Non avevamo, come non abbiamo tuttora, materie prime, ma il manifatturiero italiano, contando su una popolazione di circa 50 milioni di abitanti, era all’apice della scala mondiale. Leggi e regolamenti europei oggi castigano la nostra industria e, parlando con i numeri alla mano, il fatturato interno della stessa oggi ha perso il 15,9% rispetto al 2008.Beh, allora quale arcano segreto si nascondeva in quell’Italia?Nessun segreto! “La democrazia – insegna l’intellettuale Giovanni Sartori – è sempre una “ideocrazia” (cioè, costruita sulle idee, dove le idee contano e si confrontano) e la sua qualità così come la sua sopravvivenza dipendono delle teste che dovrebbero pensarla e capirla”.

E qui cominciano i problemi: negli anni Novanta le forze politiche al governo si trovavano in una fase di maturità democratica, oggi esse, per la loro composizione (acefale), sono purtroppo ritornate all’infantilismo e al dilettantismo politico.Non è facile ritornare alle buone pratiche del parlamentarismo e rendere operante una democrazia parlamentare se non ci sono parlamentari consapevoli del loro ruolo e delle loro funzioni: molti neofiti non hanno neanche l´idea di cosa si vada a fare e di come ci si comporti in Parlamento. L´ideologia non basta, ci vogliono i necessari ingredienti: onestà, cultura e preparazione. Si tratta di amministrare la “res publica” e non la “res privata”.Le alchimie di alcuni politologi, a tal proposito, suggeriscono la necessità di una forte operazione pedagogica, ma perché arrivare a tanto? Rimane pur sempre una via d’uscita: basta eleggere chi è già capace e merita di rappresentarci per le caratteristiche personali e per il programma di governo.Per Gramsci una classe diventa dirigente quando sa indicare la soluzione concreta dei problemi e una diversa visione del mondo già prima di conquistare il potere. Ed è esattamente su questo punto che, allo stato attuale, la sinistra sta perdendo lo scontro politico con la destra!A guidare il Paese negli “anni dorati” dell´economia c’era gente con gli attributi: un tale Andreotti e un certo Craxi, personaggi non proprio “senza peccati” (e così si taglia ogni polemica con chi vorrebbe soltanto esecrarli), ma indiscutibilmente gli ultimi veri leader e statisti italiani di grande valore. Ed è questo l’aspetto che interessa per la nostra disamina.Il tandem Craxi-Andreotti consentì all’Italia, in tempi difficili, di riacquistare prestigio e reputazione in campo internazionale, attraverso una politica estera completamente autonoma e non imposta dall’esterno.“Non si sta in Europa se non si risolvono i problemi nazionali”. È uno dei punti fermi di quel magico tandem Craxi-Andreotti.

È la prima di molte altre condizioni che lascia un chiaro segno ai burocrati di Bruxelles: il pensiero unico non avrà il sopravvento sul pensiero identitario!Durante il governo Craxi, l’economia italiana è riuscita a riprendersi dai danni causati dalla seconda crisi petrolifera (1979) con dinamiche molto simili a quella del 1973 -1974: una forte impennata del prezzo del petrolio dovuto a un evento politico nello scacchiere asiatico (in quest’occasione si trattò della presa del potere da parte di Khomeini in Iran e della successiva guerra con l’Iraq di Saddam Hussein).Il governo Craxi è stato inoltre caratterizzato da importanti risultati economici: calo dell’inflazione e crescita del PIL italiano, che nel 1987 supera il PIL inglese, facendo così dell’Italia la quinta economia più forte del mondo, dopo Stati Uniti, Giappone, Germania e Francia.Andreotti, dal canto suo, supportato da una diplomazia preparata ed efficiente, sapeva trattare sapientemente e senza lasciare nulla al caso le questioni internazionali. In realtà, Craxi era pienamente sciente di essersi affiancato ad “uno degli uomini politici più brillanti e più durevoli nel tempo” dello scenario italiano e col maggior numero di incarichi governativi nella storia della repubblica.

V´è di più, oltre che dalla cultura diplomatica, Andreotti era sorretto da una comprovata esperienza e da ottime relazioni internazionali che garantivano all’Italia una rispettabile presenza in politica estera.Purtroppo la tribunalizzazione della politica e le inchieste giornalistiche che avvennero dal 1992 al 1994 produssero come risultato il collasso del sistema politico già in vigore da un cinquantennio, in seguito etichettato come “prima repubblica”.Il giustizialismo ha sovvertito e profanato il corso della storia italiana riformulandolo ed ha per giunta fatto apparire tutta la classe politica in auge come un’associazione delinquenziale, da condannare, punire ed eliminare.Oggi il Paese si è ridotto ad una canna al vento nell’immensa giungla internazionale. Questo è avvenuto perché a una classe dirigente matura ed esperta, ma coventrizzata dai magistrati e dagli untorelli di turno ne sono succedute altre formate nella cultura imposta dal mondo giustizialista e dal grigio pensiero unico che sta uccidendo la nostra civiltà.Adesso più che mai, a 20 anni esatti dalla morte dell’ex leader del Partito Socialista Bettino Craxi, si sente il bisogno di discutere e di indagare su chi abbia veramente architettato il primo colpo di Stato in stile postmoderno, conclusosi con il noto maxiprocesso denominato “Mani Pulite”.

Avversari politici, gruppi economici?Non trascurabile, tra le varie ipotesi, una pista e cioè la manina complice degli USA, il cui servizio segreto soffiava alle Procure che Craxi era corrotto e Andreotti mafioso. E anche se l’informazione sapeva di vendetta ebbe un certo peso nell’ambito giudiziario. I fatti di Sigonella, in realtà, non andarono mai giù all’Amministrazione americana, abituata a imporre la propria volontà ai governi amici e non solo.Inoltre, Andreotti e Craxi – tra tutti i leader europei – sono stati coloro che di più hanno simpatizzato con i palestinesi.

Si ricorda all’uopo la vicenda dei miliardi di All Iberian, che furono fuorviati da Craxi all’Olp. E quest´ atto “sgarbato” i capoccioni di Langley non lo hanno mai scordato!Infine, come se quanto sopra non bastasse, gli organi di stampa di proprietà di determinati gruppi economici fecero la loro parte supportando a tutto vapore la “purga” giudiziaria.Concludendo, la serie di notizie in epigrafe riportata è l’eredità di quel “giustizialismo”: un’Italia tecnicamente fallita, senza un governo stabile e senza leader politici capaci di governare resistendo a forze e pressioni esterne. In altre parole, un Paese svenduto, saccheggiato e ridotto a sorvegliato speciale di quell´Europa di cui, colmo dei colmi, è stato cofondatore.Un Paese, diremmo, non soltanto sconfitto, ma ahinoi, senza neppure l’onore delle armi!

G.& G. Arnò

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Dumenza

Induno Olona, Giornata della Memoria, mostra fotografica “Perché non accada mai più. Ricordiamo”, un successo

Grande successo per l’inaugurazione della mostra fotografica “Perché non accada mai più. Ricordiamo”

Prossimo appuntamento sabato 1° febbraio con la tavola rotonda dal titolo: “La paura del diverso: riflessioni su intolleranza e dintorni”

La mostra fotografica “Perché non accada mai più. Ricordiamo” inaugurata lo scorso fine settimana nella Sala Bergamaschi a Induno Olona in occasione della Giornata della Memoria ha riscosso un grande successo di pubblico.

Organizzata da Anffas Varese in collaborazione con Fondazione Renato Piatti onlus, ANPI Sezione Induno Olona e il Comune di Induno Olona, con il Patrocinio della Comunità Montana del Piambello, ha visto il prezioso coinvolgimento dei ragazzi del Liceo Artistico Frattini di Varese.

Gli studenti, guidati dai professori Andrea Minidio e Silvana Antonelli, hanno messo in scena una toccante rappresentazione teatrale sul tema dell’Olocausto, arricchita da musica dal vivo e da un allestimento coinvolgente offrendo ai visitatori una forte rappresentazione emotiva e di contenuto.

L’entusiasmo e la profondità con cui questo tema è stato affrontato da parte degli studenti è il giusto stimolo per proseguire nella trattazione dei temi dell’intolleranza e delle discriminazioni.

La partecipazione di questi giovani conferma che quando la storia viene elaborata le persone possono trarne insegnamento; se la memoria viene rinforzata ci sono speranze di evitare che le atrocità si ripetano.

Di questo si parlerà nella tavola rotonda dal titolo “La paura del diverso: riflessioni su intolleranza e dintorni” in programma sabato 1 febbraio p.v. dalle 9:30 alle 12:00 presso la Sala Biblioteca di Induno Olona in via Piffaretti, n. 2.

Alla discussione prenderanno parte Michele Imperiali, Responsabile Centro Studi e Formazione Anffas-Fondazione Piatti; Prof. Enzo Laforgia, Ricercatore Storico; Ester De Tomasi, Presidente ANPI Provincia di Varese. Durante la mattinata è previsto il coinvolgimento del gruppo teatrale degli studenti del Liceo Artistico A. Frattini di Varese.

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Cronaca

Coronavirus, quarantena su una nave Costa Smeralda per passeggera sospetta

Seimila passeggeri bloccati sulla nave ferma a Civitavecchia.

Una nave da crociera è ferma a Civitaveccchia, con 6mila passeggeri bloccati a bordo, a causa di un sospetto di coronavirus. Una coppia, proveniente da Macao e arrivata a Malpensa il 25 gennaio da Hong Kong, si trova in isolamento nell’ospedale di bordo della nave della Costa Smeralda. La donna di 54 anni si è presentata ieri sera all’ospedale di bordo con febbre e lievi sintomi influenzali. Sia lei che il compagno, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che per ora non presenta i sintomi, sono stati sottoposti alle analisi. Gli altri passeggeri della nave al momento non possono scendere fintanto che non sono noti i risultati, attesi nel pomeriggio.

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Cronaca

Aifa: ritirato antidepressivo a scopo precauzionale dalle farmacie

Ecco i lotti e info

L’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha disposto il ritiro, a scopo precauzionale, di 8 lotti di un antidepressivo della ditta Angelini con sede in Viale Amelia, a Roma. Nello specifico si tratta dei lotti n. 0102 con scadenza 08-2022, 0103 con scadenza 08-2022, 0104 con scadenza 09-2022, 0105 con scadenza 10-2022, 0106 con scadenza 10-2022, 0107 con scadenza 11-2022, 0108 con scadenza 11-2022 e 0109 con scadenza 11-2022 della specialità medicinale TRITTICO*OS GTT 30ML 60MG/ML – AIC 022323099. Il provvedimento si è reso necessario, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a seguito di notifica da parte della ditta Angelini, concernente la posizione errata delle tacche riportate sul contagocce su confezioni dei suddetti lotti. Il Trittico è un antidepressivo di seconda generazione. Il principio attivo è il trazodone e viene usato per trattare la depressione cronica, l’insonnia e gli stati ansiosi. La ditta Angelini ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare.

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Busto-Valle Olona

Busto Arsizio 9 ore di attesa in pronto soccorso per un 94 enne

Un uomo di 94 anni caduto Domenica 26 Gennaio scorso, ha riportato una ferita alla testa, pensando che la botta rimediata alla testa avesse procurato conseguenze ben più gravi, è stato immediatamente portato al pronto soccorso di Busto Arsizio. Arrivato al pronto soccorso alle 15 circa, intontito e circondato dall’oppressione dei familiari sul fatto che l’uomo potesse aver avuto un ictus, l’uomo è uscito dal pronto soccorso dopo 9 ore di attesa. L’uomo che ha dovuto ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso è il padre di Alberto Riva, architetto noto nella città di Busto Arsizio.

La storia di domenica 26 gennaio, seppur finita fortunatamente bene lascia una serie di amarezze. Non si può ricevere le prime cure dopo 2 ore e mezza e poi essere dimesso dal pronto soccorso a mezzanotte, in breve dopo 9 ore, dal suo arrivo al pronto soccorso. Un pronto soccorso che da una parte lavora bene, con personale sanitario eccellente e pronti a raccogliere tutte le richieste con poco personale medico infermieristico. Mentre in altri casi si nota una folla in sala di attesa preoccupata, sperando che qualcuno riuscisse a dare ascolto e così poterle indirizzarle verso la soluzione dei loro problemi. Al pronto soccorso si recano in troppi, anche per casi che tranquillamente possono essere curati dai medici di base. Non si può scuotere la testa e lasciare che la gente aspetti per ore in pronto soccorso. E aggiungo , la stessa situazione vale a dirsi per il pronto soccorso di Gallarate.

Redazione

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Cairate

Cairate, Giobia, tradizione rispettata, tutto pronto per il falò benaugurante

Lo storico gruppo degli Alpini, con la Protezione Civile e il comune di Cairate invitano la popolazione a partecipare per festeggiare tutti insieme la Giobia.

Gli organizzatori ricordano infatti che domenica 2 febbraio, presso l’area giostre di via S. Martino, avrà luogo l’evento “Falò della Giobia”.

Alle ore 18 si potrà gustare un piatto tipico, ovvero polenta e bruscitt e a seguire partirà il grande spettacolo del falò della Giobia.

Una tradizione storica che resta forte e viva in paese e che si può condividere consegnando il proprio bigliettino con i desideri da affidare alle fiamme benaugurali sulla fine dell’inverno e sul nuovo anno.

In caso di maltempo l’evento si svolgerà la domenica successiva 9 febbraio con lo stesso programma.

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Consumatori

Leonardo rafforza il proprio core business con l’acquisizione di Kopter

USA – Leonardo ha firmato un contratto con Lynwood (Schweiz) AG per acquisire il 100% della società elicotteristica svizzera Kopter Group AG (Kopter). L’azienda potrà così rafforzare la propria leadership internazionale in campo elicotteristico, beneficiando dell’innovazione e delle nuove competenze di ingegneria sviluppate da un’azienda giovane e dinamica.

Il nuovo elicottero monomotore Kopter SH09 attualmente in sviluppo si inserisce alla perfezione nella gamma prodotti di Leonardo offrendo opportunità per futuri ulteriori sviluppi tecnologici.

L’SH09 unisce le caratteristiche più moderne in termini di tecnologia e sicurezza, offrendo eccellenti prestazioni a costi competitivi per varie applicazioni. Le competenze della società svizzera permetteranno di accelerare lo sviluppo di tecnologie rivoluzionarie, nuove capacità di missione e maggiori prestazioni tra cui soluzioni per la propulsione ibrida/elettrica.

L’acquisizione permetterà a Leonardo di bypassare tutte le fasi di sviluppo di un nuovo elicottero monomotore, investimento già previsto nel piano aziendale.

Il prezzo di acquisto comprende una quota fissa del valore di 185 milioni di dollari e un meccanismo di earn out legato a specifici traguardi nella vita del programma. Il processo di acquisizione dovrebbe completarsi nel primo trimestre di quest’anno.

Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo, ha dichiarato: “Con questo accordo confermiamo il nostro impegno per il rafforzamento dei core business di Leonardo, a sostegno della nostra leadership in settori chiave. Con questa acquisizione introdurremo in azienda competenze e tecnologie pionieristiche che contribuiranno a mantenerci al vertice dell’innovazione e della competitività, assicurando al contempo la nostra solidità finanziaria”. 

Marina roenberg, CEO di Lynwood, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi del forte sostegno che abbiamo dato allo sviluppo di Kopter e del suo programma SH09 negli ultimi dieci anni. Considerato lo stato di avanzamento del rogramma, questo per Leonardo è il momento migliore per procedere all’acquisizione”.  

Andreas Loewenstein, CEO di Kopter, ha detto: “È straordinario avere un player solido come Leonardo quale nostro investitore industriale. Entrando a far parte di Leonardo otterremo il supporto per completare il nostro sviluppo sotto molteplici aspetti, rimanendo allo stesso tempo un attore innovativo e efficiente nel campo degli elicotteri monomotore”. 

Un ulteriore passo che rafforza la presenza e l’offerta commerciale della nostra industria elicotteristica nazionale, impegnata nella competizione sui mercati internazionali.

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Varese-Laghi

Autovelox nascosti tra i cassonetti dei rifiuti in Svizzera, il 60% dei multati è italiano

Automobilisti italiani, anche viaggiatori occasionali, salassati dall’autovelox al confine.  Ora il caso di Pregassona fa discutere. Controlli più insidiosi per i spesso transfrontalieri ma anche per gli stessi svizzeri con i radar che in base alle norme elvetiche possono essere anche nascosti

Fare cassa con i soldi degli italiani. È più o meno questa la sintesi di quello che sta accadendo in Canton Ticino, dove nell’ultimo anno gli autovelox hanno staccato multe per qualcosa come 10 milioni di euro e in 6 casi su 10 gli automobilisti fotografati erano cittadini italiani. Una manna per le casse statali e un salasso per i bilanci. Ora dopo il famigerato caso di Camorino, un altro radar “nascosto” è spuntato in questi giorni nel Luganese. Lo si distingue appena. Mimetizzato nel grigio, fa capolino tra due cassonetti. Avvistato dagli automobilisti più guardinghi, ha subito scatenato discussioni. Pregassona, via Giovanni Maraini. La località figura nella lista dei controlli annunciati settimana scorsa dalla polizia. Fin qui nessuna sorpresa. Il problema è, appunto, la collocazione. Proprio in mezzo a due cassonetti interrati, distinguibile a fatica. La posizione ha evidentemente lo scopo di cogliere l’automobilista in fallo, e non di fare prevenzione. Siamo davanti a un chiaro tentativo di fare cassa. La questione è oggetto di dibattito da tempo. Il radar di Camorino, che aveva staccato multe per qualcosa come 9,3 milioni di euro e in 6 casi su 10 gli automobilisti fotografati erano cittadini italiani, ha suscitato un’interrogazione parlamentare. Vista la serietà delle pene, il contesto e soprattutto la funzionalità andrebbero valutate con riguardo e buonsenso. Cosa che purtroppo non sempre accade. Il problema è soprattutto per i viaggiatori occasionali, in molti casi italiani o stranieri provenienti da altri Paesi. Non si può negare, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che quello sia il classico sistema per fare cassa, anche se gli svizzeri dicono che è stato messo per motivi di sicurezza

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Cronaca

ACCAM: Arpa risponde al M5S


ACCAM: Arpa risponde al M5S

Arriva sollecita la risposta di Arpa al comunicato stampa del Movimento 5 Stelle che ne sollecitava l’intervento in merito all’inceneritore di Borsano e, in una lettera dell’ufficio stampa dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della #Lombardia che riceviamo e pubblichiamo chiarisce le proprie posizioni

Gentile
direttore,

in
riferimento all’articolo pubblicato il 28 gennaio 2020 sul vostro sito, che
riporta il comunicato M5S ambiente su Accam, si ritiene necessario sottolineare
che le stazioni di rilevamento della qualità dell’aria di Arpa Lombardia
monitorano 24 ore su 24 i livelli di inquinamento presenti, garantendo la
disponibilità di dati  con un rendimento complessivo ben superiore al 90%.

Nel mese di gennaio 2020, ad esempio, nelle stazioni di Busto Accam (via
Novara), Ferno, Saronno e Varese, le misure dell’NO2 e di PM10 non hanno mai
subito interruzioni (rendimento del 100%), anche durante l’incendio agli
impianti di Accam.

La rete di
rilevamento, peraltro, è realizzata secondo quanto previsto dal programma di
valutazione regionale (art. 5 c. 6),  la cui conformità alla norma è
valutata dal Ministero dell’Ambiente avvalendosi anche del supporto di Enea e
Ispra.

La dismissione delle stazioni non previste dal programma di valutazione è
coerente alla stessa normativa, che prevede criteri di efficienza, efficacia e
economicità nella programmazione delle misure. L’ultima dismissione, del
2018, è  stata effettuata come di consueto previa analisi dei dati
rilevati e constatazione che le misure derivanti dalle stazioni non appartenenti
al programma di valutazione rilevavano dati coerenti con le misure tenute
attive.

Il
mantenimento di tali punti di misura non avrebbe aggiunto, infatti, ulteriori
informazioni significative al quadro già fornito dalle stazioni del programma
di valutazione.

Peraltro,
al di là di singoli, per quanto critici, episodi acuti di inquinamento
atmosferico, quali quello in corso, la situazione evidenziata dalle misure
della rete su base pluriennale conferma il trend in progressivo
 miglioramento, nonostante per alcuni parametri sia ancora necessario
proseguire nelle azioni di risanamento. Si rimanda al proposito al report
disponibile in rete all’indirizzo: https://www.arpalombardia.it/PublishingImages/Pages/Forms/AllItems/analisi%20anno%202019%20rev%2020191231_completo.pdf

Si
sottolinea, infine, che le stazioni di monitoraggio sono finalizzate a valutare
la qualità dell’aria a cui è esposta la popolazione. Non sono invece
finalizzate, né adatte, a monitorare gli effetti di eventuali incendi o altri
incidenti che, laddove utile, vengono invece seguiti con il posizionamento di
apposita strumentazione mobile nei punti maggiormente interessati, ben diversi
durante i diversi eventi.