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LOMBARDIA

Incendi boschivi in provincia di Varese

Incendi boschivi, gli interventi dall’avvio dell’emergenza nelle province di Varese e Brescia Foroni: grazie a chi lavora in condizioni difficile e pericolose Investiamo nella sicurezza e nella formazione del volontariato Prosegue la fase di emergenza incendi in Lombardia, che in questi giorni ha interessato principalmente le province di Brescia e Varese. Da sabato 22 febbraio, infatti, cinque incendi boschivi hanno impegnato il sistema regionale Aib (Anti incendio boschivo) composto da enti forestali (Province, Comunità Montane e Parchi regionali). Il loro compito è quello di organizzare le squadre di volontariato per gli interventi, Vigili del Fuoco e Carabinieri Forestali, secondo quanto previsto dalle convenzioni stipulate con Regione Lombardia per la collaborazione nelle attività di prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi. “I nostri uomini sono tutti impegnati in operazioni difficili e pericolose – ha sottolineato l’assessore alla Protezione civile della Regione Lombardia Pietro Foroni – Alle centinaia di persone che in questi giorni stanno affrontando gli incendi in atto deve andare il ringraziamento di tutta la collettività lombarda. C’è chi lo fa di mestiere, come gli addetti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, i Carabinieri Forestali, i piloti degli elicotteri, dei Canadair, e chi per spirito civico e di solidarietà, come i componenti delle tantissime squadre di volontariato organizzate dalle Comunità Montane, dalle Province, dai Parchi regionali e dall’Associazione Nazionale Alpini”. Provincia di Varese I primi due incendi si sono sviluppati nella giornata del 22 febbraio e hanno interessato la provincia di Varese, nei comuni di Sesto Calende e Somma Lombardo sui quali sono intervenute le squadre volontarie Aib del Parco Lombardo Valle del Ticino e della provincia di Varese. I volontari Aib hanno avuto ragione degli incendi ieri limitando la superficie percorsa dal fuoco a circa 37 ettari (33 a Sesto Calende e 4 a Somma Lombardo). Oggi continuano le attività di bonifica con personale di terra per scongiurare possibili ripartenze degli incendi. Provincia di Brescia Altri due incendi hanno interessato, la notte del 25 febbraio, la provincia di Brescia nei comuni di Bione e Casto. Malgrado gli sforzi compiuti, gli incendi – favoriti dalle condizioni meteo (elevate temperature e vento forte) – si sono estesi in modo considerevole e, alle prime luci dell’alba, la situazione si è presentata subito molto seria. Tra mercoledì 26 e giovedì 27 febbraio le operazioni sono state ostacolate dalle temperature miti, dal vento forte e dall’orografia impervia delle aree percorse dal fuoco, che hanno impedito l’impiego degli elicotteri regionali e del personale a terra. Dall’alba di oggi sono operativi sugli incendi di Bione e Casto tre elicotteri regionali, due Canadair e due Erickson S64 del dipartimento della Protezione civile oltre alle squadre volontarie Aib delle Comunità Montane della Valle Trompia e della Valle Sabbia. “Regione Lombardia – ha concluso l’assessore – da anni investe nell’equipaggiamento e nella formazione del volontariato antincendio, composto da centinaia di squadre e migliaia di volontari, per consentire loro di affrontare eventi impegnativi come quelli in atto con professionalità e in sicurezza”.

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Coronavirus, meno presenze in agriturismo

Coronavirus, meno presenze in agriturismo Coldiretti: luoghi sicuri dove scoprire territorio Grignani, Terranostra Varese: “Le nostre strutture sono in campagna, con ampi spazi tali da evitare assembramenti. Siamo tutti impegnati nell’osservanza delle normative regionali, ma senza allarmismi” VARESE – Gli agriturismi sono situati in campagna, anche in zone isolate, in strutture familiari e lontano dagli affollamenti, con spazi adeguati per i posti letto e a tavola: per questo sono forse il luogo più sicuro in Italia per difendersi dal contagio, fuori dalle mura domestiche, scoprendo al tempo stesso le bellezze e le tradizioni enogastronomiche del territorio. È quanto afferma Coldiretti Varese, in base a un monitoraggio di Terranostra, nel sottolineare che la paura irrazionale sul coronavirus sta provocando nelle strutture agrituristiche un calo delle presenze per pranzi, cene e pernottamenti. Nelle oltre 1600 aziende agrituristiche attive in Lombardia, l’allarme generato dalla diffusione del Coronavirus sta colpendo le prenotazioni di italiani e stranieri, con le disdette che arrivano anche da parte di chi aveva già deciso di recarsi in una delle strutture. I timori legati al coronavirus stanno coinvolgendo un settore che a livello lombardo conta oltre mezzo milione di presenze all’anno, con una rete di più di 14 mila posti letto e 40 mila coperti per il ristoro, e una capacità di rispondere alla nuova domanda green degli ospiti, dal trekking ai percorsi culturali a quelli benessere, dagli spostamenti in bicicletta all’accoglienza dei camperisti fino ai matrimoni, con la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo, che è fra le qualità più apprezzate, con piatti della tradizione preparati dai cuochi contadini. “Con grande senso di responsabilità, le imprese agrituristiche sono impegnate nell’osservanza delle ordinanze regionali e comunali – commenta Massimo Grignani, Presidente di Terranostra Lombardia e Terranostra Varese – garantendo l’apertura delle strutture laddove consentito. I comportamenti di precauzione sono necessari, soprattutto al fine di garantire la continuità dei servizi: la nostra forza è avere strutture in campagna, con spazi tali da evitare assembramenti. Chi offre servizio di pernottamento, ad esempio, spesso ha camere in alloggi indipendenti o con ingressi che non costringono ad attraversare spazi comuni”. “Come Terranostra – conclude Massimo Grignani – ci stiamo confrontando con l’assessorato regionale all’Agricoltura per affrontare questa situazione che rischia di provocare gravi ripercussioni sulle nostre attività. Abbiamo, infine, invitato tutte le imprese agrituristiche a informare correttamente i propri ospiti secondo le disposizioni di igiene divulgate dal Ministero della Salute”.

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Saronno

Saronno: Sicurezza, sicurezza

Alfonso Indelicato Sicurezza, sicurezza … (a proposito dell’ultima rapina pomeridiana alla Stazione di Saronno) Sicurezza, sicurezza che si fugge tuttavia in stazion non c’è certezza che rapina non vi sia. Questi lieti banditelli, di rapine innamorati, agli ignari viaggiatori hanno posto cento agguati. Poscia godono il bottino gavazzando tutto il giorno e di nuovo il cittadino se li trova a torno a torno. Sicurezza, sicurezza, t’han giurato or son cinqu’anni. eri splendida promessa, sei il maggiore degli inganni. Alfonso Indelicato Consigliere comunale eletto a Saronno

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CULTURA

IL 42° PREMIO MATTEO OLIVERO ASSEGNATO ALL’ARTISTA TEDESCO VEIT LAURENT KURZ

L’opera site specific “The Campi Flegrei Conferenca” sarà realizzata in occasione di START festival dedicato all’arte in tutte le sue forme (Saluzzo dal 24 aprile al 31 maggio) Image SCARICA QUI IL COMUNICATO STAMPA E LE IMMAGINI È l’artista tedesco Veit Laurent Kurz il vincitore della 42° edizione del Premio Matteo Olivero, promosso dalla città di Saluzzo e organizzato dalla Fondazione Amleto Bertoni con l’intento di costruire un percorso artistico che rilegga l’arte classica con gli occhi del contemporaneo. Il Premio è realizzato all’interno di START/storia e arte a Saluzzo, il festival dedicato all’arte in tutte le sue forme che ha luogo nella capitale del marchesato dal 24 aprile al 31 maggio e che quest’anno avrà come tema La Rivoluzione. Per Saluzzo Kurz ha pensato all’opera site specific “The Campi Flegrei Conferenca” che andrà ad arricchire il percorso del contemporaneo offerto dal territorio che già ha avuto inizio con le scorse edizioni del Premio Matteo Olivero. Negli anni precedenti il riconoscimento è stato assegnato al colombiano Santiago Reyes Villaveces con Harp (2019) e al duo newyorkese composto da Mark Barrow e Sarah Parke con Analemma (2018). La direzione artistica di START è affidata a Soluzioni Turistiche Integrate che si avvale della collaborazione di Stefano Raimondi per la curatela del Premio Olivero; Raimondi, già curatore della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e ora direttore artistico di ArtVerona e direttore di The Blank Contemporay Art, il principale network italiano di promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea. Veit Laurent Kurz, classe 1985, è nato a Erbach, nel land dell’Assia, e vive tra Francoforte, Berlino e New York. Il suo progetto per START è pensato appositamente per la sala Sala “de Foix” di Casa Cavassa: un luogo con connotati fortemente storici, in cui si respira il clima della corte dei Marchesi di Saluzzo e in cui si trova la pala d’altare del pittore fiammingo Hans Clemer “Madonna della Misericordia”; una scelta voluta per marcare il dialogo artistico tra il classico e il contemporaneo. L’opera di Kurz segue la scia dei suoi recenti lavori, collocati a cavallo tra i temi scientifici e quelli archeologici. La sua attenzione è stata attirata dai vulcani, che ha studiato da vicino in tutto il mondo e che l’artista accosta alle centrali nucleari. Nelle società moderne sostituiamo costantemente i fenomeni naturali con quelli creati dall’uomo. A causare questo cambiamento sono soprattutto gli sviluppi tecnologici che, se da un lato sono considerati rivoluzionari in modo positivo (così come nel tema di START 2020), dall’altro ci portano a rivivere le nostre paure più esistenziali. Ed è così che si accorciano le distanze tra i vulcani e le centrali nucleari. Ma non solo: il Vesuvio e i Campi Flegrei mostrano come l’umanità si sia stabilizzata per motivi storici vicino ai centri eruttivi. Oggi, l’aumento di fabbisogno energetico, porta alla costruzione di nuove strutture vulcaniche nel loro habitat immediato. Nel 2020 siamo costretti ad agire per spegnere i vulcani “vecchi” e possiamo chiudere e ripensare i vulcani “nuovi”. Per Casa Cavassa Kurz realizzerà un vulcano artificiale, abitato dai Dilldapp, creature ideate dall’artista stesso che, cibandosi di pietre e vegetazione vulcanica, hanno resistito al tempo e sono sopravvissute a vecchie e nuove eruzioni. Un incontro che mescola realtà e immaginazione, il nostro mondo e quello dei Dilldapp. La giuria internazionale del Premio Matteo Olivero, dedicato al celebre pittore e scultore dell’800 divisionista, è composta da Marianna Vecellio, curatrice del Castello di Rivoli di Torino; Ruba Katrib, curatrice del MoMA PS1 di New York; Stefano Raimondi, direttore di The Blank Contemporary Art e direttore artistico di ArtVerona; Roberto Giordana, vicedirettore generale della Fondazione CRC di Cuneo e Arturo Demaria, membro della Fondazione Amleto Bertoni ha assegnato questa edizione del premio a Veit Laurent Kurz (segnalato da Caterina Molteni) su 28 artisti invitati, provenienti da tutto il mondo. A segnalarli, prestigiosi advisor internazionali: Ilaria Bonacossa (direttrice di Artissima, Torino), Michele Bonuomo (direttore del mensile «Arte»), Elisa Carollo (consulente d’arte), Irene Sofia Comi (curatrice indipendente e critica d’arte), Laura Copelin (direttrice esecutiva e curatrice Ballroom Marfa), Alfredo Cramerotti (direttore MOSTYN, Galles), Giacinto Di Pietrantonio (Professore di Storia dell’Arte Accademia di Brera, Milano, critico e curatore indipendente), Matilde Galletti (storica d’arte, critica e curatrice), Matteo Ghidoni (architetto ed editore), Antonio Grulli (critico d’arte e curatore indipendente), Laura Lecce (buyer per la sezione Design+Art del gruppo Yoox Net-A-Porter), Caterina Molteni (curatrice indipendente), Hanne Mugas (direttrice Kunsthall Stavanger), Andrea Neustein (curatrice indipendente), Letizia Ragaglia (direttrice Museion, Bolzano), Maria Chiara Valacchi (fondatrice spazio non-profit Cabinet di Milano), Benjamin Weil (direttore artistico Centro Botín, Santander). L’inaugurazione di “The Campi Flegrei Conferenca” sarà nel giorno inaugurale di START venerdì 24 aprile 2020 alle ore 19 nella Sala “de Foix” di Casa Cavassa (Saluzzo, Piemonte). START/storia e arte a Saluzzo, il festival dedicato all’arte in tutte le sue forme, si tiene a Saluzzo dal 24 aprile al 31 maggio 2020. Antiquariato, artigianato e design sono i protagonisti di una manifestazione unica nel suo genere, un contenitore che racchiude in un solo evento, lungo un mese, cultura, creatività ed eccellenze del territorio: un viaggio alla scoperta di capolavori artistici che, pur appartenendo a epoche e forme d’arte differenti, sono in dialogo tra loro e si proiettano verso un rinnovamento. La Fondazione Amleto Bertoni è stata istituita dal Comune di Saluzzo con l’intento di promuovere lo sviluppo turistico della città e del suo territorio affiancando alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico e delle eccellenze artigianali locali, l’ideazione di eventi capaci di far dialogare tradizione e linguaggi espressivi innovativi. A tal fine, la fondazione si occupa di organizzare, promuovere e coordinare i principali eventi del saluzzese. Stefano Raimondi (1981) è curatore d’arte contemporanea, dal 2010 è direttore di The Blank Contemporary Art e dal 2020 direttore artistico di ArtVerona. Ha lavorato presso la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Dal 2011 a oggi ha curato oltre quaranta mostre personali di artisti italiani e internazionali tra cui: Francesco Arena, Riccardo Beretta, Filippo Berta, Ettore Favini, Oscar Giaconia, Daniel Knorr, Jacopo Miliani, Israel Lund, Navid Nuur, Adrian Paci, Dan Rees e Guido Van Der Werve. Dal 2015 al 2017 è stato docente all’Accademia di Belle Arti di Verona. The Blank Contemporary Art è un network culturale senza scopo di lucro nata con l’obiettivo di diffondere e ampliare la passione e la curiosità verso l’arte contemporanea. Vincitore dell’Italian Council, The Blank si propone di connettere istituzioni, musei, aziende, pubblico, collezionisti e artisti attraverso diversi progetti di significativo valore artistico e culturale tra cui mostre, residenze, pubblicazioni e numerosi progetti educativi di scambio internazionale.

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TERRITORIO

APPELLO UNCEM: AL POSTO DEL CENTRO COMMERCIALE, SCEGLIETE UN NEGOZIO DI MONTAGNA. BENEFICI PER VOI, PER I COMMERCIANTI, PER LA SALUTE DEI TERRITORI E DELLE COMUNITA’

Al posto di lasciar vuoti gli scaffali della grande distribuzione, al posto di scegliere il centro commerciale e il supermercato da prendere d’assalto per eccessive paure, Uncem fa un appello: se vuoi fare una grande o una piccola spesa, riempire il carrello, scegli un negozio di montagna. Scegli la montagna. Scegli quei negozi che da troppi anni rischiano di sparire, in Comuni (500 in Italia) che rischiano di restare senza negozi e senza bar. Questo è il momento giusto per tornare a scegliere la montagna. Non solo una volta, non solo un giorno. I negozi dei territori sono pronti. E i benefici, per ciascuno, per i territori e la loro salute, per le comunità, per gli stessi commercianti, saranno evidenti. Anche così possiamo contrastare desertificazione, abbandono, spaesamento e i troppi vuoti nei luoghi centrali del Paese. Scegli i negozi di montagna.

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Messa in sicurezza del versante della statale 34 del lago Maggiore

 La convenzione approvata dalla Regione è al Ministero delle Infrastrutture. Si aspetta l’ok. Sarà il Comune di Verbania a gestire gli appalti dei 25 milioni di euro per gli interventi previsti

In questi giorni la regione Piemonte ha approvato, con atto di Giunta il 21 febbraio, la Convenzione che formalizza gli impegni del Ministero delle Infrastrutture, per il finanziamento di 25 milioni di euro per la messa in sicurezza della statale 34 del lago Maggiore. La convenzione, una volta approvata dal Ministero, consentirà poi alla Regione Piemonte di rendere il Comune di Verbania, sub attuatore degli interventi, attraverso la firma di un successivo accordo di programma.

Afferma il Sindaco di Verbania Silvia Marchionini: “nei mesi scorsi ci siamo detti disponibili a Regione e Anas, una volta avuto l’ok da tutti i Comuni interessati, a seguire direttamente i lavori con i nostri uffici. Una scelta per velocizzare, per quanto possibile, i tempi d’intervento. Ora è stato fatto il primo passo formale della Regione verso il Ministero, a cui seguirà la firma dell’accordo tra Verbania e la Regione e poi il via alla procedura degli appalti e alla realizzazione delle opere seguite dal nostro comune”.

Nella convenzione sono individuati e ripartiti i ben venti interventi previsti sui comuni di Verbania, Ghiffa, Oggebbio, Cannero Riviera e Cannobio.

Quelli principali come da convezione sono:

– il consolidamento dei versanti con difese attive e passive, la pulizia e il taglio selettivo di alberi in località Carmine e Puncetta a Cannobio dal costo previsto di di 4,8 milioni di euro;

– la realizzazione della galleria para massi a sbalzo in località Formine, a Cannobio, dal costo di 2,5 milioni di euro;

– il consolidamento dei versanti con difese attive e passive, la pulizia e il taglio selettivo di alberi nelle frazioni Donego e Oggiogno a Cannero Riviera dal costo di 1,4 milioni di euro;

– il consolidamento dei versanti con difese attive e passive, la pulizia e il taglio selettivo di alberi in località Molinetto a Cannero Riviera dal costo di 1,7 milioni di euro;

– il consolidamento dei versanti con difese attive e passive, la pulizia e il taglio selettivo di alberi in località Piancassone e Cheggio a Cannero Riviera, dal costo di 4,5 milioni di euro;

– il consolidamento dei versanti con difese attive e passive, la pulizia e il taglio selettivo di alberi in località Ronco a Ghiffa dal costo di 2,2 milioni di euro;

– il consolidamento dei versanti con difese attive e passive, la pulizia e il taglio selettivo di alberi nel comune di Ghiffa al confine con Oggebbio dal costo di 1,3 milioni di euro;

– il consolidamento dei versanti con difese attive e passive, la pulizia e il taglio selettivo di alberi in frazione Novaglio a Oggebbio dal costo di 3 milioni di euro.

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Eventi

NONO TITOLO ACCADEMICO PER PAOLO FRANZATO

   

         Paolo Franzato, regista-pedagogo, direttore artistico e professore varesino, ha conseguito brillantemente il suo nono titolo accademico presso l’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma, ovvero la Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e della Riabilitazione. Alla commissione d’esame, a conclusione dell’intenso biennio di studi e di esami, Paolo ha presentato la sua tesi di laurea dal titolo “LA PSICHE IN SCENA. Un confronto fra Teatroterapia, Psicodramma, Drammaterapia e Psicopedagogia Teatrale”.

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Primo piano

Imponente operazione antidroga ad Avezzano e nella Marsica

Dalle prime ore della mattinata odierna, un imponente presidio di oltre 100 finanzieri, tutti dipendenti dal Comando Regionale Abruzzo, è impegnato nell’esecuzione di provvedimenti di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari nei confronti di 10 soggetti (di cui 2 percettori di reddito di cittadinanza) attivi ad Avezzano e nella Marsica.

Il servizio conclude un’attività che, iniziata lo scorso mese di settembre, ha permesso di individuare un ristretto ambito territoriale (la frazione di San Pelino) nel quale alcuni individui, in poco più di due mesi, hanno alimentato una “catena” dello spaccio, segnatamente di cocaina, creando un vero e proprio centro di smistamento di sostanza stupefacente.

L’attività, sin dalle prime fasi diretta dal Dottor Maurizio Maria Cerrato – Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano, ha portato alla compiuta identificazione dei principali attori del “contesto” criminale che ha coinvolto una porzione di territorio prima sottratta e da oggi restituita alla legalità.

Gli approfondimenti investigativi, eseguiti anche con l’ausilio di intercettazioni ambientali e sistemi di video-sorveglianza, hanno permesso di accertare oltre 3500 cessioni di stupefacente effettuate in questo drugstore a tutte le ore del giorno e della notte a vantaggio di consumatori locali ovvero provenienti dalle limitrofe provincie di Rieti e Chieti.

In aggiunta alle 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere e ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Avezzano, Dott.ssa Anna Carla Mastelli, le Fiamme Gialle abruzzesi stanno dando esecuzione ad ulteriori 12 provvedimenti di perquisizioni locali e al sequestro di 7 autovetture.

L’attività odierna, rafforza e consolida, ancora, gli sforzi già attuati dal Corpo nel contrasto alla detenzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti e si inquadra nella continua attenzione rivolta al territorio aquilano finalizzata a salvaguardare la vita delle persone, in generale e quella dei più giovani in particolare.

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Contagio da SARS-Cov-2

In presenza di caso sospetto, non recarti al pronto soccorso: chiama il tuo medico di base. Se, invece, pensi di essere stato contagiato: chiama il 112.

Per informazioni e aggiornamenti apri https://www.iss.it/ oppure telefona al 1500.

Contagio da SARS-Cov-2

Analisi e alcune indicazioni per un Piano di Difesa Sanitaria Nazionale

ed essere pronti a circoscrivere epidemie, pandemie e bioterrorismi.

È un’illusione che il virus sparisca da solo e la sua diffusione possa essere contenuta dai cambi di rotta tipo: l’attivare il prelievo di tamponi per individuare tutti gli infettati e poi decidere di effettuarli solo in presenza di effetti chiaramente attribuibili al virus. Oppure il decidere che i decessi devono essere ora certificati dall’Istituto Superiore della Sanità invece che dai tecnici sul campo.

Ovviamente speriamo di sbagliarci ma la tipologia di questo virus, sempre che non muti in peggio, ha una larga e subdola diffusione e quanto accaduto in Cina lo dimostra perché, nonostante i rapidi e numerosi interventi delle autorità competenti, che hanno messo in quarantena oltre 60 milioni di abitanti, il contagio ha raggiunto ugualmente decine di nazioni.

Questo documento è la sintesi, per rappresentare a chi abbiamo eletto ad amministrare il Paese, analisi e indicazioni per varare il Piano di Difesa Sanitaria Nazionale e, mantenendolo sempre aggiornato, essere sempre pronti a circoscrivere i danni di presenti e future epidemie, pandemie e bioterrorismi.

Il virus SARS-Cov-2

COVID-19 è l’acronimo di Co (corona); Vi (virus); D (‘disease’, malattia) e 19 (l’anno di identificazione del virus).

In ritardo sia la Cina ha informare sul contagio sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarare l’emergenza sanitaria globale

Riguardo al vaccino contro il CoVid-19, servono sperimentazioni cliniche quindi, considerando i tempi necessari, nel migliore dei casi, non potrebbe essere immesso sul mercato prima del 2021.

È possibile che detto virus possa mutare, anche in peggio.

Il virus ha un’incubazione lunga e il portatore può essere anche asintomatico, e non è da escludere l’ipotesi che il virus si «annidi» nell’organismo senza generare sintomi. Ciò equivale a dire che, al momento, anche una persona senza le manifestazioni dell’infezione potrebbe veicolarlo in modo esponenziale.

Riguardo alla quarantena, si è passati da 7 a 9 giorni, poi a 14 giorni e infine c’è un caso positivo dopo 27 giorni. Qualcuno parla di una piccola percentuale, ma parla senza essere in possesso dei dati complessivi e, anche qualora fosse una piccola percentuale, sarebbero nuovi portatori che infetterebbero sempre in modo esponenziale altre persone. Pertanto, in via precauzionale, la quarantena dovrebbe corrispondere al sistema usato da secoli e cioè di 40 giorni.

Evidenziano che esiste la possibilità di recidiva sia i casi di recidiva segnalati dalla Cina sia il caso di Osaka dove una guida turistica di 40 anni ha contratto il virus alla fine di gennaio e, dopo un mese di cure in ospedale e un periodo di recupero, è stata dimessa il primo febbraio, quindi, il 26 febbraio, accusando mal di gola e dolori al petto è  stata di nuovo ricoverata e il giorno successivo risultava di nuovo positiva.

 

Il 27 febbraio 2020 è stato isolato, da ricercatori dell’ospedale Sacco di Milano, il ceppo italiano del coronavirus. Sono riusciti a isolare virus autoctoni, molto simili tra loro ma con le differenze legate allo sviluppo in ogni singolo paziente. Si tratta di una scoperta che consentirà ai ricercatori di seguire le sequenze molecolari e tracciare ogni singolo virus per capire cos’è successo, come ha fatto a circolare e in quanto tempo. Il passo successivo sarà quello di studiare lo sviluppo di anticorpi e quindi di vaccini e di cure da parte dei laboratori farmaceutici.

Tre considerazioni su temi dibattutissimi e controversi:

  1. In assenza di anticorpi il COVID-19 si propaga molto più velocemente dell’influenza stagionale, pertanto va contenuto in modo sistematico perché ogni giorno perso significa lutti e danni economici enormi.
  2. Mortalità del COVID-19. Ai primi di febbraio era intorno al 2% (calcolata dal rapporto decessi/infettati) ma può superare ampiamente il 3% (2.715 decessi e 80.000 infettati, pari a quasi il 3,4%). Tali valori, però, devono essere considerati solo come “valori minimi”, infatti la percentuale sta puntando verso il 4%.
  3. Confronto COVID-19 e influenza stagionale. Chi ritiene che siano all’incirca equivalenti, non sa fare i conti, poiché vengono confrontati i decessi verificatisi fino al 25 febbraio 2020 (Italia, 11 morti e 300 infettati) con gli 8.000 decessi conseguenti all’influenza stagionale dell’anno scorso. Siccome gli esperti affermano che la mortalità dell’influenza è stata dello 0,1% (quindi circa 34 volte minore di quella del Covid-19), si deduce che l’anno scorso ben 8 milioni di italiani l’abbiano presa; e come dato, francamente, appare eccessivo. Inoltre, una proiezione basata sul fatto che la mortalità dell’influenza è stata dello 0,1%, in caso di epidemia nazionale da Covid-19 estesa su tutto il territorio italiano, darebbe un risultato di oltre 200.000 decessi.

ADUC – Associazione Diritti Utenti e Consumatori   – comunicati@aduc.it

28 febbraio 2020 – Il cane di una donna infetta da Coronavirus è stato messo in quarantena a Hong Kong, dopo che alcuni campioni prelevati dall’animale sono risultati positivi al virus. Lo hanno annunciato le Autorità, secondo cui non c’è rischio di contagio da parte dell’animale. Il cane non ha sintomi della malattia, ha affermato il ministero competente. Ma “i campioni prelevati dalle cavità nasali e orali sono stati trovati positivi per il virus Covid-19”, ha detto un portavoce. Il cane è stato prelevato a casa della sua proprietaria mercoledì, una donna di 60 anni ricoverata in isolamento. Non ci sono prove che animali come gatti o cani possano trasmettere il virus all’uomo, ma il ministero ha stimato che gli animali domestici di persone infette dovrebbero stare in quarantena per 14 giorni. Saranno condotti ulteriori test sul cane, che rimarrà in isolamento fino a quando non risulterà negativo. Hong Kong conta 93 casi di Coronavirus, tra cui due morti. https://time.com/5792150/coronavirus-dog/ .

LA PREVENZIONE

Prima hanno detto che il virus si trasmetteva solo da una persona infetta a un’altra attraverso la saliva, la tosse, lo starnuto, i contatti diretti personali oppure toccando con le mani contaminate bocca, naso o occhi. Poi, invece, in Cina, al personale medico e paramedico non sono bastate le mascherine, copricapi e guanti per evitare di essere infettati.

Inoltre, nella nave da crociera Diamond Princess, messa in quarantena, nonostante i passeggeri fossero relegati nelle cabine con obbligo di non incontrarsi, si sono verificati più di 600 infettati.

Essendo ovvio che il virus si sposta nell’aria, depositandosi sui vestiti e/o sulla pelle, è dovere delle autorità attivare il contenimento dove si accertano infettati e respingere e/o mettere in quarantena chi arriva da nazioni non in grado di monitorare come in Italia i decessi e la loro causa e/o non attivano azioni efficaci di contenimento nei territori dove rilevano degli infettati.

Proteggere sé stessi

Lavarsi spesso le mani (dopo aver tossito/starnutito, dopo aver assistito un malato, prima durante e dopo la preparazione di cibo, prima di mangiare, dopo essere andati in bagno, dopo aver toccato animali o le loro deiezioni o più in generale quando le mani sono sporche in qualunque modo).

Proteggere gli altri

Se hai una qualsiasi infezione respiratoria copri naso e bocca con una mascherina consigliata dal medico curante.

In assenza di mascherina, coprirsi con un fazzoletto prima di tossire e/o starnutire, quindi gettalo via e lavarsi le mani.

OSPEDALI DI ECCELLENZA PER LA RICERCA E ASSISTENZA

Grazie al lavoro dei giornalisti i cittadini scoprono, aprendo https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/ospedali-come-marchio-eccellenza-irccs-puo-ingannare-paziente-mappa/5e8a0186-57ec-11ea-a2d7-f1bec9902bd3-va.shtml?refresh_ce-cp, che in Italia il Ministero della Salute ha assegnato nel tempo il riconoscimento Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) a 51 ospedali tra pubblici e privati ma in detto articolo si evidenzia anche che abbiamo disperso milioni di euro, visto che: almeno 17 hanno una produttività scientifica irrilevante e un’attività clinica scarsa, altrettanti non ricevono nessun finanziamento Ue e 4 non hanno pazienti reclutati in sperimentazioni cliniche. Pertanto, poiché la lotta contro le epidemie, pandemie e bioterrorismo ha come baluardo strategico proprio gli ospedali di eccellenza per la ricerca e l’assistenza, il Governo deve intervenire tempestivamente per stabilire gli standard minimi e dirottare i finanziamenti alle strutture veramente operative tipo lo Spallanzani di Roma, i cui ricercatori sono riusciti a isolare il Coronavirus.

AZIONE STRATEGICA

È essenziale che il Governo attivi e renda pubblico un “gabinetto di guerra” che sia operativo in modo che i cittadini si sentano veramente rassicurati e partecipi, limitando così gli effetti nocivi di una psicosi collettiva che può turbare l’Ordine e la Sicurezza Pubblica dell’intera Nazione.

Per valutare tutti gli aspetti inerenti al tempestivo intervento, facendo sì che le spese connesse siano un investimento e non un costo, occorre che il Governo intervenga il prima possibile per:

  • varare una legge che preveda la nomina di uno staff preordinato e operativo H24 che, di concerto con il Presidente del Consiglio in carica, possa assumere tempestivamente il comando centrale e abbia l’autorità di ordinare e coordinare tutti i settori, compresi quelli militari e civili, e che sia dotato di adeguate risorse finanziarie;
  • nominare i componenti a supporto di detto staff e l’assunzione del relativo personale affinché sia operativo H24;
  • obbligare Comuni, Regioni, attività economiche pubbliche e private, associazioni, a inviare in via informatica a detto staff, ogni 10 giorni, tutte le informazioni inerenti al personale, le attività, il territorio. In via prioritaria, essendo facile, far partire con le anagrafi comunali e con i dipendenti pubblici suddivisi per categorie. Obbligo essenziale perché, quale esempio, a oggi non ci è dato conoscere il numero complessivo degli appartenenti alle Polizie Locali/Municipali.

UNIONE EUROPEA e ITALIA

È inderogabile che il nostro Governo solleciti i membri dell’Unione Europea a predisporre rapidamente un Piano di Difesa Sanitaria Europeo che affronti:

  • il tema sanitario,
  • l’organizzazione della sicurezza pubblica,
  • il varo di nuove regole per le imposte e tasse per sostenere chi produce beni e servizi,
  • lo sviluppo dell’inscatolamento delle derrate alimentari in modo che possano durare per anni e il loro stoccaggio strategico al fine di consentire l’alimentazione minima garantita ai cittadini che in quarantena non possono acquistare prodotti freschi.

Inoltre, ricordando la celebre frase “Whatever it takes” (frase pronunciata da Mario Draghi, nel 2012, quando era governatore della Banca Centrale Europea, davanti ad una platea di investitori. Draghi affermò che la BCE era pronta a fare tutto il necessario per preservare l’euro, avviando un programma di acquisto del debito dei Paesi in difficoltà che fermò la speculazione finanziaria), oggi, con l’epidemia da Coronavirus in corso, occorrerebbe un “Whatever it takes” e dovrebbero affermarla i governi nazionali che siedono nel Consiglio Europeo perché la Commissione europea ha stanziato solo 230 milioni di euro per aiutare la lotta contro la diffusione del Coronavirus mentre gli Usa hanno stanziato 7,7 miliardi di euro per affrontare l’emergenza da Coronavirus.

In attesa dell’attivazione del Piano di Difesa Sanitaria Europeo, è dovere del Governo attivare tempestivamente un Piano di Difesa Sanitaria Nazionale, conferendo l’autorità di ordinare e coordinare tutti i settori, compresi quelli militari, il Dipartimento Protezione Civile e dotandolo di adeguate risorse finanziarie.

PIANO DI DIFESA SANITARIA NAZIONALE

Il Piano deve servire per:

  • fornire ai cittadini l’indicazione per creare un Baule di Sicurezza Alimentare. Si tratterebbe di generi alimentari in scatola e/o sottovuoto (non congelati, perché si deteriorerebbero in mancanza di energia elettrica; non liofilizzati, perché potrebbe non esserci l’acqua per diluirli) da tenere di scorta per ciascun individuo per essere autonomo per la durata di 15 giorni. In tal modo, prima delle scadenze di detti generi alimentari, il cittadino potrebbe utilmente consumarli, ripristinando il Baule di Sicurezza Alimentare. In sintesi, come succede, evitare l’assalto ai supermercati che, mettendo in crisi l’arrivo dei rifornimenti, alimenta nei cittadini l’ansia e l’angoscia;
  • individuare tutti gli accessi al nostro paese e il personale necessario per presidiarli;
  • creare un elenco aggiornato degli appartenenti ai corpi delle Forze di Polizia compresa la Polizia Locale e/o Municipale nonché delle guardie giurate e le loro società di appartenenza;
  • prevedere l’assunzione straordinaria in tutte le Forze Armate, visto che sono composte solo di 321.660 unità;
  • formare e assumere in numero adeguato medici-infermieri-tecnici-agenti per la sicurezza da inviare in tutti i punti di accesso al paese;
  • far produrre in numero adeguato gli indumenti completi per detti operatori affinché non vengano infettati;
  • creare un elenco delle apparecchiature utili da installare agli accessi al paese per rilevare e contenere in sicurezza eventuali contagiati;
  • individuare e predisporre molti luoghi idonei per le quarantene e validi per il trattamento sanitario e la sicurezza tesa a evitare fughe, intrusioni o altro;
  • censire i centri di raccolta delle derrate alimentari, prevedendo un eventuale razionamento affinché tutti possano essere riforniti per almeno un pasto al giorno;
  • allestire centri di distribuzione viveri in base al numero della popolazione residente in un’area nonché prevedere il personale da inserirvi per la gestione e sicurezza.

SUPPORTO ALLE FORZE DELL’ORDINE E DELLA DIFESA

Le criticità inerenti al contagio possono essere fronteggiate in maniera efficace dalle Forze dell’Ordine e della Difesa, dotando tutti i reparti d’idonei accessori di protezione e informazioni per contrastare e prevenire il contagio.

Il Governo deve tempestivamente stanziare i fondi necessari affinché siano garantite urgentemente tutte le misure di prevenzione e protezione idonee a tutelare la salute del personale e dei loro famigliari che, insieme al personale sanitario e a tutte le componenti della sicurezza nazionale, si trovano a combattere in prima linea un’ardua battaglia nell’interesse dell’intera collettività. In pratica serve:

  • organizzare dei seminari con medici congiuntamente a personale esperto in tecniche operative di primo intervento, immobilizzazione e messa in sicurezza dei fermati potenzialmente contagiati;
  • stabilire un luogo ove accompagnare i soggetti potenzialmente contagiati responsabili di reati o inottemperanti all’ordine impartito dalle Autorità;
  • interessare il Ministero della Giustizia allo scopo di ricevere disposizioni in caso di adozione di provvedimenti restrittivi sia di natura cautelare sia precautelare nei riguardi di soggetti potenzialmente contagiati;
  • indicare i luoghi ove verranno sanificate le autovetture di servizio che hanno trasportato soggetti a rischio, le uniformi indossate dal personale e le attrezzature utilizzate contaminate da materiale biologico individuando i luoghi di distruzione e smaltimento del materiale monouso o inutilizzabile;
  • predisporre una visita sanitaria preliminare al personale da impiegare nelle zone a rischio;
  • evitare l’impiego del personale che abbia superato i 50 anni di età e, soprattutto, di coloro che non godendo di ottima salute fisica potrebbero avere indebolite le difese immunitarie;
  • disporre il divieto di far rientro presso i reparti di appartenenza o presso le proprie famiglie a tutto il personale che ha operato nelle zone ad alto rischio contagio se non prima del periodo stabilito dal Ministero della Salute connesso con l’incubazione del virus;
  • evitare di inviare in missione il personale, perché se qualcuno venisse contagiato e sfuggisse al controllo, la diffusione del virus si estenderebbe in molte regioni d’Italia divenendo incontrollabile con riflessi di responsabilità anche sull’Amministrazione;
  • impedire a tutto il personale che al momento si trova presso i reparti d’istruzione di fruire di permessi/licenze nei luoghi ad alto rischio contagio.

Per affrontare un’epidemia e/o pandemia è indispensabile tutelare chi ci tutela.

Utile il comunicato https://infodifesa.it/coronavirus-se-un-poliziotto-venisse-trovato-positivo-al-tampone-saremmo-costretti-a-chiudere-intere-questure-o-commissariati/ dal quale estraiamo alcuni righi. In Veneto chiuse scuole, attività sportive e manifestazioni. Ma oggi negli uffici amministrativi delle questure e commissariati, sono a lavorare in centinaia che riceveranno migliaia di utenti presso gli uffici immigrazioni, passaporti e licenze. Mauro Armelao, Segretario generale regionale del sindacato FSP Polizia di Stato Veneto prosegue …. Nessun allarmismo ma si abbia il coraggio di sospendere le attività fino al 1° marzo anche per questi uffici pubblici, continuando a garantire ovviamente il soccorso pubblico. In attesa di conoscere il livello di contagio nella nostra regione, senza voler creare inutile allarmismo, ma per senso di responsabilità e di tutela verso gli operatori della Polizia di Stato impegnati a svolgere il proprio lavoro a contatto diretto con l’utenza, escludendo per ovvie ragioni gli uffici operativi e di soccorso pubblico, compresa la vigilanza agli uffici, quello che preme far presente e sottolineare è che i poliziotti non sono dei robot, quindi immuni a contagi da virus, ma sono persone in carne ed ossa che devono essere salvaguardate il più possibile per garantire così il massimo della presenza in caso di necessità.

CONSENTIRE LA RAPIDA CIRCOLAZIONE STRADALE

Per consentire il rapido intervento nelle emergenze è inderogabile garantire la circolazione stradale, in particolare per la rapida distribuzione delle merci.

Questo è possibile se gli enti proprietari e/o gestori delle strade hanno ottemperato al rispetto della legge come ricordato anche nella lettera prot. U.0007553 del 28 ottobre 2019 inviata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e il personale – Direzione generale per la sicurezza stradale – Divisione II che recita: Il comma 6 dell’art. 13 del Codice della Strada stabilisce che gli enti proprietari delle strade sono obbligati ad istituire e tenere aggiornati la cartografia, il catasto delle strade e le loro pertinenze e che nel catasto devono essere compresi anche gli impianti e i servizi permanenti connessi alle esigenze della circolazione stradale. Tra gli impianti e i servizi permanenti è quindi compresa anche la segnaletica stradale in quanto strettamente funzionale alla circolazione stradale. Poiché tra i primari compiti degli enti proprietari e/o gestori delle strade vi è quello della apposizione e manutenzione della segnaletica, ne deriva che per la corretta gestione è necessario che gli stessi Enti si dotino dello strumento indispensabile del catasto stradale, strettamente correlato all’esigenza di garantire la sicurezza e fluidità della circolazione stradale, provvedendo al censimento della segnaletica esistente, propedeutico ad una valutazione della sua adeguatezza e di conseguenza programmando gli interventi di manutenzione e/o sostituzione degli impianti esistenti, anche valutando la possibilità della rimozione degli impianti superflui o non più necessari.

Poiché, nella quasi totalità dei casi, la nostra esperienza ha evidenziato che non sono state rispettate dette norme previste dal Codice della Strada, il Governo ha il compito di emanare tempestivamente una norma diretta agli enti proprietari e/o gestori delle strade che:

  • preveda congrue sanzioni amministrative per coloro che non hanno rispettato le norme già esistenti e ricordate dal Ministero;
  • imponga, prevedendo congrue sanzioni amministrative:
  • l’informatizzazione del Catasto delle Strade e della relativa segnaletica stradale;
  • l’inserimento dello stesso nel loro sito Internet;
  • l’invio immediato della prima banca dati sia al Dipartimento di Protezione Civile sia al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e il personale – Direzione generale per la sicurezza stradale;
  • l’invio giornaliero delle variazioni sia al Dipartimento di Protezione Civile sia al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e il personale – Direzione generale per la sicurezza stradale.

 

L’INFORMAZIONE

Varo di un Decreto Legge che nei casi di emergenze consenta agli organi d’informazione radio e televisivi di trattare l’argomento, vietando che dall’inizio alla fine, vi siano interruzioni pubblicitarie. Ciò per evitare il facile sensazionalismo che fa vendere pubblicità ma alimenta nei cittadini l’ansia e l’angoscia.

Da evitare: Non crea sicurezza vedere in televisione il Presidente del Consiglio che si scontra con alcuni Presidenti di Regioni, perché evidenzia al cittadino che non esiste un Comando Unico e che le decisioni sono tardive e derivino da informazioni limitate riguardo al territorio, alle attività, al numero e tipologia dei cittadini e via dicendo.

IL VIAGGIARE

Visto che i fatti si evolvono giorno per giorno e ora per ora, il consiglio base è di informarsi prima di prendere qualunque decisione aprendo sia http://www.viaggiaresicuri.it/ sia i siti delle autorità nazionali e locali dove ci si deve recare.

Occorre porre attenzione ai problemi relativi ai diritti dei consumatori per annullamenti di viaggi ed eventi di vario tipo.

Cosa succede per i diritti dei consumatori, per esempio, se uno spettacolo viene annullato, se un treno non parte o non ferma a una stazione, se un volo aereo viene annullato? Lo possiamo scoprire aprendo https://www.aduc.it e leggendo i comunicati e gli approfondimenti dell’Associazione Difesa Utenti e Consumatori.

L’INVITO

Se affrontiamo i problemi in modo pragmatico, riusciremo a mettere in sicurezza noi stessi e gli altri concittadini, evitando così che, in assenza di rifornimenti, si scatenino micidiali rivolte alla ricerca di cibo e medicinali.

È diritto/dovere di tutti attivarsi e far attivare chi abbiamo eletto a governare il paese, fornendo per primi tutta la propria disponibilità.

Sempre il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà.

A leggervi, Pier Luigi Ciolli

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Sequestrate 9 tonnellate di sigarette di contrabbando

Si è conclusa con il sequestro di oltre 9 tonnellate di sigarette di contrabbando e con l’arresto di un responsabile, un’operazione anticontrabbando condotta dalle Fiamme Gialle aversane nell’agro di Somma Vesuviana.

Nel pomeriggio di ieri, i militari della Compagnia di Aversa hanno, infatti, pedinato un camion telonato condotto da un contrabbandiere già noto alle Fiamme Gialle fino ad un deposito in aperta campagna da dove poi usciva, all’apparenza estremamente carico, in modo repentino.

Bloccato il mezzo per sottoporlo ad un accurato controllo, all’interno venivano rivenuti numerosi scatoloni di tabacchi lavorati di contrabbando. La perquisizione veniva quindi estesa al deposito dove, occultati dietro pesanti balle di indumenti usati compresse meccanicamente, venivano individuati ulteriori scatoloni di sigarette.

Complessivamente sono stati quindi sottoposti a sequestro kg. 9.110 di sigarette di marca “Regina” per un valore complessivo di mercato prossimo al milione e mezzo di euro.

L’autista del mezzo, un cinquantreenne pluripregiudicato di Casavatore, è stato tratto in arresto e verrà giudicato per direttissima.

Oltre alle sigarette di contrabbando, è stato sottoposto a sequestro il veicolo utilizzato per il trasporto delle T.L.E. ed il deposito. I marchi riportati sulle confezioni, ed in particolare i caratteri cirillici utilizzati per la descrizione del contenuto, riconducono la provenienza della merce ai Paesi dell’Est Europa da cui provengono le cosiddette cheap white, sigarette che pur prodotte legalmente, non sono ammesse alla vendita nei paesi dell’UE perché considerate non rispondenti agli standard di sicurezza comunitari e, quindi, oltremodo nocive per la salute dei consumatori, la cui domanda resta fiorente considerato che sul mercato illecito vengono vendute a prezzi più allettanti.

Le attività condotte si inquadrano nel costante rafforzamento delle attività di prevenzione generale e di controllo del territorio esercitate dalla Guardia di Finanza per il contrasto dei traffici illeciti che alimentano le casse della criminalità organizzata, con particolare riguardo alla recrudescenza del fenomeno del contrabbando di t.l.e., nel cui ambito il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta ha disposto da tempo dei servizi di osservazione e controllo lungo le principali direttrici stradali che collegano la provincia di Caserta e di Napoli.