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Ambiente

Olbia, Eurocargo Valencia si incaglia all’ingresso del porto.

Olbia, Eurocargo Valencia si incaglia all’ingresso del porto. In soccorso della nave i rimorchiatori Moby.  Danni milionari agli allevamenti di cozze

Una nave della flotta Grimaldi, la Eurocargo Valencia, si è incagliata all’ingresso del porto di Olbia in un’area in cui ci sono coltivazioni di cozze. Un primo intervento di soccorso è stato tentato con il rimorchiatore Moby “Mascalzone scatenato”, che da solo non è riuscito a soccorrere il ferry. Sul posto si è portato un altro rimorchiatore, il “Vincenzo Onorato”. Ingenti, secondo le agenzie di stampa, i danni alle coltivazioni. Nessun ferito a bordo e nessun danno di rilievo. La nave lunga 195.92 metri, costruita nel 1999 e registrata nel porto di Palermo, si è adagiata su un fondale sabbioso davanti all’ingresso del porto industriale nella posizione 40° 55′ 31.26″ N, 9° 31′ 48.68″ E come riporta MarineTraffic Terrestrial Automatic Identification System e non crea problemi alla navigazione delle navi passeggeri. A bordo anche l’armatore Achille Onorato. L’incidente di questa mattina nello specchio d’acqua antistante il molo Cocciani, nel porto di Olbia, all’Eurocargo Valencia della Grimaldi Lines, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rischia di provocare danni milionari agli allevamenti di cozze. Complice il forte vento, ma non si esclude nemmeno un’avaria, la nave è finita su una secca di sabbia ampliatasi di recente per cause naturali. Il ferry arrivava da Livorno e avrebbe dovuto ormeggiare alle 4 e ripartire dopo tre ore. La nave merci seguiva un proprio percorso e non risultano ufficialmente danni, ma alcuni soci del Consorzio miticoltori di Olbia dichiarano di aver perso tutta la produzione pronta per la vendita dei prossimi mesi. Sull’incidente sta indagando la Capitaneria di porto.

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Consumatori

Truffe sms: falso messaggio “Euronics” che rimanda ad un sito clone che promette la vincita di un iPhone 11

Truffe sms: falso messaggio “Euronics” che rimanda ad un sito clone che promette la vincita di un iPhone 11. La Polizia Postale: “è una frode”. Lo “Sportello dei Diritti”: fate attenzione q questi sms, non cliccate sul link né fornite dati personali o bancari e cancellateli immediatamente

Le truffe attraverso sistemi telematici o sms non conoscono sosta. Una nuova frode del tipo cosiddetto smishing può coinvolgere ciascuno di noi purchè si possieda uno smartphone. Come abbiamo più volte segnalato noi dello “Sportello dei Diritti”, basta un innocuo messaggino, un nostro click, la promessa della vincita dell’ultimo telefonino alla moda, come un iPhone 11, previa partecipazione ad un sondaggio, l’inserimento di nostri dati personali e bancari ed il gioco è fatto: subito dopo possiamo vederci prosciugato il conto o clonata la carta di credito. A denunciare l’ultima truffa di questo tipo, è la Polizia Postale con un post pubblicato sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia”: “ATTENZIONE – In questi giorni potrebbe giungere sul vostro smartphone un falso SMS da parte della catena di negozi Euronics. Nel testo del messaggio è presente un link che, se cliccato, rimanda ad un sito clone apparentemente simile a quello ufficiale della predetta azienda. Il messaggio, facendo riferimento alla possibilità di vincere uno smartphone iPhone 11, invita i destinatari a partecipare ad un sondaggio e ad inserire i propri dati personali e della carta di credito.

Vi consigliamo pertanto di:

  • Non “cliccare” sul link proposto;
  • Non fornire alcun dato personale o relativo alla propria carta di credito o conto bancario;
  • Effettuare la scansione del dispositivo con un antivirus aggiornato.”

Anche la catena Euronics, ovviamente inconsapevole, diventa uno specchietto per le allodole per tanti che non prestano attenzione e che sono attratti da false promesse di regalo che alla fine si rivelano solo un modo per accedere ai nostri dispositivi, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Perché nonostante gli avvertimenti e gli inviti all’attenzione che continuamente rivolgiamo, sono ancora troppi i cittadini che reagiscono d’impulso e si fanno fregare facilmente. Il modo migliore per difendersi, è quello di seguire fedelmente le indicazioni della Polizia Postale. Nel caso siate comunque incappati in una di queste truffe potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

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Ambiente

Shark attack: Australia, sub ucciso da squalo

Shark attack: Australia, sub ucciso da squalo. Quarto attacco mortale da inizio anno nonostante il lockdown. La vittima, 36 anni, stava pescando sott’acqua nella zona di Fraser Island

L’Australia si conferma una meta a rischio per gli attacchi di squali sugli uomini. È vero, i più non sono letali, ma anche oggi, poco prima delle 14.00, ora australiana, un sub è morto dopo essere stato attaccato da uno squalo mentre pescava sott’acqua al largo di Fraser Island, nella costa orientale dell’Australia. L’uomo, un 36enne, è stata morso a una gamba nelle acque di Indian Head, località turistica di Fraser Island un’isola a circa 400 chilometri a nord di Brisbane. Nonostante l’intervento di un’infermiera e un medico he si trovavano in spiaggia e che hanno fornito il primo soccorso prima dell’arrivo dell’eliambulanza non c’è stato nulla da fare: troppo gravi le ferite riportate, secondo quanto comunicato dalla polizia. Nonostante il lockdown, quello odierno è il quarto attacco fatale di uno squalo in Australia dall’inizio dell’anno. Il sindaco di Fraser, George Seymour, ha dichiarato che è stata una “giornata tremendamente triste per la nostra comunità”. Una nuova conferma della pericolosità delle acque australiane e, quindi, della necessità di prestare la massima attenzione da parte di chi viaggia nelle località dove c’è meno vigilanza e decide di fare una battuta di pesca subacquea o surfare, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”.

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Ambiente

Zoo Zurigo, una collaboratrice di 55 anni è stata sbranata da una tigre

Aggiornamento incidente Zoo Zurigo, una collaboratrice dello zoo di 55 anni è stata sbranata da una tigre. I soccorritori hanno tentato di rianimarla, ma non c’è stato niente da fare.Il Ministero pubblico zurighese ha aperto un’inchiesta.

Una guardiana dello zoo di Zurigo è stata attaccata e ferita a morte da una tigre. Le autorità zurighesi hanno chiarito le circostanze dell’incidente avvenuto nel primo pomeriggio di oggi, poco prima delle 13.30, nella struttura cittadina. La polizia e i soccorritori sono intervenuti rapidamente sul posto, mentre il team preposto alle emergenze della struttura è riuscito ad allontanare l’animale dalla 55enne. Nonostante i disperati tentativi di rianimazione, la donna è deceduta sul posto a causa delle gravi ferite riportate. L’esatta dinamica dei fatti, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è al vaglio del Ministero pubblico zurighese. All’inchiesta collaborano la Polizia della Città di Zurigo e gli esperti forensi e di medicina legale. È stato istituito un team di assistenza per i dipendenti dello zoo, ma anche per i visitatori che hanno assistito all’attacco. A quanto pare la tigre non era mai stata protagonista di particolari episodi di aggressività.

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Trasporti

Louisiana, aereo atterra sull’autostrada: la scena è incredibile

Un pilota è stato costretto per un problema meccanico a far atterrare il suo piccolo aereo sull’autostrada LA 3235 a Lafourche, in Louisiana. La manovra è avvenuta dopo avere superato un camion cisterna che trasportava carburante. Il pilota ha chiesto il permesso ai vigili del fuoco. L’autore del video ha commentato: “Sono rimasto piuttosto sorpreso, una scena del genere l’avevo vista solo nei film”. Fortunatamente, nessun veicolo, ha riportato danni e nessuno è rimasto ferito. Il traffico è stato fermato per meno di un’ora e gli equipaggi di emergenza hanno scortato l’aereo fuori dall’autostrada. Un episodio con un lieto epilogo. Tutto è bene quel che finisce bene, potremmo dire. Solitamente i piloti, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, effettuano tali manovre d’emergenza quando il volo è ‘possibile ma non consigliabile’ per ragioni diverse, come le pessime condizioni meteorologiche, perdita di carburante o avaria del motore. L’atterraggio in autostrada, comunque, ha scosso molti automobilisti. Alcuni hanno immortalato la scena coi loro smartphone, postando poi la foto sui social network. Un automobilista che ha assistito all’atterraggio dell’aereo in autostrada, ha postato il video su YouTube L’utente dice: ‘Sono in autostrada: un aereo ha appena atterrato davanti a me. Ecco il video: https://youtu.be/Z82HAQmZ7FU

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Consumatori

Ryanair, atterraggio emergenza in Grecia per Boeing 737

Ryanair, atterraggio emergenza in Grecia per Boeing 737. Un aereo Ryanair che trasportava più di 157 passeggeri e membri dell’equipaggio ha effettuato un atterraggio di emergenza venerdì all’aeroporto di Salonicco, nel nord della Grecia, a seguito di un allarme antincendio

Un Boeing 737 di Ryanair in volo da Berlino ad Atene, mentre sorvolava la penisola Calcidica, ha effettuato un atterraggio di emergenza allo scalo di Salonicco, nel nord della Grecia, dopo che un sensore antincendio ha dato l’allarme nella cabina di pilotaggio. L’aereo è atterrato senza problemi, assistito dai mezzi speciali dei vigili del fuoco. Il volo in questione è quindi il volo Ryanair FR 170, che è decollato da Berlino alle 14:27. Il Boeing 737-8AS doveva atterrare ad Atene alle 17:25. Lo ha riferito l’agenzia di stampa greca Ana.E’ evidente, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che ci sono troppi incidenti sfiorati e troppi atterraggi d’emergenza.

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Cronaca

Florida, donna dà alla luce una bambina nel parcheggio dell’ospedale dove era andata per partorire – VIDEO

Florida, donna dà alla luce una bambina nel parcheggio dell’ospedale dove era andata per partorire – VIDEO Una donna della Florida, Susan Anderson, ha dato alla luce una bambina nel parcheggio di un centro medico. Un’ostetrica ha preso prontamente la neonata mentre scivolava lungo le gambe della madre, evitando che cadesse a terra. Probabilmente la donna non immaginava che la nascita del suo secondo figlio invece che nella sala parto, avvenisse nel parcheggio di una clinica. Ovviamente la figlia Julia aveva fretta e non voleva più aspettare. Nel filmato di sorveglianza, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si vede accanto alla donna il marito e, vicino, due agenti di polizia che si erano avvicinati sentendone le urla. Mamma e bambina stanno bene. Ecco il video: https://youtu.be/502UbKPFOsw

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Consumatori

Listerie nel formaggio di montagna alle erbe di Gstaad della cooperativa casearia Molkerei Gstaad

Listerie nel formaggio di montagna alle erbe di Gstaad della cooperativa casearia Molkerei Gstaad

Nell’ambito di controlli interni, la cooperativa casearia Molkerei Gstaad ha rilevato la presenza di listerie nel formaggio di montagna alle erbe di Gstaad. Il consumo di questo prodotto può quindi rappresentare un rischio per la salute. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” consiglia di non consumare il prodotto in questione. La cooperativa casearia Molkerei Gstaad ha immediatamente ritirato il prodotto dalla vendita e avviato un richiamo. Il centro di competenza della Confederazione svizzera in materia di sicurezza alimentare ha informato il RASFF di una contaminazione con listerie.È interessato il seguente prodotto:• formaggio di montagna alle erbe di Gstaad avente termine minimo di conservazione: dal 4.7.20 all’8.8.20 venduto nei supermercati Coop e nei caseifici.Nelle persone immunocompetenti l’infezione da listeria è spesso lieve o addirittura asintomatica. Negli individui immunodepressi possono svilupparsi una serie di sintomi gravi, talvolta letali. Durante la gravidanza la listeriosi può provocare un aborto spontaneo oppure una setticemia o una meningite neonatale.

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Salute e benessere

Farmaco decongestionante nasale ritirato cautelativamente dalle farmacie. Si tratta di Ilmocin

Farmaco decongestionante nasale ritirato cautelativamente dalle farmacie. Si tratta di Ilmocin, ecco i lotti e info.

Aifa ha disposto il ritiro del medicinale Ilmocin decongestionante nasale, Aic 029676018, lotti n 2560119, scad 11/2024, n. 2560219, scad.11/2024, n.2560319 scad. 11/2024. Il ritiro, a scopo cautelativo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato disposto a seguito della notifica della ditta Farmitalia srl, concernenti risultati fuori specifica durante gli studi di stabilità, ai sensi dell’art. 70 D. L.vo 219/2006. La ditta ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro che il Comando dei Carabinieri per la tutela della salute è tenuto a verificare.

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Consumatori

Oli minerali tossici oltre il limite nel latte in polvere per neonati

Oli minerali tossici oltre il limite nel latte in polvere per neonati: il dito puntato su Nidal per neonati (0-6 mesi) di Nestlé e il latte per la crescita senza lattosio della Gallia Galliagest (da 12 mesi a 3 anni) di Danone. Si vigili sul territorio nazionale

 

Uno studio della ONG Foodwatch ha scoperto che gli imballaggi di cartone che contengono latte in polvere, possono contenere degli idrocarburi. Centinaia di prodotti in Francia, sono stati analizzati da questo studio per verificare se gli alimenti sono contaminati: il 43% lo e’ con idrocarburi aromatici di olio minerale (MOAH), particolarmente pericolosi per la salute. Oltre ad essere cancerogeni, sarebbero mutageni (che alterano il patrimonio genetico) e conterrebbero dei perturbatori endocrini. Mentre gli idrocarburi saturi (NOSH) che si accumulano negli organi, sono stati ritrovati nella maggior parte dei prodotti (83%). L’ONG no ha problemi a comunicare i nomi delle aziende o delle marche: “Tra questi si trovano prodotti di largo consumo, come due tipi di latte in polvere venduti in Francia come Nidal per neonati (0-6 mesi) di Nestlé e il latte per la crescita senza lattosio della Gallia Galliagest (da 12 mesi a 3 anni) di Danone.”. Dopo aver rivelato in ottobre la presenza nel latte in polvere prodotto da Danone e Nestlé di oli minerali aromatici, chiamati anche MOAH e ritenuti “potenzialmente cancerogeni, mutageni ed endocrini” dall’autorità sanitaria francese Anses, Foodwatch “ha appena diffidato tutti i prefetti della Francia incaricando un avvocato chiedendo loro di ritirare questi prodotti dalla vendita, in nome del principio di precauzione ”, ha dichiarato l’ONG mercoledì in un comunicato stampa. Produzione stoccaggio, trasporto, la contaminazione puo’ accadere in qualunque momento, nota Foodwatch. “Ma lo studio mostra che la maggior parte degli oli minerali sono trasferiti negli alimenti soprattutto dagli imballaggi di carta o cartone riciclati”. Quello che sarebbe un bene per il nostro ambiente non lo sarebbe per la nostra salute. Tutti i prodotti ne sembrano coinvolti, anche quelli destinati ai bambini e che provengono dall’agricoltura biologica. Gli idrocarburi deriverebbero essenzialmente da inchiostri, solventi o lubrificanti utilizzati nella creazione degli imballaggi alimentari. Foodwatch sottolinea che delle soluzioni esistono: “Solo l’uso di una barriera adeguata (sacchetto interiore separato o barriera integrata all’imballaggio del cartone) potrebbe proteggere efficacemente dalle sostanze tossiche che si spostano verso gli alimenti”. La ONG e’ impegnata perche’ siano stabili dei valori limite di MOSH e MOAH nell’alimentazione stessa, e non solo negli imballaggi. Rispetto al MOAH, Foodwatch sostiene la tolleranza zero. Una petizione online e’ gia’ operativa in merito verso la Commissione Europea, invitandola ad agire con urgenza. Il fenomeno della migrazione dell’olio minerale non è un problema nuovo. Scoperto negli anni ’90, è stato già condannato nel 2011 dall’Unione federale dei Consumatori (Que Choisir), che ha testato 20 prodotti, di cui 14 sono stati trovati contenere, a livelli preoccupanti, olio minerale da inchiostri da imballaggi di cartone. L’UFC-Que Choisir poi ha chiesto l’applicazione senza indugio delle norme a tutela della salute dei consumatori a fronte di sostanze controllate da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) come “potenzialmente cancerogeni e mutageni” . Ma fino ad oggi, non vi è ancora alcuna raccomandazione ufficiale diffusa in Francia e più ampiamente in Europa. Per evitare questo rischio, l’EFSA raccomanda di utilizzare una barriera funzionale nella confezione alimentare fatta di cartone riciclato. Una misura per prevenire uno stress ambientale per rendere il prodotto non riciclabile. Il Network ambiente salute (RES) e la Foodwatch in una dichiarazione congiunta hanno diffuso: ” Il riciclaggio della carta è, ovviamente, importante per l’ambiente, ma la confezione in fibre riciclate presentano un reale pericolo per la salute se il cibo non è non adeguatamente protetto “. In alternativa, l’uso di inchiostri vegetali sulle confezioni alimentari in luogo di inchiostri minerali. Ma ancora una volta, questa alternativa non è perfetta perché “il contatto con gli alimenti di cartone resta di per sé una possibile fonte di contaminazione”. Mercoledì sera, l’associazione che riunisce i produttori francesi di alimenti per l’infanzia (SFAE) ha cercato di rassicurare i genitori affermando in un comunicato stampa che “i prodotti per l’alimentazione infantile possono essere consumati in sicurezza”.”Come indicato dalla stessa associazione Foodwatch  nell’ottobre 2019,  i piccoli che consumano la formula per l’infanzia testata da Foodwatch non sono esposti al pericolo immediato” ha ricordato il SFAE. Anche la Commissione europea “dovrebbe presto fornire le sue conclusioni sulle misure da attuare e definire una soglia di azione” ha confermato l’associazione. Pertanto, i produttori di latte in polvere per bambini “rispetteranno le raccomandazioni della Commissione e si baseranno su questi elementi per rafforzare i loro piani di monitoraggio”, aggiunge SFAE. Alla luce di tale notizia, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ritiene utile da parte delle autorità sanitarie ma anche dei NAS dei carabinieri, un’indagine a campione sul territorio al fine di verificare l’utilizzo corretto di cartoni di cellulosa vergine e non di materiale riciclato, in nome del principio di precauzione. Sul tema, la nostra normativa è tra le più severe in Europa e vieta l’impiego di materiale riciclato e anche la presenza di scritte all’interno dei contenitori che trasportano questo tipo di alimenti. La  necessità di  questo genere di precauzioni scaturisce dall’esigenza di evitare qualsiasi contaminazione di un alimento che è in grado di estrarre dal cartone sostanze sgradite. Nel cartone riciclato, infatti, non è raro trovare tracce anche di piombo, ftalati e altre sostanze tossiche.