Categorie
Gallarate

Moriggia: piange la scomparsa di Mario Bossi

Gallarate 19 Maggio 2020

E’ deceduto all’età di 77 anni il Sig.Mario Bossi, storico presidente di La Pallavolo di Moriggia.

Mario Bossi è stato alla guida della società per moltissimi anni, ben trentadue anni come presidente.

Il Sig.Bossi aveva iniziato negli anni ottanta, partendo dall’oratorio di Samarate, costruendo poi una solida realtà nel quartiere di Moriggia alla periferia Nord di Gallarate dove lo stesso Mario Bossi risiedeva.

Una grande perdita per La Pallavolo di Moriggia.

Da parte di tutta la Redazione di Varesepress, giungano le più sentite condoglianze ai Familiari del Sig.Mario Bossi.

Alessio Luisetto

 

Categorie
Gallarate

Gallarate: la volante ha fatto curare in psichiatria un trentacinquenne esagitato

Nella mattinata di ieri una volante del Commissariato di Gallarate è intervenuta in via Garegnani per contenere e poi accompagnare al reparto di psichiatria dell’ospedale cittadino un marocchino 35 enne che dava in escandescenza.

L’intervento della volante è avvenuto in seguito alla richiesta del medico di famiglia dell’uomo, un 35 enne marocchino regolarmente residente in Italia.

Il medico si era recato a casa del proprio assistito per   sottoporlo ad accertamenti e lo aveva trovato in un visibile e preoccupante stato d’agitazione psicomotoria, in preda a delirio.

Gli Agenti, non appena giunti sul posto, hanno richiesto l’intervento del personale 118, ed hanno cercato il dialogo con il magrebino, cercando di convincerlo a farsi visitare in ospedale, ma si sono resi conto che lo stato di agitazione delirante in cui l’omo si trovava era effettivamente grave.

Il magrebino, in preda a delirio di gelosia nei confronti della propria compagna, si comportava in modo sempre più illogico e disfunzionale, cercando un fantomatico amante della propria compagna all’interno del materasso.

Il personale medico e paramedico giunto sul posto si è prodigato con agli Agenti in un estenuante dialogo con il magrebino, che alla fine è stato accompagnato in Ospedale per essere sottoposto a visita medica.

Una volta giunto in Ospedale Y.B. ha iniziato ad agitarsi e dimenarsi e gli Agenti, per evitare che potesse causare del male agli altri ed a sé stesso, hanno messo in atto tutte le manovre contenitive del caso.

Alla fine, l’uomo è stato ricoverato presso il Reparto di Psichiatria, ove riceverà le cure del caso.

Categorie
Gallarate

Gallarate: truffa online

Gallarate 18 Maggio 2020

A finire nei guai è una donna di 55 anni, gallaratese.

Secondo gli elementi raccolti dai Carabinieri, la donna gallaratese ha truffato un’altra donna di Correggio (Reggio Emilia), facendosi pagare una borsa di una nota marca (Louis Vuitton) e spedendo invece un pacco di riviste.

Vittima della truffa è una donna di 54 anni della Bassa reggiana, attratta dall’allettante offerta online di una borsa Louis Vuitton al prezzo di 150 euro.

Il prezzo normale di mercato per la borsa originale della nota casa francese è di 220 euro.

La truffatrice gallaratese, grazie ad una inserzione ben studiata, ad una carta prepagata su cui farsi accreditare i soldi e ad un’ accorta trattativa su Whatsapp e via mail, è riuscita ad incassare quanto voleva.

Alla donna emiliana invece, è arrivato a casa ben altro che la borsa: un pacco di riviste buone solo a fare un pò di volume al momento della spedizione.

A questo punto, la truffatrice gallaratese, non si è fatta più trovare. La vittima della truffa non si è data per vinta e si è affidata ai Carabinieri di Correggio, che sono riusciti a risalire alla truffatrice lombarda e al termine delle indagini l’hanno denunciata per truffa. 

Le Forze dell’Ordine stanno indagando se la stessa truffatrice, con questo metodo, sia riuscita ad aggirare altre persone in tutta Italia.

 

Alessio Luisetto

Categorie
Gallarate

Gallarate: lettera di un infermiere contagiato

Gallarate 17 Maggio 2020

 CI SCRIVE UN NOSTRO LETTORE!

Abbiamo ricevuto una lettera da un nostro lettore, un infermiere che, come tanto altri suoi colleghi ha avuto la sfortuna di contrarre il virus covid 19 e, appena si è reso conto di essere stato contagiato, ha contattato la pediatra dei suoi due figli, il suo medico di medicina generale e gli uffici competenti della ATS.
Il decorso della successiva quarantena non ha presentato grosse problematiche e, nonostante il nostro lettore non avesse parenti da cui farsi aiutare, è riuscito a cavarsela egregiamente.
“Sapendo che per poter tornare in trincea avrei dovuto essere sottoposto a ulteriori due tamponi nasali, ho ritenuto utile eseguire privatamente un prelievo ematochimico per ricerca anticorpi covid2 – ha scritto il nostro lettore – così facendo avevo una situazione riguardo all’andamento più chiara. Visto l’esito ho accettato di essere nuovamente sottoposto a tampone con una consapevolezza diversa”
“Quello che però oggi mi lascia perplesso è il costo del prelievo che, a distanza di due settimane, è raddoppiato. Ci sarà sicuramente un motivo, mi piacerebbe saperlo.
Grazie!” ha concluso.
La risposta alla domanda la da l’assessore alla sanità e il welfare per la regione Lombardia Giulio Gallera.
«Il test sul singolo cittadino in forma autonoma non è utile e genera false aspettative – ha affermato Gallera– e per questo abbiamo previsto che sia possibile effettuarlo all’interno di una determinata comunità (es. aziende, Enti, ecc), ma chi lo propone deve occuparsi di tutto: acquisire i test sierologici, trovare il laboratorio che li processi, spiegare al cittadino che il test è volontario, reperire i tamponi a cui sottoporre la persona qualora questa dovesse risultare positiva al test. L’esecuzione del tampone non dovrà gravare sulle priorità della sanità pubblica»

Alessio Luisetto

Categorie
Gallarate

Gallarate: Andrea Cassani pone delle domande ai Ministri

Gallarate 16 Maggio 2020

COMUNICATO UFFICIALE DEL PRIMO CITTADINO ANDREA CASSANI.

Tra stasera e domani arriveranno DPCM e ordinanze regionali in cui con tutta probabilità si dirà che ristoranti, bar, parrucchieri, estetisti etc potranno riaprire da lunedì. Con quali “severe” limitazioni si ripartirà? Parrebbe: – 1 metro tra un cliente e l’altro; – mascherina e igienizzante per mani; – pulire spesso le superfici con disinfettanti. Ora vorrei porre qualche piccola domanda ai “nostri” legislatori:

1️ avete ritardato di due settimane la ripresa di tante attività per poi ricondurre tutte le prescrizioni a queste tre regolette che già quasi tutti rispettavano prima del Covid?

2️ a distanza di circa 80 giorni dai primi provvedimenti urgenti, non avete ancora pensato di iniziare ad abbozzare i provvedimenti con qualche istante di anticipo? Anche perché non mi pare che ci sia quale grosso studio dietro…

3️ non avete pensato che per un imprenditore è pressoché impossibile organizzare le attività e fissare gli appuntamenti la domenica per il lunedì?

4️ tutti coloro che hanno fatto eseguire non necessarie sanificazioni in locali chiusi da mesi, piuttosto che coloro che hanno acquistato inutili divisori o altri costosi inutili dpi verranno risarciti da chi, come Inail, ha diffuso quelle ipotesi di protocollo?

5️ e task force ministeriali da 450 persone, dopo mesi di lavoro, hanno davvero solo concluso che per ripartire bastano la mascherina, il gel e il distanziamento sociale?

Alessio Luisetto 

Categorie
Gallarate

Gallarate: Croce Rossa Italiana piange la scomparsa di Nino Romano

Gallarate 15 Maggio 2020

Ci sono purtroppo momenti bui nella storia di Croce Rossa Italiana di Gallarate. Oggi è uno di questi: il nostro Volontario Antonino Romano, per tutti noi “Papi”, ha perso la sua battaglia dopo aver lottato con tutta la sua forza e determinazione contro questo nemico invisibile, che da mesi è giunto nelle nostre vite, gettando dolore e disperazione in molte famiglie. Ti ricorderemo sempre con affetto per la tua disponibilità e gentilezza che ti ha contraddistinto nello svolgimento delle attività che hai portato avanti con impegno e abnegazione. Ciao Papi. Da tutti noi un abbraccio alla sua famiglia ❤️

Da parte di tutta la Redazione di Varesepress, giungano le più sentite condoglianze ai Famigliari del Sig..Nino Romano.

Alessio Luisetto 

Categorie
Gallarate

Gallarate, signora caduta e portata in ospedale

Alle ore 16,48 una persona di anni 58, prelevata in via Ercole Ferrario, è stata trasportata in codice verde in ospedale alle ore 17,20 con un’ambulanza base

Categorie
Gallarate

Gallarate: auto ribaltata nel quartiere di Madonna in campagna

Gallarate 11 Maggio 2020

Nel primo pomeriggio di oggi, Lunedì 11 Maggio 2020, intorno alle 14.30 si è verificato un incidente in Via Aleardi Aleardo nel quartiere di Madonna in campagna a Gallarate.

Per cause in fase di accertamento un’automobilista si è  ribaltato a lungo la carreggiata, il conducente un 45enne pare non abbia riportato gravi conseguenze.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i Carabinieri della Compagnia di Gallarate e i Sanitari della Croce Rossa di Gallarate.

 

Alessio Luisetto

 

 

 

Categorie
Gallarate

Gallarate: esperienza di don Fabio Stevenazzi, il sacerdote medico

Don Fabio Stevenazzi, ordinato Sacerdote il 7 Giugno del 2014 dal Cardinale Arcivescovo Angelo Scola, prima di essere ordinato prete si è laureato in Medicina presso l’Università di Pavia.

 

 Lo scorso Marzo all’inizio della pandemia dovuta al COVID-19 ha deciso di rimettere il camice bianco di Medico, una scelta molto coraggiosa.

don

 

La sua testimonianza dello scorso 6 Maggio 2020 in un’ intervista tenuta al Centro Culturale Tommaso Moro di Gallarate, dove don Fabio racconta tutto il periodo del suo operato nella Terapia Intensiva di Busto Arsizio.

 

 La vita di tutti e anche la vita dei Sacerdoti si è abbastanza rapidamente contratta: fino a metà Febbraio don Fabio poteva andare a trovare per lo meno i malati che gli erano stati affidati portando l’Eucaristia e confessandoli a domicilio.

 

 Questa era l’ultima possibilità dopo che era stato sospeso il Catechismo e  non c’erano più altre possibili forme dell’abituale Pastorale attiva nelle nostre parrocchie, don Fabio, ricorda che il 23 Febbraio 2020 al mattino era stato possibile Celebrare le Messe comunitariamente, ecco che allora era già nel pomeriggio stata impedita.

 

 Gli ultimi giorni potevano concelebrare l’Eucaristia anche se a distanza tra loro Confratelli, a porte chiuse anche  nelle nostre Chiese come nella Basilica di Gallarate 

Successivamente  si sono resi conto che anche questa possibilità non era più tanto percorribile, alla fine le giornate di don Fabio passavano nel coltivare l’antico orto che si trova dietro l’Abside della Basilica cominciando a piantare le patate, 300 bulbi di cipolle e poi ha cominciato a dirsi “ non posso andare avanti così a fare il giardiniere”, cosa che don Fabio ama moltissimo, quando fuori c’era bisogno di Medici.

 Don Fabio, ricorda che leggendo il Corriere della Sera (un numero del Venerdì)  in cui si diceva  che l’Ospedale di Codogno avrebbe richiesto dei Medici per poter dare il cambio ad altri colleghi nei reparti di Medicina Interna, visto che che dopo due settimane di lavoro continuo erano esausti.

 Questa notizia gli fatto balenare la possibilità di poterli raggiungere: questa è stata la prima idea della sua richiesta al Parroco di Gallarate don Riccardo, chiedendogli appunto se lui era disposto a confrontarsi con il nostro Vicario di zona Mons.Vegezzi, sulla possibilità che don Fabio potesse andare a Codogno, raggiungendo gli amici in questa avventura e per dare aiuto. 

Il Parroco di Gallarate ha riferito a voce al Vicario di Zona e  inizialmente ha avuto una risposta negativa, perchè si prospettava che questa cosa potesse durare poche settimane.

 Dopo pochi giorni, però tutta l’Italia era diventata zona rossa, e anche l’Ospedale di Gallarate a 300 mt. dalla casa di don Fabio, cercava medici.

Don Fabio, preso dal  timore che questa nuova richiesta sarebbe stata interpretata come un segno di subordinazione,  scrisse una e-mail al parroco chiedendo di girarla al Vicario.

Nella mail si  spiegavano le ragioni di questa sua disponibilità, raccontando che nella sua vita aveva vissuto tante forme di appartenenza accettando diverse forme di impegno personale, anche di giuramento a favore della Nazione quando è stato Ufficiale Medico, piuttosto che di essere a disposizione del popolo di Dio come Sacerdote,  per essere vicino ai malati nel momento del bisogno come medico.

 A questo punto è arrivato un parere favorevole dei Superiori e quindi in pochissimi giorni, don Fabio è stato assunto.

Il segno della drammaticità dei momenti che abbiamo vissuto come collettività è stato anche la forma della sua assunzione, perchè in fondo don Fabio ha semplicemente compilato un banale modello di CV e gli è stato chiesto di sottoscrivere un modello di autocertificazione della sua laurea in Medicina e della sua specialità in Medicina Interna, senza marche da bollo senza neppure richiedere la fotocopia della carta d’identità dello stesso don Fabio.

 Don Fabio è stato assunto con un  contratto di collaborazione continuativa ma, non è approdato a Gallarate ma all’Ospedale di Busto Arsizio, in cui opera al momento in cui scriviamo.

 

La giornata di don Fabio Stevenazzi come Medico.

Le giornate di don Fabio sono molto variabili perchè è turnista, quindi può capitare il turno del mattino che inizia alle 8.00 fino alle 16.00, il turno del pomeriggio che finisce alle 21.00 o le 22.00 di sera, oppure il turno di notte che inizia alle 21.00 e termina alle 8.00.

 

Ogni giorno la vita di don Fabio varia:  se ha il turno del mattino, don Fabio si sveglia intorno alle 6.30 pregando una mezz’ora, la Celebrazione della Messa  quando può, prima o dopo il turno lavorativo a seconda che sia mattino o pomeriggio.

Celebra ormai dalla metà di Marzo dalla scrivania dal  salottino della sua casa in totale solitudine, conducendo una vita da “eremita” dallo scorso 10 di Marzo, il che vuol dire che don Fabio non ha nessun contatto nemmeno con i Confratelli, se non telefonicamente con il Parroco divisi da una rampa di scale parlandosi con la mascherina.

Nei momenti liberi dall’impegno dei turni in Ospedale, ci fa stare le Preghiere, l’Ufficio, la Celebrazione Eucaristica quotidiana.

 Alla sera, don Fabio, cerca un po’ di svago attraverso le letture o guardando la televisione per liberare un po’ la mente, come possiamo immaginare, e cerca quindi di avere un numero sufficiente di ore di sonno per così ripartire efficiente il giorno successivo. Sono giornate variabili, ma sempre scandite dalla metà di Marzo con questo ritmo e con le obbedienze legate al suo stato di vita.

Stando dentro in Ospedale, don Fabio, come vede il mondo dei malati in questo momento, che cosa chiedono gli sguardi dei pazienti malati di Coronavirus?

A differenza dei primi tempi di coronavirus  la gravità della malattia si è ridotta, come il loro numero.

 Essere ricoverati nelle ultime settimane in un reparto COVID non è una cosa così terribile come nelle prime settimane di emergenza. 

Adesso si cominciano a vedere volti rilassati di persone che hanno una sintomatologia molto lieve e che  nella maggior parte dei casi tende a migliorare rapidamente e a restare in buone condizioni, anzi, in ottime condizioni dopo una iniziale crisi per lungo tempo.

Pazienti e medici erano spaventati all’inizio, poi la condizione è cambiata ponendoci

interrogativi aperti che non abbiamo compreso fino in fondo.

 Come mai ci sia proprio effettivamente una discrepanza così grande fra le prime settimane e il primo mese di questa “avventura” e le ultime settimane che il Personale Sanitario hanno vissuto ?

Tornando indietro con la memoria alle prime settimane le persone erano davvero spaventate, si leggeva nei loro occhi una grande tensione, una grande ansia, dopo di che per i più giovani diventava meno pesante  per il  fatto che ciascuno di loro aveva un ipod o uno smartphone oppure un tablet, erano comunque a contatto attraverso il web con il mondo e avevano la possibilità di distrarsi nelle lunghe e noiosissime giornate che si passavano nelle stanze ( doppie senza TV o magari senza radio).

immaginiamo gli anziani soprattutto quelli che magari non avevano la possibilità di essere in contatto con il mondo esterno, perchè magari hanno anche una certa difficoltà ad usare un semplice cellulare: per loro le giornate erano e sono anche adesso scandite dai rumori artificiali, dalle luci innaturali di un ambiente non confortevole e non rasserenante come quello di un reparto di Terapia Subintensiva

Pensiamo agli allarmi, i rumori dei respiratori e che sono gli unici rumori che scandiscono le giornate: in questo clima non era facile confortare i malati perchè gli vedevano tutti uguali, tutti quanti che si preservano e si presentano tutt’ora al loro cospetto, al loro capezzale, tutti plastificati tutti ricoperti solo quasi solo gli occhi emergono dalla mascherina e dalle visiere protettive, quindi anche don Fabio, personalmente, non sa se moltissimi lo hanno individuato almeno inizialmente come Sacerdote.

 

A Don Fabio  purtroppo,  è capitato anche di Impartire l’Unzione degli Infermi in alcune circostanze, gli è capitato di Confessare una persona, che non sa quanto abbia potuto capire delle sue parole e lui stesso non ha capito granché delle sue, perchè era in uno scafandro di plastica per la ventilazione criptato e quindi le circostanze non erano per nulla favorevoli a questo triste evento.

 

A Pasqua, don Fabio ha indossato una stola Bianca sopra il camice bianco e almeno dagli oblò delle porte d’ingresso alle stanze di isolamento ha potuto salutare e benedire tutti, portando a tutti delle Immaginette Pasquali del Risorto, ritenendo che abbiano portato conforto a tutti: l’unico scampolo di giorno Pasquale che hanno vissuto assieme a  don Fabio 

Il giorno di Pasqua ha svolto il turno del mattino, sono state proprio queste Immaginette ed una fetta di colomba che l’Ospedale ha messo nel vitto di quel giorno, un modo col qual hanno potuto far percepire ai malati, che era  Festa e la far sentir loro la Pasqua

 Date le circostanze non c’era la possibilità di poter fare di più.

 

 Fare il Sacerdote è uno stato di vita, una condizione specifica di appartenenza a Cristo; don Fabio com’è, per un prete fare anche il medico?

 

Una cosa di cui don Fabio è rimasto stupito, è quella che la sua persona comunque è stata individuata abbastanza rapidamente, dagli stessi colleghi Operatori Sanitari di estrazione ideale e religiosa anche diversa dalla sua, come un interlocutore addirittura degno di ricevere le confidenze anche molto personali anche da parte di colleghi non Credenti, e persone scettiche o di persone che gli hanno raccontato le loro difficoltà di Fede o il fatto di credere ma non di sentirsi attratti da una Fede praticata magari da anni, con la quale lo hanno fatto depositario di confidenze che si possono definire come confessioni laiche che custodisce gelosamente.

 

Un altro versante in cui don Fabio crede di aver interpretato il suo ruolo da prete e da medico , in modo particolare è stato quello in alcuni frangenti,  delle scelte  difficili che hanno dovuto prendere anche dal punto di vista clinico, scelte che riguardano l’ambito della bioetica.

E’ capitato non solo di esprimere  il suo parere, ma anche di essere interpellato dagli altri per avere luce e una possibilità di giudizio, con un  esito magari condiviso da tutta l’equipe medica.

Tante volte gli è capitato, magari da alcuni medici e da alcuni infermieri, di essere sollecitato a dare un conforto particolare proprio per il suo stato di Sacerdote, a famiglie che per qualche motivo si trovavano all’iterno dell’Ospedale perchè avevano avuto un lutto.

Gli è capitato nei primi giorni dell’emergenza dove non c’era ancora un divieto categorico, di confortare persone che avevano appena perso un loro congiunto oppure di dover andare ad Impartire un Sacramento e dare conforto a qualche malato che aveva espresso il desiderio di essere a contatto con un Sacerdote.

 

Che cosa aiuta don Fabio, ogni giorno, a vincere la paura ed entrare in Ospedale?

 

Pur consapevole del pericolo che gli Operatori Sanitari, come don Fabio, nell’occhio del ciclone che sono appunto stati finora i reparti COVID, non ha mai recepito una paura per quello che stava facendo.

 Prevaleva in don Fabio, il timore e la paura che vedeva negli altri colleghi, che poi a lungo andare si sono anche sbloccati: alcuni suoi colleghi hanno salutato le famiglie trasferendosi nei monolocali in affitto lontano dalle loro abitazioni, qualcuno di essi ha trovato posto nell’albergo per sentirsi libero e per gettarsi nella mischia con maggior serenità.

 All’inizio la tensione per alcuni era palpabile per il rischio personale: quando si sono resi conto che non mancava nulla dei dispositivi DPI, per proteggersi dal contagio e per lavorare in sicurezza, questa tensione si è stemperata, le equipe che erano raccogliticce si sono un po’ sedimentate.

 

Un sentito ringraziamento a Don Fabio Stevenazzi per la sua generosità nell’avermi dato il link della video intervista dello scorso 6 Maggio 2020

Alessio Luisetto

 

 

 

 

Categorie
Gallarate

Gallarate: botte tra fratello e sorella

Gallarate 10 Maggio 2020

Ubriachi prima dell’aba di Venerdì 8 Maggio 2020, due ventenni ovvero sia fratello e  sorella, hanno dato spettacolo svegliando di buon ora il vicinato. I due non si sono solo scatenati in urla ma si sono dati anche botte e rivolti minacce a tal punto che i vicini hanno chiamato le Forze dell’Ordine.

Sono intervenuti sul posto i Carabinieri della Compagnia di Gallarate, una volante del Commisariato di Polizia e i soccoritori del 118.

L’episodio è avvenuto intorno alle 4.30 di Venerdì 8 Maggio 2020 nella loro abitazione di Via Pier Capponi a Gallarate, i due fratelli si sono calmati solo grazie all’intervento delle Forze dell’Ordine. La ragazza, più per l’alcol che per le sberle prese, è stata trasportata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Gallarate ed è stata affidata alle cure dei medici.

Fortunatamente, la ragazza, non ha riportato lesioni ma solo un pò di spavento dovuto alla lite. Sempe all’Ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate si sono presi cura della giovane anche cercando di capire se oltre all’episodio ci sia dietro qualche storia di violenza. Al momento, pare si sia trattato solo di una lite isolata e dovuta proprio dal fato che i due avessero abusato di alcolici.

Le Forze dell’Ordine hanno raccolto le testimonianze di entrambi, al momento non ci sono denunce. Ora fratello e sorella, ripresisi dalla sbornia, stanno bene.

 

Alessio Luisetto