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Varese

Ats prosegue nel monitoraggio coi test sierologici

Prosegue l’attività di monitoraggio mediante test sierologico nei soggetti che hanno terminato la quarantena. Parallelamente, è in corso uno screening sugli operatori sanitari.
Dopo la fase di avvio la scorsa settimana, le ASST del territorio dell’ATS Insubria hanno consolidato il processo di esecuzione del test sierologico. Dal 6 al 12 maggio, sono stati sottoposti ad esame 1.204 cittadini, di cui 768 operatori sanitari.
Al momento, si dispone di 1131 esiti (di cui 756 relativi ad operatori sanitari) sul totale dei test eseguiti e si è in attesa dei restanti.
Si è registrato l’esito positivo solo nel 19,5 % dei casi, pari 221 soggetti, di cui 52 sono operatori sanitari. Sono 41 i risultati dubbi e 869 quelli negativi.
Si ricorda che la campagna è destinata agli operatori sanitari e ai cittadini che sono stati messi in isolamento fiduciario al domicilio da ATS, a seguito di indagine epidemiologica o dal Medico di Medicina Generale. I test non vengono proposti a pazienti COVID-positivi, per i quali si conferma la necessità del doppio tampone negativo (almeno a 24 ore di distanza), a conclusione della quarantena obbligatoria. ATS Insubria, sulla base delle informazioni epidemiologiche in proprio possesso, o su richiesta del medico curante, attraverso le ASST, invita i cittadini che rientrano nel target indicato, a sottoporsi al test. L’adesione è facoltativa. Dall’avvio della campagna per i test sierologici, su 1.199 cittadini (non operatori sanitari) posti in quarantena fiduciaria, ai quali è stato proposto il test sierologico, si sono registrate 521 adesioni pari al 43%. La maggior parte dei soggetti ha rifiutato di sottoporsi al test.
Le rilevazioni delle prossime settimane permetteranno di avere un quadro ancora più significativo in ordine alla  prevalenza della sieropositività, sia nel gruppo degli operatori sanitari, che nel gruppo riguardante i soggetti guariti a fine quarantena.
Rimane valido per tutti i cittadini l’invito alle precauzioni suggerite per ridurre le possibilità di contagio, in tutti gli ambiti di vita.

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Cronaca

In Russia, si è iniziato a testare un vaccino contro COVID-19

( Filippo Polito ) Gli esperti hanno creato vaccini basati su vettori virali influenzali ricombinanti ampiamente utilizzati   Rospotrebnadzor ha iniziato a testare un vaccino contro un nuovo coronavirus, secondo il sito web dell’agenzia.  “Nella Federazione Russa, per la prevenzione e il controllo dell’epidemia COVID-19 presso il Centro di ricerca statale della Banca mondiale” Vector “di Rospotrebnadzor, sono stati sviluppati prototipi di vaccini basati su sei diverse piattaforme tecnologiche nel più breve tempo possibile”, afferma il rapporto.  L’Ufficio chiarisce che gli esperti hanno creato vaccini basati sui vettori dell’influenza virale ricombinante ampiamente utilizzati. “Quando si sviluppano nuovi vaccini nella biologia moderna, è necessario condurre studi in vivo su animali da laboratorio sensibili”, spiega Rospotrebnadzor.  L’agenzia chiarisce che i test sono progettati per determinare la dose, la frequenza e il metodo più efficaci di utilizzo del vaccino.