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Area Malpensa

Fit Cisl/Cannisi: raggiunto l’accordo con Aviapartner sulla cassa integrazione.

cgil, cil, uil, ugl hanno firmato l’accordo, non altre sigle non riconosciute da Aviapartner, afferma Tony Cannisi della Fit Cisl

aviapartner

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Abbiamo raggiunto l’accordo con il gruppo Aviapartner sulla cassa integrazione. L’azienda ha deciso di accedere alla cassa integrazione straordinaria legge 148/2015 tranne sugli scali di Torino Venezia Palermo e Reggio Calabria dove tale ammortizzatore è stato già utilizzato nel quinquennio pertanto ha richiesto la cassa integrazione in deroga. L’azienda si è impegnata ad anticipare il trattamento di cassa integrazione e ad attivare il FSTA.
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Sindacato

Coronavirus, si prepara lo sciopero di Cgil,Cisl, Uil contro il Governo

Cgil Cisl e Uil invitano e sostengono le proprie categorie e le Rsu, appartenenti ai settori aggiunti nello schema del decreto che non rispondono alle caratteristiche di attività essenziali e, in ogni caso, in tutti quei luoghi di lavoro ove non ricorrano le condizioni di sicurezza definite nel Protocollo condiviso del 14 marzo 2020, a mettere in campo tutte le iniziative di lotta e di mobilitazione fino alla proclamazione dello sciopero.

Chiedono, inoltre, un incontro urgente al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero dell’economia e delle finanze finalizzato a modificare l’elenco di codici Ateco contenuti nell’allegato 1 al DPCM del 22 marzo 2020. Nei giorni scorsi Cgil Cisl e Uil hanno sollecitato un incontro urgente al Presidente del Consiglio per verificare gli effetti applicativi del “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Codid-19 negli ambienti di lavoro” e per chiedere misure più rigorose di sospensione delle attività non essenziali alla luce della consistente progressione dei contagi. Nell’incontro in video conferenza, tenutosi nel tardo pomeriggio di ieri, è stato proposto dal Governo uno primo schema di attività da considerare non essenziali sulla base dei codici Ateco. Unitariamente abbiamo continuato a sostenere la necessità di un intervento urgente che sospendesse tutte le attività lavorative non indispensabili. Il Dpcm e lo schema allegato firmato oggi, 22 marzo, dal Presidente del Consiglio e dal Ministro della Salute non tiene conto se non in modo molto parziale delle istanze e delle necessità che abbiamo posto all’attenzione dell’Esecutivo, prevedendo una serie molto consistente di attività industriali e commerciali aggiuntive rispetto allo schema iniziale presentato dal Governo, per gran parte delle quali riteniamo non sussistere la caratteristica di attività indispensabile o essenziale.