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LOMBARDIA

OR.S.A Adriano Coscia, scrive a Trenord, indennità non corrisposte ai lavoratori

La Segreteria Regionale OR.S.A. Ferrovie Lombardia Il Segretario Regionale OR.S.A Adriano Coscia, scrive a Trenord

la scrivente comprendendo l’emergenza del Paese ha, tollerato, adattandosi responsabilmente alle contingenze del momento, il mancato rispetto di alcune condizioni riguardanti l’organizzazione del lavoro, le retribuzioni, ed i turni del personale, non rispettosi del contratto e degli accordi. Eccezioni che, per questo motivo, a nostro parere, devono essere perimetrate contestualizzandole al momento.

Nell’ultimo incontro abbiamo proposto a Trenord di sottoscrivere un verbale da cui emergesse, al termine dell’emergenza, la garanzia del rispetto del contratto / accordi e dell’organizzazione del lavoro “ante Covid”.

Salvo che non si abbiano altre finalità riteniamo legittimo, che le parti certifichino a conclusione del periodo eccezionale in cui si sono concesse deroghe, la garanzia del rientro nella normalità, questo a partire dal rispetto delle regole. Oltretutto è da evidenziare il mancato rispetto da parte di Trenord di quanto convenuto nell’esame congiunto con cui le parti avevano convenuto l’utilizzo di ammortizzatori sociali nella fattispecie il Fondo Bilaterale del Trasporto Pubblico Locale. Quest’ultimo da utilizzare a valle della fruizione delle ferie degli anni precedenti, in tal senso le rappresentanze sindacale a fronte di una parziale integrazione economica avevano concesso a Trenord di sgravarsi di un numero importante di ferie anni precedenti. In considerazione che il richiamato fondo è alimentato anche con contributi dei lavoratori, abbiamo preteso che la gestione del periodo avvenisse in piena trasparenza attuando una verifica quindicinale con le OO.SS. a cui Trenord doveva fornire preliminarmente i dati della gestione.

Nei fatti, si è svolto un solo incontro, i dati trasmessi alle RSU – OO.SS. risultano, ancora oggi, incompleti nonostante le ripetute richieste inviate, anche unitariamente, dalla parte sindacale. Ad avvallare i nostri dubbi della scriteriata gestione aziendale sono le ripetute segnalazioni dei lavoratori che denunciano e avvalorano i nostri dubbi. Infine vogliamo evidenziare che, con non poche discussioni e paventando il ricorso alla magistratura, siamo riusciti a cambiare una bizzarra modalità di calcolo dell’assegno del Fondo di Sostegno al Reddito finalizzata, a tutto vantaggio aziendale, a penalizzare economicamente i lavoratori.

Ancora oggi, permane la violazione di accordi in materia d’indennità economiche variabili maturate nei mesi scorsi ma non corrisposte ai lavoratori, mentre in altri casi sono stati scalati giorni di ferie a lavoratori che hanno regolarmente partecipato a corsi di formazione. Tutte iniziative che riteniamo inaccettabili. Ci rammaricherebbe dover interessare la Magistratura già troppe volte investita da vertenze collettive nei confronti di Trenord che, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno visto l’azienda soccombere. Purtroppo a pagare le spese giudiziarie di questa arroganza non sono i singoli dirigenti ma, essendo Trenord un’azienda a capitale pubblico, la collettività.

A riprova della nostra irreprensibilità intendiamo segnalare che tutte le iniziative legali – sia individuali sia collettive- promosse e sostenute da OR.S.A Ferrovie ed intraprese poiché inascoltati dall’azienda hanno avuto il giudizio favorevole, anche in secondo grado, del Tribunale del Lavoro di Milano. Mentre in termini di rappresentanza OR.S.A. Ferrovie, firmataria del CCNL e del Contratto Aziendale applicati in azienda, è il sindacato che ha avuto il maggior numero di consensi all’elezione delle RSU ed è costantemente, da anni, il primo sindacato nel settore dell’esercizio (Personale Mobile – Manutenzione – Commerciale). La nostra principale apprensione, motivo della presente, è causata dalle evidenziate violazioni contrattuali di Trenord e dalla velata richiesta aziendale di incrementare la produttività del personale il tutto ulteriormente caratterizzato da una negativa politica di sgravio delle responsabilità da parte aziendale a discapito dei propri dipendenti. Riteniamo frustrante che Lavoratori i quali hanno garantito nei mesi scorsi la regolarità del servizio, e per tale motivo hanno messo a rischio la loro salute e quella dei loro famigliari, subiscano questo tipo di trattamento dalla propria azienda.

In questi mesi difficili diverse aziende hanno gratificato l’impegno profuso dai propri dipendenti, Trenord non solo non gli riconosce quanto contrattualmente previsto ma avanza la richiesta di ottenere in futuro maggior produttività. Allo stesso modo permane un comportamento irrispettoso del ruolo sindacale in quanto Trenord nei propri comportamenti non da corso al senso di responsabilità che in questi mesi il sindacato ha ampiamente dimostrato non rispettando accordi e contratto. Per quanto denunciato siamo a richiedere un vostro autorevole intervento affinché la società Trenord dimostri, prima nei confronti dei propri dipendenti e successivamente nei confronti delle Rappresentanze Sindacali, quella sensibilità che, Lavoratori e OO.SS., in questi mesi hanno dimostrato permettendogli, per garantire il servizio, quelle eccezionalità che non trovano riscontro nei contratti e negli accordi. Eccezionalità che non possono e non devono essere considerate acquisite , in caso contrario nostro malgrado, ci vedremo costretti e non per responsabilità sindacale a chiamare alla mobilitazione i lavoratori.

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LOMBARDIA

Magnago, arresto cardiaco mentre gioca a tennis

Magnago, presso al circolo del  tennis, un uomo di 61 anni in arresto rianimato, è stato soccorso dai presenti con dae della struttura.
Trasportato poi a Legnano in ospedale

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Consumatori

“Rischio incidenti!” Rapex segnala un richiamo per la Mercedes Classe C

“Rischio incidenti!” Rapex segnala un richiamo per la Mercedes Classe C. Difetto di livello grave ai freni

                          

La Mercedes Classe C, è stato segnalata per un seria “allerta” dal Rapex – Rapid Alert System for non-food dangerous products, un organismo dell’unione europea impegnato nella vigilanza sul corretto funzionamento di tutti i prodotti in vendita nell’unione europea. L’avviso con “Livello di rischio serio” è inserito dalla Germania nel bollettino del 27 giugno 2020 al paese di origine, la Germania. Il richiamo che sta per essere attuato dalla casa tedesca riguarda le Mercedes Classe C prodotte tra il il 13 settembre 2018 e il 6 novembre 2019: Numero di omologazione: e1 * 2001/116 * 0431 * 49-53 Tipo: 204 Serie di modelli BR 205. La segnalazione con il codice di richiamo dell’azienda “4290201” numero A12 / 00902/20, nel bollettino Rapex pubblicato ieri riferisce che “I dischi del freno installati sull’asse anteriore potrebbero essere troppo piccoli (di diametro e spessore) e non starebbero simmetricamente nella pinza del freno. Di conseguenza, il rivestimento del freno può usurarsi e si può formare uno spazio tra il pistone e l’anello di tenuta, consentendo la fuoriuscita del liquido dei freni. Ciò comprometterà le prestazioni di frenata.” E il bollettino Rapex conclude sinteticamente ”non si possono escludere condizioni di guida non sicure”. Pur non essendoci stati incidenti – segnala Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” – è consigliabile che i proprietari di queste auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari Mercedes Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Volkswagen non ha indicato quanti modelli sono stati identificati in Italia. Segnalazione presentata dal Ministero dei trasporti di  Germania.d’agata

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Consumatori

Rischio microbiologico: il Ministero della Salute richiama ZUPPA CON FARRO a marchio Terra & Vita Le Zuppe Belle e Pronte.

Rischio microbiologico: il Ministero della Salute richiama ZUPPA CON FARRO a marchio Terra & Vita Le Zuppe Belle e Pronte. Nella giornata di oggi è stato disposto il richiamo dal mercato di un prodotto da parte del Ministero della Salute.

Il Ministero della Salute ha pubblicato l’avviso di richiamo di un lotto di ZUPPA CON FARRO venduto con il marchio Terra & Vita Le Zuppe Belle e Pronte per rischio microbiologico. Il prodotto coinvolto è venduto in confezioni da 620 grammi con il numero di lotto L23-R-148 e con le date di scadenza fino al 05/07/2020, 06/07/2020, 07/07/2020, 10/07/2020, 11/07/2020 e 12/07/2020. La ZUPPA di cereali richiamata è stata prodotta da EUROVERDE SOCIETA’ AGRICOLA SRL nello stabilimento di via Quinzano, 1, a Azzano Mella, in provincia di Brescia e commercializzata dalla società BUONATERRA SPA. Nell’ottica d’informazione quotidiana in materia di allerte per i consumatori, Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, a scopo precauzionale, raccomanda ai clienti che hanno acquistato il lotto sopra indicato, di non consumarlo e a consegnarlo al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale. Si ricorda che l’autorità, in questo caso il Ministero della Sanità, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

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Consumatori

C.T.R. Lecce. Confermato l’annullamento di una cartella di oltre 450 mila euro dell’Agenzia delle Entrate contro il Comune di Alliste

Commissione Tributaria Regionale – Sezione Lecce. Confermato l’annullamento di una cartella di oltre 450 mila euro dell’Agenzia delle Entrate contro il Comune di Alliste. Riconosciute le ragioni dell’Ente Locale difeso dall’avvocato Maurizio Villani che ha dimostrato il pagamento dell’IVA per la gestione di alcuni servizi

L’Agenzia delle Entrate di Lecce fermata dalla Commissione Tributaria di Lecce – sez. 23 – che, in accoglimento dell’eccezioni di diritto e di merito formulate dall’Avv. Maurizio Villani, con la sentenza ritirata in data odierna, ha rigettato l’atto di appello dell’Agenzia delle Entrate di Lecce, con condanna alle spese, ed ha confermato l’annullamento della cartella esattoriale di euro 459.176,25 per l’anno 2011 notificata al Comune di Alliste. In sostanza, anche sulla base della giurisprudenza della Corte di Cassazione nonché delle stesse risoluzioni ministeriali, il credito d’imposta deve essere sempre riconosciuto, logicamente se il contribuente, come nel caso in contestazione, dimostra di aver sopportato le relative spese. Nel caso di specie, il Comune di Alliste, con il deposito di una relazione tecnica, ha dimostrato il pagamento dell’IVA per la gestione dello stadio e degli impianti sportivi, del servizio di assistenza non domiciliare agli anziani e delle locazioni immobiliari. La mancata esposizione del credito IVA nella dichiarazione annuale, per puro errore contabile, non deve mai comportare la decadenza dal diritto di far valere tale credito purchè lo stesso emerga dalle scritture contabili, come evidenziato e documentato in sede contenziosa e come opportunamente confermato dai giudici di primo e secondo grado. Quindi, in definitiva, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è corretta anche la condanna dell’Agenzia delle Entrate alle spese di euro 4.000,00 a favore del Comune di Alliste, anche perché l’Agenzia è andata di contrario avviso alle stesse risoluzioni ministeriali.

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LOMBARDIA

Arpa: superamento limiti ozono in Lombardia

OZONO/LOMBARDIA, PROSSIMO WEEKEND POSSIBILE SUPERAMENTO DELLA SOGLIA DI INFORMAZIONE

Milano, 26 giugno – Le condizioni di stabilità associate alle temperature di questi giorni favoriscono la formazione di ozono in atmosfera. In base alle previsioni meteo, nel prossimo fine settimana la soglia di informazione dei 180 microgrammi/metrocubo potrebbe essere superata in alcune delle stazioni della rete di rilevamento di Arpa Lombardia.

L’ozono (O3) è un inquinante secondario, tipico della stagione estiva, con caratteristiche particolari: non è emesso praticamente da alcuna sorgente, ma si forma in atmosfera attraverso un insieme di reazioni che coinvolgono la radiazione solare, biossido d’azoto (NO2), ossigeno (O2) e composti organici volatili (COV). Anche per questo inquinante, il bacino padano risulta un territorio particolarmente sfavorito: le condizioni meteorologiche estive, con forte irraggiamento solare, unite alla limitata velocità del vento, determinano spesso importanti accumuli dei precursori e, di conseguenza, la formazione di ozono.

Per quanto riguarda gli ossidi di azoto, la principale fonte in Lombardia è ancora una volta il trasporto su strada (51%), in particolare diesel, seguito dalla combustione industriale (15%) e dalle attività di produzione di energia elettrica. Anche i COV sono in parte di origine antropica, in relazione all’uso dei solventi e ai processi produttivi e ai trasporti. Vi sono poi le emissioni agricole e le non meno trascurabili emissioni naturali delle foreste, che rendono la lotta contro questo inquinante ancora più complessa.

Sul sito di Arpa Lombardia è possibile consultare i livelli giornalieri relativi al monitoraggio dell’ozono: 

https://www.arpalombardia.it/Pages/Aria/qualita-aria.aspx

oltre che la relativa informativa:

https://www.arpalombardia.it/qariafiles/relazioniAnnuali/InformativaOzono.pdf

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Consumatori

ENAC avviso per motivi sanitari: dal 26 giugno vietato portare trolley a bordo degli aerei.

ENAC avviso per motivi sanitari: dal 26 giugno vietato portare trolley a bordo degli aerei. Il divieto scatta per i passeggeri di tutte le compagnie aeree che operano con l’Italia. Vietato l’uso delle cappelliere sarà possibile portare solo piccole borse da mettere nello spazio sotto i sedili

Dopo che l’ENAC, lo scorso 18 giugno, ha comunicato l’avviamento di istruttorie per sanzioni alle compagnie aeree per il mancato rispetto del regolamento comunitario di tutela dei passeggeri, ieri ha annunciato le nuove regole sui voli per “motivi sanitari”. Nello specifico l’Italia vieta ufficialmente il bagaglio a mano a bordo degli aerei: niente più bagagli ingombranti, trolley o zaini nelle cappelliere degli aerei. Sarà possibile portare con sé soltanto piccole borse che verranno poi riposte sotto i sedili. Tale divieto, che verrà applicato da oggi 26 giugno in tutti i voli nazionali ed internazionali in partenza o in arrivo in Italia, impedirà ai passeggeri di poter portare a bordo del velivolo il proprio bagaglio a mano, saranno permesse solo piccole borse o zaini delle dimensioni adatte ad essere riposti sotto i sedili di ogni passeggero. Di seguito la misura prevista dal DPCM dell’ 11 giugno: “Per quanto concerne il bagaglio a mano, ai passeggeri è consentito di portare a bordo solo bagagli di dimensioni tali da essere posizionati sotto il sedile di fronte al posto assegnato. Per ragioni sanitarie non è consentito a nessun titolo l’utilizzo delle cappelliere”. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, pertanto, raccomanda ai passeggeri qualora disponessero non solo del bagaglio da stiva ma anche del bagaglio a mano, oppure viaggiassero solo con il suddetto trolley, di imbarcare quest’ultimo in stiva.

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Una fiammata sopra al comodino, telefonino Huawei si incendia in casa, paura a Lecce.

Una fiammata sopra al comodino, telefonino Huawei si incendia in casa, paura a Lecce.

Una telefonata in Kosovo che un nostro ufficiale dell’Esercito Italiano di stanza in una base di una struttura della NATO non si sarebbe mai aspettato di ricevere: a chiamare è sua moglie in lacrime perché «il suo smartphone ha preso fuoco». «Era in modalità acceso sul comodino, lei era impegnata nelle faccende domestiche quando ha preso fuoco. D’istinto l’ha buttato a terra, mentre il telefonino ha continuato a bruciare sul pavimento. La storia, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, tutto sommato, è andata bene con un telefono fuori uso e una bruciatura della superficie del comodino. Ma se la signora Jenny T. non si fosse accorta nel suo appartamento, allertata da un odore acre, si sarebbe ritrovata con un principio d’incendio in camera da letto. A quanto risulta, però, fino ad ora episodi simili non si sarebbero mai verificati in Italia. È accaduto alle 12:30 di martedì a Lecce. La signora chiederà attraverso lo “Sportello dei Diritti” la sostituzione del proprio apparecchio, un Huawei Mate 10 Pro, anche se non più in garanzia, per difetto di produzione. Ma resta la preoccupazione sul fronte della sicurezza. Parliamo di uno dei telefoni più diffusi  e moltissime persone, lo ricaricano durante la notte mentre dormono. Tenendolo magari vicino al letto.

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Consumatori

“Presenza di Salmonella”: via dagli scaffali un lotto di salame nostrano dolce e con aglio a marchio MARIGA  

“Presenza di Salmonella”: via dagli scaffali un lotto di salame nostrano dolce e con aglio a marchio MARIGA  

                                                                 

Anche il Ministero della Salute, a causa della crisi mondiale da coronavirus che ha portato alla chiusura di ristoranti, bar e negozi, ha visto diminuire le proprie segnalazioni anche se tutte le attività di controllo sulla sicurezza alimentare proseguono. E’ di oggi l’avviso di “allerta salute” diramato dal dicastero su un lotto di prodotto alimentare richiamato dal mercato perché pericoloso per presenza di Salmonella. Con questa motivazione è stato richiamato dagli scaffali dei supermercati perché considerati potenzialmente pericolosi per la nostra salute. Nello specifico si tratta di un lotto di salame nostrano dolce e con aglio a marchio Mariga Giuseppe & C. sas. Il prodotto interessato è il lotto 170/2020 distribuito in singole unità da 700 gr. Il salame richiamato è stato prodotto da Mariga Giuseppe & C. sas nello stabilimento di Monticello Conte Otto (VI) in via Dell’Industria, 14/E. Secondo quanto riferito dal Ministero, il richiamo è stato reso necessario “per positività alla Salmonella” A scopo Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai clienti che hanno acquistato il lotto sopra indicato, di non consumare il salame del lotto segnalato e a consegnarlo al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.

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Nuove truffe telematiche: falsi siti online dei marchi Diadora e Benetton

Nuove truffe telematiche: falsi siti online dei marchi Diadora e Benetton. Le aziende hanno denunciato e la Polizia Postale invita all’attenzione. Lo “Sportello dei Diritti”: diffidate da siti che vendono prodotti a prezzi irrisori. Sono truffe

Dopo i falsi siti civetta “Primigi”, “Geox”, “Salomon” e “Naturino” segnalati anche dallo “Sportello dei Diritti” nei giorni scorsi, anche i noti marchi “Diadora” e “Benetton”, finiscono incolpevolmente per diventare specchietti per le allodole. Due nuovi siti “truffa” sono stati segnalati dalla Polizia Postale come pubblicato sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” con due distinti post.

Nel primo primo la Polizia Postale scrive: “Ennesimo tentativo di truffa sulla rete. La società DIADORA S.P.A. ha segnalato che attraverso un falso sito internet viene pubblicizzata la vendita, a prezzi irrisori, di articoli del noto marchio di scarpe.

Il sito truffaldino “runningfun.ru” riporta logo e informazioni del tutto simili e sovrapponibili a quelli che compaiono sui canali ufficiali dell’azienda, inducendo l’ignaro utente finale a fare acquisti online nella convinzione di trovarsi sul sito ufficiale del marchio “DIADORA”.

La società “DIADORA”, ha già provveduto a disconoscere il falso sito.

La Polizia Postale coglie l’occasione per ricordare alcuni semplici accorgimenti da adottare quando si acquista online:

Utilizzare software e browser completi ed aggiornati: Il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico.

Non sempre il miglior prezzo è un buon affare: Diffida di un sito che mette in vendita articoli a prezzi irrisori. Accertati che non ci sia troppa differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato! Potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa.

Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali: Verificare sempre la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web.

Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio: Prima di completare l’acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti quali un numero di Partiva IVA, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.

Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti: Prima di procedere all’acquisto del prodotto, è buona norma fare una ricerca di informazioni sull’attendibilità del sito attraverso i motori di ricerca, forum o sui social.

Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili: Per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce.

Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare.

Al momento di concludere l’acquisto, la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di “https” nella barra degli indirizzi sono ulteriori conferme sulla riservatezza dei dati inseriti nel sito e della presenza di un protocollo di tutela dell’utente, ovvero i dati sono criptati e non condivisi.

Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing: Ovvero nella rete di quei truffatori che attraverso mail o sms contraffatti, richiedono di cliccare su un link al fine di raggiungere una pagina web trappola simile a quella originale.”.

Nel secondo post, sempre la Polizia Postale evidenzia che:

“Ancora un tentativo di truffa sulla rete. La società BENETTON GROUP S.r.l. ha segnalato che attraverso un falso sito internet viene pubblicizzata la vendita, a prezzi irrisori, di articoli del noto marchio di abbigliamento. Il sito truffaldino “benettonshop.online” riporta logo e informazioni del tutto simili e sovrapponibili a quelli che compaiono sui canali ufficiali dell’azienda, inducendo l’ignaro utente finale a fare acquisti online nella convinzione di trovarsi sul sito ufficiale del marchio “BENETTON”.

La società “BENETTON GROUP S.r.l.”, ha già provveduto a disconoscere il falso sito.

La Polizia Postale coglie l’occasione per ricordare alcuni semplici accorgimenti da adottare quando si acquista online:

Utilizzare software e browser completi ed aggiornati: Il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico.

Non sempre il miglior prezzo è un buon affare: Diffida di un sito che mette in vendita articoli a prezzi irrisori. Accertati che non ci sia troppa differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato! Potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa.

Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali: Verificare sempre la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web.

Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio: Prima di completare l’acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti quali un numero di Partiva IVA, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.

Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti: Prima di procedere all’acquisto del prodotto, è buona norma fare una ricerca di informazioni sull’attendibilità del sito attraverso i motori di ricerca, forum o sui social.

Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili: Per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce.

Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare.

Al momento di concludere l’acquisto, la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di “https” nella barra degli indirizzi sono ulteriori conferme sulla riservatezza dei dati inseriti nel sito e della presenza di un protocollo di tutela dell’utente, ovvero i dati sono criptati e non condivisi.

Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing: Ovvero nella rete di quei truffatori che attraverso mail o sms contraffatti, richiedono di cliccare su un link al fine di raggiungere una pagina web trappola simile a quella originale.”.

Una serie di frodi che dimostrano come i siti civetta siano una delle modalità più utilizzate dai truffatori telematici per far cadere disattenti potenziali acquirenti nella loro rete, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Perché nonostante gli avvertimenti e gli inviti all’attenzione che continuamente rivolgiamo, sono ancora troppi i cittadini che attratti da offerte irrisorie reagiscono d’impulso e si fanno fregare facilmente. Il modo migliore per difendersi, è quello di seguire fedelmente le indicazioni della Polizia Postale. Nel caso siate comunque incappati in una di queste truffe potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.