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POLITICA

Piano Speranza scarico sulle regioni – Maria Rizzotti (ANSA)

Roma 22 APR – “ I piani di gennaio, più o meno segreti, di contrasto al Covid-19 del ministrio Speranza non hanno altro fatto che peggiorare la situazione non solo a livello psicologico ma anche a livello ecnomico.

Stava per scoppiare una guerra, ma nessuno ha pensato di creare trincee e bunker per proteggere i cittadini impedendo alle Regioni di attrezzarsi per tempo per fronteggiare l’emergenza”.

Lo dichiara Maria RIZZOTTI, vicepresidente dei Senatori di FI.

“ Ora attendiamo di capire cosa avrà da dire al Copasir il ministro Speranza che evidentemente dovrà assumersi qualche responsabilità scericata sulle spalle dei Presidenti delle Regioni

Se a fine gennaio il ministero della salute ha predisposto un documento secretato con tre tipi di azioni a seconda dell’impatto da light a gravissimo, avvertito da OMS e non avvertito le regioni per “non creare panico” il governo ha perso un mese lasciando le regioni, che adesso attacca, a gestire emergenza, senza programmare da fine gennaio acquisti per dispositivi medici

Come se il governo avvertito di una bomba nucleare sull’ Italia non avesse detto nulla per non creare panico cominciando da subito a costruire protezioni a fronte di poter per proteggere al meglio tutti cittadini italiani.

 

Fabio Sanfilippo

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Consumatori

Falso messaggio Whatsapp con un “Programma Riaperture sullo Sviluppo Fase 1-2-3” dell’ANSA che ha denunciato la falsa notizia.

Falso messaggio Whatsapp con un “Programma Riaperture sullo Sviluppo Fase 1-2-3” dell’ANSA che ha denunciato la falsa notizia. Arriva l’allerta della Polizia Postale sui falsi messaggi Whatsapp. Lo “Sportello dei Diritti”: fermiamo queste catene di disinformazione e verifichiamo le notizie solo sui siti istituzionali

Lo ripetiamo da giorni noi dello “Sportello dei Diritti” che è assolutamente necessario interrompere la catena di false notizie che già nei momenti normali della vita quotidiana possono creare caos, disordine, paure o false aspettative, figuriamoci in piena emergenza “Coronavirus”. Come abbiamo già detto e come non ci stancheremo di ribadire, la responsabilità di simili comportamenti spetta in primo luogo a ciascuno di noi, alla nostra capacità di non farsi prendere dal primo messaggino condiviso sui social e al dovere d’informarsi correttamente e a non contribuire alla diffusione di fake news. La sensibilità collettiva, in questo senso, potrà essere fondamentale per uscire dall’emergenza e ripartire dalla crisi. Ma evidentemente, c’è chi ancora approfitta delle ansie dei cittadini per innescare pericolosi circoli viziosi, come coloro che stanno diffondendo tramite Whatsapp un “Programma Riaperture sullo Sviluppo Fase 1-2-3” con tanto di marchio dell’ANSA che, ovviamente ignara, ha denunciato alla Polizia Postale questa fake news A segnalarlo anche questa autorità sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” che con un post e lo screenshot della falsa immagine ANSA, ha voluto comunicare quanto segue:

«Sta circolando sulle piattaforme social e in particolare su Whatsapp una Fake News della Agenzia giornalistica ANSA, secondo la quale sarebbe stata calendarizzata la riapertura delle attività post covid19.

La fake news è particolarmente grave in quanto, per avvalorare la notizia, utilizza il logo dell’Agenzia al fine di confondere inevitabilmente l’utente sulla veridicità e sulla provenienza dell’informazione.

Si invitano tutti gli utenti a consultare le notizie sui siti di origine, diffidando da messaggi o news che non siano direttamente verificabili rispetto alla fonte di provenienza.

L’Agenzia ANSA ha formalmente sporto denuncia alla Polizia Postale, che sta indagando per risalire ai responsabili.»

Non ci stancheremo mai di ripetere a tutti i cittadini di prestare attenzione a tutti i messaggi che giungono sui nostri dispositivi, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Che siano attraverso Whatsapp, Facebook, qualsiasi altro social o via email, verifichiamo sempre la correttezza delle notizie e se del caso, comunichiamo a coloro che ce l’hanno trasmesse l’errore commesso nel diffonderle. Adottando comportamenti responsabili e non avendo timore di sensibilizzare anche gli altri in tal senso, potremo contribuire ad uscire dall’emergenza e ad affrontare la crisi con mezzi certi e senza la confusione derivante dalle falsità.