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Salute e benessere

Farmaco Esmya. Dopo l’invito a non usarlo dell’Ema, arriva il divieto di vendita di Aifa

Farmaco Esmya. Dopo l’invito a non usarlo dell’Ema, arriva il divieto di vendita di Aifa. Dopo gli allarmi e l’invito da parte dell’Ema a sospendere l’autorizzazione in commercio e comunque di non usarlo per possibili rischi di danni al fegato, l’Aifa ha disposto il divieto di vendita in Italia del medicinale utilizzato per curare i fibromi uterini L’Aifa ha reso noto di aver disposto il divieto di vendita in Italia del medicinale Esmya (ulipristal acetato) utilizzato nel trattamento pre-operatorio dei sintomi da moderati a gravi di fibromi uterini in donne adulte in età riproduttiva, oggetto a febbraio 2018 di un allarme dell’Ema dopo che aveva ricevuto diverse segnalazioni di danni epatici nelle donne che si erano sottoposte alla terapia. E oggi, 2 aprile, è arrivato il provvedimento dell’Aifa che ha vietato la vendita di Esmya in tutte le confezioni, della ditta Gedeon Richter Italia. Il divieto di vendita, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rimarrà in vigore sino alla conclusione della procedura di revisione del rapporto beneficio/rischio del principio attivo Ulipristal acetato 5 mg e ai risultati sull’efficacia delle misure di minimizzazione del rischio.

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Coronavirus: bufala sugli antinfiammatori che favoriscono il Covid-19

Il tremendo messaggio che gira sui social sta spaventando tanti: “I casi gravi di giovani sono pazienti che hanno assunto farmaci antinfiammatori all’inizio della malattia”, e si attibuiscono i messaggi a un medico che ha smentito pubblicamente, il Dr.Walter Pascale, ortopedico dell’Ircs ospedale Galeazzi di Milano.

Ma anche : “dovresti evitare aspirina, ibuprofene, naprossene, il voltaren (diclofenac), ecc. Perché favoriscono le forme gravi”, anche se in realtà non esistono  “prove scientifiche che stabiliscano un legame tra ibuprofene e peggioramento di Covid-19”.

Ha dovuto a questo riguardo, scendere il campo l‘EMA (European Medicine Agency), venuta a conoscenza del proliferare di notizie prive di fondamento:

“a conoscenza di segnalazioni, in particolare sui social media, che sollevano dubbi sul fatto che i medicinali antinfiammatori non steroidei (Fans) come l’ibuprofene possano peggiorare la malattia del coronavirus (Covid-19). L’Ema sta monitorando attentamente la situazione ed esaminerà tutte le nuove informazioni che saranno disponibili su questo problema nel contesto della pandemia”.

Chi si inventa notizie fà danno a sè e agli altri, come chi le fà girare senza curarsi delle fonti, a maggior ragione in un perido particolarmente delicato come quello attuale in cui occorre essere particolarmente attenti a quello che accade, senza perdere la testa.

Ci sarebbe invece un effetto positivo del latte di bufala, secondo Ruminantia

Effetto antinfiammatorio a livello intestinale di un peptide derivato dalla digestione gastrointestinale di Mozzarella di bufala (Bubalus bubalis)

La mozzarella di bufala,quella vera, prodotto eccezionale campano sta avendo una profonda crisi a causa della deteriorabilità del prodotto che 

ha bisogno di una logistica veloce, e con i problemi alle frontiere potrebbe portare ad una crisi irreversibile un settore che impiega 11.000 addetti.

E secondo  Ruminantia, sarebbe allo studio “un peptide identificato a partire da prodotti derivati da latte di Bubalus bubalis (MBCP)che  è stato in grado di ridurre lo stress ossidativo nelle cellule epiteliali intestinali e negli eritrociti.”

La bufala fà bene, quella natura, non quella inventata su certi social.

Riportiamo già che siamo in tema di bufale anche quella recente che ha condiviso un senatore dei Cinquestelle, Lannutti : “la vitamina C per via endovenosa piò aiutare a curare la polmonite e prevenire la replicazione virale”

 

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Cronaca

AIFA: STOP alla vendita di farmaci a base di Ulipristal acetato per i fibromi uterini

AIFA: STOP alla vendita di farmaci a base di Ulipristal acetato per i fibromi uterini. “Nessuna nuova paziente deve iniziare il trattamento con tali medicinali” Lo “Sportello dei Diritti” informa che l’Agenzia Europea per i medicinali – EMA con comunicato n. 121879 del 13 marzo 2020, rilanciato da AIFA in data 17 marzo 2020, rende noto che il Comitato per la Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza dell’EMA (PRAC) ha raccomandato alle pazienti di interrompere l’assunzione di ulipristal acetato 5 mg (Esmya e medicinali equivalenti) per i fibromi uterini mentre la revisione di sicurezza è in corso. Inoltre il comunicato afferma che “Nessuna nuova paziente deve iniziare il trattamento con tali medicinali, che saranno temporaneamente sospesi nell’Unione Europea durante la revisione”.L’EMA ha avviato la revisione su richiesta della Commissione Europea in seguito ad un recente caso di danno epatico, che ha portato a trapianto del fegato in una paziente che assumeva il farmaco. Una revisione dell’EMA del 2018 ha concluso che esiste un rischio di raro ma grave danno epatico con medicinali a base di ulipristal acetato usato per il trattamento di fibroma uterino, e delle misure sono state implementate per minimizzare il rischio. Tuttavia, poiché il nuovo caso di grave danno epatico si è verificato, nonostante l’implementazione di queste misure, l’EMA ha avviato una nuova revisione. Casi di grave danno epatico sono stati riportati, inclusi 5 che hanno condotto a trapianto, su oltre 900.000 pazienti che sono stati trattati con ulipristal acetato per fibromi dalla sua autorizzazione nel 2012. Ulipristal acetato è anche autorizzato come unica somministrazione per la contraccezione di emergenza. In seguito a tale comunicato, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, la ditta Gedeon Richter Italia ha disposto la sospensione cautelativa della vendita della specialità medicinale ESMYA 28 cpr 5 mg AIC 042227013 e Banca Dati Federfarma è già aggiornata con tali informazioni. Si ritiene opportuno segnalare che il comunicato Ema ricorda che “ Ulipristal acetato è anche autorizzato per somministrazione a dose singola per la contraccezione di emergenza. Questa revisione non riguarda ulipristal acetato per la contraccezione di emergenza (Ellaone e altre denominazioni) e non vi è alcuna preoccupazione sul danno epatico con tali medicinali”.

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