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LOMBARDIA

Lombardia, Richiesta di intervento economico urgente per lo Sport Lombardo.

RICEVIAMO COMUNICATO DA LOMBARDIA IDEALE

 

Raccogliendo le richieste dei nostri territori, il Capogruppo Regionale di Lombardia Ideale Fontana Presidente Giacomo Cosentino e gli Amministratori Locali del medesimo gruppo, nella consapevolezza del ruolo di responsabilità civile, preso atto della crisi economica che sta colpendo la nostra Regione per via della diffusione del “Coronavirus”, consapevoli anche che il mondo sportivo è un volano economico che abbraccia diversi settori, per esempio e non solo, dalla salute, al turismo passando per l’assistenza sociale; abbiamo la certezza che questo mondo non possa permettersi di chiudere i battenti, in quanto sarà un’utile strumento, e non solo, per far ripartire partire l’economia.

Siamo consapevoli che serviranno ulteriori interventi in altri e diversi settori, ma quello sportivo, per come descritto di seguito, potrebbe essere un importante punto di partenza, per reagire a questa crisi.
 
Quindi, premesso che:
– siamo nella reale convinzione che tutte le azioni fino ad oggi adotatte, per il contenimento del contagio del “Coronavirus”, dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Presidende di Regione Lombardia, siano rivolte per la tutela della salute dei cittadini, evitando così l’affollamento delle strutture ospedaliere
 – il prolungamento della chiusura al 3 di aprile degli impianti sportivi  porterà indiscutibilmente ad una difficoltà economica in quanto i costi di mantenimento sono incomprimibili, gli affitti, i mutui o le tasse sono prossimi alla scadenza
 – i lavoratori del settore sportivo, considerando i contratti precari o di libero professionismo​ o di collaborazione, si troveranno senza uno stipendio aggravando ulteriormente sulla loro situazione familiare 
 – gli impianti sportivi presenti nelle province periferiche subiranno una “concorrenza” dovuta da una diversa gestione delle aperture degli stessi nelle Regioni confinanti (vedi Piemonte), oltre che a eludere la volontà di contenimento del contagio 
 
Sottolineando inoltre che la situazione che si sta profilando, abbia la necessità di un immediato intervento finanziario da parte del Governo, per dare un reale sostegno economico sia agli impianti sportivi che ai lavoratori, così da tamponare il prossimo periodo di sicura difficoltà economica, che altrimenti avrebbe un irreversibile impatto dannoso sociale ed economico. 
 
Chiediamo fermamente al Ministro allo Sport Spadafora: 
 
– una coerenza nella gestione nelle aperture degli impianti sportivi nelle Regioni confinanti, così da limitare in maniera più proficua la possibilità di contagio
 
– un fondo economico per gli impianti sportivi per far fronte alle spese di mantenimento o di affitto
 
– una sospensione immediata con successiva rimodulazione delle rate dei mutui, utenze e tasse
 
– un fondo economico a sostegno dei liberi professionisti​e collaboratori che ​operano negli impianti sportivi 
 
– un fondo immediato a sostegno dei lavoratori del settore sportivo che hanno in essere contratti di lavoro precario: il così detto “lavoro a chiamata”
 
Purtroppo il tempo stringe ma le scadenze sono prossime ad arrivare, e questo documento, che verrà condiviso nelle prossime ore a tutti o livelli istituzionali, sociali, economici e sportivi, e che ha già avuto un forte appoggio come quello di Unimpresa Sport Regione Lombardia nella persona di del Responsabile Regionale Marco Massarenti, Confesercenti Provincia di Varese nella persone del Presidente provinciale Cristian Spada e AIME settore Welfare nella persone del Presidente Gabriele Ciavarrella, sarà per noi una delle priorità per le quali ci batteremo!
 
Giacomo Cosentino Consigliere Regionale 
Capogruppo Lombardia Ideale Fontana Presidente 
 
 
Per gli Amministratori Locali
 
Nicoletta Benedetti Consigliera Provinciale Brescia 
Coordinatrice Provinciale Brescia 
 
Marco Anguissola Consigliere di zona Milano
Coordinatore Provinciale Milano
 
Maurizio Montalbetti Consigliere Comunale di Arcisate (VA)
Coordinatore Provinciale Varese
 
Danilo Minuti Consigliere Comunale Bergamo
Coordinatore Provinciale Bergamo
 
Francesco Mantovani Consigliere Comunale Pavia
Coordinatore Provinciale Pavia
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ECONOMIA

Milano, Esselunga: ricerca e welfare

 Esselunga ha definito un piano straordinario di attività  per offrire il proprio contributo nell’emergenza coronavirus.

A dichiararlo il Ceo Sami Kahale : ““Non possiamo stare fermi a guardare la difficoltà e preoccupazione generale causata dalla diffusione del Covid-19. Ognuno deve fare la sua parte. Esselunga, che ha sempre cercato di essere vicina ai territori in cui è presente, vuole confermare concretamente il proprio impegno. Vogliamo ringraziare medici, personale sanitario e ricercatori impegnati nel servizio alla Comunità, i nostri collaboratori che nei negozi stanno lavorando instancabilmente e allo stesso tempo offrire un aiuto tangibile alle persone più anziane così come ai nostri fornitori, in non pochi casi piccole e medie imprese del territorio”.

Prima di tutto è stata deliberata una donazione pari a 2,5 milioni di euro  per Ospedali e Istituti impegnati in questa battaglia : ’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, la Fondazione IRCCS San Matteo di Pavia, l’Ospedale Luigi Sacco di Milano, l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, l’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico.

Ma non solo: potenzia un accordo con Unicredit per agevolare i pagamenti dei proprio fornitori per alleviare la pressione finanziaria con una operazione di factoring di 530 mila euro per affidamenti e anticipazioni dei crediti commerciali. 

Per gli over 65, considerati soggetti deboli rispetto al contagio, fino a <pasqua la consegna degli acquisti effettuati sarà gratuita.

Offre ai  i 5,5 milioni di possessori di Carta Fìdaty, l’opportunità di contribuire al aiutare le realtà sanitarie e di ricerca

Ma principalmente Esselunga non dimentica tutti i propri collaboratori , riconoscendone il lavoro eccezionale programmando quindi un intervento di welfare del valore di 150 euro a collaboratore con la motivazione “Un contributo doveroso a favore di chi ha permesso al Gruppo di servire la comunità dei suoi clienti, anche nelle zone sotto osservazione, con dedizione, professionalità e sensibilità”

 

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ITALIA

Roma, Intelligence : Relazione Annuale 2019

Oggi a Roma è stata presentata dal Presidente del Consiglio la dettagliata Relazione Annuale sulla Politica dell’Informazione per la Sicurezza  2019 del Sistema  di Informazione sulla sicurezza della Repubblica predisposta dal capo del DIS Dott. Gennaro Vecchione Oltre a Vecchione  presenti  in sala il Comitato Interministeriale del Consiglio dei Ministri per la Sicurezza della Repubblica (CISR),  i componenti del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (COPASIR), i  Direttori di  AISE ( Agenzia informazioni e sicurezza esterna) , AISI (Agenzia informazioni e sicurezza interna) e dei Vertici delle Forze Armate e di Polizia.

La relazione ha evidenziato grande attenzione per Piazza Affari, per il cyberterrorismo, acquisizione e scalate ad imprese, 5G, Bitcoin e concorrenza sleale: 

Dovendo sintetizzare in poche righe il precipitato ultimo di quanto via via disegnato dalla ricerca e dall’analisi intelligence condotte in direzione dei diversi ambiti, geografci e tematici, all’attenzione degli Organismi informativi – in esplicitazione della mission istituzionale, che assegna loro il compito di tutelare gli interessi politici, militari, economici, scientifci e industriali dell’Italia – lo scenario securitario è apparso connotarsi, nel suo insieme, soprattutto per: l’emergere di ulteriori linee di faglia, animate da attori statuali e non, che si affancano alle crisi ancora irrisolte, moltiplicando i fronti in grado di esprimere minacce dirette anche al nostro territorio e ai nostri assetti; la confermata rilevanza della dimensione economico-fnanziaria nel confronto e nella competizione tra Stati; la centralità acquisita dal tema della sovranità tecnologica e digitale e, corrispettivamente, della resilienza nel cd. quinto dominio, rispetto ad un quadro che del dominio cyber attesta la natura di target elettivo e, ad un tempo, di veicolo di manovre ostili di tipo convenzionale; il perdurare, in vari contesti nazionali e con varia intensità, di spinte centrifughe ed antisistema; la spregiudicata assertività, in più settori e teatri, di Paesi da tempo impegnati in signifcative proiezioni di potenza su scala globale e, parallelamente, le diffcoltà dei sistemi di alleanza a trovare voce e postura univoca rispetto alle molte sfde che ne erodono la coesione”.

Come sempre la Relazione si conclude con il “Documento di sicurezza nazionale”

Naturalmente il documento non tralascia lo scenario geo economico mondale “… caratterizzato da fragilità e volatilità, sulle quali si innesta una competizione internazionale sempre più accesa, l’impegno del Comparto intelligence a presidio dell’economia nazionale è stato volto a garantire l’affusso in sicurezza di capitali nel nostro tessuto produttivo, a supportare l’internazionalizzazione delle imprese italiane e a preservare le fliere industriali, a partire da quelle operanti nei settori di rilevanza strategica, da aerospazio, difesa e sicurezza a trasporti, infrastrutture e telecomunicazioni”.

In allegato la Relazione integrale 

https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/wp-content/uploads/2020/03/RELAZIONE-ANNUALE-2019-4.pdf

Relazione Annuale Sicurezza nazionale

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CULTURA

“Psicologia delle Folle” da Gustave Le Bon a Giuseppe Conte

Nel 1895 Gustave Le Bon nel libro “Psicologia delle Folle” scriveva: «L’annullamento della personalità cosciente, predominio della personalità inconscia, orientamento determinato dalla suggestione e dal contagio, dei sentimenti e delle idee in un unico senso, tendenza a trasformare immediatamente in atti le idee suggerite, tali sono i principali caratteri dell’individuo in una folla. Egli non è più sé stesso, ma un automa diventato impotente a guidare la propria volontà».

E’ forse il fenomeno a cui stiamo assistendo in questi giorni? Questo fenomeno riguarda più la pandemia da virus? la pandemia da impellente crisi economica?

Non è che stiamo “trasformando in atti le idee suggerite” ? Non siamo “vittime dell’annullamento della personalità cosciente” ?

Sicuramente siamo chiamati una prova importante, la nostra generazione non è stata abituata a gestire emergenze di questo genere. Ma principalmente non è in grado di gestirla la nostra classe dirigente. Occorre sicuramente prestare attenzione sul diffondersi di questa epidemia, ma basta trattati medici qualunquistici se si tratta di un’influenza o della peste, basta doversi preoccupare del calcio, basta riscoprirci tutti fautori del Made in Italy, dell’orario di chiusura di bar o dei musei quando fuori dagli ufficio immigrazione delle questure stanziano accalcati per ore uomini e donne non curanti di adottare alcun sistema di prevenzione, basta nascondersi dietro al virus, preoccuparsi di marginalità rispetto al vero problema: se arriviamo oltre il numero critico di pazienti le strutture ospedaliere non saranno in grado di curarli.

E mi rifaccio ancora a le Bond che scriveva : “Lfolla è un gregge che non può fare a meno di un padrone”

Chi è alla guida del nostro paese, dopo più di quindici giorni dall’inizio di questa epidemia, ha deciso di fare un drammatico discorso alla nazione in diretta facebook, per dare dati agghiaccianti, per autocelebrare i provvedimenti presi, invitando ad unirsi come è accaduto dopo la tragedia del ponte Morandi. Dimenticando di ringraziare il personale medico e paramedico, che oltre ad essere obbligati a turni massacranti sono anche la categoria che ad oggi conta il maggior numero di contagi.

E allora occorre lascia perdere ogni valutazione politica, occorre che tutti ci si impegni verso l’obiettivo comune, occorre un forte senso di responsabilità comune che forse è mancato, occorre perseguire l’obiettivo più importante che il contenimento dell’epidemia, che per fortuna (?) ha colpito Regioni come Lombardia e Veneto che hanno da subito dimostrato capacità di gestione della crisi. I conti si faranno dopo. “Tutti insieme ce la potremo fare”

#tuttiinsiemecelapotremofare

 

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Milano

Milano. Il lavoro in epoca del coronavirus

Raffaella Greco intervista il Dott. Luca Brusamolino Smartworking Coach, docente del master Labor Law and HRM all’universita LUM, e fondatore di Smart Working Day

BUONGIORNO  L’ULTIMO DECRETO FIRMATO IERI SERA DAL GOVERNO PER FAR FRONTE ALLE CONSEGUENZE DEL CORONA VIRUS DEDICA UN PARAGRAFO AL TEMA DELLO SMART WORKING – LEI CHE È ESPERTO DI CHANGE MANAGEMENT E SMART WORKING E VIVE QUESTE TEMATICHE DA TEMPO IN AZIENDA. SA DIRMI A CHE PUNTO SIAMO IN ITALIA?
Dal punto di vista normativo siamo molto avanti, sta infatti per compiere 3 anni la normativa sul lavoro agile, che sancisce la possibilità per lo smartworker di prestare la propria attività senza vincoli di luogo e orario previo accordo individuale tra le parti. Il governo ha inoltre risposto in maniera tempestiva all’emergenza coronavirus consentendo con un decreto, l’attivazione dello smart working anche in assenza dell’accordo individuale prima per le aree considerate a maggior rischio e dal 2 Marzo estendendo questa possibilità a tutto il territorio nazionale. Dal punto di vista organizzativo invece i dati non sono così confortanti, se è vero che il lavoro agile è un fenomeno in continua crescita, il numero degli smartworker “censiti” dall’osservatorio del Politecnico di milano sono 570mila, un numero limitato se paragonato agli occupati italiani.
 
 CHE DIFFERENZA C’È  TRA TELELAVORO E SMARTWORKING? 
La domanda è molto utile perché c’è tanta confusione su questo aspetto. I media spesso associano lo smart working al lavoro da casa che è invece un cambiamento molto più ampio che investe tutta l’organizzazione. In poche parole il telelavoro è un istituto giuridico che nasce a ridosso degli anni 2000 a seguito di una direttiva europea e prevede lo svolgimento della prestazione lavorativa a distanza rispetto alla sede centrale. Il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire tutte le dotazioni necessarie (postazione di lavoro e tecnologia) e di garantire, anche attraverso ispezioni, la salute e sicurezza del lavoratore presso il suo domicilio. Lo smartworking è invece una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati; un vero e proprio nuovo modo di lavorare che fonda le sue basi su 3 pilastri : Tecnologia, Spazi di lavoro, e organizzazione. 
 
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE AFFINCHE’ UN’AZIENDA POSSA ATTIVARE LO SMARTWORKING ?
 Tutte le aziende a livelli diversi possono attivare lo smartworking, naturalmente l’abilitatore numero 1 è la tecnologia. Le dotazioni di base sono un laptop, una connessione e dei software di collaboration che permettano di accedere digitalmente ai documenti e di gestire task, progetti e comunicazioni da remoto. Anche gli spazi di lavoro vengono ripensati sul modello activity based working cioè con ambienti diversificati nei quali le persone si possono muovere all’interno dell’ufficio a seconda dell’attività da svolgere. Inoltre, la possibilità di lavorare ovunque, amplia l’accezione di ambiente di lavoro che sempre più racchiude luoghi anche esterni all’azienda come i coworking che stanno riscuotendo sempre più successo.
 
RAPPORTO COSTI BENEFICI?
Con lo smartworking si hanno benefici a somma positiva per tutti : Aziende, lavoratori e comunità/società. Nel caso specifico dell’epidemia del corona virus stiamo vedendo come lo smartworking abbia garantito la business continuity per tantissime aziende e allo stesso tempo limitato il rischio epidemiologico.
Benefici per le aziende: 
Aumento produttività – Riduzione tasso assenteismo e turnover –  Riduzione costi di gestione degli spazi fisici (facility, locazione, rimodulazione degli spazi) – Riduzione costi di gestione del personale (buoni pasto, straordinari, trasferte, pendolarismo)
Benefici per i lavoratori:
Maggiore autonomia nella gestione delle proprie attività lavorative (orari, luoghi) –  Maggiore soddisfazione e miglioramento della qualità della vita in termini di work-life balance – Risparmio tempi e costi dovuti agli spostamenti –  Minore stress legato al lavoro
Benefici per l’ambiente e la comunità:
Riduzione delle emissioni di CO2 di traffico e inquinamento –  Rivitalizzazione quartieri periferici non più solo “dormitorio” 
 
PENSA CHE QUESTA EMERGENZA POSSA ESSERE UNA SORTA DI GRANDE PROVA GENERALE E CHI LO HA ATTUATO NON TORNERA’ PIU’ INDIETRO?
Il coronavirus già dell’esperienza cinese è stato definito il più grande esperimento al mondo di remote working. Ora le aziende non hanno più scuse nemmeno in Italia, un paese culturalmente avverso al cambiamento e in cui controllo, gerarchia e presenzialismo sono più diffusi che in altri paesi. Speriamo quindi che alla fine di questa brutta storia, i cui danni economici saranno sicuramente ingenti, le aziende abbiano imparato a lavorare in un modo nuovo, più flessibile, più efficiente, più SMART
Maggiori info su: 

https://blog.osservatori.net/it_it/smart-worker-in-italia