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C.T.R. Lecce. Confermato l’annullamento di una cartella di oltre 450 mila euro dell’Agenzia delle Entrate contro il Comune di Alliste

Commissione Tributaria Regionale – Sezione Lecce. Confermato l’annullamento di una cartella di oltre 450 mila euro dell’Agenzia delle Entrate contro il Comune di Alliste. Riconosciute le ragioni dell’Ente Locale difeso dall’avvocato Maurizio Villani che ha dimostrato il pagamento dell’IVA per la gestione di alcuni servizi

L’Agenzia delle Entrate di Lecce fermata dalla Commissione Tributaria di Lecce – sez. 23 – che, in accoglimento dell’eccezioni di diritto e di merito formulate dall’Avv. Maurizio Villani, con la sentenza ritirata in data odierna, ha rigettato l’atto di appello dell’Agenzia delle Entrate di Lecce, con condanna alle spese, ed ha confermato l’annullamento della cartella esattoriale di euro 459.176,25 per l’anno 2011 notificata al Comune di Alliste. In sostanza, anche sulla base della giurisprudenza della Corte di Cassazione nonché delle stesse risoluzioni ministeriali, il credito d’imposta deve essere sempre riconosciuto, logicamente se il contribuente, come nel caso in contestazione, dimostra di aver sopportato le relative spese. Nel caso di specie, il Comune di Alliste, con il deposito di una relazione tecnica, ha dimostrato il pagamento dell’IVA per la gestione dello stadio e degli impianti sportivi, del servizio di assistenza non domiciliare agli anziani e delle locazioni immobiliari. La mancata esposizione del credito IVA nella dichiarazione annuale, per puro errore contabile, non deve mai comportare la decadenza dal diritto di far valere tale credito purchè lo stesso emerga dalle scritture contabili, come evidenziato e documentato in sede contenziosa e come opportunamente confermato dai giudici di primo e secondo grado. Quindi, in definitiva, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è corretta anche la condanna dell’Agenzia delle Entrate alle spese di euro 4.000,00 a favore del Comune di Alliste, anche perché l’Agenzia è andata di contrario avviso alle stesse risoluzioni ministeriali.

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ENAC avviso per motivi sanitari: dal 26 giugno vietato portare trolley a bordo degli aerei.

ENAC avviso per motivi sanitari: dal 26 giugno vietato portare trolley a bordo degli aerei. Il divieto scatta per i passeggeri di tutte le compagnie aeree che operano con l’Italia. Vietato l’uso delle cappelliere sarà possibile portare solo piccole borse da mettere nello spazio sotto i sedili

Dopo che l’ENAC, lo scorso 18 giugno, ha comunicato l’avviamento di istruttorie per sanzioni alle compagnie aeree per il mancato rispetto del regolamento comunitario di tutela dei passeggeri, ieri ha annunciato le nuove regole sui voli per “motivi sanitari”. Nello specifico l’Italia vieta ufficialmente il bagaglio a mano a bordo degli aerei: niente più bagagli ingombranti, trolley o zaini nelle cappelliere degli aerei. Sarà possibile portare con sé soltanto piccole borse che verranno poi riposte sotto i sedili. Tale divieto, che verrà applicato da oggi 26 giugno in tutti i voli nazionali ed internazionali in partenza o in arrivo in Italia, impedirà ai passeggeri di poter portare a bordo del velivolo il proprio bagaglio a mano, saranno permesse solo piccole borse o zaini delle dimensioni adatte ad essere riposti sotto i sedili di ogni passeggero. Di seguito la misura prevista dal DPCM dell’ 11 giugno: “Per quanto concerne il bagaglio a mano, ai passeggeri è consentito di portare a bordo solo bagagli di dimensioni tali da essere posizionati sotto il sedile di fronte al posto assegnato. Per ragioni sanitarie non è consentito a nessun titolo l’utilizzo delle cappelliere”. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, pertanto, raccomanda ai passeggeri qualora disponessero non solo del bagaglio da stiva ma anche del bagaglio a mano, oppure viaggiassero solo con il suddetto trolley, di imbarcare quest’ultimo in stiva.

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Una fiammata sopra al comodino, telefonino Huawei si incendia in casa, paura a Lecce.

Una fiammata sopra al comodino, telefonino Huawei si incendia in casa, paura a Lecce.

Una telefonata in Kosovo che un nostro ufficiale dell’Esercito Italiano di stanza in una base di una struttura della NATO non si sarebbe mai aspettato di ricevere: a chiamare è sua moglie in lacrime perché «il suo smartphone ha preso fuoco». «Era in modalità acceso sul comodino, lei era impegnata nelle faccende domestiche quando ha preso fuoco. D’istinto l’ha buttato a terra, mentre il telefonino ha continuato a bruciare sul pavimento. La storia, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, tutto sommato, è andata bene con un telefono fuori uso e una bruciatura della superficie del comodino. Ma se la signora Jenny T. non si fosse accorta nel suo appartamento, allertata da un odore acre, si sarebbe ritrovata con un principio d’incendio in camera da letto. A quanto risulta, però, fino ad ora episodi simili non si sarebbero mai verificati in Italia. È accaduto alle 12:30 di martedì a Lecce. La signora chiederà attraverso lo “Sportello dei Diritti” la sostituzione del proprio apparecchio, un Huawei Mate 10 Pro, anche se non più in garanzia, per difetto di produzione. Ma resta la preoccupazione sul fronte della sicurezza. Parliamo di uno dei telefoni più diffusi  e moltissime persone, lo ricaricano durante la notte mentre dormono. Tenendolo magari vicino al letto.

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“Presenza di Salmonella”: via dagli scaffali un lotto di salame nostrano dolce e con aglio a marchio MARIGA  

“Presenza di Salmonella”: via dagli scaffali un lotto di salame nostrano dolce e con aglio a marchio MARIGA  

                                                                 

Anche il Ministero della Salute, a causa della crisi mondiale da coronavirus che ha portato alla chiusura di ristoranti, bar e negozi, ha visto diminuire le proprie segnalazioni anche se tutte le attività di controllo sulla sicurezza alimentare proseguono. E’ di oggi l’avviso di “allerta salute” diramato dal dicastero su un lotto di prodotto alimentare richiamato dal mercato perché pericoloso per presenza di Salmonella. Con questa motivazione è stato richiamato dagli scaffali dei supermercati perché considerati potenzialmente pericolosi per la nostra salute. Nello specifico si tratta di un lotto di salame nostrano dolce e con aglio a marchio Mariga Giuseppe & C. sas. Il prodotto interessato è il lotto 170/2020 distribuito in singole unità da 700 gr. Il salame richiamato è stato prodotto da Mariga Giuseppe & C. sas nello stabilimento di Monticello Conte Otto (VI) in via Dell’Industria, 14/E. Secondo quanto riferito dal Ministero, il richiamo è stato reso necessario “per positività alla Salmonella” A scopo Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai clienti che hanno acquistato il lotto sopra indicato, di non consumare il salame del lotto segnalato e a consegnarlo al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.

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Nuove truffe telematiche: falsi siti online dei marchi Diadora e Benetton

Nuove truffe telematiche: falsi siti online dei marchi Diadora e Benetton. Le aziende hanno denunciato e la Polizia Postale invita all’attenzione. Lo “Sportello dei Diritti”: diffidate da siti che vendono prodotti a prezzi irrisori. Sono truffe

Dopo i falsi siti civetta “Primigi”, “Geox”, “Salomon” e “Naturino” segnalati anche dallo “Sportello dei Diritti” nei giorni scorsi, anche i noti marchi “Diadora” e “Benetton”, finiscono incolpevolmente per diventare specchietti per le allodole. Due nuovi siti “truffa” sono stati segnalati dalla Polizia Postale come pubblicato sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” con due distinti post.

Nel primo primo la Polizia Postale scrive: “Ennesimo tentativo di truffa sulla rete. La società DIADORA S.P.A. ha segnalato che attraverso un falso sito internet viene pubblicizzata la vendita, a prezzi irrisori, di articoli del noto marchio di scarpe.

Il sito truffaldino “runningfun.ru” riporta logo e informazioni del tutto simili e sovrapponibili a quelli che compaiono sui canali ufficiali dell’azienda, inducendo l’ignaro utente finale a fare acquisti online nella convinzione di trovarsi sul sito ufficiale del marchio “DIADORA”.

La società “DIADORA”, ha già provveduto a disconoscere il falso sito.

La Polizia Postale coglie l’occasione per ricordare alcuni semplici accorgimenti da adottare quando si acquista online:

Utilizzare software e browser completi ed aggiornati: Il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico.

Non sempre il miglior prezzo è un buon affare: Diffida di un sito che mette in vendita articoli a prezzi irrisori. Accertati che non ci sia troppa differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato! Potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa.

Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali: Verificare sempre la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web.

Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio: Prima di completare l’acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti quali un numero di Partiva IVA, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.

Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti: Prima di procedere all’acquisto del prodotto, è buona norma fare una ricerca di informazioni sull’attendibilità del sito attraverso i motori di ricerca, forum o sui social.

Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili: Per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce.

Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare.

Al momento di concludere l’acquisto, la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di “https” nella barra degli indirizzi sono ulteriori conferme sulla riservatezza dei dati inseriti nel sito e della presenza di un protocollo di tutela dell’utente, ovvero i dati sono criptati e non condivisi.

Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing: Ovvero nella rete di quei truffatori che attraverso mail o sms contraffatti, richiedono di cliccare su un link al fine di raggiungere una pagina web trappola simile a quella originale.”.

Nel secondo post, sempre la Polizia Postale evidenzia che:

“Ancora un tentativo di truffa sulla rete. La società BENETTON GROUP S.r.l. ha segnalato che attraverso un falso sito internet viene pubblicizzata la vendita, a prezzi irrisori, di articoli del noto marchio di abbigliamento. Il sito truffaldino “benettonshop.online” riporta logo e informazioni del tutto simili e sovrapponibili a quelli che compaiono sui canali ufficiali dell’azienda, inducendo l’ignaro utente finale a fare acquisti online nella convinzione di trovarsi sul sito ufficiale del marchio “BENETTON”.

La società “BENETTON GROUP S.r.l.”, ha già provveduto a disconoscere il falso sito.

La Polizia Postale coglie l’occasione per ricordare alcuni semplici accorgimenti da adottare quando si acquista online:

Utilizzare software e browser completi ed aggiornati: Il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico.

Non sempre il miglior prezzo è un buon affare: Diffida di un sito che mette in vendita articoli a prezzi irrisori. Accertati che non ci sia troppa differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato! Potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa.

Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali: Verificare sempre la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web.

Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio: Prima di completare l’acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti quali un numero di Partiva IVA, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.

Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti: Prima di procedere all’acquisto del prodotto, è buona norma fare una ricerca di informazioni sull’attendibilità del sito attraverso i motori di ricerca, forum o sui social.

Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili: Per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce.

Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare.

Al momento di concludere l’acquisto, la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di “https” nella barra degli indirizzi sono ulteriori conferme sulla riservatezza dei dati inseriti nel sito e della presenza di un protocollo di tutela dell’utente, ovvero i dati sono criptati e non condivisi.

Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing: Ovvero nella rete di quei truffatori che attraverso mail o sms contraffatti, richiedono di cliccare su un link al fine di raggiungere una pagina web trappola simile a quella originale.”.

Una serie di frodi che dimostrano come i siti civetta siano una delle modalità più utilizzate dai truffatori telematici per far cadere disattenti potenziali acquirenti nella loro rete, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Perché nonostante gli avvertimenti e gli inviti all’attenzione che continuamente rivolgiamo, sono ancora troppi i cittadini che attratti da offerte irrisorie reagiscono d’impulso e si fanno fregare facilmente. Il modo migliore per difendersi, è quello di seguire fedelmente le indicazioni della Polizia Postale. Nel caso siate comunque incappati in una di queste truffe potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

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ALDI richiama “Forbici a batteria per prati e siepi FERREX”

ALDI richiama “Forbici a batteria per prati e siepi FERREX”

 

ALDI è stato costretto a rimuovere dagli scaffali dei supermercati un accessorio da giardinaggio. Nello specifico l’articolo “Forbici a batteria per prati e siepi FERREX” del fornitore MOGATEC GmbH viene richiamato a scopo precauzionale dal fornitore e da ALDI, poiché in alcuni casi il dispositivo si avvia automaticamente con l’inserimento della batteria. Per questo motivo il prodotto non deve essere utilizzato. Il prodotto è stato disponibile in tutti i punti vendita ALDI il 18 giugno 2020. La vendita del prodotto è stata tempestivamente bloccata. Il prodotto, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,  può essere restituito in tutti i punti vendita ALDI e il prezzo di acquisto verrà interamente rimborsato anche senza esibizione dello scontrino. Per eventuali chiarimenti è possibile contattare il centro assistenza predisposto dal fornitore: Brumar Garden Products S.r.l.; Loc. Valgera 110/B – 14100 Asti (AT) Telefono: +39141477309 / +393296737942.

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L’Adac, l’automobile club tedesca, lancia l’allarme sulla sicurezza dei tunnel italiani, sono pericolosi: “Sette su otto non sono sicuri”.

L’Adac, l’automobile club tedesca, lancia l’allarme sulla sicurezza dei tunnel italiani, sono pericolosi: “Sette su otto non sono sicuri”. Quelle più preoccupanti in Liguria e Valle D’Aosta. L’Adac ha ispezionato complessivamente 16 tunnel: in Italia, in Croazia e in Austria. Tutte le gallerie austriache hanno superato il test e anche quelle croate sono complessivamente “solide”, anche se una delle tre sottoposte al controllo non rispetta i criteri europei. Secondo l’associazione le gallerie italiane Giovi, Les Cretes e Castelletto presentano debolezze particolarmente gravi

 

L’Adac, l’automobile club tedesca, lancia l’allarme sulla sicurezza dei tunnel italiani: nel corso di un’ispezione su otto gallerie, sette sono risultate “manchevoli” sul piano della sicurezza. Solo un tunnel, Allocco (Emilia Romagna), si legge nel comunicato dell’associazione, risponde “in parte” agli standard di sicurezza europei. L’Adac ha ispezionato complessivamente 16 tunnel: in Italia, in Croazia e in Austria. Tutte le gallerie austriache hanno superato il test e anche quelle croate sono complessivamente “solide”, anche se una delle tre sottoposte al controllo non rispetta i criteri europei. Secondo l’associazione le gallerie italiane Giovi, Les Cretes e Castelletto presentano debolezze particolarmente gravi: il tunnel del terzo valico dei Giovi, indicato nella mappa come il numero 5, manca di uscite di emergenza, piazzole per il soccorso, estintori, idranti o telefoni di emergenza. Le vie di fuga non sono segnalate e i tester hanno anche cercato invano altoparlanti, videosorveglianza o informazioni continue sul traffico. Il tunnel Les Cretes, indicato nella mappa con il numero 6 e che si trova in Val d’Aosta, manca anch’esso di piazzole per il soccorso e in caso di incendio le vie di fuga sono troppo distanti. Anche qui mancano altoparlanti e non ci sono apparecchi per la comunicazione in caso di emergenza. Mancano gli estintori anche nel tunnel del Castelletto che si trova in Liguria e anche lì chi l’ha testata non ha trovato telefoni per le emergenze, videosorveglianza o altoparlanti. Adac segnala anche che sei dei sette tunnel testati sono gestiti da Autostrade per l’Italia e dice che i noti problemi sulla concessione dopo la tragedia del Ponte Morandi non contribuiscono a rendere la manutenzione delle strade più efficiente. Gli altri tunnel segnalati come pericolosi in Italia sono il tunnel Allocco sulla Milano-Firenze, trovato carente nella videosorveglianza perché mancano altoparlanti e radio ma considerato nell’insieme in parte corrispondente agli standard europei, quello di Banzole, dove c’è una sola uscita di emergenza, mancano le piazzole per le avarie e gli idranti oltre all’assenza di videosorveglianza, il tunnel Fornaci tra Genova e Ventimiglia che ha uscite d’emergenza troppo lontane e manca di strisce laterali continue, e il tunnel Roccaccia tra Perugia e Cesena a cui mancano le piazzole per la sosta, le uscite d’emergenza sono troppo lontane e non hanno misure per liberarle dal fumo in caso d’incendio. Adac aggiunge tra quelli rischiosi anche la galleria Tarvisio con rilievi simili agli altri tunnel, anche se qui i telefoni d’emergenza sono presenti e mancano anche gli alloggiamenti in caso di guasto. La maggior parte delle gallerie italiane, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono di proprietà privata. Autostrade per l’Italia è uno dei maggiori operatori di strade, e gestisce sei dei tunnel testati. La società è inoltre ripetutamente vittima di critiche per le sue infrastrutture. La preoccupazione principale dell’associazione tedesca è che gli operatori privati non realizzino i necessari lavori di ristrutturazione in modo sufficiente, nel prossimo futuro. In particolare, i miglioramenti che potrebbero essere implementati rapidamente, dovrebbero essere affrontati immediatamente. «La sicurezza del traffico non deve essere rimandata» conclude l’Adac.

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Carrefour in Francia ritira dagli scaffali salumi italiani Fumagalli di Como per presenza di Listeria

Carrefour in Francia ritira dagli scaffali salumi italiani Fumagalli di Como per presenza di Listeria. Richiamata dai supermercati mortadella, prosciutto, salame, prosciutto, antipasto misto bio, bresaola, coppa e speck del Trentino

 

E’ in corso in Francia il ritiro dagli scaffali di mortadella, prosciutto, salame, prosciutto, antipasto misto bio, bresaola, coppa e speck del Trentino, confezionati dal salumificio italiano Fumagalli di Como. Il prodotto ritirato faceva parte dell’assortimento Carrefour ed è stato ritirato per una contaminazione da Listeria monocytogenes. Trattandosi di un problema rilevante, la catena ha avviato anche una campagna di richiamo avvisando i clienti sia in rete che attraverso un comunicato stampa. Nel testo la catena invita gli acquirenti a non consumare il prosciutto e a riportarlo al punto vendita. Si tratta di salumi confezionati in busta con il marchio Carrefour bio e Carrefour Sélection. La notizia è stata anche ripresa dal Sistema di allerta rapido europeo (Rasff). Carrefour ha attivato un numero verde per i consumatori 08 05 900 024. L’azienda Fumagalli,evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ancora non ha fatto sapere se il problema riguarda solo lotti venduti in Francia oppure se è interessata anche la nostra filiera alimentare.

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Vince cifre a sei zeri per due volte al “gratta e vinci” in meno di tre anni, ora è un multimilionario

Vince cifre a sei zeri per due volte al “gratta e vinci” in meno di tre anni, ora è un multimilionario. Incredibile ma vero. Mark Clark, 50 anni, della contea di Monroe, Michigan, Stati Uniti, ha vinto il jackpot da 4 milioni di dollari per la seconda volta in tre anni lo scorso fine settimana (3,5 milioni di euro) con un biglietto gratta e vinci.

 

Vincere alla lotteria è una fortuna che capita a poche persone nella vita. Vincere due volte nell’arco di tre anni è capitato però a 50enne americano che ha ottenuto quasi 4 milioni di dollari (pari a circa 3,5 milioni di euro). Evento che solitamente, anzi, raramente avviene massimo una volta nella vita. Il fortunato vincitore è Mark Clark, 50 anni, della contea di Monroe, Michigan, Stati Uniti. Il primo biglietto fortunato è stato giocato nel 2017. Grazie a quella vincita aveva già potuto stappare lo champagne, visto che aveva vinto ben 4 milioni di dollari che gli ha consentito di smettere di lavorare e permettergli di andare a pesca con suo padre. Lo scorso fine settimana, un’altra giocata, ancora da 4 milioni di dollari. “Sono veramente entusiasta. Due volte in tre anni. Ho pensato che fosse troppo bello per essere vero. Le possibilità di vincere due volte in così breve tempo sono praticante inesistenti”, ha detto l’uomo ABC News, un’emittente televisiva statunitense. Mark Clark, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha spiegato che deve la sua eccezionale fortuna a un porta fortuna che ha ricevuto da suo padre circa dieci anni fa, con il quale gratta i suoi biglietti. “Mio padre, purtroppo è morto un anno fa per problemi di salute”.

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L’ENAC avvia sanzioni a compagnie per cancellazioni di voli per cause non riconducibili all’emergenza Covid offrendo in cambio solo un voucher

L’ENAC avvia sanzioni a compagnie per cancellazioni di voli per cause non riconducibili all’emergenza Covid offrendo in cambio solo un voucher. Lo Sportello dei Diritti: “E’ previsto il rimborso del biglietto”

Dopo che l’ENAC, lo scorso 18 giugno, aveva richiamato le compagnie dei vettori operanti in Italia al rispetto del Regolamento comunitario n. 261 del 2004 che tutela i passeggeri nei casi di ritardi, cancellazioni, overbooking e mancata informativa, oggi l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile sta avviando alcune istruttorie per l’erogazione di sanzioni nei confronti delle compagnie che non hanno applicato il citato Regolamento. Nonostante il richiamo, infatti, dai primi riscontri sembrerebbe che alcune compagnie aeree continuino a cancellare voli adducendo come causale l’emergenza Covid-19 (fattispecie previste nell’art. 88 bis della L. 24 aprile 2020, n. 27), e riconoscendo ai passeggeri solo un voucher. Dato che a partire dal 3 giugno u.s. sono state rimosse le restrizioni alla circolazione delle persone fisiche all’interno del territorio nazionale e nell’area europea Schengen, Regno Unito e Irlanda del Nord, le cancellazioni dopo tale data sembrerebbero operate da scelte commerciali e imprenditoriali dei vettori, non da motivi riconducibili all’emergenza. Il Regolamento Comunitario n. 261 del 2004, prevede, nei casi di cancellazione di voli per cause non collegate all’emergenza Covid-19, che le compagnie forniscano ai passeggeri:

  • l’informativa,
  • la riprotezione,
  • il rimborso del prezzo del biglietto (non la corresponsione di un voucher),
  • la compensazione, ove dovuta.

L’ENAC, pertanto, sta avviando gli accertamenti che porteranno all’erogazione di sanzioni nei confronti dei vettori in caso di accertata violazione del Regolamento Comunitario di riferimento. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, oltre a chiedere a Enac di erogare il massimo edittale previsto dalla sanzione, sollecita l’intervento dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato a punire questa pratica commerciale scorretta a tutela dei consumatori e della concorrenza sui mercati economici.