Categoria: POLITICA
Sozzi Alessandro consigliere comunale del comune di Origgio e il nuovo responsabile provinciale di Varese del movimento La Rete.
Il movimento citato vuole essere vicino ai cittadini Italiani,agli imprenditori in difficoltà e alle persone anziane abbandonate,Sozzi Alessandro si impegna con l’aiuto dei militanti a far ripartire la provincia di Varese dopo questa emergenza sanitaria che ha messo in ginocchio tutta la nazione.
Chi vuole aderire al movimento La Rete mi può contattare alla pagina Facebook di Insubria Varese..
In Fede il responsabile provinciale Sozzi Alessandro
Dinanzi alle più recenti dichiarazioni del premier Giuseppe Conte e a seguito delle ultime decisioni del governo, il movimento Nuova Costituente esprime dure critiche nei riguardi di una politica romana costantemente autoreferenziale e quindi incapace di superare logiche centraliste.
Secondo Nuova Costituente, non è lo Stato centrale che può portare le diverse economie della Penisola fuori dal pantano. Le differenti realtà che compongono la nostra società esigono infatti risposte differenziate: per questo lo Stato deve ridimensionarsi e permettere un nuovo protagonismo delle realtà regionali.
Purtroppo, gli attuali presidenti delle Regioni – in quanto parte integrante del sistema politico italiano – non sono in grado di raccogliere la sfida. Al di là di qualche dichiarazione a uso dei media, i responsabili dei governi regionali appaiono quanto mai timidi e remissivi di fronte a Roma. Eppure la crisi sta spazzando via una parte significativa del tessuto produttivo e soltanto se le risorse rimangono a livello locale sarà possibile cercare di contenere le conseguenze più negative. Le Regioni devono pretendere che lo Stato centrale riduca i propri costi e le proprie competenze, perché diversamente non potremo avere un futuro.
In questi giorni il premier Conte ha parlato di riforme del fisco, di aiuti provenienti dall’Europa e di interventi pubblici per il rilancio dell’economia, ignorando la questione dei territori e delle libertà locali. Non soltanto sono ormai quasi 1000 giorni che in Lombardia e in Veneto si è votato per ottenere un’autonomia differenziata che è là da venire (e su questo il premier non dice nulla), ma oltre a ciò sono tutte e venti le regioni che compongono la Repubblica ad avere bisogno di essere affrancate dai lacci imposti da Roma.
Il Palazzo continua a ragionare sulla base di uno schema che vede l’Unione elargire risorse all’Italia e il governo romano gestire l’intera penisola. Nuova Costituente ritiene che dalle varie realtà regionali che compongono l’Italia deve emergere un nuovo protagonismo delle comunità locali, che devono al più presto far sentire la propria voce prima che le politiche del Palazzo ci tolgano ogni speranza di poter ancora avere un futuro.
Nuova Costituente, il movimento che sostiene l’autogoverno dei territori che oggi compongono la Repubblica italiana, vede un serio pericolo nell’attuale processo di centralizzazione a livello europeo del finanziamento della spesa.
Ormai il principale terreno su cui, a Roma, sembra giocarsi la partita politica è quello della capacità dei partiti, di destra o sinistra, di ottenere più elargizioni da Bruxelles e Francoforte. Nei fatti si assiste a un crescente assalto alla diligenza che sta conducendo l’intero paese entro quelle logiche assistenzialiste e vittimiste nelle quale da tempo è imprigionato il nostro Mezzogiorno.
Per Nuova Costituente, invece, la scommessa non deve essere quella di “unificare l’Italia” come periferia assistita dell’Europa centro-settentrionale, ma piuttosto quella di ripristinare “dal basso” principi di responsabilità fiscale e di bilancio, innescando dinamiche locali di crescita economica sana.
Questo sarà possibile solo se sarà ripristinato un collegamento diretto tra la spesa pubblica e il suo finanziamento. Per fare questo, però, è indispensabile attribuire effettivi poteri e veri responsabilità ai singoli territori e alle singole comunità che costituiscono la Repubblica.
DECRETO SCUOLA, ON. MIRELLA CRISTINA (FI): “IL GOVERNO HA SPRECATO L’OCCASIONE PER DARE UNA SVOLTA ALLA SCUOLA ITALIANA. ASSURDI DIVISORI IN PLEXIGLASS IN AULE CHE HANNO NECESSITA’ DI IMPORTANTI INTERVENTI STRUTTURALI”.
“Da parte del Governo nel post Covid un’altra occasione sprecata per riconsiderare le scuole paritarie tra le scuole destinatarie dei finanziamenti dei decreti emergenziali, per un intervento massiccio nella formazione degli insegnanti, per investire nell’ autonomia degli istituti scolastici facendo leva sui dirigenti per un modello di scuola più flessibile e orientato alle esigenze dell’era digitale. Si sarebbe potuto dare una svolta alla scuola italiana innovando gli schemi della scuola pre emergenza, ma nulla di tutto ciò è stato fatto”. Così la deputata di Forza Italia Mirella Cristina commenta l’approvazione oggi alla Camera del DL Scuola, un via libera sul filo di lana e tra le polemiche.
“Anche questa volta le opposizioni non sono state ascoltate – prosegue l’onorevole azzurra- .Questo Governo, lo abbiamo già sperimentato tante e tante volte, non è in grado di elaborare soluzioni complesse ma nemmeno quelle più semplici. Basti ricordare che la Ministra Azzolina il 21 aprile scorso ha nominato una Commissione che entro il luglio dovrà suggerire cosa fare da settembre in poi.
La Ministra, anziché ascoltare il centrodestra, se ne è uscita con una proposta da asilo infantile per la riapertura della scuola: nelle aule divisori in plexiglass e visiere. Più che una “soluzione shock” direi una “soluzione sciocca”, in istituti scolastici che necessitano per la gran parte di importanti e urgenti interventi. Così alla fine i 5 Stelle e il PD hanno votato la conversione in legge di un decreto – conclude l’on. Cristina – che non dà risposte né alla scuola, né alle famiglie, né all’ opinione pubblica”.
“Non è ancora finita il virus circola, ma grazie alle cose che abbiamo fatto in queste settimane, grazie ai comportamenti degli italiani e alle misure del governo e delle regioni abbiamo un quadro epidemiologico sicuramente migliore”. Lo dichiara il Ministro della Salute, Roberto Speranza, nel giorno della riapertura dei confini regionali.
“Bisogna procedere con cautela e prudenza e le regole che abbiamo imparato in queste settimane dobbiamo continuare a seguirle perché sono la chiave per la battaglia contro il Covid. Il virus è ancora molto pericoloso. Noi abbiamo fatto scelte drastiche e gli uomini e le donne di questo paese hanno fatto sacrifici enormi. È stato fatto un pezzo di strada importante ma la battaglia ancora non è vinta. Dobbiamo continuare a lavorare sulla prudenza fino a quando non ci sarà la scoperta di un vaccino che ci consentirà, finalmente, di vincere questa battaglia. Fino ad allora avremo bisogno della massima attenzione e cautela”, aggiunge Speranza.
Zampa: “Il virus non c’è più?
Zampa: “Il virus non c’è più? Un messaggio sbagliato che rischia di confondere gli italiani. Al CTS la stima del Governo’’
“Secondo alcuni esperti, del virus Covid-19 non ci sarebbe più traccia in giro per l’Italia. Se le cose vanno meglio questo è merito delle misure di lockdown assunte dal Governo. In ogni caso, in attesa di evidenze scientifiche a sostegno della tesi della scomparsa del virus, della cui attendibilità saremmo tutti felici, invito invece chi ne fosse certo a non confondere le idee degli italiani, favorendo comportamenti rischiosi dal punto di vista della salute’’. È quanto dichiara in una nota la Sottosegretaria di Stato alla Salute Sandra Zampa.
“Nel momento in cui ci accingiamo all’apertura dei transiti da Regione a Regione e un ritorno a una vita il più possibile normale occorre al contrario invitare gli italiani alla massima prudenza, a mantenere il distanziamento fisico, ad evitare assembramenti, al lavaggio delle mani frequente, all’uso della mascherina” – aggiunge Zampa.
“Sento infine il bisogno di esprimere alle e ai componenti del Comitato Tecnico Scientifico la stima e la gratitudine mia, del Governo e, sono certa, di tutti gli italiani per il duro impegno di questi mesi e per la generosità con cui hanno messo a disposizione le proprie competenze’” – conclude Zampa.
Nota congiunta dell’europarlamentare Alessandro Panza e dei parlamentari Nicola Molteni, Eugenio Zoffili, Stefano Candiani, Matteo Bianchi; Dario Galli (Lega)
poliLega Salvini: Frontalieri, Pd senza vergogna, mistifica realtà per mascherare suoi fallimenti
Milano 28-05-2020- “Senza vergogna: ancora una volta, il Partito Democratico mistifica la realtà al solo fine di mascherare i propri fallimenti. La Lega, a differenza del Pd sempre attenta e vicina alle esigenze dei frontalieri, aveva bloccato l’accordo portato avanti dalla sinistra con la Svizzera, che aveva un impatto fortemente negativo sui lavoratori frontalieri e che mortificava i territori di confine, al fine di ottenere un provvedimento migliorativo. Così stanno le cose: tutto il resto sono solo accuse strumentali da parte del Pd. Non accettiamo lezioni da chi si è sempre disinteressato delle sorti dei frontalieri, da chi durante l’emergenza Coronavirus non si è minimamente occupato della riapertura delle frontiere, ancora attuale dal momento che ci sono tuttora dogane chiuse e disagi per i lavoratori, e da chi si è opposto alla richiesta della Lega di prevedere fondi a sostegno dei frontalieri che perdono il lavoro a causa delle conseguenze dell’epidemia. Il governo Pd-M5s aveva annunciato a gran voce una riapertura delle frontiere il 3 giugno, la Svizzera li ha smascherati: se va bene si dovrà aspettare una settimana, altrimenti un mese. Il Pd dovrebbe rendersi conto che oggi più che mai c’è bisogno di risposte certe e azioni concrete, non di sterili polemiche”.
Così in una nota L’europarlamentare Alessandro Panza, insieme con i parlamentari Nicola Molteni, Eugenio Zoffili, Stefano Candiani, Matteo Bianchi, Dario Galli (Lega)
Frontiere Italia-Svizzera, Montani (Lega Salvini): riapertura il 6 luglio sarebbe un disastro. Così il lago Maggiore rischia di affondare.
Verbania, 28 mag – “La notizia della riapertura delle frontiere il 15 giugno, e solo il 6 luglio per l’Italia, sta suscitando viva preoccupazione nel Vco: così il lago Maggiore rischia di affondare”. Lo dichiara il senatore della Lega Salvini Enrico Montani, commentando l’informazione arrivata ieri dagli uffici del Consiglio federale svizzero secondo cui la Svizzera riaprirebbe il 15 giugno le frontiere con Germania, Francia e Austria, ma con l’Italia solo il 6 luglio.
“Tutto ciò per i paesi confinanti e soprattutto per il Vco comporterebbe risvolti economici pesanti – afferma Montani -. Valutato che gli accordi col ministro degli Esteri prevedevano come data quella del 3 giugno, ancora una volta il Governo attualmente in carica si conferma bravo negli annunci e disastroso nei fatti. In queste ore – sottolinea il parlamentare della Lega Salvini – sto ricevendo decine di chiamate da parte degli operatori turistici del Verbano e non solo. Riaprire il 6 luglio sarebbe un ulteriore ko per i nostri mercati, per alberghi e ristoranti, senza contare il blocco dei treno cisalpini e le conseguenti ricadute negative sul turismo. Raccolgo il grido d’allarme del lago Maggiore, confermando che eserciterò tutte le forme di pressione possibili – conclude Montani – per far sì che il Governo si muova in maniera celere per far cambiare idea agli svizzeri”.
Così in una nota il senatore Enrico Montani (Lega Salvini)