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Flash mob: “Inno alla gioia” – per portare speranza e gioia agli Italiani

CRESCENDO IN MUSICA un progetto di Anna Fenoglio

 

Siamo una realtà musicale di Varese molto conosciuta in tutta Italia grazie ai nostri concerti didattici per bambini e ai nostri corsi con professionisti d’eccezione. Ieri abbiamo approfittato del flash mob in Italia per lanciare l’idea tra i nostri amici, colleghi, allievi di suonare e cantare tutti l’Inno alla Gioia di Beethoven: un risultato commovente, che infonde tanta speranza! Abbiamo unito la Lombardia alla Valle D’ Aosta, all’Emilia Romagna, alla Liguria, al Piemonte, alla Sardegna, al Veneto, al Lazio, al Trentino…e siamo persino arrivati in Irlanda!!!

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Monti e Astuti, studenti Insubria aiutino su indagini epidemiologiche

 

Emergenza coronavirus, Monti e Astuti: “Studenti di Medicina dell’Insubria in aiuto per effettuare indagini epidemiologiche”

Milano, 16 marzo – “Coinvolgere gli studenti degli ultimi due anni di Medicina dell’Università dell’Insubria per eseguire indagini epidemiologiche, così da fermare la diffusione del Covid-19″.

Così Emanuele Monti (Lega), Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia, e Samuele Astuti (PD), Consigliere regionale e membro della Commissione Sanità, che hanno avanzato la proposta al Dg dell’Ats Insubria e al Rettore dell’Ateneo. L’Ats ha già dato riscontro positivo, “siamo fiduciosi che possa arrivare l’adesione anche dall’Università”, affermano Monti e Astuti.

“Il progetto prevede di potenziare l’efficacia delle indagini epidemiologiche, nel momento in cui vengono individuati pazienti positivi, ricostruendo più velocemente la mappa del possibile contagio e quindi la possibile diffusione del virus” spiegano i Consiglieri regionali.

“Gli studenti di Medicina che verrebbero coinvolti lavorerebbero assolutamente da casa, via telefonica, senza quindi aumentare i rischi per la propria salute” ci tengono a sottolineare.

“L’efficienza della sanità lombarda e nello specifico le eccellenze varesine – commenta Monti – dimostrano di saper affrontare le emergenze ricorrendo a tutte le risorse in campo, in modo da tutelare nella maniera più efficacia la salute dei cittadini”.

“La battaglia si combatte sia negli ospedali sia sul territorio – sottolinea Astuti – questo progetto permette di essere più rapidi nel raggiungere i possibili vettori del contagio e dargli le opportune indicazioni”.

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Emanuele Monti (Lega): “Grazie di cuore alla generosità dei Varesini

Varese, raccolta fondi contro il coronavirus.
Emanuele Monti (Lega): “Grazie di cuore alla generosità dei Varesini. Ora serve una figura che coordini le risorse”

Milano, 16 marzo – “In questi giorni di grande difficoltà, è emerso in tutta la sua forza lo spirito di solidarietà dei Varesini e dei Varesotti, sia coloro che vivono qui sia chi si trova all’estero. Tutti quanti si sono impegnati, attraverso le associazioni e le fondazioni, a raccogliere risorse da donare all’Asst Sette Laghi e quindi agli ospedali del territorio che sono in prima linea contro il coronavirus”.

Così Emanuele Monti (Lega), Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia e Consigliere regionale eletto in provincia di Varese.

“Questa corsa alla solidarietà è encomiabile – commenta Monti – ora, credo sia fondamentale istituire una figura super partes, una sorta di ‘supercommissario territoriale’, che possa coordinare al meglio tutte queste risorse, senza sovrapposizioni o duplicazioni di intenti, e che sappia rapportarsi con la struttura regionale che in queste ore si è rafforzata anche grazie all’ingresso di Bertolaso che lavorerà con il Presidente Fontana sull’emergenza”.

“L’obiettivo di questa figura, che invito le associazioni e le fondazioni, d’intesa con l’Asst Sette Laghi, ad individuare, sarà essenzialmente quello di gestire bene e assicurarsi che le risorse donate siano utilizzate al meglio e sul territorio del Varesotto” aggiunge il Consigliere regionale.

 

“Varese è la patria della Protezione Civile, la terra natale di Giuseppe Zamberletti suo padre fondatore – sottolinea Monti – dobbiamo quindi orientarci verso questa nostra grande storia, dimostrare di essere capaci di preparare un sistema sanitario in grado di resistere e rispondere alle emergenze. Cosa che sarà possibile proprio grazie alla generosità dei tanti cittadini che hanno voluto donarci queste risorse”.

“In questi giorni abbiamo infatti assistito ad una raccolta fondi meravigliosa, realizzata dalla Fondazione ‘Circolo della Bontà’ presieduto da Gianni Spartà, a cui va dato il merito di aver raggiunto un grande obiettivo di avere aperto la strada alle altre associazioni che si stanno muovendo in questi giorni movimentando una grande quantità di persone” conclude Monti.

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Varese: guariti i primi due pazienti da COVID-19

Varese 14 Marzo 2020

Seppur vero che in questi giorni sentiamo parlare di bollettini di “guerra” che non ci rasserenano,  é anche vero che arrivano notizie belle e in questo caso si tratta dei primi due pazienti guariti da COVID-19 ricoverati all’Ospedale di Varese. 

Prime due guarigioni all’Ospedale di Varese.  La donna risultata positiva al coronavirus è stata dimessa nella giornata di ieri,  13 Marzo 2020, ed è al domicilio. Il doppio tampone ha dato esito negativo confermando così la sua guarigione. 

La seconda notizia bella è del primo paziente, arrivato all’Ospedale di Varesa dall’Ospedale di Codogno. Doppio tampone negativo anche per l’uomo. Anche lui è stato trasferito dal reparto di terapia intensiva in un reparto di degenza dello stesso Ospedale di Varese.  

Continuo a scrivere il “motto” che ci sta accompagnando in questi giorni:

INSIEME CE LA FAREMO! ???

ANDRÀ TUTTO BENE! ???

Alessio Luisetto 

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Varese – Coronavirus, Fiori: “Garantire forniture alimentari”

 

“Servono misure adeguate per assicurare la continuità produttiva

nelle imprese agricole, dai campi, alle stalle fino a trasformazione e distribuzione”

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   

VARESE – “È necessario garantire, attraverso misure adeguate, la continuità produttiva nelle aziende agricole, dai campi alle stalle fino alla trasformazione e distribuzione”. È quanto afferma Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese, mentre si discute della possibilità di applicare all’intera regione limitazioni e blocchi ancora più severi di quelli attualmente in vigore.

Nelle aziende agricole – precisa la Coldiretti prealpina – gli animali devono essere accuditi e nutriti ogni giorno, le lavorazioni delle materie prime devono proseguire, così come devono continuare le operazioni di preparazione dei terreni per le semine primaverili, mentre nelle serre e all’aria aperta non si può arrestare il ciclo di crescita delle verdure, dei fiori e delle piante.

In un momento delicato come quello attuale, in cui si deve tutelare la salute pubblica – continua Coldiretti Varese – bisogna preservare al tempo stesso l’attività primaria che sta contribuendo a garantire le forniture di cibo. “Per questo – precisa Fiori – vanno assicurate anche le attività di trasformazione, confezionamento, spedizione e distribuzione legate all’attività agricola, zootecnica e alimentare”.

“Ribadiamo la richiesta avanzata su base regionale – conclude il presidente provinciale di Coldiretti – di definire le modalità per dare continuità al lavoro delle aziende nel rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione. Facciamo inoltre appello alla distribuzione commerciale affinché sostenga il consumo di prodotti alimentari Made in Italy aderendo con atti concreti alla campagna di mobilitazione #MangiaItaliano. Vanno privilegiati negli approvvigionamenti sugli scaffali le mozzarelle con il latte italiano al posto di quelle ottenute da cagliate straniere, salumi prodotti con la carne dei nostri allevamenti, frutta e verdura nazionale ed extravergine Made in Italy al 100%. Facciamo appello al senso di responsabilità per fermare le speculazioni in atto sulla domanda di prodotti agricoli e alimentari italiani dopo la paralisi del turismo, i ristoranti vuoti, la chiusura forzata delle mense scolastiche e le difficoltà per l’export”.

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AIME:in questa fase di emergenza ognuno di noi è chiamato ad un maggior impegno.

In questo delicato momento, in questa fase di emergenza ognuno di noi è chiamato ad un maggior impegno. Abbiamo visto l’appassionata intervista di Sonia Milani, la condividiamo totalmente. Siamo pronti ad accogliere il grido di allarme e di richiesta di rappresentanza. Aime ha deciso di impegnarsi in questa importante sfida per garantire a tutte le figure professionali impegnate nella organizzazione di eventi culturali, musicali, del tempo libero, per i bambini una vera e concreta rappresentanza. Per questo abbiamo proposto a Sonia Milani di essere la promotrice di questo importante progetto, proposta accolta da Sonia. Aime garantirà a tutti i professionisti di questa straordinaria categoria tutto il sostegno politico/programmatico e il supporto organizzativo.

sonia milani

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Porto Ceresio, arresto per furto aggravato

Nella serata di ieri i Carabinieri delle Stazioni di Porto Ceresio e Varese, hanno dato esecuzione all’arresto di un 36enne disoccupato residente a Porto Cereso.

L’ordine di  esecuzione  della  carcerazione emesso dall’Ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Varese per furto aggravato prevede per l’uomo una pena da espiare di un anno e 4 mesi oltre alla multa di 800 euro. 

L’uomo è stato anche sottoposto a perquisizione personale nelle fasi di arresto, lo stesso è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico della lunghezza complessiva di 18 cm di cui 9 di lama.
 
Il 36enne ora si trova  presso la casa circondariale di Varese a disposizione dell’autorità giudiziaria mandante.
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Coronavirus,Confartigianato: una impresa su due prevede la frenata


Ma non abbiamo paura delle sfide e del futuro

Più di mille imprese in soli due giorni hanno risposto al sondaggio di Confartigianato Artser. Il 52% degli imprenditori mette in conto una riduzione degli ordini, il 47% ha una prospettiva di contrazione delle vendite. Il dg di Confartigianato Artser Mauro Colombo: «Emerge la determinazione degli imprenditori al “fare” anche in un momento difficile e a trovare, in sinergia con le istituzioni, le soluzioni più adatte ad andare avanti»

GRAFICO CALO FATTURATO

Coronavirus: per le nostre imprese il contraccolpo non è ancora attuale ma il grosso problema è quello che si aprirà su un orizzonte di breve-medio termine. Sono i risultati del sondaggio che Confartigianato Artser ha condotto, tra lunedì 2 marzo e martedì 3 marzo, sulle conseguenze che l’emergenza coronavirus sta generando sulle imprese e sul lavoro.

GRAFICO CONSEGUENZE

Il tema è sentito, anzi sentitissimo. Lo si capisce subito dalla grande quantità di risposte – oltre mille – che, nel giro di poche ore dalla pubblicazione del sondaggio, sono pervenute. Segno che gli imprenditori della provincia di Varese mettono la questione in cima alle loro priorità e si rendono conto di quanto sia importante fare rete e fare massa critica nel momento in cui questo tema viene affrontato anche dai decisori politici.

I dati mostrano sostanzialmente due tendenze, apparentemente in contraddizione ma in realtà molto legate l’una all’altra: la prima è che l’emergenza finora ha colpito in maniera diretta e già percepibile solo una minoranza delle nostre imprese, ma la seconda è che le previsioni all’orizzonte sono estremamente negative e pessimistiche. È evidente, in sintesi, che il contraccolpo di un’emergenza che è ancora molto “fresca” – dall’emergere del primo caso di contagio in Lombardia non sono passate ancora due settimane e il rallentamento operativo dovuto alle restrizioni imposte da Governo e Regione sono per ora limitate ad una settimana lavorativa – non si è ancora espletato nei fatti, ma ha già minato profondamente la fiducia e le prospettive delle aziende.

I dati più significativi da analizzare sono infatti quelli relativi alle “conseguenze concrete” che gli imprenditori prevedono per le prossime settimane, con tre risposte possibili. Il 52% degli imprenditori che ha risposto, mette in conto una riduzione degli ordini, il 47% ha una prospettiva di contrazione delle vendite, sospensione dei viaggi di business e assenza dei dipendenti sono le conseguenze previste per il 16% di coloro che hanno risposto, mentre il 10% arriva addirittura a prevedere la chiusura temporanea. Che non possa esserci “nessuna” conseguenza lo pensano solo in pochissimi. E se si chiede agli imprenditori se prevedono un calo del fatturato, solo il 22% è sicuro che non avverrà, mentre per più di tre imprese su quattro l’orizzonte contabile è caratterizzato da un segno meno in vista. Per un imprenditore su quattro il calo sarà inferiore al 10%, per un altro imprenditore su quattro sarà tra il 10 e il 20%, mentre per il 21% il calo arriverà addirittura tra il 20 e il 50% del fatturato. In questo quadro, gli imprenditori hanno già le idee chiare su quali potranno essere gli aiuti a sostegno di questo momento difficile che sta per arrivare: il 35% pensa ci voglia un sostegno in termini di liquidità con fondi straordinari, il 18% vedrebbe bene misure a tutela dei lavoratori autonomi colpiti dalle restrizioni, il 15% chiederebbe la sospensione delle rate dei mutui e il 13% punterebbe sulla cassa integrazione in deroga. 

Ma gli effetti concreti ancora non si sono dispiegati. Perché se il 57% delle imprese non ha ricevuto richieste di informazioni sull’emergenza, il 19% ha ricevuto richieste “soprattutto dall’Italia” e quasi il 10% hanno chiesto di sapere se l’impresa fosse regolarmente aperta. Ma per quanto riguarda la cancellazione di ordinativi, che è la preoccupazione numero uno, quasi due imprese su tre non hanno ancora riscontrato conseguenze, mentre il 13% ammette le disdette ma “in misura contenuta” e non arrivano al 10% quelle che invece hanno già registrato contraccolpi pesanti sugli ordinativi. Stessa tendenza sul tema della riduzione delle vendite: quasi il 67% delle imprese ha riscontrato “poco” o “per nulla” questo problema, ma sono già il 22% quelli che rispondono “abbastanza” e l’11% “molto”. Anche i rapporti con clienti e fornitori continuano ad essere regolari: nell’81% dei casi (era una domanda a risposta multipla) “si mantiene lo stesso tipo di relazione”, mentre il 13% ha razionalizzato i rapporti “limitandoli di numero e solo su appuntamento” e il 6% ha “rafforzato l’utilizzo dei social per mantenere e rafforzare le relazioni con i clienti”. Per quanto concerne le consegne, per il 71% “la situazione per ora è sotto controllo”, mentre per il 9% “le aziende sono preoccupate per il fatto che siamo in zona gialla”. Così come per l’approvvigionamento delle materie prime, che non è un problema o lo è in modo ridotto per l’85% degli interpellati. Prevale l’attendismo anche a proposito del rinvio delle fiere (se per il 62,5% di chi ha risposto non è un settore in cui opera, per il 17% delle imprese “le conseguenze si vedranno tra qualche mese”) e delle conseguenze per il mercato asiatico (l’82% “non opera” su quel fronte, ma più della metà degli altri, il 9%, prevede “conseguenze tra qualche mese”).

Eppure l’organizzazione del lavoro ha già subito qualche primo contraccolpo reale e tangibile sulle nostre imprese. Il 31% ha innalzato il livello di sicurezza, il 21% ha azzerato gli assembramenti, mentre il 13% ha ridotto gli orari di lavoro o lo ha riorganizzato (5,4%). Ancora minimo (3,1) ma in crescita il ricorso al telelavoro.

Trasferte: solo per 4 imprese su 10 “nulla è cambiato”, mentre per più di una su quattro le trasferte sono state “ridotte evitando le zone rosse e l’estero” (13%) o “azzerate per precauzione” (un altro 13%). Le assenze dei dipendenti invece non sono un problema per il 92% delle imprese, tra quelle che non hanno avuto assenze e quelle che ne hanno in misura fisiologica per il periodo attuale.

«È chiaro che la situazione sta virando al negativo e che le conseguenze più serie saranno evidenti nelle prossime settimane – spiega il direttore generale di Confartigianato Artser Mauro Colombo – I provvedimenti del Governo saranno per questo indispensabili per determinare la tenuta del sistema economico nella fase dell’emergenza e la sua ripresa».

«Di certo – prosegue il Dg – quello che emerge è la determinazione degli imprenditori al “fare” anche in un momento difficile e a trovare, in sinergia con le istituzioni, le soluzioni più adatte ad andare avanti, a guardare e a costruire il futuro».

Parole chiare quelle di Colombo: «Non abbiamo paura di tutelare la nostra salute, della continuità del lavoro e della forza della nostra produzione, ma non abbiamo paura neppure di adottare con responsabilità le misure di prevenzione messe a punto dal Governo e, per chiudere, non abbiamo paura di rendere evidente che la sfida che stiamo affrontando è seria ma ci darà la possibilità di uscire ancora più forti di oggi».

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Il Coronavirus non ferma l’Insubria

 

Il Coronavirus non ferma l’Insubria: lezioni registrate in aula senza studenti, videoconferenze, smart working e lauree in Infermieristica

Varese e Como, 3 marzo 2020 – All’Università dell’Insubria da domani si insegna a porte chiuse e banchi vuoti: docenti di varie discipline saranno in cattedra a Varese e a Como per registrare le lezioni che saranno subito pubblicate sulla piattaforma e-learning. «L’università non si ferma – commenta il rettore Angelo Tagliabue –. È importante affrontare la situazione con positività e fiducia. In questa seconda settimana di emergenza Coronavirus abbiamo fatto ricorso al grande potenziale innovativo dell’ateneo e attivato tutte le misure possibili per limitare i disagi agli studenti, nel rispetto delle indicazioni regionali e ministeriali per contrastare il diffondersi del Covid19».

Tra i primi docenti a salire in cattedra domani per registrare le lezioni si segnalano, a Varese: Annalisa GrimaldiMagda de Eguileor e Viviana Teresa Orlandi del corso di laurea in Scienze biologiche, Enrico Caruso di Biotecnologie, Andrea Bellavita e Francesco Pierantozzi di Storia e storie del mondo contemporaneo, Enrico Anselmo Papa di Ingegneria per la sicurezza del lavoro e dell’ambiente, Barbara Carminati di Informatica, Roberta Bettinetti di Scienze dell’ambiente e della natura. A Como: Giorgio Mantica di Matematica, Giancarlo Jug di Fisica e Andrea Pozzi di Chimica.

Altri docenti stanno già facendo lezione in videoconferenza, collegati con gli studenti: per esempio Luigi Lavazza di Informatica, Andrea CattaneoNicoletta Cannone e Mauro Guglielmin di Scienze ambientali e Scienze dell’ambiente e della natura, Federica Bertolotti di Chimica e Maria Bondani di Fisica. 

Il calendario di queste lezioni straordinarie è coordinato dal delegato alla Didattica Mauro Ferrari ed è in costante aggiornamento; sulla piattaforma e-learning sono proposte anche lezioni registrate per altri motivi lo scorso anno, come per esempio quelle di matematica del prorettore Stefano Serra Capizzano.

Particolarmente importante in questo momento è la seduta di laurea del 9 marzo per nove infermieri, 5 di Varese e 4 di Como: la cerimonia è confermata – salvo diversa disposizione del Ministero per l’università e la ricerca – e si terrà al Collegio Cattaneo di Varese in forma riservata e ristretta, per cui si sta valutando di organizzare una videoconferenza per permettere ai parenti di seguire a distanza.

Un’altra risposta rapida data dall’ateneo riguarda lo smart working: da lunedì lavorano da casa sessanta dipendenti (di cui 15 della sede di Como), soprattutto mamme e soggetti con problemi di salute o parenti da accudire. A questi si aggiungono altri quindici impiegati che già fanno telelavoro a tempo pieno o parziale. La misura adottata è valida fino al 15 marzo salvo nuove disposizioni.

Grande attenzione è riservata al personale tecnico-amministrativo che resta a lavorare in ateneo: sono state predisposte pulizie straordinarie, sanificazione e disinfestazione quotidiana degli ambienti, con fornitura di sapone battericida e installazione di erogatori di gel disinfettante e cartelli con le misure igieniche da seguire, come da indicazioni ministeriali.

Sono stati rimandati in via precauzionale gli open day per gli studenti delle scuole secondarie che erano previsti il 7 marzo a Varese e il 21 marzo a Como. L’ateneo presenterà la sua offerta formativa sabato 16 maggio in contemporanea nelle due sedi; il programma è in aggiornamento su www.uninsubria.it/openday.

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Varese, la Lega presenta richiesta di censura contro il sindaco.

Fabio Binelli (Lega): “Galimberti non risponde su costi e ritardi del parcheggio di via Staurenghi. Mancanza di rispetto verso i cittadini”

Varese, 3 marzo – “La mancata risposta sul tema dei costi e dei ritardi del parcheggio di via Staurenghi è l’ennesima prova dell’assoluta assenza di trasparenza della giunta Galimberti. Il sindaco rifiuta di fornire le informazioni sui costi indotti sui cittadini dalla sua continua attività di propaganda che lo porta a fare inaugurazioni anche quando le opere non sono terminate”.

Così Fabio Binelli, Capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Varese, che attacca il sindaco per la mancata risposta ad una sua interrogazione, presentata il 18 ottobre 2019, dove chiedeva informazione sui costi e sui ritardi nella realizzazione dell’autosilo tra via Staurenghi e via Sempione.

“Il primo cittadino non si è minimamente preoccupato di rispondere ad una richiesta formale presentata da un Consigliere comunale – spiega Binelli – questo la dice lunga sul rispetto che ha il sindaco degli esponenti eletti a rappresentare i cittadini. Del resto, lo avevamo già capito dal suo continuo fuggire ad un’altra interrogazione, quella in cui si chiedeva se avrebbe mai indetto il famoso referendum sul suo stipendio. La giunta Galimberti si caratterizza per la mancaza di rispetto nei confronti dei cittadini, dei suoi rappresentanti e per una generale mancanza di trasparenza sulle decisioni che vengono prese”.

“Per questo ho presentato al Presidente del Consiglio comunale la richiesta di censura del sindaco, sulla base dell’art. 29 comma 2 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale. Un atto formale, che servirà però a dimostrare come ancora una volta questa maggioranza e il loro sindaco non abbiano minimamente rispetto per i cittadini” conclude Binelli.

Ufficio Stampa Segreteria Provinciale Lega Varese