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Cosa resta da scoprire. Version 7.0

Pochi anni fa usciva un libro, in Italia, ad opera di Giovanni Bignami dall’eloquente titolo di ‘Cosa resta da scoprire’ (Mondadori) che ci illuminava sulle nuove frontiere della Scienza. Mi tornavano alla mente le parole di Corrado Guzzanti nel suo “Padre Pizarro”: “Per fortuna alla gente di queste cose non gliene importa niente…”. È una fortuna? Non lo è? Il Covid-19 – Coronavirus ci impone un cambio di rotta, partire dall’Italia e della Cina, una media e una grande potenza all’avanguardia, quanto nessun altro in “cosa resta della Scienza”.

Cosa resta da scoprire oggi, ad anni di distanza da quel testo? Molto. Restano da scoprire le componenti genetiche che ci legano ai cosiddetti vizi (alla Sessualità; ai Farmaci; all’Enogastronomico) ma anche ai cosiddetti sogni e desideri (propensioni LGTBQIY+; mondo dei Quires; scelta degli animali domestici, nonché legami psico-fisici tra cosiddetto “padrone” e cosiddetti “amici”). Ma restano anche da scoprire, come allora, i valori e i “mondi” sotterranei, sino al Nucleo, il nostro “piccolo sole” al Centro della Terra; come anche le capacità di automedicazione che (dai Nativi Americani all’Osteopatia) vengono reputate più o meno scientifiche.

Resta da scoprire la vita su Marte? Si disse a reti unificate che fosse stata scoperta tra anni Novanta e anni Duemila (piccoli “vermi”) e poi la notizia si abbissò, sarebbe una costante degli ultimi anni nota a chiunque nel mondo accademico-scientifico-fisico che però alcuni “dementi” studiosi del Classico sostengono essere avvenuta anche al tempo di Lorenzo il Magnifico, Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti. Quien Sàbe?

Restano poi da scoprire molte cose minori… per esempio occorrono invenzioni, quali la possibilità di volare con carburanti a canapa, mai realizzate. O come comunicare con altri animali, a parte le scimmie che usano i PC. La ricerca emiliano-italiana negli ultimi decenni ha permesso alla Scimmia di essere eguale all’Uomo per mezzo della comprensione (reciproca) e la legge di Zapatero che li voleva cittadini a tutti gli effetti non era sciocca, ma tra questa scoperta e la scoperta (ormai dimostrata) del Multiverso si colloca un grandissimo buco nero.

Lorenzo Proia

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Coronavirus: rinviata la data di uscita del nuovo James Bond

Nella sua interminabile epopea cinematografica James Bond ha affrontato i criminali più temibili mai apparsi sul grande schermo sventando con il suo acume, la sua scaltrezza e le sue formidabili apparecchiature all’avanguardia (gentilmente fornite dall’MI6) alcuni dei piani più diabolici per la conquista del pianeta e la sottomissione del globo

Nulla però ha potuto contro il Coronavirus, che nelle ultime settimane sta mettendo in ginocchio l’Italia. La data di uscita di No time to die, l’ultimo capitolo di 007 che avrebbe dovuto fare il suo esordio nelle sale cinematografiche il prossimo 3 aprile con una prima internazionale programmata per il 31 marzo al Royal Albert Hall di Londra, sarà infatti posticipata di ben 7 mesi (il 12 novembre uscirà in Inghilterra e il 25 novembre negli Stati Uniti) a causa dell’epidemia e della fobia del contagio che sta decimando il numero di presenze in sala (molti cinema nelle aree più colpite come ad esempio nel nord Italia risultano chiusi) e che rischiava di far segnare pertanto un memorabile flop al botteghino. La produzione ha infatti investito oltre 250 milioni di dollari per le riprese e, nel tentativo di limitare i danni, ha deciso di rinviare il lancio del 25esimo capitolo di Bond con buona pace dei patiti di 007 che tuttavia potrebbero soddisfare la loro curiosità sul nuovo capitolo dell’agente segreto online. Sembra infatti che MGM, Universal e i produttori Michael G. Wilson e Barbara Broccoli potrebbero decidere di sconfiggere l’epidemia lanciando in anteprima il film in una delle numerose piattaforme a pagamento presenti nell’etere.

Ad ogni modo, salvo sorprese dell’ultimo minuto, gli appassionati dell’agente segreto più famoso del mondo dovranno attendere ancora parecchio tempo prima di immergersi nel nuovo capitolo della saga e vedere 007 sventare il piano diabolico del fellone di turno tra auto di lusso, femmes fatales e sale da gioco dove, il personaggio creato dall’estro di Ian Fleming, si trova spesso impegnato a testare il suo proverbiale sangue freddo e le sue formidabili doti dissimulative che lo rendono un pericolosissimo squalo del tavolo verde.

Intanto lo scorso 5 marzo Daniel Craig, l’attore di Hollywood che nelle ultime 5 pellicole di Bond ha impersonato l’agente segreto di sua maestà, si è fatto vedere in pubblico presentandosi scortato da guardie del corpo al Restaurant Row di New York dove ha avuto modo d’incontrare numerosi fan di Bond, firmando autografi e gadget ispirati al personaggio di Ian Fleming. Un’uscita pubblica per esorcizzare la paura del virus mentre negli Stati Uniti è salito il livello d’allerta sull’infezione dopo che i casi di Coronavirus hanno sfondato il muro dei 100 contagiati avendo già fatto segnare oltre 10 morti. Intanto l’epidemia mette in allerta l’intera industria cinematografica mondiale. Se il 2019 ha fatto segnare il record d’incassi al botteghino a livello mondiale con oltre 42 miliardi di dollari in ricavi, il 2020 si preannuncia un annus horribilis per i cineasti visto che gli analisti hanno già stimato una perdita di 5 miliardi di dollari dovuti alla prevenzione contro il COVID-19 in questi primi mesi del nuovo anno. La Cina che rappresenta il terzo mercato mondiale per l’industria del cinema ha visto la chiusura di oltre 70mila sale cinematografiche mentre anche in Giappone, la seconda nazione per i ricavi al box office, si iniziano a prendere contromisure drastiche così come in Corea del Sud (il quinto mercato del mondo), attualmente la seconda nazione più colpita dall’epidemia.

Intanto in Italia tutte le scuole sono state chiuse fino a marzo mentre circa la metà dei cinema sul territorio nazionale sono in pausa e anche l’uscita di altri film è stata posticipata a data da destinarsi. I cinefili più accaniti dovranno infatti ancora pazientare prima di poter vedere alcuni film come Lupin III – The First, Dopo il matrimonio, Il Talento del Calabrone, Onward, Un Amico Straordinario, The Grudge, Charlie’s Angels e Artic – Un’avventura glaciale. Anche altri titoli italiani come Si vive una volta sola di Carlo Verdone, Cambio Tutto di Guido Chiesa, Ritorno al crimine di Massimiliano Bruno e gli episodi della nuova stagione de Il Commissario Montalbano Livia Mia, in programma d’uscita nei prossimi giorni, sono stati posticipati.

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Coronavirus. QUALCOSA STA ACCADENDO.

QUALCOSA STA ACCADENDO.

Mentre in italia i titoli di giornali, le trasmissioni ed i social sono invasi dall’ormai tanto discusso “coronavirus”, proprio in queste ore
20.000 soldati statunitensi stanno sbarcando in ben 7 aeroporti europei e si andranno a sommare ad altri 10.000 militari statunitensi già presenti in Europa e ad altri 7000 militari provenienti da diversi Paesi europei.

Un totale di 37000 militari armati per quale scopo?
Per aiutare gli stati nel bloccare questo tanto esaltato virus o soccorrere chi lo ha contratto?
Assolutamente no!!!

Sono arrivati per dislocarsi o, usando parole degli alti ufficiali USA per “diffondersi” sul territorio europeo per dare inizio alla “Europe Defender 20” che inizierà ad aprile e dovrebbe concludersi a luglio!!

I cittadini sono stati informati di cosa sia? Ovviamente no!

La “Europe Defender 20” è un’esercitazione ideata dal governo USA in collaborazione con la NATO per “provare” le strategie da adoperare da parte di USA ed Europa (che si riconferma la sua sudditanza agli USA) QUALORA vi si inneschi una minaccia che porti ad una ipotetica guerra.

Minaccia da parte di chi?
Ovviamente gli ufficiali USA glissano sulla risposta senza fare precisazioni ed usando la frase generica “ipotetica minaccia”.
Ovviamente l’unica ipotetica minaccia che si può attribuire al pensiero USA è la Russia (alleata della Cina) con la quale da tempo stanno volontariamente creando grosse tensioni.

Ma analizziamo la cosa.
Per questa esercitazione, oltre ai 37000 militari, verranno importati ben 14000 mezzi militari (quindi carri armati, elicotteri ecc…) ed in proporzione altrettante munizioni.

Quindi visto il “virus”: i soldati arriveranno con le dovute mascherine e accortezze per fare questa “esercitazione”?
Ovviamente no!!!

Secondo gli ufficiali USA questi soldati sono sani pertanto SECONDO LORO sono esenti dal contrarre il “coronavirus”.

Qualcosa non torna!!!

Viene da chiedersi
– perché essendo solo un’esercitazione non viene rinviata vista la nota dell’OMS in merito alla diffusione di questo virus ed al caos mediatico, sociale,sanitario, politico ed economico che esso sta generando nel mondo?
– Perchè i cittadini possono contrarre questo virus ed i militari USA invece possono circolare senza problemi?
– Perché si è deciso di condurre geograficamente questa esercitazione in una posizione che prevederebbe proprio un ipotetico conflitto con la Russia e non in altre zone che guardano altri orizzonti?
– Perchè il 95% dei media non ne parla?
– Perché tutti gli esponenti della politica italiana non ne parlano?
– Se i soldati sono esenti, vuol dire che il virus non è quello che si sta tanto esaltando oppure esiste già la possibilità di un vaccino e quindi di rendere un essere umano immune e non viene detto?
– Se dei soldati statunitensi dovessero contrarre il virus, non diventerebbero loro stessi una causa esponenziale di espansione del virus?

A questa esercitazione la Russia ha posto numerose domande alle quali non ha ottenuto risposta e sulla base di questo ha già affermato che manterrà in allerta la propria posizione militare entro i propri confini il che non preclude uno scenario così rassicurante con due schieramenti armati: esercitazione o meno che sia.

Ricapitolando:
la Cina, alleata della Russia stipula mesi fa un contratto con l’Italia (Paese fondamentale per l’Europa per i rapporti legati al commercio sul Mediterraneo e per la sua posizione strategica qualora vi fossero conflitti) per rendere solidi e più importanti le relazioni commerciali tra italia e Cina e rendendo meno importante ma non insignificante il potere dell’America sull’Italia.

Da qui inizia il suo corso il coronavirus che parte dalla Cina ma esplode incredibilmente in Italia non solo da un punto di vista sanitario ma soprattutto alimentato dai media mondiali nonostante il caso scatenante non sia legato ad un italiano.

Cina e Russia sono ormai da anni le avversarie commerciali indiscusse degli USA perché la loro importanza annacqua di gran lunga il monopolio del dollaro sul mercato globale e questo, agli USA, sta creando non poca perdita di potere sia sul piano economico che geopolitico.

Da tempo l’America fa di tutto per provocare la Russia con movimenti di mercato e dislocazioni militari su tutto ciò che va a toccare gli interessi commerciali e geopolitici della stessa.

Ora, mentre i cittadini del mondo vengono proiettati con gli occhi e le orecchie sull’Europa, sulla Cina e sull’Italia, l’America invece , senza dar peso alcuno al caos che oggettivamente esiste attualmente in merito ad un virus sul quale anche i virologi dicono cose diametralmente opposte, decide di portare avanti senza se e senza ma un’esercitazione che, se così fosse, poteva essere tranquillamente rinviata ad un periodo più tranquillo.

Quindi perché tanta pressione per far arrivare nonostante tutto in Europa soldati americani armati e armamenti in quantità allarmanti per una SEMPLICE esercitazione e sapendo che questo innesca nella Russia un alto livello di allerta?

Il fenomeno “coronavirus” è uno strumento utile a distrarre e preparare una larga parte dei cittadini del Mondo a qualcosa di più importante che deve accadere o che qualcuno si sta preparando per far accadere e che non ha a che fare con la soluzione di un virus influenzale ma con una rottura nel sistema geopolitico globale.

Qualcosa sta accadendo e non si tratta di complottismo ma di fatti geopolitici che si stanno verificando e che sono verificabili già in queste ore in 7 paesi europei.

Questo è l’argomento su cui ci si dovrebbe chiedere.

EP
Security Specialist S.M.
Security Consultant H.S.
International Risk & S.E.
Terrorism Expert
Intelligence Analyst
CTU & CTP
Member of the Security Committee M.I
Expert Labor Law Expert – Scholar and Legal Researcher

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LE EPIDEMIE IN LETTERATURA

Giovanni Boccaccio: Il Decamerone (1349-1353)

Sette donne e tre uomini lasciano la campagna per Firenze in fuga dalla peste. Divertente come crudele è l’inizio sono i prossimi 100 racconti nel libro. Per passare il tempo, ciascuno dei rifugiati deve scegliere l’argomento che la storia del giorno dovrebbe affrontare. Bene o volgare, tragico o divertente … tutto accade nel teatro del mondo.

Tomás Moro: Utopia (1516)

Un marinaio scopre su una lontana isola di Utopia, una società ideale. Tra i suoi abitanti prevale l’uguaglianza, la democrazia governa e la proprietà è la comunità. Diciamo, l’opposto dell’Inghilterra dell’epoca. E non ci sono nemmeno epidemie in Utopia. Dopotutto, la peste colpì l’Inghilterra diverse volte. Nell’immagine vediamo “Utopier”, un adattamento gratuito presentato alla Semper Opera di Dresda.

Francis Bacon: New Atlantis (1627)

L’isola utopica di Bacon si chiama Bensalem, in cui si dice che vivano gli abitanti dell’Atlantide perduta. Questi si distinguono soprattutto per la loro sete di ricerca e amore per la scienza. In “Nueva Atlántida” sono previste alcune invenzioni, come il sottomarino, le turbine eoliche e gli apparecchi acustici. Anche in questo luogo fu imposta la quarantena ai marinai stranieri, per prevenire le malattie.

Daniel Defoe: Journal of the Year of the Plague (1722)

In una miscela di resoconti di testimoni e romanzi, Daniel Defoe descrive gli effetti devastanti della grande pestilenza che colpì Londra. Aveva cinque anni quando scoppiò la tragedia e fu portato in campo per motivi di sicurezza. Defoe descrive una città in uno stato di emergenza: isteria, superstizione, disoccupazione, saccheggi e frodi creano uno scenario apocalittico in un romanzo eccezionale.

Albert Camus: The Plague (1947)

In “La peste”, il protagonista, il dott. Bernard Rieux, descrive come all’inizio solo alcuni topi, ma poi migliaia di cittadini del porto algerino di Orano, cedano alla peste. Alla fine; Tutti sono colpiti, sia bambini innocenti che uomini senza scrupoli. La morte non perdona nessuno. Il premio Nobel per la letteratura viene ora venduto come torte calde in Francia e in Italia.

Andrzej Szczypiorski: A Mass for the City of Arras (1971)

Basato su fatti storici, questo romanzo racconta come i cittadini disperano della peste, sono vittime del fanatismo religioso e perdono tutto l’ordine morale. Lo stesso autore sopravvisse all’attacco alla Polonia durante la seconda guerra mondiale, l’insurrezione di Varsavia e Sachsenhausen. Mentre non lo spiega, queste esperienze sembrano averlo aiutato a plasmare il suo libro

Stephen King: Revelation (1978)

Un virus mutato lascia un laboratorio di ricerca militare e uccide quasi l’intera popolazione degli Stati Uniti. Solo pochi sono immuni e devono cercare di sopravvivere in un mondo non popolato con un’infrastruttura crollata. Due enclavi sono creati attorno a leader carismatici, che sono divisi come “buoni” e “cattivi”, dopo di che si scatena uno scontro.

José Saramago: Essay on Blindness (1995)

Improvvisamente, gli abitanti di una città che non è menzionata perdono la vista. Per paura di un’infezione, vengono trasferiti in una clinica psichiatrica abbandonata, dove vengono curati da un medico e sua moglie, interpretati nel film che è stato successivamente realizzato da Mark Ruffalo e Julianne Moore. La situazione inizia a peggiorare quando i primi recuperano la vista.

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Separazione dei coniugi e ascolto del figlio minore

Esistono più sentenze che trattano il problema decisamente sensibile dell’ascolto dei figli nei giudizi di separazione tra coniugi. L’articolo 315 bis del Codice Civile, prevede infatti l’obbligo dell’ascolto del minore ultradodicenne, o comunque capace di discernimento, come regola generale. Si tratta di un principio ribadito a livello di convenzioni internazionali che riconoscono la dignità del minore quale vera e propria parte del giudizio, specialmente laddove si tratti di affidamento. Il problema si pone inoltre quando si tratti di minore dei dodici anni ma, come dice il codice, capace di discernimento, cioè in grado di poter dire la sua senza condizionamenti. La mancata audizione del minore è un adempimento che potrebbe inficiare la pronuncia del Tribunale e, sul punto numerose sentenze stabiliscono come la scelta di un giudice di non ascoltarlo debba essere puntualmente motivata e trovare ampie giustificazioni. Laddove poi si tratti di minori che si avvicinano alla soglia dei dodici anni, la scelta del giudice di non ascoltarli impone che la motivazione sia ancora più stringente e dimostri, ad esempio, che l’ascolto sarebbe stato contrario all’interesse del minore ovvero che fosse dimostrata una incapacità a discernere. Da notare ancora che nella formulazione dell’art. 315 bis comma 3 c.c. il legislatore ha utilizzato per la prima volta – e non a caso – il termine “ascolto” del minore, piuttosto che “audizione”. Avv. Gianni Dell’Aiuto Rubrica legale (risposte ai lettori)

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Il casco del trasportato su un ciclomotore deve essere a norma

Il casco del trasportato su un ciclomotore deve essere a norma La Corte di Cassazione si è pronunciata su una questione apparentemente banale, ma che può riguardare tutti. Nella fattispecie, la passeggera trasportata, a bordo di un motociclo, a seguito di uno sbandamento da parte del conducente, urtava con il volto il casco del guidatore stesso, provocandosi lesioni abbastanza gravi anche ai denti al punto di dover ricorrere a protesi dentarie e trattamenti odontoiatrici. Ovviamente la trasportata si rivolgeva al Giudice di Pace per ottenere il risarcimento, ma otteneva solo il 50% del danno, in quanto il casco indossato non era a norma, trattandosi del cosiddetto modello a scodella. Il Giudice, considerando che l’uso di un casco corretto avrebbe evitato il danno, ha quindi ridotto l’importo del risarcimento. Sul punto, il Tribunale chiamato a decidere in sede di appello, confermava la pronuncia. La passeggera si rivolgeva pertanto alla Cassazione. La suprema Corte, dopo un’attenta analisi delle normative vigenti in materia di utilizzo dei caschi, ha puntualizzato che “la legge 29 luglio 2010 n. 120, all’articolo 28, con decorrenza dal 12 ottobre 2010, ha reso illegittimo l’utilizzo del casco con omologazione DGM (cd a scodella) anche per i ciclomotori, mentre per gli altri veicoli (motocicli) la sospensione delle omologazioni era già intervenuta con D.M. 28 luglio 2000”. Oltretutto nel caso di specie, anche se era trascorso un notevole lasso di tempo dal fatto, il divieto di utilizzo del cd casco a scodella (DGM) era assai precedente alla data di verificazione del sinistro. Avv. Gianni Dell’Aiuto Rubrica legale e risposte ai quesiti dei lettori

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Lo screenshot di una conversazione vale come prova dell’esistenza di una chat

Attenzione a che cosa scriviamo con i nostri cellulari, lo screenshot vale come prova in tribunale. Dopo che era stato ritenuto valido un licenziamento comunicato tramite Whatsapp, oggi il sistema di messaggistica più usato al mondo trova un’altra forma di ingresso nelle aule di giustizia. In un procedimento per violenza sessuale su una minore di anni 14, l’imputato aveva contestato il valore di prova dei messaggi che la vittima aveva inviato alla propria madre su Whatsapp nell’immediatezza del fatto contestato. La Corte di Cassazione, oltre a rilevare come nel caso specifico i messaggi non fossero stati determinanti nella complessiva struttura del processo, ha posto in evidenza come non sia in alcun modo illegittimo fotografare una fotografia dello schermo del cellulare, sul quale compaiano messaggi, allo scopo di acquisirli come documentazione e quindi, successivamente, anche per usarli come prove in un giudizio. Se è comunque necessaria una buona dose di cautela nell’uso dei cellulari, la Cassazione ha posto un altro importante limite. Avv. Gianni Dell’Aiuto

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Rubrica Legale VP, Assegno di divorzio: Addio definitivo al tenore di vita?

Assegno di divorzio: Addio definitivo al tenore di vita?

Sembra che la Corte di Cassazione, confermando un orientamento che era già consolidato, abbia definitivamente messo da parte il parametro di valutazione dell’assegno di mantenimento per l’ex coniuge basato sul tenore di vita. In altre parole l’ex coniuge, anche se economicamente più debole, non potrà pretendere di essere mantenuto come lo era in costanza di matrimonio.

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione si è pronunciata sul caso di una signora che aveva ottenuto in sede di separazione un assegno a titolo di mantenimento, assegno che era stato confermato in sede di divorzio, anche dalla Corte di Appello, in quanto la stessa aveva un lavoro saltuario e in nero tale, appunto, di non consentirle di mantenere lo stesso tenore di vita di cui godeva in precedenza. Nella sua motivazione, la Corte di Cassazione si è soffermata non solo sul concetto di inadeguatezza dei mezzi di sostentamento dell’ex coniuge, ma anche sulle sue capacità ed eventuale impossibilità di procurarseli. La Corte di Appello è stata quindi richiamata a formulare una nuova sentenza procedendo a una valutazione comparativa delle condizioni economiche delle parti, tenendo conto del contributo delle parti alla vita familiare, alla formazione del patrimonio comune e di quello personale, della durata del matrimonio e dell’età della ex moglie.

Tempi brutti, ormai, per quegli ex coniugi, specialmente mogli, che confidavano dopo la fine di un matrimonio di continuare a godere un tenore di vita pari a quello precedente. Naturalmente ogni caso risponde a logiche differenti e l’ultima parola è sempre demandata ad un giudice.

Avv. Gianni Dell’Aiuto

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In Cina, hanno sviluppato un dispositivo per la diagnosi di coronavirus in mezz’ora

Gli sviluppatori e i loro partner hanno donato 90 mila set a ospedali e centri medici nella provincia di Hubei senza alcun costo Un team di ricercatori dell’Università di Xiamen nella Cina orientale ha creato un dispositivo di misurazione che consente di rilevare l’infezione con un nuovo coronavirus nel più breve tempo possibile. Come riportato dal quotidiano People’s Daily sabato , il complesso è in grado di stabilire la presenza di infezione nel corpo umano in appena mezz’ora. Secondo la pubblicazione, la novità è stata approvata dall’amministrazione statale per il controllo dei prodotti medici cinesi. Gli sviluppatori e i loro partner hanno donato 90 mila apparecchi a ospedali e centri medici nella provincia di Hubei, dove è stato registrato lo scoppio della polmonite. Si presume che grazie a tale dispositivo, i costi saranno significativamente ridotti e il lavoro dei medici sarà facilitato nella conduzione di test medici per le persone con sospetto virus.

Questo nuovo prodotto è fabbricato da Yangshengtang Beijing Wantai, che lancerà almeno 1 milione di set ogni mese. Si prevede che nel prossimo futuro numerosi consumatori privati ​​e organizzazioni mediche saranno in grado di mettere in pratica il dispositivo.

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Texas: un cagnolone si perde e chiede aiuto alla polizia

A Odessa in Texas il sergente Rusty Martin mentre era di servizio alle prime ore del mattino ha visto affacciarsi al suo sportello un cagnolone che lo fissava come se volesse dirgli qualcosa, chiedere aiuto o denunciare alla polizia la sua scomparsa per farsi trovare dai suoi ospiti.

Il sergente ha subito preso in mano la situazione: ha fotografato l’animale che, pur avendo il collare, era privo di medaglietta di riconoscimento e ha diffuso le foto sui social facendo subito diventare virale l’incredibile storia.

Mentre si svolgevano le dovute indagini il cagnolone ha intrattenuto gli agenti in servizio giocando con loro, poi, all’improvviso, deve essergli tornata la memoria e all’improvviso come era arrivato, se ne è andato tornando a casa sua.200307 cagnolonetexas2

Il giorno successivo il legittimo proprietario ha scritto sui social per dire che quello era Chico e che era tornato a casa e che viveva a circa un chilometro e mezzo dalla stazione di polizia.