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Varese

Tamponi nelle strutture residenziali_L’intervento del sindaco Davide Galimberti

Sindaco Galimberti: “Bene che si stiano facendo i tamponi al Molina ma ancora pochi e in ritardo. Sulle RSA e RSD apriamo urgentemente un tavolo di confronto provinciale con tutti i livelli istituzionali”

 

“Bene che si stiano facendo i tamponi al Molina e nelle altre strutture residenziali ma purtroppo devo sottolineare due cose: sono ancora troppo pochi gli screening effettuati e sopratutto sono in ritardo, andavano fatti settimane fa, come io ed altri sindaci nonchè le diverse residenze (anziani e disabili) avevamo chiesto.

I tamponi infatti sono necessari per proteggere ulteriormente ospiti e personale”. Così il sindaco Davide Galimberti in merito all’ultimo comunicato della Fondazione Molina sui risultati dei 20 tamponi effettuati in questi giorni. “Ringrazio l’ATS – prosegue i sindaco – che ha messo in campo, insieme alle strutture varesine, tutti i protocolli necessari per contenere il virus e che si è attivata per fare le analisi sui contagi. Come è stato detto in più occasioni infatti nella struttura per anziani di Varese sono state attivate le precauzioni per tutelare ospiti e personale.

Quello dei tamponi però è un tema che ci pare sia stato affrontato con troppo ritardo mentre in questi luoghi sono urgenti, tanto che in alcuni casi, in attesa di effettuare i tamponi, si è ricorso ai test sierologici o ad alcuni laboratori fuori regione.

Chiediamo che sulle strutture residenziali – conclude Galimberti – venga aperto urgentemente un tavolo di confronto a livello provinciale con tutti i livelli istituzionali perché in questo momento di crisi sanitaria sono una emergenza nell’emergenza. Tale richiesta l’ho avanzata anche questa mattina al nuovo Prefetto, il dott. Dario Caputo, nel corso dell’informale incontro conoscitivo e di benvenuto che abbiamo avuto”.

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Cronaca

MEDIASET E CORONAVIRUS : Deceduto Franco Galelli cameraman

Lo storico collaboratore di Mediaset morto da Cornovirus

 

Aveva dedicato la vita al lavoro ed alla telecamera, passione che condivideva con la moglie Marina e con il figlio Alberto

Franco Galelli, detto “Gallo” era una roccia, ma il Coronavirus a volte non lascia scampo. Nonostante il tumore con il quale combatteva da anni, il suo quadro clinico si era complicato a causa del contagio. È morto nella sua Brescia, alla clinica Poliambulanza dove era ricoverato, aveva 55 anni.

A Brescia e provincia conosceva tutti ed era rispettato da tutti. Se succedeva qualcosa sul suo territorio, “Gallo” era il primo a saperlo. E il primo a chiamare la redazione di “Newsmediaset” per avvisare. Una garanzia.

Il figlio Alberto, che dal padre ha ereditato tutta la passione e la dedizione al mestiere, su Facebook ha scritto: “Hai combattuto, forte e tanto. Nessuno avrebbe mai detto che un leone se lo sarebbe portato via un virus visibile solo al microscopio, nessuno (…) Non posso dire che mi lasci un grande vuoto dentro, no. Lasci un grande vuoto dentro perché non ci sei più, certo, ma di te ho tutto. Perché tu per me eri tutto. Nonostante non lavorassi più da tempo, per noi eri (e sempre sarai) il nostro grande punto di riferimento. Fai buon viaggio papà”.

Al lutto della famiglia Galelli si stringe tutta Mediaset, addolorata per questa grandissima perdita.

 

Fabio Sanfilippo

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Area Malpensa

Malpensa, video di appoggio e speranza al collega ammalato

L’affetto dei colleghi vince su tutto e riporterà sicuramente al lavoro chi manca, ne siamo sicuri. Gli autisti SEA sono compatti e uniti nell’inviare un messaggio di solidarietà e di auguri, un messaggio positivo insieme a tanti altri appelli, video ed atti di generosità che stanno facendo riemergere i buoni sentimenti che servono ancor di più oggi in cui gira tristezza e rassegnazione. Complimenti a chi ha avuto l’idea, ha fatto il video e a chi ha partecipato all’iniziativa. 

Tranquilli superemo anche questo brutto momento,” La paura può farti prigioniero. La speranza può renderti libero. (dal film Le ali della libertà)”. Auguri personali a tutti ed in particolare a chi soffre più di tutti. GIUSEPPE CRISEO

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Cronaca

Covid19, Fsp Polizia: “Attenti alle false comunicazioni.

 

A Napoli girano false prescrizioni per poter svaligiare le case”

 

“Come abbiamo detto si conferma l’allerta per la sicurezza interna collegata agli effetti delle restrizioni per il contenimento del contagio da Covid 19. Oltre alle preoccupazioni relative ai possibili disordini dovuti alla crisi economico sociale, infatti, c’è un vero e proprio allarme legato alle attività criminali che trovano nel difficile momento terreno fertile. E’ di queste ore l’ultimo stratagemma ideato per poter avere accesso alle abitazioni altrui, con l’affissione in alcuni condomini della città di Napoli di una presunta comunicazione del ministero dell’Interno, fasulla, che preannuncia presunti controlli nelle case. I cittadini devono restare lucidi e vigili. E’ fondamentale assicurarsi un’informazione corretta facendo affidamento solo sulle comunicazioni ufficiali diffuse dai media, e in caso di dubbio rivolgersi alle autorità e alle Forze dell’ordine.    Tutti sono chiamati a fare la propria parte anche e soprattutto per la sicurezza, propria ed altrui, sfuggendo alle mire della criminalità e dei delinquenti comuni. Donne e uomini della Polizia di Stato rimarranno al fianco della gente, sempre, e aiutarci a fare il nostro lavoro significa mantenere calma, responsabilità, e senso civico. Alle Istituzioni, intanto, rivolgiamo forte l’appello perché, per prevenire il peggio, mettano in campo misure economiche forti, facendo anche l’impossibile per contenere non solo il virus, ma anche la disperazione e i disordini”.

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo che a Napoli si è registrata la diffusione di un falso avviso, su cui compare la falsa intestazione del ministero dell’Interno, in cui si annunciano presunti controlli nelle abitazioni, in realtà assolutamente non previsti. 

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In evidenza

Coronavirus. Spostamenti proibiti Ordinanza ambigua del Ministero della Salute

da scaricare, per leggere i particolari, si segnala l’importanza dell’Art.1

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in comune diverso da quello in cui si trovano, salvo per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute

Notiamo però, che non si parla del divieto di spostarsi dal comune di residenza ad altri, ma dal comune in cui ci trova…

Se una persona è andata nella seconda casa, al mare o in montagna ad es. non si può tornare indietro, a differenza di quanto scritto in precedenza, in cui si autorizzava il rientro nella propria residenza.

L’intento è evitare di andare nelle seconde case, ma scritto male ( tanto per cambiare)

 

Ordinanza 22 marzo Ministero Salute

Gazzetta Ufficiale

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Cronaca

Coronavirus: forse in arrivo un farmaco per combatterla

Sul sito BioRxiv dal gruppo dell’Università olandese di Utrecht guidato da Chunyan Wang è stata pubblicata una ricerca secondo la quale sarebbe stato messo a punto il primo farmaco specializzato per aggredire il coronavirus Sars-CoV2 e si trattrebbe di un anticorpo monoclonale, specializzato nel riconoscere la proteina che il virus utilizza per aggredire le cellule respiratorie umane.

Secondo i ricercatori saranno necessari alcuni mesi prima di poter mettere a disposizione il farmaco perché prima di commercializzarlo è necessa la sperimentazione per avere le risposte sulla sua sicurezza ed efficacia.

Il nuovo farmaco legandosi alla proteina Spike, che si trova sulla superficie del coronavirus, le impedisce di agganciare le cellule e in questo modo rende impossibile al virus di penetrare al loro interno per replicarsi ed è per questo motivo i ricercatori sono convinti che l’anticorpo ha delle potenzialità importanti “per il trattamento e la prevenzione della Covid 19”.

La ricercha è ancora in corso ed legate a quella su cui i ricercatori stavano già lavorando cioè un anticorpo contro la Sars e quando è esplosa l’epidemia di Covid-19 o Sars2 e si sono resi conto che gli anticorpi efficaci contro la prima malattia riuscivano a bloccare anche la seconda.

 

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Cuasso al Monte

Ospedale Cuasso sta per diventare un centro di cura per il Coronavirus

l’Ospedale di  Cuasso sta per diventare un centro di cura per il Coronavirus, ma occorrono subito i dispositivi di sicurezza per il personale. Per fare presto abbiamo avviato una raccolta fondi specifica che vi preghiamo di divulgare.

La notizia dell’ospedale di Cuasso l’avevamo già prospettata dopo le dichiarazioni di Emanuele Monti: “La delibera della Giunta per realizzare nuovi spazi per assistere tutti i malati dà indicazioni chiare – spiega Monti – in provincia di Varese credo sia importante valorizzare le possibilità offerte dallo storico ospedale della Valceresio, dove si possono attivare oltre 100 posti letto per i pazienti Covid-19, non in terapia intensiva, ma che necessitino di degenza perché ancora positivi, fino alla domiciliazione”.

La sua promessa ha avuto seguito positivo anche perchè è urgente dare risposte agli ammalati, vista l’emergenza del coronavirus, tenendo aperte più strutture che servono a tutti.

 

La Regione Lombardia ha stabilito che l’Ospedale di Cuasso Al Monte diventi un centro per ricoverare per chi viene contagiato dal Coronavirus, un virus che corre velocissimo.

Servono con urgenza i dispositivi di protezione individuale usa e getta, come camici, cuffiette, calzari ecc per proteggere il personale.

Il Ponte del Sorriso ha deciso di avviare una raccolta fondi specifica, dal titolo “Salviamo chi salva”, per acquistare subito il materiale necessario.

Il personale sanitario sta lavorando con uno spirito di sacrificio e una dedizione incredibili ed è dovere di tutti prendersi cura di chi cura.

E’ possibile contribuire attraverso paypal http://www.ilpontedelsorriso.com/dona-ora/ oppure tramite il conto corrente IBAN IT23 H 05034 10800 000000021266 Banco Popolare Varese intestato a Il Ponte del Sorriso Onlus.

Grazie di cuore a tutti.

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Curiosità

Coronavirus – Intervista a Ennio Pietrangeli, esperto di terrorismo internazionale. 

 
Intervista di Giuseppe Criseo.
 
 
Vogliamo condividere con voi alcune considerazioni, sulla diffusione del coronavirus,
 
G: Grazie Ennio per la tua disponibilità, ci hai già spiegato in altre analisi le tue deduzioni sullo scenario del coronavirus, perché ritieni sia un disegno? 
 
EP: perché è un progetto ben studiato?
 
….Semplicemente perché dobbiamo partire da un assunto storico, cioè le radici dello stesso, denominato, CODIV19 MILITARY PROJECT. 
 
Ovviamente queste sono solo alcune congetture frutto di alcune analisi, dati da riscontri, rammentando che il 23 marzo 2019, Pechino e Roma firmarono il memorandum sulla via della seta, mentre sullo scenario internazionale era in corso la guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti, il caso Huawei, le accuse reciproche di spionaggio ecc., ricordate? 
 
L’Italia era  inondata di critiche da parte dei partners europei, Francia in testa, nostra eterna rivale, Macron, su tutte le furie, gli Stati Uniti, minacciarono di far pagare caro all’Italia, la sterzata, in termini economici, dichiarando:
 
“L’Italia non firmi o pagherà grandi costi politici (parole di Trump)” 
 
Invece l’Italia guidata in modo avventato, visto che la Cina era molto potente in termini economici e non solo, agi’ ai “danni” degli Stati Uniti, che a causa di questa massiccia e potente presenza di Pechino, aveva perso la leadership, fino ad allora indiscussa ed incontrastabile.
 
Da qui è chiaro che lo scenario socio/politico/economico era delicato e dai risvolti imprevedibili, poi però accadde che, una provetta “rotta”, in un laboratorio di Wuhan, la cui sintesi fu trafugata da un laboratorio canadese, diffuse nel giro di qualche giorno l’impensabile, la bestia, il Virus, il CODIV19, il quale assesto’ siii un duro colpo all’economia cinese, fino a qualche giorno prima “Panzer”, che di colpo……frenava e perdeva terreno, riposizionando gli USA, in pole position sullo scacchiere internazionale, mentre L’ITALIA………”stranamente” poi……….a 7.562 km di distanza, è stato l’unico paese in Europa pesantemente contagiato….ed oserei dire in modo sistemico, non a caso partendo dalle regioni del nord, locomotiva del paese….strano nooo? 
 
– continua Pietrangeli – 
 
Il mondo oggi si trova in un periodo di rinnovato grande conflitto di potere, che oppone il blocco occidentale guidato dagli Stati Uniti contro quattro “grandi avversari di spessore”, ovvero, Cina, Russia, Corea del Nord e Iran. 
 
Questo conflitto si è intensificato negli ultimi 15 anni fino a comprendere la sfera militare, economica e dell’informazione, con conseguenze globali e sembra essere giunto al culmine quando appaiono i segni di un picco di tensioni in diversi campi, da dispiegamenti militari e corse agli armamenti a dure guerre economiche e a una ancora più dura guerra dell’informazione.
 
Il termine “Terza Guerra Mondiale” è stato comune fin dagli anni ’40, riferendosi alla possibilità di una grande guerra globale di potere, su scala più ampia rispetto alla prima e alla seconda guerra mondiale, la Guerra Fredda tra il blocco occidentale e quello sovietico era al suo apice come totale, globale e calda come i conflitti precedenti.
 
G: Quindi pensi che oggi le tecnologie e le scienze “militari” possano aver messo a punto tecniche di combattimento più subdole e di meno spettacolo? 
 
EP :
 
Certo, dobbiamo considerare che con l’evoluzione della tecnologia, delle armi, la fattibilità di una guerra a tiro diretto è diminuita considerevolmente costringendo le grandi potenze a cercare mezzi alternativi per progettare la capitolazione dei loro avversari e affermare il proprio dominio, come le biotecnologie, ecc. 
 
Oserei ridefinire che cos’è una ‘guerra mondiale’, al fine di riconoscere che questa fase attuale del conflitto globale è in ogni sua parte così intensa come le grandi ‘guerre calde’ di potenza combattute nella prima metà del XX secolo. 
 
Quindi se vista da questo paradigma, la Guerra Fredda può essere vista come una “Terza Guerra Mondiale”, un conflitto totale più vasto, completo e internazionale rispetto ai suoi predecessori, che si è protratto per oltre 40 anni. 
 
Mentre il conflitto attuale definito impropriamente terza guerra mondiale, oggi alla luce di quanto emerso si considerare la “quarta guerra mondiale”, ed è in CORSO, tragicamente e probabilmente rischia di far molti danni, non solo economici. 
 
Una valutazione delle precedenti ‘grandi guerre di potere’, e la natura unica del conflitto attuale, può fornire una preziosa visione di come la guerra si sta evolvendo e dei probabili fattori determinanti dei suoi vincitori.
 
G: questo che ci stai disegnando è uno scenario importante, una partita mondiale dove l’Italia che ruolo ha? 
 
EP : 
vedi l’Italia a partire dal 2020 avrebbe dovuto aver chiaro che il conflitto di grande potenza è diventato quasi più acceso di quanto possa esserlo a meno di una guerra calda a tutto campo, perché, con il blocco occidentale che esercita la massima pressione sui fronti dell’informazione, militare ed economico per minare non solo gli avversari più piccoli come il Venezuela e la Siria e quelli di medie dimensioni come la Corea del Nord e l’Iran, ma anche la Cina e la Russia, l’Italia avrebbe dovuto essere più saggia nelle scelte di politica estera, proprio perché nello scenario internazionale in questo momento storico ove ha ahimè il ruolo di una noce presa in uno schiaccia noci. 
 
– continua Pietrangeli – 
 
A quanto anzidetto dobbiamo poi aggiungere come il passaggio a un conflitto di grande potenza sempre più intenso è stato segnato da una serie di grandi incidenti. 
 
Ricordiamo che nel teatro europeo, uno dei primi è stato il ritiro dell’amministrazione Bush dal trattato sui missili antibalistici nel 2002 e il successivo dispiegamento di difese missilistiche e l’espansione della presenza militare della NATO nella sfera d’influenza ex sovietica, che è stato ampiamente percepito in Russia come un tentativo di neutralizzare il suo deterrente nucleare e mettere il blocco occidentale in grado di costringere militarmente Mosca. 
 
Ciò minacciava di sconvolgere seriamente lo status quo della reciproca vulnerabilità e giocava un ruolo chiave nell’innescare una grande corsa agli armamenti sotto la quale la Russia avrebbe sviluppato diverse classi di armi ipersoniche. 
 
La loro presentazione nel 2018 avrebbe portato gli Stati Uniti a dare priorità ai finanziamenti per sviluppare missili intercettori più capaci, una nuova generazione di difese missilistiche basate sui laser e missili balistici ipersonici e da crociera, ma ciò non bastava di qui la nascita o meglio il perfezionamento di progetti di armi non convenzionali e………….!!! 
 
Un altro importante catalizzatore del movimento verso un grande confronto di potere è stata l’iniziativa “Pivot to Asia” dell’amministrazione Barak Obama, in base alla quale la maggior parte della potenza militare americana e le considerevoli risorse del resto del mondo occidentale sarebbero state dedicate al mantenimento del primato militare occidentale nel Pacifico occidentale. 
 
Ciò si accompagnava a sforzi sia economici che di guerra dell’informazione, quest’ultima che demonizzava sempre più la Cina e la Corea del Nord in tutta la regione e oltre, cercando attivamente di diffondere tra le loro popolazioni, attraverso un’ampia gamma di mezzi sofisticati, racconti filo-occidentali e anti-governativi. 
 
Questi programmi sono stati i successori di quelli sponsorizzati dalle agenzie di intelligence occidentali per disincentivare ideologicamente le popolazioni del Patto di Varsavia e dell’Unione Sovietica con i loro sistemi politici e dipingere le potenze occidentali come salvatori benevoli e democratizzanti. 
 
G: Questa analisi di geopolitica è curiosa, secondo i tuoi studi, perché ciò o meglio con quale visione….. 
 
EP :
 
E’ necessario considerare che la guerra economica ha giocato un ruolo importante, con gli sforzi incentrati sull’accordo commerciale “Trans-Pacific Partnership” o “Economic NATO”, già molti analisti hanno fatto riferimento ad esso, per isolare la Cina dalle economie regionali e garantire che la regione rimanesse saldamente nella sfera d’influenza occidentale. 
 
Dobbiamo soffermarci sull’aspetto militare del Pivot verso l’Asia, in quanto avrebbe risvegliato lunghe dispute territoriali dormienti e, in ultima analisi, avrebbe portato ad alte tensioni militari tra gli Stati Uniti e la Cina, che a loro volta avrebbero alimentato l’inizio di una corsa agli armamenti, però sempre meno convenzionali. 
 
Questa corsa agli armamenti ha portato più di recente al ritiro americano dal trattato sulle forze nucleari a medio raggio, che aprì la strada al dispiegamento di missili americani a lungo raggio attraverso il Pacifico occidentale, il tutto con la Cina e la Corea del Nord saldamente nel loro mirino.
 
Tuttavia, è probabilmente in Medio Oriente, dove la nuova fase del conflitto globale ha visto finora i suoi scontri più diretti. 
 
G: Quindi ritieni ci sia un legame con il conflitto in Siria? 
 
EP :
 
Sii, forse abbiamo dimenticato che il conflitto in Siria, che dura da nove anni, sebbene sia molto meno distruttivo o brutale, fornisce alla “quarta guerra mondiale” qualcosa di simile alla guerra di Corea nella guerra fredda. 
 
Il conflitto ha unito il blocco occidentale e una vasta gamma di alleati, dalla Turchia e Israele agli Stati del Golfo e persino al Giappone (che finanzia i Caschi bianchi legati alla jihadista), nel tentativo di rovesciare un governo indipendente con stretti e duraturi legami di difesa con la Russia, la Corea del Nord, l’Iran e la Cina. 
 
Il conflitto ha visto, tra le altre cose, forze speciali nordcoreane, russe, Hezbollah e iraniane, dispiegate sul terreno a sostegno degli sforzi della controinsurrezione siriana, con tutte queste parti che hanno fornito un notevole supporto materiale (i coreani hanno costruito e fornito il personale completo di almeno tre ospedali come parte di grandi pacchetti di aiuti medici e continuano ad essere uno dei principali fornitori di armi e formazione). 
 
Anche la Cina, particolarmente preoccupata per la presenza di militanti jihadisti di origine cinese in Siria, ha svolto un certo ruolo nel conflitto, i cui dettagli esatti rimangono incerti, con molte segnalazioni ma non confermate, veramente crediamo che gli Stati Uniti e…….possano accettare ciò? 
 
L’insurrezione siriana che coinvolge una serie di gruppi jihadisti, a volte uniti solo dall’intento di porre fine al governo laico siriano, ha ricevuto un ampio sostegno da parte del Blocco occidentale e dei loro alleati di cui sopra. 
 
Ciò ha comportato sia un sostegno materiale, che secondo il Segretario di Stato Hillary Clinton ha incluso chiudere un occhio sulla notevole assistenza dei Paesi del Golfo al gruppo terroristico di Stato islamico, sia un attivo dispiegamento di forze speciali da una vasta gamma di Paesi, dal Belgio e dall’Arabia Saudita a Israele e agli Stati Uniti. 
 
Gli Stati Uniti, le potenze europee, la Turchia e Israele hanno a volte attaccato direttamente le unità siriane sul campo, mentre i rapporti russi indicano che lo stretto coordinamento occidentale con i gruppi jihadisti è stato utilizzato per facilitare una serie di attacchi riusciti contro posizioni russe. 
 
Quindi il conflitto in Siria rappresenta probabilmente un microcosmo del macrocosmo che è una nuova guerra mondiale, una guerra che colpisce il blocco occidentale e quelli che sostengono l’ordine guidato dall’Occidente, sia direttamente che attraverso i delegati locali, contro tre dei suoi quattro “grandi avversari di potenza” sul campo.
 
È improbabile che la “quarta guerra mondiale” si concluda nel prossimo futuro, mentre il suo esito finale rimane difficile da prevedere, per questo non sottovaluterei nulla, perché se l’Italia non si blinda secondo il protocollo internazionale Homeland Security, se non attiverà quanto prima il livello 6 dei protocolli per le emergenze nazionali a carattere sanitario, resterà schiacciata in un disegno di assest internazionale, che non ha saputo percepire oppure….ma ciò mi auspico non accada, per amor di Patria, seppur Nemo Profeta in Patria. 
 
La redazione, a nome dell’editore Giuseppe Criseo, ringrazia Ennio Pietrangeli, per questa puntuale analisi, auspicandosi la giusta valutazione nell’interesse della nostra Nazione. 
 
A cura della Testata Giornalistica de VaresePress – Rubrica Sicurezza Nazionale@  
 
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(EP
Security Specialist S.M.
Security Consultant H.S.
International Risk & S.E.
Terrorism Expert
Intelligence Analyst
CTU & CTP 
Member of the Security Committee M.I
Expert Labor Law Expert – Scholar and Legal Researcher)