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Area Malpensa

Malpensa: sequestrate le mascherine di Irene Pivetti

Questa volta ad essere nell’occhio del ciclone, insieme con altri, è la Only logistics Italia srl, di cui è amministratrice unica l’ex presidente della Camera della Lega Nord, Irene Pivetti. L’ipotesi di reato, ipotizzato dalla Procura di Savona, sarebbe quella di frode nell’esercizio del commercio, per alcune migliaia di mascherine FFp2 ,sequestrate dalla Guardia di Finanza al Terminal 2 dell’aeroporto della Malpensa

Tutto è partito da Savona, quando, in una farmacia sono state trovate delle mascherine con il marchio CE contraffatto. Da lì si è risaliti alla società che le distribuisce in Italia e che farebbe capo ad Irene Pivetti. Alcuni farmacisti pare  vendessero queste mascherine   con una maggiorazione del prezzo pari al +250%. Questo sarebbe uno dei motivi per cui è intervenuta la Guardia di Finanza, che contestando la mancanza della certificazione richiesta.

Il procuratore Ubaldo Pelosi, continua ad indagare per risalire fino al produttore e ai primi distributori.

“La mia società ha iniziato a importare questa partita sulla base della legislazione prevista dal decreto legge del 2 marzo – ha tenuto a sottolineare la Pivetti– che poi è stata recepita in senso assai restrittivo nel Cura Italia. Noi abbiamo rispettato quanto previsto dal contratto con la Protezione civile, soltanto che poi le regole sono cambiate in corsa, affidando all’Inail la competenza di certificare i dispositivi di protezione”.

Il reato di frode nell’esercizio del commercio è regolato all’art. 515 del codice penale e rientra tra i delitti contro l’economia pubblica. Lo scopo è quello di tutelare la libertà della produzione e dello scambio, e la tutela della fiducia nell’esercizio delle attività commerciali. Esso si configura ogniqualvolta, in un’attività commerciale, viene consegnata all’acquirente una cosa per un’altra ovvero diversa per origine, provenienza, qualità, quantità da quella dichiarata o pattuita. Resterà da stabilire, da parte della magistratura, una volta chiuse le indagini se la Only Logistics Italia srl di Irene Pivetti sia stata a sua volta raggirata con la falsificazione dei marchi CE o no. Come dichiara la Pivetti si tratterebbe dell’interpretazione di un decreto poi diventato più restrittivo.  L’accusa di frode nell’esercizio del commercio può riguardare sia l’origine del prodotto rispetto al luogo geografico di produzione, sia la provenienza, consistente nell’utilizzare nella confezione l’attività di un’azienda diversa da quella che lo contraddistingue, sia la difformità per qualità, che si ha quando vi sia una differenza di pregio o di utilizzabilità, mentre la quantità investe il peso, la misura o il numero.

Sempre più ci si chiede che cosa stiamo indossando quando usciamo da casa in questi giorni di corona virus. Almeno una volta ci si limitava a contraffare i grandi marchi.

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Cronaca

Da Settimo Torinese, mascherine cinesi per l’Ospedale di Varese, ma si tratta di una frode.

Sulle scatole la dicitura “Ospedale di Varese”

di Gianni Armiraglio

Sono state importate illegalmente e messe in commercio centinaia di miglia di mascherine, con un sistema truffaldino organizzato da un imprenditore trentaseienne di origini cinesi, per essere messe in vendita in diversi esercizi commerciali del torinese. La Guardia di Finanza ha scoperto l’arrivo di diversi container pieni di mascherine,  fornendo false dichiarazioni per  avere un rapido svincolo della merce e evitare eventuali operazioni di requisizione.

I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino, in collaborazione con il personale della Polizia Municipale e dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, hanno perquisito l’azienda coinvolta, dove hanno sequestrato oltre 20.000 mascherine filtranti per le quali, in sede di importazione, era stata falsamente indicata quale destinazione, alcuni comuni della provincia di Cuneo che , successivamente, le avrebbero destinate alla popolazione tramite la Protezione Civile.

Anche le diciture, indicate nella documentazione di accompagnamento della merce, al fine di sviare i controlli, riportavano la voce “capi d’abbigliamento” invece di “articoli protettivi”.

Una modesta quantità è poi finita a questi enti locali facenti capo al Comune di Caraglio (CN), “capo fila” per altri comuni tra di loro consorziatisi per questa necessità; ma altre 400.000 mascherine sono state rivendute ad aziende e privati in totale spregio delle direttive in questo momento in vigore.

Le mascherine importate illegalmente dall’imprenditore cinese sono state rinvenute anche in un’impresa di Settimo Torinese, dove Finanzieri hanno sequestrato oltre 25.000 dispositivi. Sulle scatole era ben chiara l’indicazione di destinazione: “Ospedale di Varese”. Il titolare dell’azienda è stato denunciato per ricettazione. La frode è di circa 1 milione di euro.I reati commessi, di cui dovranno rispondere, sono di contrabbando aggravato, falso in atto pubblico, ricettazione, frode in commercio.

Le mascherine fin’ora sequestrate dai Finanzieri sono oltre 45.000.  Le attività d’indagine sono state coordinate dalle Procure della Repubblica di Torino e Ivrea che consentiranno inoltre di procedere con le operazioni di requisizione, destinando così il materiale a contesti emergenziali attualmente in crisi, le indagini sono ancora in corso.

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino raccomanda di porre la massima attenzione nell’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, tanto più che numerose aziende italiane hanno avviato delle produzioni lecite e a prezzi concorrenziali per l’emergenza COVID-19.Cuneo.