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Palamara ed il Virus ANM

PALAMARA ED IL VIRUS DEL SISTEMA ANM. 
 
Il caso di Luca Palamara, sospeso dal Consiglio Superiore della Magistratura di cui era Consigliere, espulso dall’Associazione Nazionale Magistrati di cui è stato Presidente, conferma che la Magistratura è inquinata da logiche eversive di chi si sente al di sopra della legge. 
 
Lo sapevamo già che la Magistratura è inquinata da logiche eversive di chi si sente al di sopra della legge e che ha messo a repentaglio lo stato di diritto.
 
Lo ha ammesso lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un discorso al Quirinale giovedì scorso 18 giugno. 
 
Ma con le dichiarazioni pubblicate oggi dell’ex Pubblico ministero Luca Palamara, che è stato ieri espulso dall’Associazione Nazionale Magistrati, l’organo rappresentativo del 90% dei magistrati, di cui Palamara è stato Presidente dal 2008 al 2012, tocchiamo con mano il degrado profondo e diffuso in seno al potere dello Stato che dovrebbe ATTUARE, tradendo la massima che si legge in tutte le aule dei tribunali…….
 
«La legge è uguale per tutti».  
 
Palamara nel luglio 2019 fu sospeso dalle sue funzioni e dallo stipendio dal Collegio disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura, l’organo di auto-governo della Magistratura, di cui Palamara era consigliere, per aver tramato in una cena all’Hotel Champagne a Roma insieme a cinque consiglieri del CSM (che si sono dimessi), l’ex ministro del Partito Democratico Luca Lotti e il deputato sempre del Pd Cosimo Ferri per condizionare la nomina del Procuratore di Roma.
 
Ebbene oggi Palamara è passato al contrattacco: 
 
«Io mi assumo le mie responsabilità, ma non posso assumermi quelle di tutti». 
 
Denuncia innanzitutto i probiviri dell’ANM  che l’hanno espulso accusandoli:
 
«di essere loro per primi i beneficiari del sistema di cui solo io oggi sono ritenuto colpevole, ma non sono il solo….son consapevole che devo rispondere dei miei comportamenti e di quello che è accaduto all’Hotel Champagne, allo stesso tempo però non posso essere considerato solo io il responsabile di un sistema che ha fallito e che ha penalizzato coloro i quali non risultano iscritti alle correnti……..Palamara non si è svegliato una mattina e ha inventato il sistema delle correnti…….Palamara ha agito ed ha operato facendo accordi per trovare un equilibrio e gestire il potere interno alla magistratura».
 
MATTARELLA, dichiara :
 
«La magistratura deve necessariamente impegnarsi a recuperare la credibilità e la fiducia dei cittadini, così gravemente messe in dubbio da recenti fatti di cronaca»
 
«sembra presentare l’immagine di una magistratura china su stessa, preoccupata di costruire consensi a uso interno, finalizzati all’attribuzione di incarichi»
 
«fa intravedere un’ampia diffusione della grave distorsione sviluppatasi intorno ai criteri e alle decisioni di vari adempimenti nel governo autonomo della Magistratura»
 
«queste vicende hanno gravemente minato il prestigio e l’autorevolezza dell’intero Ordine giudiziario». 
 
-Mattarella quindi ha criticato il sistema delle correnti interne all’Associazione Nazionale Magistrati le cui scelte determinano la composizione del Consiglio Superiore della Magistratura presieduto dallo stesso MATTARELLA, qualcosa non torna.-
 
Continua, 
 
«Questo è il momento di dimostrare, con coraggio, di voler superare ogni degenerazione del sistema delle correnti per perseguire autenticamente l’interesse generale ad avere una giustizia efficiente e credibile. E’ indispensabile porre attenzione critica sul ruolo e sull’utilità stessa delle correnti interne alla vita associativa dei magistrati».
 
Mattarella ha apertamente denunciato la pratica dell’assegnazione dei ruoli in seno al Consiglio Superiore della Magistratura sulla base delle raccomandazione, del nepotismo, dello scambio di favori a danno della meritocrazia, in Italia termine quest’ultimo sconosciuto. 
 
Continua, 
 
«È necessario che il tracciato della riforma sia volto a rimuovere prassi inaccettabili, frutto di una trama di schieramenti cementati dal desiderio di occupare ruoli di particolare importanza giudiziaria e amministrativa, un intreccio di contrapposte manovre, di scambi, talvolta con palese indifferenza al merito delle questioni e alle capacità individuali».
 
-Quindi Mattarella è arrivato al punto di ricordare alla Magistratura che deve attenersi al rispetto della Costituzione-
 
Continua,
 
«Il compito primario assegnato dalla Costituzione al Consiglio Superiore della Magistratura impone, in modo categorico, che si prescinda dai legami personali, politici o delle rispettive aggregazioni, in vista del dovere di governare l’organizzazione della magistratura nell’interesse generale». 
 
Continua, 
 
-Mattarella ha insistito sul fatto che i magistrati.-
 
devono essere…….
 
«fedeli soltanto alla Costituzione. 
È questa l’unica fedeltà richiesta ai servitori dello Stato a tutela della democrazia su cui si fonda la nostra Repubblica».
 
Tuttavia Mattarella ha escluso un suo intervento per porre fine al degrado presente in seno alla Magistratura (?). 
 
Continua, 
 
«Si odono talvolta esortazioni, rivolte al Presidente della Repubblica, perché assuma questa o quell’altra iniziativa, senza riflettere sui limiti dei poteri assegnati dalla Costituzione ai diversi organi costituzionali………Ho ritenuto, e ritengo, di avere il dovere di non pretendere di ampliare quella sfera al di fuori di quanto previsto dalla Costituzione e dalla legge……….
 
………non esistono motivazioni contingenti che possano giustificare l’alterazione della attribuzione dei compiti operata dalla Costituzione, qualunque arbitrio compiuto in nome di presunte buone ragioni aprirebbe la strada ad altri arbitri, per cattive ragioni».
 
-Quindi, secondo Mattarella, è la stessa Magistratura, attraverso il suo stesso organo di rappresentanza interna, l’Associazione Nazionale Magistrati, che deve auto-riformarsi…..ma stiamo scherzando?-
 
-Proprio perché l’Ordine giudiziario è uno dei tre poteri dello Stato preposto a sanzionare chi non rispetta le leggi, e non è una istituzione privata di stampo familistico, non si può condividere affatto la logica di Mattarella- 
 
« I panni sporchi si lavano in famiglia». 
 
-È il Presidente della Repubblica in primis, nella sua veste di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, unitamente al Parlamento, il potere dello Stato preposto a promulgare le leggi, che devono promuovere la riforma della Magistratura, non deve e non devono sottrarsi alle loro responsabilità.-
 
-Stiamo parlando di un potere dello Stato che ha confermato di essere profondamente e diffusamente inquinato al suo interno per la collusione strutturale con i partiti politici a cui fanno riferimento le varie correnti dell’Associazione Nazionale Magistrati, in aggiunta agli scandali periodici sulla collusione con il mondo degli affari e talvolta persino della criminalità organizzata.-
 
-Altresi non ci dobbiamo dimenticare come la Magistratura abbia già pesantemente prevaricato i propri limiti definiti dalla Costituzione, considerando che ormai si sostituisce al Parlamento con le sentenze che acquisiscono valore di legge e, in parallelo, facendo direttamente politica condizionando pesantemente l’attività dei partiti, raggiungendo il culmine con un vero e proprio colpo di stato giudiziario nel 1994 con la cosiddetta operazione «Mani pulite», sfociata nell’eliminazione di tutti i partiti della Prima Repubblica ad eccezione del Partito Comunista, della Lega Nord che era appena nata, e del Movimento Sociale Italiano che era emarginato fuori dal cosiddetto «arco costituzionale».-
 
-Ecco perché non è ipotizzabile che sia la stessa Magistratura ad auto-riformarsi, dopo essersi macchiata di loschi scandali e aver fatto venir meno lo stato di diritto e leso la democrazia sostanziale, sovrapponendosi e sostituendosi sia al Parlamento sia al Governo.-
 
#Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella e il Parlamento intervengano subito per risanare dalle fondamenta un vitale potere dello Stato, promulgando delle leggi e un nuovo ordinamento degli organi rappresentativi della Magistratura che recidano qualsiasi legame tra chi amministra la giustizia e il mondo della politica, degli affari e del malaffare, garantendo senza alcuna eccezione la responsabilità penale e civile dei magistrati che violano la legge, affinché cessi l’assurda situazione che pone i magistrati al di sopra della legge.# 
 
«La legge è uguale per Tutti»
 
#EP 
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Appello ai Poliziotti D’Italia per Leo!

Appello a tutti i Poliziotti D’Italia per Leo 

 
Ci rivolgiamo al cuore di ogni appartenente alla Polizia di Stato, per il figlio di un agente, gravemente malato,  chiedendo un semplice gesto “donate giorno ferie”. 
  
Donare “almeno un giorno di ferie solidali all’assistente capo della polizia Mauro Di Ceglie – Fiamme Oro, per consentirgli di stare accanto a Leo, il figlio 15enne gravemente malato”. 

Negli ultimi anni Leo è stato operato molteplici volte .
Mauro ha terminato i due anni di L.104 e ogni tipo di Ferie ed ogni congedo straordinario. 
 
Ora possiamo aiutarlo donando – quello che possiamo- ferie 2019 in base alla  nuova circolare x le ferie solidali.
 
 “Leo ha bisogno di noi o meglio di Voi” 
 
Compilate il modulo donando almeno un giorno di ferie solidali.
 
 Inviare dal tuo ufficio a questa pec: ffoo.centropolifunzionalescuolatecnicapolizia@pecps.poliziadista to.it”.

 
EP
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Cronaca

LAZIO:Visite ed esami, ripresa lenta

Un arretrato di due mesi di blocco non si recupera mentre continua la chiusura dei servizi

Coronavirus, da oltre due mesi nella regione assistiamo a prestazioni a singhiozzo, quando non sospese, per patologie che nulla hanno a che vedere con il Covid-19, tanto da far dichiarare a qualcuno che entro breve potremmo assistere a “morti per una epidemia di tumore” più che per la pandemia. In tanti, pur avendo prenotato attraverso il Recup, sistema centralizzato di Asl e ospedali del Lazio, sono in attesa di una visita o un esame rinviato a data da destinarsi. Servirebbe una programmazione che tenga conto delle prestazioni sospese, tra controlli specialistici, analisi di laboratorio, esami radiologici ma, a differenza della vita sociale e del comparto commerciale, che a mano a mano si stanno risollevando pur tra mille difficoltà, nella sanità non si vede luce. Soltanto improponibili annunci che non risolvono certo il problema. Il 3 giugno dovrebbe ripartire tutto ma dall’assessorato alla sanità si parla esclusivamente di recuperare i tempi attraverso le cosiddette “prestazioni aggiuntive”, tanto da evocare un presunto ritorno alla normalità più difficile dell’emergenza che ha determinato tale stato di cose. Alle difficoltà del passato causate dalle improponibili, interminabili, estenuanti liste di attesa, si somma quindi tutto l’arretrato di due mesi che si vorrebbe risolvere con tale istituto, che consiste nell’acquisto di prestazioni – ossia lavoro fornito da medici e infermieri fuori dall’orario di servizio – per un ammontare massimo mensile di 15 o 20 ore pro capite, una inezia per recuperare tutto l’arretrato accumulato. Abbandonata l’idea degli straordinari che non vengono più pagati, si tenta di applicare normative che prevedono rigidi paletti, visti dagli operatori sanitari come un pannicello caldo che certo non risolleverà le sorti della nostra disastrata sanità pubblica. Asl e ospedali dovrebbero garantire il servizio fino a tarda sera e anche nel fine settimana, esperimento già tentato in passato per risolvere il problema delle liste di attesa, che non ha dato i risultati sperati. Questo in regime di normalità, immaginiamo in una situazione di emergenza come quella determinata dal coronavirus. La direzione della sanità regionale in ogni caso sembra non essersi posta il problema, visto che ha inviato a tutti i direttori generali le linee guida per la ripresa, confidando nel lavoro extra orario che dovrebbe sopperire, oltre che al pauroso arretrato, a una cronica carenza di personale a tutt’oggi irrisolta. Sul tema è intervenuto Elio Rosati, segretario regionale della organizzazione Cittadinanzattiva, da anni impegnata per i diritti del malato, che in una lettera all’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato ha ribadito quanto sia “lungo l’elenco dei servizi e delle strutture che sono state chiuse, accorpate e/o temporaneamente sospese in questi ultimi due mesi che, nel frastuono delle notizie sul Covid-19, passano mediaticamente sotto silenzio.” Se si dovessero elencare uno per uno i presidi che hanno subito limitazioni non si finirebbe mai. A partire dalla Asl Roma 1 dove il poliambulatorio di Casalotti in via Boccea 625 ha interrotto il servizio prelievi e le visite mediche con persone dirottate a Montespaccato, luogo difficile da raggiungere con i servizi pubblici da alcuni nuovi quartieri del municipio.Per il primo il 24 maggio si è svolta una manifestazione di cittadini contrari alla chiusura mentre le future mamme di Velletri per partorire, dovranno spostarsi al nuovo ospedale dei Castelli sulla via Nettunense, una sede non proprio comoda e vicina. E la sanità della provincia sembra essere la più penalizzata: Rieti su 107 province è al 100esimo posto per mobilità passiva. Se si è afflitti da un problema serio di salute si deve migrare. A Fondi, in provincia di Latina, l’ospedale soffre da anni di un progressivo impoverimento dei servizi. Con la creazione della zona rossa causa contagio Covid, 19 la struttura ha avuto alcuni reparti chiusi e altri trasferiti momentaneamente a Terracina ma resta incertezza sui futuri servizi, perché nella stessa Asl di Latina, se Fondi piange, Terracina certo non ride. L’ospedale ormai è verso un lento e progressivo declino. Neanche l’accorpamento di servizi dovuto al Covid-19 è servito a rivitalizzare la struttura, per cui si parla da tempo di chiusura. Come nel caso di Rieti, la riduzione di servizi e prestazioni della sanità pubblica, a lungo andare, sta producendo l’effetto “migrazione” verso strutture accreditate o distanti dalla propria residenza con le difficoltà del caso. Pensiamo, ad esempio ai bambini, che devono essere accompagnati dai genitori, o alle persone anziane e ai malati cronici e i pazienti affetti da patologie “rare”, spesso impossibilitati a sopportare lunghi spostamenti. Tra prestazioni rinviate, servizi chiusi, tagli indiscriminati, la nostra sanità sembra sempre di meno fatta a misura di cittadino, contrariamente a quanto stabilito dalla Costituzione.

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Cronaca

Scoop Coronavirus : La Scienziata Mikovits contro Fauci e l’Italia.

Scoop Coronavirus : La scienziata Mikovits contro Fauci e l’Italia! 
 
La Dssa Judy Mikovits è una biologa molecolare, virologa e scienziata, 
nella quale veste ha centinaia di ricerche in importanti laboratori internazionali e le sue scoperte sono state pubblicate in importanti riviste scientifiche tra le quali la prestigiosa Science, proprio grazie a questo background che osteggia il dr Fauci e chiunque sia delle sue stesse idee, che usano il sistema contro i popoli. 
 
Chi è il virologo Anthony Fauci, probabilmente è noto a larga parte del pubblico internazionale ora per il suo ruolo a capo della task force americana contro il Covid-19.
 
La Dssa Mikovits, lo conosce da molti anni addietro e ha denunciato come lo scienziato americano abbia avuto sin dagli anni’80 enormi conflitti di interesse per aver ricevuto finanziamenti dalle case farmaceutiche.
 
La scienziata pronuncia un duro atto d’accusa contro Fauci colpevole di aver raccomandato la terapia IL-2 contro il virus dell’HIV che invece avrebbe avuto effetti devastanti.
 
La Mikovits sa molto riguardo al virus dell’HIV perchè ha fatto parte del gruppo che lo isolò dalla saliva e dal sangue dei pazienti francesi.
 
Le conclusioni di questo gruppo di ricerca furono nascoste alla comunità scientifica negli anni’80 e milioni di vite avrebbero potuto essere salvate, se invece queste importanti informazioni fossero state divulgate.
 
Ad impedirlo, secondo la virologa, fu proprio Anthony Fauci che assieme a Robert Redfield, l’attuale capo del CDC americano, il centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, sembrava più interessato a depositare brevetti e ad incamerare cospicui finanziamenti.
 
Ma l’agenda di Fauci allora come oggi non sembra essere quella di salvare vite umane, piuttosto quella di accaparrarsi ricchi profitti per sè e il suo gruppo di sodali scientifici.
 
La scienza non ha più un nobile fine di ricerca e miglioramento della salute della comunità soprattutto da quando è stata approvata la legge Bayh-Dole, che non avrebbe fatto altro che esacerbare i conflitti d’interesse delle università, interessate ormai a far pagare i contribuenti americani i costi delle loro ricerche.
 
“E’ questo che ha contribuito a far nascere personaggi come Bill Gates, che non è un medico nè un esperto, che ora hanno un ruolo fondamentale”, denuncia la Mikovits.
 
Il prossimo passo di questa grande lobby del farmaco è quello di sviluppare un vaccino per il coronavirus, ma secondo la virologa americana questo porterà alla morte di milioni di persone, così come accaduto per gli altri vaccini delle case farmaceutiche che contenevano feti umani e animali.
 
La scienziata non si dichiara affatto contraria ai vaccini, ma piuttosto si dichiara contraria alle pericolose pratiche per la salute pubblica che vengono usate dalle multinazionali in questo campo e non solo in America. 
 
La scienziata poi torna sul virus di Wuhan, che anche secondo il suo parere, è stato fatto in laboratorio
 
Un’altra conclusione fondamentale della virologa riguarda l’origine del Covid-19. 
 
La Dssa Mikovits spiega come l’origine di questo virus non possa essere naturale, perchè il passaggio da animale a uomo richiede secoli prima di potersi avverare.
 
Ad avere un ruolo determinante nella sua manipolazione sarebbero stati il laboratorio militare dell’esercito americano a Fort Detrick US, e l’ormai famigerato laboratorio di Wuhan – ma questo la nostra rubrica per la sicurezza nazionale, grazie al contributo del nostro esperto di terrorismo (Ennio Pietrangeli)- lo aveva già scoperto e ne aveva già scritto anche pubblicando un intervista rilasciata dallo stesso esperto, sul tema. 
 
A mettere in relazione i due laboratori sarebbero stati i finanziamenti ricevuti, pari a 3,7 milioni di dollari, da Wuhan all’istituto delle malattie infettive americano diretto proprio da Anthony Fauci.
 
L’istituto in questione ha infatti partecipato nel 2019 a esperimenti congiunti con il laboratorio di Wuhan che avevano come scopo proprio la manipolazione del coronavirus dei pipistrelli.
 
C’è un filo rosso quindi che lega il laboratorio di Wuhan a Fauci e sul quale nessun media si è mai premurato di indagare.
 
Se Anthony Fauci ha nascosto importanti rilevazioni riguardo al virus dell’HIV negli anni’80, cosa assicura che non stia facendo lo stesso ora riguardo al Covid-19?
 
I morti da Covid-19 non sono attribuibili al virus. 
 
La dottoressa riporta le parole della virologa Birx, membro della task-force di Fauci, sull’approccio liberale riguardo al conteggio dei morti per Covid-19.
 
In altre parole, negli Stati Uniti, come in Italia e in altre parti del mondo, si stanno considerando come morte da coronavirus persone che avevano altre patologie e sulle quali non esiste nemmeno la certezza di una loro reale infezione da coronavirus.
 
Ciò lo dimostra anche il divieto di effettuare autopsie sui decessi post inizio emergenza, al fine di evitare dati epidemiologici certi ed attuali. 
 
Le terapie sono sbagliate, molti dottori americani, come anche italiani, hanno denunciato che i respiratori non stanno aiutando i pazienti, ma stanno in realtà provocando gravissimi danni alla loro salute, soprattutto non intervengono sul processo infiammatorio della complicanza, finale dell’infezione. 
 
“Li stanno ammazzando con i ventilatori”, denuncia la Mikovits. 
 
Ad oggi, se un ospedale americano riporta come causa di morte di un paziente il Covid-19 prende 10mila dollari dalle assicurazioni, mentre negli ospedali italiani più la statistica sale più la politica incapace, la utilizzerà per secondi fini. 
 
Se invece li attacca al ventilatore, sempre in America ne riceve ben 30 mila di dollari, in Italia? 
 
Il sistema praticamente non vuole favorire la cura dei pazienti, vuole favorire di fatto i loro decessi da coronavirus.
 
In Italia hanno somministrato vaccini con il coronavirus. 
 
La Mikovits spiega anche perchè la Penisola è stata così particolarmente colpita dal problema del coronavirus.
 
“L’Italia ha una popolazione molto anziana soggetta a malattie infiammatorie”, precisa la virologa.
 
Ma il problema principale sarebbe stato per la scienziata, la somministrazione decisa dal ministero della Salute italiano del vaccino antinfluenzale H1N1 per la stagione 2019-2020.
 
Questo vaccino, spiega la biologa, è ricavato dai cani e non sarebbe stato nemmeno testato.
 
Ma i cani sono portatori di molti coronavirus. 
 
In altre parole, le persone che si sono sottoposte a questo vaccino potrebbero aver ricevuto nel proprio organismo il coronavirus che poi si sarebbe manifestato nei mesi successivi.
 
“Se tutto questo fosse confermato, a creare l’anomalia di morti in alcune regioni italiane non sarebbe stato il Covid-19, ma i vaccini che incredibilmente contenevano questo virus, di qui le alte percentuali di decessi proprio nelle aree ad alto tasso di vaccinazioni, secondo i dati ISS.”
 
I vaccini anti-influenzali avrebbero causato anche altri problemi, dal momento che la Dssa Mikovits cita un altro importante studio scientifico del Pentagono, secondo il quale questa immunizzazione aumenterebbe i rischi di infezione da coronavirus del 36%.
 
La denuncia della Dssa Mikovits è devastante, non solo per l’America. 
 
“In altre parole, la virologa sta dicendo che l’intera crisi da coronavirus è stata creata dalle grandi lobby del farmaco e da poteri possibilmente ancora più grandi interessati non alla salute delle persone, quanto piuttosto a procurarle il maggiore danno possibile.
 
Il sistema non sta in alcun modo provvedendo a curare le persone. 
 
Il sistema le sta facendo ammalare e morire. 
 
Tutte le raccomandazioni seguite, come spiegato da molti dottori, di stare a casa hanno di fatto indebolito il sistema immunitario.
 
Le mascherine, così raccomandate dal governo, non solo non servono ma compromettono la salute delle persone sane che non ne hanno alcuna necessità.”
 
Questi pareri sono stati raccolti anche da altri scienziati di fama internazionale, in Italia ad esempio, sulla stessa lunghezza d’onda, abbiamo il Prof. Tarro, il Prof. Montanari, il dr Dedonno, in Europa primo tra tutti il Prof. Montanier, questi sono solo alcuni. 
 
La verità sta venendo alla luce.
 
Un’orribile verità che sta rivelando che il coronavirus non è il mostro che un certo corrotto mondo scientifico vuole far credere assieme alla complicità dei media terroristi.
 
“Il vero mostro in questa storia sono coloro che stanno attentando alla salute delle persone pur di vedere realizzato il loro sogno di un governo mondiale totalitario fondato sulla paura, la repressione del dissenso e sulla scienza corrotta al servizio delle grandi case farmaceutiche.”
 
Il vero virus non è il Covid-19. 
 
Il vero virus è la dittatura globalista che sta nascendo da tutto questo e l’Italia ne è complice. 
 
Le nostre indagini in favore della verità continuano, perché la verità è sempre figlia del tempo. 
 
EP 
 
Redazione VaresePress@ Roma 
Rubrica Sicurezza Nazionale@ 
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Cronaca

Recovery Bond, veramente una Vittoria?

Recovery fund cos’è? Una Vittoria? 

 
Il Recovery fund che significa letteralmente fondo di recupero, è una proposta fatta dalla Francia che prevede l’istituzione di un fondo ad hoc con lo scopo di emettere obbligazioni, i cd. recovery bond con la garanzia del bilancio UE.

Si tratterebbe di un nuovo fondo da istituire a livello comunitario, gestito dalla Commissione europea o, in alternativa, dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). 
 
Il fondo raccoglierebbe sul mercato 1.000 o 1.500 miliardi di euro attraverso l’emissione di obbligazioni, i cosiddetti Recovery bond (o Ursula bond, dal nome della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen). 
 
Questi bond sarebbero garantiti dal bilancio europeo del settenato 2021-2027 incrementato con nuove contribuzioni dirette da parte degli Stati membri. 
 
Le somme così raccolte sarebbero poi girate ai singoli Stati tenendo conto del livello di gravità di ciascuna situazione: in altre parole, i paesi più in difficoltà (come Italia e Spagna) riceverebbero più risorse di altri. 
 
Il Recovery fund è una sorta di compromesso tra la posizione di chi è favorevole a una mutualizzazione dei debiti a livello europeo (Italia e Spagna in primis, ma anche Francia) e chi è rigidamente contrario a una condivisione dei rischi (Germania, Olanda e i paesi baltici).
 
In questo modo però la condivisione del rischio sarebbe comune solo per il futuro, senza una vera mutualizzazione sui debiti del passato cosicché da accontentare i paesi del fronte del Nord come Olanda, Austria, Svezia, Finlandia e Germania, da sempre contrari ad una classica condivisione degli oneri legati ai debiti, soprattutto la Germania. 
 
Sii della Germania e vediamo perché, il via libera al pacchetto di misure, con le garanzie del Mes, Bei, Sure, rimettendo alla Commissione il mandato di “analizzare” il fabbisogno del Recovery europeo per sostenere la ripresa dopo la crisi pandemica, è stato dato proprio con questa condizionalita’. 
 
I tre strumenti approvati dall’Eurogruppo, sono il MES (con un abito nuovo?), la Bei e il Sure. 
 
Come già detto in passato vediamo che cos’è oppure che cosa è era il Mes:
 
Il Mes, meccanismo economico Salva-Stati è uno strumento istituito dall’Ue e nato con la precedente crisi finanziaria al fine di concedere prestiti agli Stati Membri che non riuscivano, o lo facevano ad altissimi costi, a finanziarsi sui mercati. 
 
Il MES o “vecchio Mes” in passato è stato attivato da 3 paesi:
 
– Cipro  per 6,3 miliardi di euro;
– Grecia per 61,9 miliardi di euro;
– Spagna 41,3 miliardi euro,
 
con diverse rigide condizioni che impongono a chi riceve i prestiti di approvare un memorandum d’intesa (MoU) che definisce con rigorosa precisione quali misure si impegna a prendere (soprattutto in termini di tagli al deficit/debito e di riforme strutturali).
 
Rispetto a questo Mes, il nuovo Mes è frutto di un compromesso che prevede che i Paesi Membri possono richiedere prestiti al MES a copertura dei:
 
Solo danni economici legati all’epidemia Coronavirus, per mezzo dei Recovery Bond. 
 
Il tutto sii a tassi molto più bassi di quelli di mercato e con scadenze assai più lunghe, per un importo non superiore al 2% del PIL, ma sempre di prestito debito ponte trattasi; però l’Italia potrà richiedere circa 36-27 miliardi.  
 
E’ veramente una vittoria oppure è lo stesso prodotto che grazie ad un artefizio letterale e poco strutturale ha cambiato abito? 
 
L’abito non fa mai “Monaco”.
 
EP 
Redazione VaresePress@ Roma 
Rubrica Sicurezza Nazionale@ 

 
 

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Varese-Laghi

Selezione del Revisore dei conti Fondazione “Fratelli Paolo e Tito Molina Onlus”

Online il bando per la selezione del Revisore dei conti per la Fondazione “Fratelli Paolo e Tito Molina Onlus”

Le domande entro il 27 febbraio

 

È online il bando per candidarsi al ruolo di revisore dei conti della Fondazione “Fratelli Paolo e Tito Molina Onlus”. Lo statuto dell’ente stabilisce che la nomina di questa figura professionale competa al Consiglio di amministrazione, su proposta del sindaco di Varese. 

Tra i requisiti indispensabili per concorrere alla carica di revisore c’è quello di essere iscritto al Registro dei Revisori Ufficiali dei Conti nonché all’Albo dei Dottori Commercialisti o dei Ragionieri. A chi verrà nominato spetterà il ruolo di controllare la gestione economico finanziaria della fondazione, accertare la regolare tenuta della contabilità ed esaminare annualmente i bilanci rilasciandone apposita certificazione. Il testo completo del bando si può consultare online sul sito del Comune.

Le candidature dovranno pervenire al Comune di Varese entro, e non oltre, le ore 12 del 27 febbraio 2020. Tre, come da prassi, le modalità previste per l’invio: presentando la domanda direttamente alla Segreteria Generale del Comune di Varese in via Sacco n. 5, oppure tramite raccomandata con avviso di ricevimento indirizzata al Comune di Varese – Attività Affari Generali, Controlli Interni e Trasparenza – via Sacco n. 5 – 21100 VARESE, allegando copia di documento d’identità in corso di validità. Infine si può scegliere l’opzione dell’invio tramite posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo protocollo@comune.varese.legalmail.it indicando nell’oggetto “cognome/nome – candidatura Revisore Molina“. Anche in questo caso è indispensabile allegare copia di documento d’identità.