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Cronaca

Il Governo e le promesse di pulcinella sulla cassa integrazione

«La Regione ha approvato la cassa ad aprile, manca il numero di protocollo Inps per poterla ricevere. Disperazione insopportabile, chi può ci aiuti» e i venti lavoratori impossibilitati a lavorare sono ancora a mani vuote.

Il problema, in questo caso, riguarda una azienda che si occupa di pulizia e sanificazione a Malpensa e all’Allianz Stadium e impiega una ventina di dipendenti, ma potrebbe riguardare tante altre realtà che si sono trovate senza possibilità di lavoro a causa dell’epidemia di coronavirus e che ora subiscono i ritardi dell’INPS.

Questa vicenda, in particolare, è stata raccontata da Virgilio Maroso, figlio di quel Peo Maroso che fu la bandiera del calcio biancorosso in un appello pubblicato su Varesenoi: «Venti lavoratori aspettano la cassa integrazione da marzo. Vivo la loro angoscia, tutto è fermo all’Inps»

Come ci racconta Virgilio nel suo appello «La Regione ha approvato la cassa ad aprile, manca il numero di protocollo Inps per poterla ricevere. Disperazione insopportabile, chi può ci aiuti»

Le persone senza lavoro sono 21 ed erano impegnate tra l’aeroporto della Malpensa e e lo stadio della Juve a Torino e della tanto sbandierata cassa integrazione non hanno visto nemmeno l’ombra anche se nel sito dell’INPS c’è scritto “Importo finanziato”, ma come al solito a bloccare tutto sono, come al solito, le supercazzole burocratiche e la pratica non è ancora stata “protocollata” dall’Inps.

L’azienda per cui lavorano non è in grado di anticipare i soldi della cassa integrazione e intanto, poiché risultano cassintegrati, non arrivano neanche i buoni pasto dei comuni.

 

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Cronaca

Alex Zanardi: grave incidente contro un camion, l’atleta è gravissimo

Il grande atleta paralimpico è stato sottoposto ad un intervento all’ospedale Le Scotte e ora è ricoverato in terapia intensiva con prognosi riservata.

Il  cinquantatreenne Alex Zanardi durante una delle tappe della staffetta di Obiettivo tricolore, un evento a cui partecipavano una iniziativa a cui partecipavano atleti paralimpici su handbike, bici o carrozzina olimpica si è scontrato contro un camion proveniente sulla carreggiata opposta.

Zanardi è stato subito elitrasportato all’ospedale Le Scotte di Siena con un elisoccorso ed è stato “valutato in shock room e le sue condizioni sono gravissime per il forte trauma cranico riportato” successivamente è stato “sottoposto ad un delicato intervento di neurochirurgia” ha dichiarato il direttore del pronto soccorso all’ospedale Francesco Giovanni Bova.

La direzione sanitaria ha comunicato che “l’intervento neurochirurgico e maxillo-facciale a cui è stato sottoposto Zanardi a causa del grave trauma cranico riportato, è iniziato poco dopo le 19 e si è concluso poco prima delle 22. Il paziente è stato poi trasferito in terapia intensiva, in prognosi riservata. Le sue condizioni di salute sono gravissime”.

Il luogo dell’incidente è un lungo rettilineo in discesa con una pendenza al 4% e sembra che l’hand bike dell’atleta si sia imbarcata e sia andata a scontrarsi con un autotreno sul montante davanti, nonostante il tentativo del camionista di evitarlo.

La causa dell’incidente sembra proprio essere stata una manovra sbagliata di Zanardi che poi ha toccato con la leva della pedivella sinistra il montante dove salgono gli autisti, di è girato più volte e il casco gli è volato via.

 

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Cronaca

L’irritazione di Alessandro sozzi per il patetico spettacolo dell’Inno di Mameli cantato da Sergio Sylvestre

Non è stata gradita da tutti l’idea di affidare a  Sergio Sylvestre, ex concorrente di Amici, l’incarico di aprire il match di Coppa Italia tra Napoli e Juventus. Prima di dare inizio alla Finale di TIM CUP allo stadio Olimpico di Roma, Sylvestre ha intonato l’Inno di Mameli, ma la sua esecuzione non è stata gradita

“Si è verificato l’ennesimo schiaffo al popolo Italiano!! Umiliato da questi Radical Chic di Sinistra che stanno rovinando il nostro paese!! Basta con questi spettacoli raccapriccianti che il popolo Italiano non merita!! – ha detto Alessandro Sozzi consigliere comunale di Origgio e responsabile provinciale di Varese del movimento La Rete – Chi ha scelto questa persona ne deve rispondere alla Nazione intera e aspetto una risposta dal Governo e dalle opposizioni ma ho i miei dubbi che qualcuno faccia qualcosa per noi Italiani!!!”

L’inno di Mameli non merita di essere usato per  scopi propagandistici e neanche di essere cantato da una persona del genere!!Mi sento offeso sia come uomo politico e come cittadino” ha concluso il responsabile provinciale di Varese del movimento La Rete

 

 

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POLITICA

Politica: “Dopo lo stallo degli Stati Generali, serve una nuova costituente”

La nuova costituente è un movimento nato per realizzare una radicale riforma federale. Il manifesto lanciato lo scorso 25 aprile dal alcuni imprenditori, studiosi e liberi professionisti intende proporre una nuova costituente per azzerare tutto e ripartire, dopo il manifesto fallimento delle istituzioni repubblicane costruite dopo la seconda guerra mondiale travolte dalla corruzione, dall’espansione della tassazione e della regolamentazione, da una centralizzazione del potere che ha umiliato ogni identità e cultura.

In un comunicato stampa la Nuova Costituente precisa che “non vede nulla di nuovo nel dibattito dei cosiddetti “Stati Generali”: una messinscena che fotografa, nei fatti, l’invecchiamento sociale, culturale e istituzionale dell’Italia. In effetti, quello che sta emergendo a Villa Pamphilj non è che il tentativo di élites vecchie e nuove di restare in sella, pur essendo sconnesse dai bisogni e dalle priorità che vengono dalle diverse aree del paese”.

Secondo Nuova Costituente, dopo questo vuoto esercizio, è necessario pensare a questioni di effettiva sostanza istituzionale che possano rimettere in piedi il paese su basi inedite, così da rispondere alle sfide del tempo in cui viviamo.

“Serve, allora, una nuova assemblea costituente. C’è insomma la necessità che i territori e le comunità che costituiscono la Repubblica abbiano la possibilità di portare a un tavolo di trattativa le proprie specifiche esigenze, così da poter negoziare un patto federale che stabilisca le basi di una rinnovata convivenza. Solo in questo modo si potranno correggere le dinamiche disfunzionali interne che da decenni appesantiscono il nostro paese frustrandone le potenzialità di crescita e che oggi, nella crisi economica generata dal lockdown, si sono fatte ancora evidenti” conclude il comunicato.

https://varesepress.info/politica-menu/politica-italiana-la-nuova-costituente.html

 

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Busto Arsizio

Busto Arsizio: la cubana Liset Herrera Blanco è la nuova centrale della Unet e-work

Sarà una Unet e-work Busto Arsizio a tinte fortemente internazionali quella che si appresta a iniziare la stagione 2020/2021: oltre alle atlete italiane e alle già annunciate Poulter (USA), Gray (Canada), Escamilla (Spagna), oggi la società biancorossa ufficializza la prima giocatrice cubana della sua storia: Liset Herrera Blanco, centrale, classe 1998, nella scorsa stagione in campo nella Ligue A francese.

Giocatrice delle enormi potenzialità fisiche (192 cm di pura energia e potenza), debutta in nazionale a soli 15 anni e dal 2017 gioca in Europa con la maglia del Voléro, prima a Zurigo e poi a Le Cannet dove, nell’ultima stagione, si mette in luce con continuità risultando tra le migliori atlete del suo ruolo.

Ora è pronta alla nuova sfida e si presenta così: “Mi sento molto felice, so di approdare in un grande team e, da quello che mi è stato detto, in una grande famiglia. E’ un onore per me giocare nella UYBA: era il mio sogno giocare in Italia dopo la buona esperienza al Volero, dove ho avuto coach capaci, che mi hanno aiutata tanto, e sempre ottime compagne: ho avuto l’opportunità di giocare tanto e di crescere, imparando a dare sempre tutta me stessa sul campo e a lottare sempre fino alla fine. Conosco bene Busto Arsizio: ha tante giocatrici di esperienza, come le confermate Giulia Leonardi ed Alessia Gennari. Leggo che dovrebbe rimanere anche Francesca Piccinini e questo mi farebbe molto piacere: mi piace il suo modo di giocare e la sua energia. Ho sempre amato della UYBA la forza del gruppo e l’incredibile affetto dei suoi tifosi, ho seguito spesso le partite via streaming e quest’anno mi è piaciuta molta la partita che le farfalle hanno giocato con Perugia, vincendo per 3-1: una gara estremamente combattuta che ha messo in luce il carattere e la grinta di Busto Arsizio: mi ha molto colpita quel match. Per la prossima stagione cercherò di portare tutta la mia energia, tutto il mio meglio, per aiutare il team e per crescere ancora come giocatrice. Mi sto preparando al meglio, studiando anche l’italiano su internet, voglio impararlo in fretta: non credo sarà troppo complicato perchè parlo già spagnolo, non è molto diverso. Per me giocare a Busto Arsizio è una grande opportunità e per questo voglio ringraziare la società del presidente Pirola: prometto di dare il meglio, per la UYBA e per i suoi tifosi che non vedo l’ora di conoscere”.

 

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Cronaca

ATS Insubria: rapporto settimanale

Alla data del 13 giugno, i dati relativi all’epidemia per Covid-19, nel territorio di ATS Insubria, confermano ulteriormente la tendenza emersa e consolidata nelle ultime settimane. L’incidenza settimanale è passata dall’iniziale  41,7 a 8,9 per 100.000 abitanti. I nuovi casi totali passano da 138 a 129, nell’ultima settimana, quindi -6,5%,  con una riduzione dei casi attualmente positivi da 2.672 a 1.965 (-707 ).

Sul totale dei 7.591, i casi attualmente positivi risultano essere, pertanto, il 25,9%, i guariti il 59 % e i deceduti il 15,1% (al 6 giugno erano rispettivamente il 35,8%, il 49,2% e il 15,0%). 

Si registrano dati in diminuzione che, sia pure con lievi oscillazioni settimanali, a distanza di tre settimane dall’apertura totale delle attività socio economiche e produttive, attestano la validità delle misure messe in atto per la Fase 2 e dell’attività regolare e costante  di diagnostica e tracciamento dei contatti.

 

Confronto tra i casi registrati nelle ultime 8 settimane di epidemia per “Covid-19” in ATS Insubria

 

 

 

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Cronaca

Carabinieri Roma: 38 arresti, stop allo spaccio negli “orti” di San Basilio

39 misure cautelari emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. 31 in carcere e 7 ai domiciliari 1 con obbligo di firma. Sgominata, nella zona denominata “gli orti” nel popolare quartiere romano di San Basilio, un’organizzazione  dedita al traffico, alla detenzione e allo spaccio di hashish, cocaina e marijuana.

Il provvedimento cautelare rappresenta l’esito del quotidiano impegno dei Carabinieri nel popoloso quartiere di San Basilio, ove sono state sviluppate indagini in modo continuativo, per oltre un anno, sin dai primi mesi del 2018.

Le decine di arresti in flagranza di reato per spaccio di droga, in una delle più produttive piazze di spaccio capitoline, hanno permesso di ricostruire progressivamente e minuziosamente le dinamiche criminali di una porzione del territorio prepotentemente sottratta dalla criminalità ai cittadini del quartiere.

Infatti, tra i mesi di febbraio 2018 e aprile 2019, sotto la guida della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro ha insistentemente colpito l’attività criminale di un’associazione dedita al traffico, alla detenzione e allo spaccio di hashish, cocaina e marijuana, particolarmente attiva in una zona del quartiere romano di San Basilio comunemente chiamata “GLI ORTI”.

Il sodalizio, in particolare, aveva preferito fissare il baricentro degli affari illeciti dall’area urbanizzata a quella più impervia e strategica dell’area rurale, ove era più facile nascondersi e fuggire in caso di intervento delle Forze dell’Ordine e che, al tempo stesso, avrebbe potuto garantire un “mercato” di droga sempre aperto e accessibile ai tossicodipendenti.

La zona ricompresa tra il Grande Raccordo Anulare, Via Luigi Gigliotti, Piazza Aldo Bozzi, Via Alberto Enrico Folchi, Via Carlo Farina e via Salvatore Aldisio, era ormai diventata un sicuro epicentro di rifornimento della droga, per chiunque volesse acquistare cocaina, hashish e marijuana sia di giorno che di notte.FOTO Operazione San Basilio 9 Edited

L’estrema sicurezza nell’approvvigionarsi di stupefacente era stata altresì videoripresa da un servizio giornalistico di una nota trasmissione televisiva, andato in onda il 30 aprile 2018, nel corso del quale i conduttori – avvalendosi di alcuni collaboratori – avevano documentato le modalità con le quali nei citati luoghi avveniva lo spaccio.

Le numerose acquisizioni investigative costituiscono anche l’effetto della singolare platealità con cui gli indagati agivano in aperta, organizzata violazione della legge, predisponendo ad esempio, nei luoghi dello spaccio, comode poltrone dalle quali gestire l’afflusso degli acquirenti per poi indirizzarli in modo preciso agli spacciatori che avrebbero potuto soddisfare le loro richieste.

Inoltre, le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro hanno permesso di individuare dettagliatamente il “modus operandi” dei componenti dell’associazione, il cui grado di organizzazione è chiaramente desumibile, oltre che dalla rigorosa suddivisione di ruoli e compiti, anche dall’uso di strumenti funzionali al sodalizio, tra i quali walkie-talkie (per garantirsi efficaci comunicazioni, utili all’immediata diramazione di ordini e disposizioni, ovvero a lanciare allarmi sulla presenza delle forze dell’ordine), bracieri che permettevano di distruggere lo stupefacente prima dell’intervento delle pattuglie, nonché un’autovettura abilmente attrezzata con un “doppio fondo” che serviva a rifornire ciclicamente i pusher di turno.

L’attività investigativa ha disvelato la struttura dell’organizzazione, consentendo di identificare varie figure operanti in seno al gruppo criminale, come contabili addetti alla verifica degli incassi giornalieri, vedette con il compito di indirizzare gli assuntori e allertare sulla presenza delle autoradio, spacciatori al dettaglio incaricati di gestire direttamente la consegna di droga, nonché persone appositamente dedicate alla preparazione dei pasti per i sodali e all’acquisto della legna da ardere per mantenere accesi i bracieri.

In due specifici interventi, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro hanno sequestrato rispettivamente euro 45.395 e 55.200 (provento dell’attività illecita di una settimana all’interno della piazza di spaccio).FOTO Operazione San Basilio 7 Edited

Tutta l’area di spaccio era ben strutturata per la difesa da azioni di controllo, in quanto l’attività illecita era stata organizzata e suddivisa su tre distinte postazioni strategiche:

–      la prima, all’ingresso di uno stabile in via Luigi Gigliotti, con portone rinforzato in modo da garantire la fuga al pusher in caso di intervento delle forze dell’ordine;

–      la seconda, nell’area rurale situata nei pressi di un traliccio dell’energia elettrica di via Carlo Farina, ove erano presenti due differenti siti (uno fortificato con cancello blindato e filo spinato);

–      la terza, nella zona tra Piazza Aldo Bozzi, Via Carlo Farina e via Aldisio Salvatore, ove era pure presente un appostamento rinforzato con cancello di ferro e filo spinato.

Le postazioni, nel corso di specifici servizi, sono state smantellate e l’area restituita alla libera fruizione dei cittadini del quartiere.

Dai contenuti dell’attività emerge non solo la paga giornaliera del pusher corrispondente alla somma di 150 euro, ma anche i nomi in codice utilizzati per indicare lo stupefacente e le relative quantità (il foglietto: 5 gr. di cocaina; la mano 0,5 gr. di cocaina; le mezze: bustine di marijuana; la palletta: 20/25 pezzi di cocaina; il cinquino: 0,5 grammi di cocaina).

Durante l’attività d’indagine, sono state arrestate in flagranza 20 persone, con segnalazione alla Prefettura di 67 soggetti quali assuntori di sostanze stupefacenti e il sequestro complessivo di gr. 47 di hashish, gr. 279 di cocaina, gr. 6172 di marijuana e la somma contante di € 102.065, costituente il provento dell’attività di spaccio.

Nel corso delle fasi operative dell’esecuzione delle ordinanze, a casa di colui che è ritenuto l’organizzatore del sodalizio, i Carabinieri hanno rinvenuto 5000 euro in contanti e orologi di pregio per un valore stimato di circa 117.000 euro.

 

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Varese

Varese: 285 mila mascherine sequestrate e redistribuite dalla Prefettura

Le mascherine erano state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Busto Arsizio lo scorso mese di maggio, perché recavano una impropria marcatura “CE„ ed erano prive di ogni documentazione idonea a certificare correttamente il prodotto come dispositivo medico.

 

Prima del sequestro le 285.000 mascherine chirurgiche erano pronte per essere vendute da un’azienda di Samarate il cui rappresentante legale era stato denunciato per frode in commercio e, dopo il sequestro erano state messe a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa degli esiti delle indagini.

Considerata la continua pressante domanda le mascherine chirurgiche rientravano ancora tra i beni più difficili da reperire sul mercato, le Fiamme Gialle bustocche, grazie alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio che ha concesso il nulla-osta al dissequestro dei beni ai fini della requisizione, hanno avviato la procedura introdotta dal decreto “Cura Italia” (D.L. n. 18/2020, artt. 6 e 122) per far fronte all’emergenza sanitaria in atto.

Grazie alla collaborazione del Politecnico di Milano – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali che ha analizzato un campione delle mascherine e di Federfarma Lombardia che ha ricostruito il prezzo al 31 dicembre 2019, il Commissario Straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto all’emergenza epidemiologica Covid-19, ha chiesto al Prefetto di Varese – dott. Dario Caputo – l’adozione del formale provvedimento di requisizione, con mandato al Comandante Generale della Guardia di Finanza, quale Soggetto Attuatore, ad eseguirla.

Il Prefetto di Varese ha così firmato il provvedimento di requisizione in proprietà delle 285.000 mascherine chirurgiche, demandando l’esecuzione alle Fiamme Gialle. I beni sono stati consegnati dai finanzieri bustocchi alla Prefettura e saranno destinati a numerosi enti operanti sul territorio tra cui la Protezione Civile e i Comuni della provincia, l’ATS Insubria, gli Ospedali delle ASST dei Sette Laghi e della Valle Olona, le Autorità Giudiziarie, le Forze di Polizia, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese e la Croce Rossa varesina.

L’iniziativa rappresenta l’ulteriore conferma di come un’azione corale tra enti, pubblici o privati che siano, consenta sempre di agire al meglio e con tempestività nell’interesse dell’intera collettività.

 

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Area Malpensa

Malpensa: elisoccorso per un incidente allo svincolo del terminal 2

Nella mattinata di  giovedì a lle 08.50 sulla 336 all’altezza dello svincolo del Terminal 2 ( attualmente l’unico aperto) c’è stato uno scontro sulla carreggiata che va verso la A8.

Sul luogo sono intervenuti i Vigili del Fuoco e il 118 con un’ambulanza, un’automedica e l’elisoccorso.

Un giovane di 28 anni era rimasto bloccato nell’auto e successivamente , è stato trasferito in ospedale ferito, ma non in immediato pericolo di vita.

 

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Cronaca

Italioti: che figura di palta….

Tutti i leoni da tastiera si sono precipitati a scaricare l’applicazione Immuni, ma qualcuno, forse senza occhiali o col dito troppo veloce ha invece cliccato su Immune System (una vecchia applicazione in rete dal 2015) e, inconsapevole (?) della propria cretinaggine, ha infestato la bacheca con una caterva di imbecillità.

L’applicazione, quella giusta, quella in italiano per tracciare i contagi ha raggiunto intanto un milione e mezzo di download diventando la prima nella classifica delle app più scaricate sia su iPhone che su Android.

Aprendo il negozio di Google e inserendo la parola  “immuni” si aprono una serie di opzioni la prima delle quali è quella giusta (c’è proprio scritto Ministero della salute) mentre al secondo posto c’è la vecchia applicazione Immune System – Wiki Kids Limited (un’applicazione didattica inglese che spiega come funziona il sistema immunitario) quindi a prima vista sembra impossibile fare confusione.

Purtroppo moltissimi dei nostri “Napalm 51” non hanno perso l’occasione di fare una figura di palta e, una volta scaricata l’applicazione sbagliata si sono scatenati al massacro dei poveri sviluppatori che sono quelli indiani della  Wiki Kids Limited, accusandoli di tutto e di più.

La vetrina dell’applicazione si riempie di incredibili supercazzole e il livello di analfabetismo funzionale degli italiani (chi legge il testo non riesce a capire di cosa si stia parlando), che secondo alcuni studi riguarda più del 30% degli utenti della rete e non solo, sale alle stelle.

Fortunatamente i “Napalm 51” che infestano la rete sono parzialmente bilanciati dai normodotati che hanno subito preso le difese dei malcapitati sviluppatori spiegando ai leoni da tastiera, in maniera più elementare possibile, che, come al solito, non avevano capito proprio niente.