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Bova: un anziano contagiato da coronavirus

di Giuseppe Criseo

 

La notizia gela gli animi e impensierisce al nord come al sud.

Il sindaco Santo Casile ha dato la notizia 13 ore fa, con pacatezza e realismo: “una persona di cui non fornisco le generalità risulta essere ricoverata ed in atto non presenta situazione di gravità”

Dopo la notizia segue la precisazione: “nonostante questo chiedo a tutta la Comunità bovese di evitare inutili allarmismi e rispettare le regole imposte dal Governo, dalla Regione Calabria e dall’Autorità Sanitaria Locale, continuando a vivere questo momento delicato con la tranquillità che ci contraddistingue”.

Non è un bel momento per nessuno e se il nord piange il sud teme l’onda del contagio accade a Bova, paese turistico nettamente al di sopra dello standard della zona per qualità e accuratezza dell’accoglienza.

 

Il contagio riguarda “solo e soltanto un nucleo famigliare”, afferma il sindaco smentendo quanti stupidamente avevano fatto girare un video in cui si parlava di un intero paese contagiato.

In realtà Il contagio è limitato ad un nucleo famigliare, che per senso di responsabilità non apre la porta a nessuno onde evitare il diffondersi del virus.

Cosa è successo?

L’anziano è stato contagiato da un parente proveniente dal nord giunto in paese, il nucleo famigliare dell’anziano è stato sottoposto a misura di  quarantena obbligatoria domicialiare fino al 26 c.m.

Per chiarezza e precisione bisogna pure precisare che non tutti i positivi si ammaleranno.

Il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri a Radio Anch’io su Rai Radio1, ha dichiarato a tal proposito “essere positivi al tampone non vuol dire essere malati, anzi la stragrande maggioranza di quelli risultati positivi non si ammalerà e molto probabilmente, quando verrà ripetuto il tampone, si negativizzerà”.

Bova tornerà, ne siamo sicuri,  a sorridere ed a offrirci i suoi prodotti tipici locali, le sue tarantelle, i suoi salumi, il suo vino e le feste Patronali  per San Leo.

 Bova è considerata la capitale della cultura grecanica in Calabria.

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Busto-Valle Olona

Busto Arsizio: camporella costosa per i clienti delle prostitute

E’ costato parecchio caro appartarsi con una prostituta. La volante verso le 23  identifica cliente e prostituta in un’auto, entrambi senza autocertificazione (?) e fuori dal comune di residenza, e scatta la denuncia per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità.

I due erano fuori dalla propria abitazione, dal proprio comune di residenza e senza un giustificato motivo e agli agenti non è rimasto altro che denunciarli per aver violato le disposizioni del DPCM che stabilisce le misure per il contenimento del virus COVID – 19.

La pattuglia durante il normale servizio di controllo del territorio e prevenzione dei comportamenti irresponsabili o illeciti che potrebbero favorire il contagio, intorno alle 23,00 di notte, in via per Fagnano a Busto Arsizio, ha verificato un’utilitaria con la coppia a bordo. 

A prima vista gli occupanti sembravano essere una prostituta e di un cliente e dal controllo dei documenti risultavano entrambi residenti in altri comuni della provincia di Varese per i quali, essendosi spostati all’interno dell’area a contenimento rafforzato senza poter accampare nessuna delle giustificazioni previste dallo stesso DPCM, è scattata la denuncia per il reato di inosservanza dei Provvedimenti dell’Autorità (articolo 650 del codice penale).

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Area Malpensa

Malpensa: approfittare dei pochi voli per monitorare l’ambiente

Riceviamo e pubblichiamo una istanza di Giorgio Montagnana, storico ambientalista del Comitato salviamo la Brughiera, sempre combattivo e sempre in prima linea in difesa del suo ambiente invaso dall’aeroporto e dalle sue appendici.  

Spettabile A.R.P.A. Lombardia, sede centrale di Milano. Compartimenti di Como e di Varese.

Sono Montagnana Giorgio Luigi (CF: MNTGGL57L31Z103G). 

Un semplice Cittadino che; con umiltà cerca di essere rispettoso ed ossequioso nei confronti della Nostra Carta Costituzionale. E che ritiene DOVEROSO, inviarVi la presente ISTANZA:

Appurato che; il traffico aereo di MXP si è ormai ridotto drasticamente, ed è prossimo allo ZERO, con una conseguente diminuzione del traffico stradale “indotto” dai passeggeri e dagli addetti che si recano quotidianamente in aeroporto.

Constatato che; come stanno evidenziando anche le varie rilevazioni satellitari a seguito della chiusura delle principali attività “umane”, decretate al fine di contrastare la  diffusione del contagio COVID-19, si sta REGISTRANDO un significativo abbattimento degli inquinanti ambientali.

Ricordato che; come è stato riportato da un caro amico:

“nell’aprile del 2010 un vulcano islandese dal nome impronunciabile eruttò, emettendo una nube di cenere che costrinse alla chiusura gli aeroporti di Londra. Il forzato periodo di NO-FLY consentì agli studiosi di dimostrare con CERTEZZA il contributo che l’attività aeroportuale dà all’inquinamento atmosferico”.

Si allegano le risultanze dello Studio:

http://www.londonair.org.uk/london/reports/ airportclosure_20042010.pdf

 

Si evidenzia la: Figure 1: Comparison of diurnal variation in filtered ‘airport’ NOX concentrations during normal operation and airport closure.

Dato che; risultano tanto inattendibili, quanto inaccettabili i dati forniti dalla S.E.A. con la “trionfalistica” Campagna di Monitoraggio eseguita in modo MOLTO parziale in occasione del Bridge, su cui Voi di A.R.P.A. NULLA avete eccepito. 

Tutto ciò premesso, constatato inoltre che; si leggono (sui social media) diversi commenti di Cittadini. Sicuramente molto dispiaciuti (e solidali coi lavoratori) per il “dramma” che ha colpito (pesantemente) le migliaia di addetti aeroportuali, rimasti improvvisamente senza lavoro. Ma, parimenti, compiaciuti per il drastico calo del rumore, ed il netto miglioramento della qualità dell’aria. Un fatto INNEGABILE!

Orbene, si chiede di approfittare dell’eccezionale” situazione, per VERIFICARE con una straordinaria Campagna di Monitoraggio Ambientale, i dati attuali della Qualità dell’Aria. Come è stato fatto a Londra nel 2010.

Da ultimo, la dura prova a cui tutti siamo sottoposti a causa del diffondersi del COVID-19, sta inequivocabilmente dimostrando che; la TUTELA della Salute Pubblica è assolutamente PRIORITARIA su tutto. I malati NON possono lavorare e produrre. E questo è un altro fatto incontrovertibile!

 

In attesa di una Vostra rapida e concreta risposta, suffragata da DATI certi, e non da incomprensibili calcoli effettuati con “algoritmi” a noi sconosciuti. E derivanti da 4 (misere) centraline posizionate sul territorio della nostra provincia. Quando, ancora si attende, a carico della SEA, l’adozione del sistema A.E.D.T.

Si augura un buon lavoro. E tanto ce n’è da fare!

Distinti saluti. Con ossequio: M.G.L. 

P.S. come sempre, la Democrazia è tale solo nella TOTALE TRASPARENZA. Dove tutti devono fare il proprio dovere, secondo la Legge.

Quindi, in attesa delle DOVUTE risposte, da fornire con DATI certi e verificati, si invia la presente anche alle Procure di Busto Arsizio e di Milano, ad integrazione dei precedenti ESPOSTI, al fine di valutare l’eventuale apertura di una indagine a TUTELA della Salute Pubblica, per i danni già cagionati alla popolazione residente intorno al sedime aeroportuale, sottoposta da parecchi anni al rumore ed all’inquinamento atmosferico “prodotto” da MXP, sia direttamente, che, col traffico stradale indotto.

Tenuto conto anche delle ipotesi su cui da anni si effettuano da più parti degli Studi, che, cercano di individuare delle correlazioni tra l’inquinamento, la perdita di biodiversità, e il proliferare di epidemie sempre più frequenti. Si allega un articolo (fra i tanti) che cita lo Studio, al solo titolo di esempio, della Università Sapienza di Roma:  

 

https://www.peopleforplanet.it/covid-19-lorigine-in-smog-clima-deforestazione/

 

Qui abbiamo la “fortuna” di essere ancora immersi nel Parco del Ticino. Ma continuano a DEVASTARLO con dei progetti tanto INUTILI quanto COSTOSI. Oltre tutto, in VIOLAZIONE di Legge. Come ancora dimostra la recente “messa in Mora” con la Procedura: 2019/2308 (U.E.), con rif. al “LACUNOSO” recepimento della Direttiva U.E. 52/2014 sulla nuova V.I.A.

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Curiosità

Coronavirus: sono già all’opera gli sciacalli

Come sempre con l’arrivo delle disgrazie arrivano anche gli sciacalli che approfittano della creduloneria o della paura per riempirsi le tasche senza farsi scrupoli, ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi e alla fine della storia arrivano i nostri che questa volta portano la divisa delle Fiamme Gialle.

In rete erano apparse mascherine con valvole “ideali per coronavirus” al modico prezzo di 189 euro e detergente per le mani a prezzi da profumo d’alta moda e così il nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf di Milano ha acquisito documenti e dati nelle sedi di Amazon e eBay nell’ambito di una inchiesta condotta dai procuratori aggiunti Tiziana Siciliano ed Eugenio Fusco su queste strane proposte di costosissimi prodotti sanitari come mascherine e gel disinfettanti.

 

Il fascicolo è stato aperto a carico di ignoti e ipotizza speculazioni su prezzi di “generi di prima necessità”.

In una parafarmacia di Pescara un cliente si trova da pagare uno scontrino di 149€uro per la vendita di 5 mascherine a 27€uro l’una e di un gel igienizzante a 14€uro. Lui paga e poi diffonde in rete lo scontrino e le Fiamme Gialle, che già avevano quel negozio nel mirino, effettuano un controllo e scoprono che non c’è nessuna traccia delle fatture di quei prodotti messi in vendita a peso d’oro.

Parte quindi una denuncia per manovre speculative su merci e vengono prese in considerazione anche l’ipotesi di frode in commercio e ricettazione. 

Durante la verifica sopraggiunge anche un altro giovane che aveva subito lo stesso trattamento il quale scoperto che già c’era in corso il controllo si è lasciato scappare “Grazie a Dio perché oggi è la prima volta in vita mia che mi sento felice di guardare la Guardia di Finanza in faccia” 

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Curiosità

Bufale, complottisti e beoti

Da quando è iniziata l’epidemia di coronavirus le fertili menti dei produttori di bufale si sono scatenate trovando terreno fertile nella sempre più grande tribù dei beoti nostrani e più ridicole sono meglio funzionano e più rapidamente si diffondono nei meandri della rete.

Nell’ottobre del 2019, quasi tre mesi prima dell’inizio dell’epidemia di coronavirus a Wuhan, è stata annunciata ufficialmente l’esercitazione militare “Defender Europe 20” con la quale la NATO avrebbe voluto dimostrare la sua capacità di dispiegare una forza militare abbastanza grande da essere «credibile in combattimento».

“Defender Europe 20” avrebbe dovuto essere è il più grande dispiegamento di soldati americani in Europa dalla fine della Guerra Fredda con moltissime esercitazioni congiunte a cui dovevano partecipare 7mila soldati europei tra tedeschi, polacchi e dei paesi baltici, ma non italiani e 30mila militari americani (20 mila arrivati dagli Stati Uniti e 10 mila già presenti in Europa).

Per l’industria dei produttori di bufale questa invece avrebbe dovuto essere la preparazione di un attacco contro la Russia coperta (?) dall’epidemia di coronavirus e ipotizzano anche che i soldati “invasori” americani siano stati preventivamente vaccinati (magari esistesse veramente un vaccino) e, in contemporanea, attrezzati per diffondere il virus.

 

La rete è invasa da bufale diversificate per ogni palato atte a nutrire i beoti in crescita esponenziale, pronti a metabolizzare qualunque stronzata, preferendo quelle che, anche a colpo d’occhio, sembrano proprio stronzate.

Dopo il caso del libro della veggente  Sylvia Browne che avrebbe previsto l’epidemia di coronavirus già nel 1981 è circolato anche il racconto della veggente Sylvia Browne che avrebbe previsto l’epidemia nel 2013, prima della sua morte.

In rete circolano tutorial per la fabbricazione di maschere fai da te con la carta da forno.

C’è il video di Martina che si presenta come cardiologa di terapia intensiva a Milano che parla della gestione del coronavirus al Niguarda (smentita e denuncia dell’autrice).

C’è un articolo su una presunta ricercatrice cinese che rischierebbe il carcere per avere diffuso informazioni sulle prevenzione del contagio bevendo una limonata calda (peraltro questo è un modello usato anche per contrastare i tumori).

C’è un messaggio Whatsapp di fantomatici esperti che spiegano come scoprire se si è stati contagiati e come prevenire il contagio (trattenere il fiato per 10n secondi e bere tantissima acqua per veicolare il virus nello stomaco e impedirgli di arrivare ai polmoni).

Insomma ci sono  bufale per tutti i gusti, dalla riduzione delle pensioni del 50% in aprile allo studio che prevedeva la resistenza del virus nell’aria per 30 minuti, dall’informazione fuoriuscita dagli ospedali milanesi sull’uso della vitamina “c” con la Cebion (società che produce la vitamina citata nell’audio) che smentisce e passa alle vie legali.

La bufala più indigesta potrebbe essere quella di un utente Facebook dichiaratosi come Luca Franzese che ha pubblicato un video dove mostrava la sorella defunta sul letto accusando le istituzioni e dicendo che risultava positiva al virus.

Somma Lombardo 14 marzo 2020

Fabrizio Sbardella

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Cronaca

Reggio Calabria: fatale violare le prescrizioni #IoRestoacasa, arrestato latitante della ‘Ndrangheta

È bastata poi il flebile bagliore di una sigaretta, intravisto dalla fessura di una tapparella,  per dare la certezza ai Carabinieri che, in quella casa in Contrada Monica di Bruzzano Zeffirio, ci fosse il ricercato 42enne latitante esponente di spicco della ‘ndrangheta” sulle cui tracce erano ormai da giorni.

Quella abitazione non poteva essere solo il buen-retiro di un onesto cittadino e quando, nella tarda serata di ieri, Cesare Antonio Cordì, classe 1978 si è acceso una banale sigaretta i carabinieri appostati si sono convinti che in quella casa in Contrada Monica di Bruzzano Zeffirio, ci fosse l’uomo che stavano braccando.

Ancora una volta i Carabinieri della provincia aspromontana si sono confermati inesorabili cacciatori di latitanti, pronti a imporre l’osservanza della giustizia a chi, dopo la commissione dei reati, prova a sottrarsi ulteriormente alle proprie responsabilità.

L’azione dei militari delle Compagnie di Bianco e  Locri e dei Carabinieri dello squadrone eliportato “Cacciatori d’Aspromonte” è stata fulminea e non ha concesso la minima possibilità alla  fuga al figlio di Antonio “u ragiuneri”, il quale era latitante dall’epoca della operazione “Riscatto” della Compagnia di Locri.

All’epoca, nell’agosto del 2019 l’operazione aveva assestare un durissimo colpo alla storica cosca locrese dei “Cordì” ai cui membri furono contestati, a vario titolo, i reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento seguito da incendio, illecita concorrenza con minaccia o violenza, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto in luogo pubblico di armi, con l’aggravante di aver agito per favorire gli interessi della ‘ndrangheta.

una volta catturato il latitante sono partite anche le indagini per ricostruire la rete che di persone che ha favorito la latitanza del 42enne esponente di spicco della ‘ndrangheta di Locri.

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LOMBARDIA

I Sindaci del Nord Ovest Milano scrivono una lettera aperta a tutti i cittadini

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta dei sindaci del nord ovest milanese, uniti per l’occasione, diretta a tutti i loro cittadini per esortarli a rispettare le poche, anche se molto fastidiose , disposizioni per cercare di arginare la diffusione di questo cattivo virus.

Care cittadine, Cari cittadini, I Sindaci del Nord Ovest Milano vi scrivono TUTTI INSIEME per farvi un appello forte e chiaro: DOBBIAMO STARE A CASA! Stiamo vivendo un’esperienza difficile, unica e nuova per tutti, la situazione è molto SERIA. Il Coronavirus si trasmette ad una velocità incredibile, ma non riesce a fare un solo millimetro da solo. Se noi non ci offriamo al virus come mezzo di trasporto esso non si diffonderà. Se tutti noi avremo l’accortezza di non avvicinarci l’un l’altro, il virus non troverà il mezzo per diffondersi e riusciremo a NEUTRALIZZARLO. È di fondamentale importanza comprendere questo meccanismo. Perciò ci rivolgiamo ai BAMBINI e ai RAGAZZI, che non sono immuni e che possono essere utilizzati dal Coronavirus come veicoli per entrare nelle loro famiglie. Evitate di uscire di casa! Ci rivolgiamo alle persone più ANZIANE che sono abituate ad uscire a fare la passeggiata o a fare la spesa. Questa minaccia invisibile è vera ed è pericolosissima soprattutto per la vostra fascia d’età. Non uscite se non in situazioni di estrema necessità. Rivolgiamo un pensiero particolare ai GIOVANI. Sappiamo che chiedervi di rimanere in casa senza poter frequentare i vostri amici è una richiesta impegnativa. E’ un sacrificio che riteniamo possiate fare perché da sempre nella storia le rinascite partono dai giovani. In questo modo potreste trasformare questa esperienza in una occasione di crescita responsabile e di senso civico. Stiamo a casa fino a quando supereremo questa difficile situazione. Aiutiamoci reciprocamente tenendo un comportamento corretto, evitando il più possibile ogni contatto. Forza e coraggio, torneremo più forti di prima una volta sconfitto il virus. 13.03.2020 I VOSTRI SINDACI

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Busto-Valle Olona

Busto Arsizio: riparte il secondo forno Accam

Mentre l’emergenza blocca le trattative per la salvezza della società, venerdì scorso scorso, l’inceneritore Accam ha riacceso anche il suo secondo forno, facendo un ulteriore passo verso il ritorno alla normalità.

E’ un periodo complicatissimo per l’azienda che deve fare i conti con l’emergenza sanitaria e il fortissimo aumento dei rifiuti speciali (cioè mascherine e guanti di origine ospedaliera) conferiti in questi giorni a Borsano.

a difficile situazione in Regione Lombardia rende improbabile la concretizzazione delle operazioni di salvataggio auspicate in assemblea.

Dopo il devastante incendio di metà gennaio nella sala turbine sono stati riparati i quadri elettrici e le due ciminiere sono tornate a funzionare regolarmente evitando l’onere di trasferimento degli scarti in altri termovalorizzatori regionali. 

La situazione dell’inceneritore resta comunque economicamente molto complicata sia perché le turbine danneggiate sono ancora spente e ci vorrà ancora qualche mese per metterne in funzione almeno una.

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Sanità

Coronavirus: la bozza del nuovo decreto in arrivo

Tra le nuove norme in arrivo nel decreto Cassa Integrazione Guadagni per tutti, più mascherine e più risorse alla sanità in funzione anti-virus, la  quarantena potrebbe essere equiparata alla malattia e la protezione civile potrà requisire alberghi.

La quarantena potrebbe essere equiparata alla malattia per i dipendenti privati, ma con i costi a carico dello Stato e non di Inps e datori di lavoro. 

Il governo vorrebbe varare la manovra anti-Coronavirus entro la fine della settimana per riuscire a sospendere alcune scadenze fiscali imminenti, a cominciare da quelle per l’Iva del 16 marzo. 

Sono quattro i tipi di interventi che sarebbero previsti nel provvedimento da 12 miliardi in arrivo e riguarderebbero il servizio sanitario, gli ammortizzatori sociali il fisco e i mutui facilitando la sospensione fino a 18 mesi delle rate prima casa e le garanzie per la liquidità delle imprese.

Tra i provvedimenti in arrivo c’è la possibilità di 

– utilizzare 320 tra medici e infermieri militari a supporto del servizio sanitario

– aprire reparti temporanei all’interno o all’esterno delle strutture ospedaliere 

– requisire, da parte della Protezione Civile, strumenti medici o chirurgici o in via temporanea anche alberghi o altri immobili per aumentare i posti letto per far fronte all’emergenza

– erogare finanziamenti in diverse forme alle imprese produttrici di dispositivi medici e di protezione individuale

– equiparare i periodi di quarantena alla malattia, certificata dal medico curante con gli oneri posti a carico dello Stato, anziché a Inps e datori di lavoro, per i lavoratori privati

– concedere congedi speciali e voucher babysitter per dipendenti o autonomi, con figli piccoli a casa da scuola. 

– concedere la cassa integrazione ordinaria con procedura semplificata ee estendere la cassa integrazione in deroga a tutti i lavoratori dipendenti, anche agricoli, non coperti dalla cig ordinaria e non tutelati da Fondi di solidarietà. 

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Cronaca

La Svizzera chiude nove dogane minori

Le autorità federali svizzere hanno deciso oggi, mercoledì 11 marzo, di chiudere nove valichi con l’Italia da mercoledì 11 marzo. Si tratta delle dogane minori (Pedrinate, Ponte Faloppia, Novazzano Marcetto, San Pietro di Stabio, Ligornetto, Arzo, Ponte Cremenaga, Cassinone-Palone, Indemini)

Il governo di Berna si scusa spiegando che non si tratta di una chiusura di confine, ma di una misura tecnica per incanalare i flussi di traffico su alcuni posti di confine per poter effettuare i controlli, anche sanitari, nei pressi delle dogane dove sono stati allestiti una serie di presidi.

Durante la conferenza stampa tenuta a Berna dalla Amministrazione federale delle dogane insieme alle autorità federali economiche, sanitarie e di sicurezza è stato precisato che la chiusura dei nove valichi, ai confini con Varese e Como, è in vigore da subito.

In svizzera il contagio ha raggiunto diversi cantoni, ma il Canton Ticino è il più colpito con oltre 120 casi dei 645 rilevati in tutto il paese e la deputazione ticinese a Berna spinge pesantemente per l’adozione di misure urgenti compresa l’opzione di una chiusura temporanea delle frontiere.