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Bufera sul varesotto, colpiti Busto,fagnano,Somma e Gallarate

 Le segnalazioni sul maltempo sono tante e da tanti comuni, tra cui Gallarate, Somma, Fagnano e Busto solo per citarne alcuni. I  Vigili del Fuoco sono più che impegnati a casua delle tantissime richieste d’intervento.

 

tegole busto 3

tetto di Busto Arsizio

tegole olgiate 3

tetto di Ogliate Olona

Si ringrazia Gialuca Penza per le foto gentilmente fornite in esclusiva a Varese Press

 

allevamento capre 800x600

 

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Cronaca

Busto Arsizio, Massimo Rogora con Alert System raggiunte le case

ORA che la fase acuta dell’emergenza Covid 19 sembra essere passata – ovviamente speriamo in maniera definitiva – la macchina dei soccorsi, della solidarietà e delle continue informazioni per la popolazione ha rallentato l’andatura, ma rimane sempre vigile e attenta. E in questa fase di riflessione,  emergono alcuni aspetti che meritano di essere sottolineati, perché si sono rivelati importanti, per non dire fondamentali, quanto l’emergenza ha toccato livelli inimmaginabili. Riflessioni e considerazioni, bilanci e prospettive, dunque: come ha fatto l’assessore alla Protezione Civile del comune di Busto Arsizio, Massimo Rogora che ha messo in evidenza l’opportunità fornita dall’Alert System di Comunica Italia. ‘Un sistema provvidenziale – racconta – che nei giorni più difficili e caotici, grazie alla collaborazione e alla disponibilità dell’azienda, ci ha messo nelle condizioni di raggiungere le case dei nostri concittadini con una semplice telefonata nella quale erano condensate tutte le formazioni necessarie per vivere il lockdown senza ulteriori apprensioni. Crediamo che questo servizio sia proprio arrivato al momento giusto. E la conferma della bontà della scelta è arrivata anche dai contatti avuti: oltre ventimila’.

L’ASSESSORE Massimo Rogora spezza dunque una lancia per l’Alert System. ‘Semplice e funzionale – spiega -: l’abbiamo utilizzato quattro-cinque volte ma si è sempre rivelato il toccasana per mettere il cittadino nelle condizioni di ricevere praticamente in tempo reale le informazioni necessarie.  E’ chiaro che come assessore alla Protezione Civile preferirei non doverne fare più uso ma questo sistema può essere utile per fornire alla popolazione qualsiasi informazione di interesse generale, un servizio pubblico efficace e efficiente che consentirà alla popolazione, ricevendo una semplice telefonata di essere informata su situazioni che possono essere in piena evoluzione e per le quali bisogna prestare la massima attenzione’.

COS’È

Alert System unisce l’amministrazione ai cittadini

Alert System è stato ideato per gestire il rapporto costante fra l’Amministrazione Pubblica e la comunità, in modo da rendere quest’ultima parte attiva all’interno di un contesto cittadino. È uno strumento efficace, affidabile, semplice da utilizzare, attivo 24 ore su 24.

                                            

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Busto Arsizio

Busto.Continua la distribuzione delle mascherine nei quartieri:

CONTINUA NEL FINE SETTIMANA LA DISTRIBUZIONE DI MASCHERINE NEI
QUARTIERI

Continua la distribuzione delle mascherine nei quartieri: sabato 13 e domenica 14 giugno i
volontari di Protezione civile provvederanno alla consegna di due dispositivi per famiglia
nei quartieri di San Giuseppe, Madonna Regina, Borsano e Sacro Cuore.
Le postazioni verranno allestite nei seguenti orari:
San Giuseppe: sabato dalle 9:00 alle 12:30 e domenica dalle 14:30 alle 18:30
Madonna Regina: sabato dalle 14:30 alle 18:30 e domenica dalle 9:00 alle 12:30
Borsano: sabato dalle 09:00 alle 12:30 e domenica dalle 14:30 alle 18:30
Sacro Cuore: sabato dalle 14:30 alle 18:30 e domenica dalle 9:00 alle 12:30
La distribuzione proseguirà fino a fine mese e coinvolgerà tutti i quartieri cittadini.
Da questo fine settimana saranno distribuite anche alcune confezioni di gel igienizzante
donate al Comune dall’azienda Exergy International srl.

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Cronaca

Busto, ombre sulla gestione del bar dell’ospedale di Busto

“Nell’accordarsi, nel corso di una cena tenutasi in Gallarate, Caianiello, Passeretta, Damanti, e Filoni, in ordine al fatto che, a prescindere dal formale ed apparente espletamento della gara, l’aggiudicazione della gara sarebbe avvenuta in favore di Effecinque Società Cooperativa”.questo è quanto afferma il PM dell’indagine della famosa Mensa dei Poveri.

Ma c’è dell’altro citato da Malpensa24:

“Tramite collusioni ed altri mezzi fraudolenti finalizzati a predeterminare l’esito della gara per l’affidamento in concessione del servizio bar presso il presidio ospedaliero di Busto Arsizio in favore della Effecinque Società Cooperativa, di cui Filoni è legale rappresentate, turbavano la relativa gara, consentendo l’effettiva aggiudicazione a quest’ ultima società mediante la costituzione di una commissione valutatrice presieduta dal da Damanti, in assenza di una valutazione di effettiva idoneità ed al fine di raggiungere un esito predeterminato ex ante.”

Una serie di personaggi che si muovono ” bene ” nell’ambito della sanità-politica del territorio, con accuse e non condanne è bene e giusto precisarlo..

Fatti da dimostrare e solo dopo si potrà arrivare a conclusioni, però quando si fanno le nomine in certi enti regionali una maggiore attenzione ai curricula e a precedenti “problemi” magari sarebbe più che opportuno, visto che si tratta di soldi pubblici.

Inutile poi parlare di attacchi politici  e cercare di rivoltare la frittata, il nostro interesse è uguale a quello dei cittadini che invocano trasparenza, onesta e competenza non altro. Chi vuol capire capisca, chi non vuole è perchè ha interessi, noi no.

 

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Ospedale di Saronno: perplessità per le dichiarazioni del Direttore Generale dell’ASST Valle Olona

riceviamo e pubblichiamo

Hanno suscitato non poche perplessità le dichiarazioni del Direttore Generale dell’ASST Valle Olona, apparse recentemente sulla stampa.   In merito alla seconda fase dell’emergenza Covid 19  ha dichiarato che il nostro Ospedale sarà l’ultimo a tornare alla normalità.

Cosa significa “non ragionare in termini di ripristino….non riavvolgere la pellicola di un film” ?

Mentre due Ospedali situati a pochi km di distanza uno dall’altro (Gallarate, già Covid free da diversi giorni e Busto) torneranno alla normalità con doppioni di specialità e con la conseguente positiva riduzione del disagio dei due Centri e delle zone limitrofe, Saronno ed i Pazienti del saronnese continueranno a sopportare il pellegrinaggio verso Busto e Gallarate –o altrove- non conoscendo la tempistica del ritorno alla normalità, che par di capire non sarà prima del prossimo autunno.

Facciamo notare che -da un giorno all’altro- Saronno è diventato Ospedale di cura solo per pazienti Covid con chiusura di tutte le attività sia di reparto sia ambulatoriali.

Il Personale ha ammirevolmente accettato il nuovo impegno, nonostante nessuna informativa scritta da parte della Direzione Generale, quantomeno dovuta  per trasparenza e rispetto di tutti i professionisti e l’ha fatto con spirito si abnegazione e disponibilità  tali da meritarsi l’elogio dell’Assessore al Welfare di Regione Lombardia.

Dopo due mesi in questa situazione il Direttore Generale non può limitarsi ad affermazioni del tipo “non mi sembra…restiamo nel campo delle chiacchere…  rispondendo agli articoli apparsi sulla stampa in merito al malessere ed alle lamentele del Personale medico ed infermieristico di Saronno.

Ben comprendiamo come non sia possibile prevedere con esattezza l’andamento della pandemia ma, forse, sarebbe più giusto e rispettoso sia nei confronti del Personale sanitario sia dei Cittadini che fanno riferimento al nostro Ospedale (180.000 persone appartenenti a 4 provincie) e che hanno permesso , con le loro generose donazioni, di acquistare  4 respiratori del valore di 133.000 Euro per il reparto di Terapia Intensiva, anticipare risposte precise in merito al futuro dell’Ospedale stesso e dire con chiarezza e trasparenza:

– quando il Personale potrà tornare alle attività svolte prima dell’emergenza Covid 19

– quando i Pazienti potranno recarsi presso il nostro nosocomio per le visite specialistiche, per partorire,  per le cure oncologiche senza più sopportare i faticosi spostamenti verso Busto e Gallarate affrontando un disagio riservato ai soli cittadini del Saronnese. Dinnanzi alla domanda di salute non esistono Persone di serie A e Persone di serie B ed i disagi provocati dallo tsunami Coronavirus devono esser ripartiti in egual misura!!

– quando si potranno soddisfare tutte le prenotazioni per visite, interventi e ricoveri bloccati dall’inizio del mese di marzo.

I Cittadini e i Sanitari hanno il diritto sacrosanto di sapere.

E’ di fondamentale importanza dare risposte in tempi brevi perché, altrimenti, si corre il rischio di ritrovarsi con Personale che, stanco dell’incertezza del proprio futuro, decida di andarsene a svolgere la propria attività altrove, sguarnendo ulteriormente reparti già in sofferenza prima della pandemia.

Se, come già deciso da Regione Lombardia, nascerà un unico nuovo Ospedale al centro della provincia di Varese a Busto-Gallarate in sostituzione dei due esistenti e distanti soli 6 km, ci domandiamo perché il Presidio di Saronno  ed i suoi utenti debbano esser  pesantemente penalizzati dalla tragedia Covid pur essendo il riferimento sanitario del sud della provincia e di altri ampi territori delle provincie di Como, Monza Brianza e Milano.

Da ultimo ci chiediamo e chiediamo: cosa pensano e cosa hanno intenzione di fare il Sindaco di Saronno ed i Sindaci del vasto comprensorio saronnese che, lo ricordiamo, sono i responsabili della salute dei loro concittadini?

Ci aspettiamo risposte chiare ed iniziative concrete.

 

Il Comitato per la salvaguardia e il rilancio dell’Ospedale di Saronno

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Busto Arsizio

Coronavirus, la storia del contadino e dell’asino raccontato da Albani

Una nota lieve ma profonda: Albani ha preso spunto dalla storia del contadino e dell’asino. L’asino era caduto nel pozzo e il contadino non riuscendo a tirarlo fuori decise di sotterrarlo coprendolo di terra. L’asino non si diede per vinto e utilizzò la terra, scrollandosela di dosso, come “gradino” mettendola sotto le zampe; si creò una base crescente e mano a mano che la terra veniva gettata, l’asino risaliva fino alla sommità del pozzo da cui uscì illeso. La morale la spiega Albani: ” la vita ci butta a terra…e ci affonda, il segreto è fare un passo verso l’alto Nei momenti più duri alle nostre spalle…non darsi mai per vinti.

Un modo per spingerci a superare le temporanee avversità, scrollandosi i problemi dalla schiena.

Bravo.

ps. foto tratta dal sito https://nadiaconsani.myblog.it/?p=5336022

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Busto, si può fare il tampone senza uscire dall’auto

È stata inaugurata oggi la seconda postazione in provincia di Varese per effettuare i test per la ricerca del Covid-19 in modalità “drive in” nell’area di Malpensa Fiera di Busto Arsizio, grazie alla preziosa collaborazione della Camera di Commercio di Varese, del Comune di Busto Arsizio e della Croce Rossa.

La postazione è coordinata da ATS Insubria e gestita dalla Croce Rossa Italiana civile e militare di Busto Arsizio. Analogamente a quanto già avviene a Varese in Via O. Rossi, e a Como in Via Castelnuovo, si tratta di una sede mobile con caratteristiche logistico-organizzative tali da consentire ai cittadini, per i quali è stato prescritto e programmato il tampone, di accedere con la propria auto e sottoporsi al test senza uscire dall’abitacolo. I tamponi e i Dispositivi di Protezione Individuale sono forniti agli Operatori della CRI da ATS.

Con questa ulteriore postazione, ATS intende implementare l’attività di esecuzione dei tamponi che, in una prima fase, saranno prioritariamente rivolti agli operatori sanitari e sociosanitari, oltre ai soggetti addetti a servizi essenziali, che possono così, una volta accertata la negativizzazione, rientrare in servizio. Per tale attività sono state valutate tutte le condizioni di rispetto della normativa in tema di biosicurezza. In questa prima fase si punta ad effettuare almeno 100 test al giorno, volume suscettibile di revisione in base all’evoluzione dell’epidemia. Tale attività, che si aggiunge a quelle già in corso presso le altre sedi, consentirà di arrivare a processare un maggior numero di tamponi a settimana, così da soddisfare le necessità epidemiologiche attuali, grazie alla disponibilità di nuovi laboratori, recentemente accreditati.

Varese 22.04.2020 La Direzione di ATS Insubria

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Busto Arsizio

Busto, sui test Covid, Francesco Speroni (Lega), Segretario della Lega di Busto

“Test sierologici, la Lega fa chiarezza”. Il Segretario della Lega di Busto, Francesco Speroni, spiega la differenza tra i test specifici per Covid-19 e quelli che invece non certificano l’immunità

Busto Arsizio, 19 aprile – “Sui test sierologici, la politica non deve sostituirsi alla scienza e la deve rispettare, priorità è estendere i test diagnostici come sta facendo Regione Lombardia, attenzione massima e informazione per contrastare il business dei tamponi ”.

Così Francesco Speroni (Lega), Segretario della Lega di Busto già Senatore ed Europarlamentare, che interviene per fare chiarezza sui diversi test.
La nota stampa di Speroni arriva dopo un confronto con il Presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia Emanuele Monti, sull’interessamento che la Lega bustocca ha appunto riservato ad approfondire i temi sui test diagnostici.

“La scienza oggi ci dice che ci sono solo due modalità per identificare la negatività certa al Covid-19: una è il tampone naso-faringeo, che identifica l’RNA del virus, ma sul quale la scarsità della disponibilità di reagenti, che sono prodotti prevalentemente in Germania la quale ha bloccato l’esportazione degli stessi, non permette di fare campagne di screening a tappeto; secondariamente i test anticorpali, ma su questi sono validi solo quelli che vanno a identificare gli anticorpi neutralizzanti, ovvero che bloccano e uccidono il virus. Sul mercato ci sono molti test sierologici, come quello fatto in alcuni comuni, al vaglio del Ministero della Salute non come test diagnostici che identificato positività o negatività al virus, ma come strumenti per svolgere analisi epidemiologiche utili più per la ricerca scientifica. Quest’ultimo test non va quindi a certificare l’immunità al virus e rilasciare alcuna patente di immunità” spiega Speroni.

“Questi test sono utilizzabili per uno screening epidemiologico, ovvero come base scientifica per le analisi che si stanno facendo a livello nazionale, ma non certificano l’immunità o meno al coronavirus, il rischio di creare confusione nella popolazione e far passare il messaggio di poter fare analisi sul COVID è molto alto ed è quindi per me ragionevole svolgere a tappeto i test o tamponi che permettono di diagnosticare la patologia come più volte specificato dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’OMS ” aggiunge il Presidente della Commissione Sanità.

La Lega di Busto si è sentita interessata ad approfondire l’argomento – spiega Speroni – semplicemente la nostra Sezione vuole essere a conoscenza di quello che sta venendo portato avanti a livello di indagini epidemiologiche, per poter fornire informazioni ai nostri iscritti e a tutti i cittadini considerato che ci sono state segnalate numerose attività di comunicazione irregolare da parte di centri privati che offrono a caro prezzo test che però non certificano l’immunità ingenerando un business dei tamponi che gioca sulle paure delle persone”.
“La cosa fondamentale – conclude quindi Monti – è far capire alle persone che questi test generici sulla presenza quantitativa di anticorpi non rappresentano una soluzione per diagnosticare la malattia, che è la nostra priorità principale, sulla quale proprio Venerdì la Regione ha attivato una manifestazione d’interesse per poter acquistare tutti i possibili kit a disposizione che rispondano ai requisiti definiti dalle autorità sanitarie. Nel mentre inoltre la Regione Lombardia ha triplicato il numero di tamponi svolti al giorno con processi innovativi di laboratorio che utilizzano meno reagenti e già da lunedì verrà inaugurata una postazione drive-in a Malpensa fiera per svolgere il tampone al personale sociosanitario e i lavoratori essenziali che rientrano al lavoro ed infine settimana prossima inizieranno ad essere svolti anche i test sugli anticorpi neutralizzanti del S.Matteo di Pavia”.

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Busto Arsizio

Busto.Teleriscaldamento quartiere Sant’Anna, dubbi e perplessità

Dalla documentazione pervenutami ho riscontrato le seguenti anomalie:

 

  1. La documentazione relativa all’assemblea riguardante le spese del Teleriscaldamento, emessa dallo Studio Rag. Attilio Spadaccino, riporta impropriamente la dicitura “Villaggio Sant’Anna”. Un villaggio è una proprietà unica mentre Sant’Anna è un agglomerato di proprietà private e distinte (i vari supercondomini) separate da proprietà pubbliche (le vie e i parchi) che, quindi, risponde alla definizione di “quartiere” e non di villaggio.               Vi è, quindi, un uso tendenzioso del termine “Villaggio” volto ad instillare nel lettore l’idea dell’esistenza di un soggetto che non corrisponde alla realtà dei fatti. Diverso sarebbe stato se si fosse utilizzato il termine “quartiere” che riporta subito al misto pubblico / privato ben diverso da un supercondominio.
  2. Come si vede dalla carta intestata dell’ALER di Busto Arsizio, la società possiede una partita IVA, che coincide con il Codice Fiscale della Società stessa, diversa dal Codice Fiscale indicato per il Villaggio Sant’Anna nel documento di cui al punto 1.
  3. Inoltre, l’ALER ha sede in Via Einaudi 4 a Busto Arsizio che non coincide affatto con l’indirizzo del sedicente supercondominio (Teleriscaldamento) di Via Stoppani Andrea 2.
  4. Dall’intestazione della fattura AGESP, di cui al punto 3, si evince che le spese AGESP relative al gas metano del sedicente Villaggio Sant’Anna di Via Stoppani Andrea 2 sono inviate direttamente all’ALER alla sede di Busto Arsizio di Via Einaudi 4 e senza indicare né il Codice Fiscale del Sant’Anna, ammesso e non concesso che ne possa avere uno, né la partita IVA dell’ALER.
  5. La Fattura ENEL, invece, è indirizzata all’ALER di Via Einaudi 4 ma indicando il Codice Fiscale del sedicente Villaggio Sant’Anna.
  6. Vi è poi un altro documento dell’AGESP, relativo al riscaldamento del sedicente Villaggio Sant’Anna, apparentemente identico alla fattura 145110 di cui al punto 3, ma, questa volta, indirizzato in Via Stoppani 2 e recante solo la dicitura codice fiscale / partita IVA senza alcun numero riferibile o al Codice Fiscale del Villaggio Sant’Anna o alla partita IVA dell’ALER per il considerevole importo di € 17.752,56. .
  7. Ad ultimo vi è un altro documento relativo a forniture elettriche che riporta il Codice Fiscale del sedicente Villaggio Sant’Anna, è indirizzato alla Gestione Riscaldamento presso Istit. Case Popolari Via Einaudi 4 (quello dell’ALER) e dichiara di fornire energia in Via Stoppani 2 dove avrebbe sede il supercondominio del Villaggio Sant’Anna.                                                                                                                                  

Ci si domanda se tutto ciò corrisponda ad una corretta gestione contabile o se si possano ravvisare gli estremi di un esposto alla Guardia di Finanza poiché non è dato sapere se l’ALER detragga poi essa stessa l’IVA e gli importi del gas e dell’energia elettrica dai suoi bilanci addebitando però il totale degli importi al sedicente “supercondominio” (Teleriscaldamento) del sedicente Villaggio Sant’Anna che a sua volta lo ripartisce tra i sedicenti “condòmini”.

Dott. Maurizio Fulgenzi per Casadeglitaliani

Teleriscaldamento quartiere Sant’Anna, argomento spinoso ma importante per i risvolti economici e politici che ci sarebbero, se le nostre perplessità trovassero conferme negli enti pubblici preposti ai controlli.