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CIA: Project MKULTRA riscrivere il tuo cervello con armi psicoelettriche

Una richiesta da un giornalista,  tramite il  Freedom of Information Act di MuckRock (organizzazione no profit 501 con sede negli Stati Uniti che assiste chiunque nel presentare richieste governative di informazioni attraverso il Freedom of Information Act, quindi pubblica le informazioni restituite sul suo sito Web e incoraggia il giornalismo al suo interno) ha ricevuto per errore ( fonte Neovitruvian)un archivio intitolato “EM effects on human body.zip”.

L’errore clamoroso ha però messo in luce una serie di stranezze non da poco: effetti delle “armi psicoelettriche” tra cui la “cancellazione forzata della memoria”, “rigor mortis forzato” e persino “l’orgasmo forzato”.

Il resto della storia lo raccontiamo qui, sul sito del “Quotidiano d’Italia”, sulla tecnica di condizionamento personale per impedire l’estrazione di informazioni dai soggetti.

fonte: https://ilquotidianoditalia.it/cia-e-progetti-di-sicurezza-nelle-mani-di-un-giornalistacontrollo-mentale-mkultra-e-monarch

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‘ndranghetisti operanti in provincia di Vibo Valentia. 18 misure cautelari

Alle prime luci dell’alba di oggi, giovedì 18 giugno 2020, i Carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia e di Firenze, coadiuvati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e dai reparti competenti per territorio, hanno eseguito a Vibo, in provincia di Firenze e in altre città italiane 18 misure cautelari (11 in carcere e 7 divieti di dimora) emesse dal G.I.P. di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro a carico di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, le cui attività delittuose hanno coinvolto oltre 60 persone, tutte indagate nel medesimo procedimento.

L’attività nasce da approfondimenti investigativi scaturiti in seguito alla maxi-inchiesta “Rinascita Scott” che ha portato all’arresto di soggetti ritenuti appartenenti alle varie articolazioni di matrice ‘ndranghetista operanti in provincia di Vibo Valentia.

Grazie al prezioso coordinamento con la Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze e con il Nucleo Investigativo di Firenze, nel corso delle indagini è stato, in particolare, ricostruito il quadro di insieme dei traffici internazionali di droga (cocaina, marijuana e hashish) che lega trasversalmente tutte le Locali di ‘ndrangheta della provincia vibonese e che vede particolarmente attivi i soggetti legati alla Locale di Zungri in grado di giungere fino ad alcune importanti piazze di spaccio sia in Toscana che in Sicilia, Piemonte ed altre Province calabresi come Cosenza. Un vero e proprio cartello dedito al traffico di droga che si approvvigionava attraverso canali riconducibili al Brasile e all’Albania. Nel canale brasiliano, ditte di import-export di marmi, niobio e manganese, hanno consentito di occultare il traffico di cocaina, mentre per il canale albanese i carichi di marijuana e hashish venivano fatti giungere mediante il porto di Bari tramite una rete relazionale costruita dai vibonesi con un gruppo di albanesi ormai stanziatisi in Toscana.

Il “cartello” della droga, operando per conto delle Locali di ‘ndrangheta vibonesi, si avvaleva di soggetti specializzati con funzioni di broker e personali “garanti” in termini di “affidabilità” criminale nei confronti dei produttori che recatisi nei paesi esteri contrattavano i prezzi dei carichi per poi occuparsi direttamente anche dell’attività di approvvigionamento. Una volta arrivato sul territorio nazionale, il carico veniva gestito e smistato dal cartello, che utilizzava la sua fitta rete nazionale per il celere smistamento alle piazze di spaccio e la successiva vendita al dettaglio dello stesso. Complessivamente nel corso dell’attività investigativa poi culminata nell’operazione “Rinascita Scott” sono stati sequestrati in tutta la provincia di Vibo Valentia un chilo di cocaina, 81 chili di marijuana e 3952 piante di canapa indiana, 25 chili di hashish, 89 grammi di eroina, 11 grammi di funghi allucinogeni e 27 pasticche di ecstasy.

Con quest’ultime misure cautelari si conclude l’indagine “Rinascita-Scott” difatti in concomitanza dell’esecuzione dei provvedimenti i Carabinieri del II Reparto Investigativo del R.O.S, del Reparto Anticrimine di Catanzaro e del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia stanno notificando l’avviso di conclusione indagini nei confronti di totali 479 soggetti indagati ritenuti appartenenti e/o contigui alle locali di ‘ndrangheta della provincia di Vibo Valentia. Si conclude quindi la fase delle indagini preliminari dell’inchiesta Rinascita-Scott, una delle operazioni più vaste di contrasto alla ‘ndrangheta eseguite sul territorio italiano, e che vede ulteriori capi d’imputazione ed ulteriori indagati rispetto ai 336 soggetti già tratti in arresto lo scorso 19 dicembre. La disarticolazione delle strutture criminali operanti nella Provincia di Vibo Valentia ha consentito di trarre in arresto oltre che persone appartenenti alla ‘ndrangheta anche politici, avvocati e figure professionali di spicco collegati alla criminalità organizzata.

 

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Ossola: eventi al Rifugio Somma Lombardo,Rifugio Scarteboden, Diga Sabbione

Musica in quota nel Verbano Cusio Ossola, dal 28 giungo al settembre nove appuntamenti: esibizioni più attese quella di Paolo Fresu e Ramberto Ciammarughi in una cava di pietra.

    Musica in quota inizia domenica 28 giugno e termina domenica 6 settembre: un viaggio che parte da una balconata affacciata sul Monte Rosa, al Rifugio Scarteboden, per passare domenica 12 luglio in Valle Antigorio, all’Alpe Bee; a luglio appuntamento anche alla Cava di Oira, a Crevoladossola, mentre domenica 2 agosto si sale al Monte Zuoli, sul Lago d’Orta; il 5 agosto il festival raggiunge la vetta più alta, il Rifugio Somma Lombardo, nell’incantevole scenario della Diga del Sabbione in alta Valle Formazza e poi resta in Valle Formazza, sabato 8 agosto al Passo San Giacomo, a oltre 2.300 metri di altitudine.

A Ferragosto concerto nel Cusio, a Campello Monti, e sabato 22 agosto la Valle Antrona, all’Alpe Zii.

Gran finale, domenica 6 settembre, nella conca dell’Alpe Solcio, in valle Divedro ( fonte ANSA)

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 Gioco legale, Lega Salvini: serie di proposte per salvaguardare il settore

 Gioco legale, Lega Salvini: serie di proposte per salvaguardare il settore, muovendoci all’interno di uno schema di regole certe.
 
Torino -17-06-2020- “Non possiamo permetterci di perdere oltre 4 mila posti di lavoro in Piemonte in un settore, quello del gioco legale, che deve poter operare senza ulteriori limitazioni, seppur all’interno di uno schema di regole certe. Il proibizionismo non basta. Bisogna portare avanti campagne mirate, operare dal punto di vista culturale sin dalla scuola, intervenire per formare le persone, educarle, vigilare”. Il Gruppo Lega Salvini commenta così l’emendamento presentato ieri sera dalla giunta regionale nel Collegato alla legge di stabilità 2020, che elimina esclusivamente la retroattività della legge piemontese del 2 maggio 2016.
“Dev’essere chiaro – si legge nella nota – che, salvo sporadiche eccezioni che vanno sanzionate, stiamo parlando di posti di lavoro creati nella legalità da imprenditori che hanno regolarmente investito energie e denaro nella nostra regione. In piena crisi pandemica, sarebbe folle dimenticarsi di tutto ciò e dare sfogo alle polemiche costruite a tavolino da parte di chi è schierato contro a priori. Altrettanto evidente – prosegue il comunicato – è che il Gruppo Lega Salvini non intende avallare in alcun modo l’illegalità e per questo motivo vogliamo mettere mano in maniera più profonda alla legge, sulla scia di quanto già fatto in Puglia dove, anche con l’approvazione del Pd, sono stati inseriti paletti per tutelare i ludopatici. Al riguardo in queste ore abbiamo presentato una proposta a firma del consigliere Claudio Leone che prende le mosse proprio dalle modifiche e integrazioni alla legge regionale pugliese. Un impianto rigido a cui ci siamo ispirati per porre dei vincoli e delle norme che non muovano i ludopatici verso l’illegalità e, contemporaneamente, non mettano in ginocchio gli operatori che lavorano nella trasparenza e secondo le norme della pubblica sicurezza. E al riguardo anche l’ex procuratore di Torino Rinaudo, magistrato esperto in materia, è più volte stato chiaro nel lanciare messaggi che tutelano allo stesso tempo lavoratori, impese, giocatori e salute pubblica”.
Nella nota, la Lega Salvini sottolinea come l’emendamento “rappresenta la volontà di sanare un percorso avallato dall’ex giunta Chiamparino, che ha portato sciaguratamente alla crisi di un intero settore. Imporre il distanziometro retroattivo agli esercizi pubblici e alle sale giochi, solo per fare due esempi, è costato al comparto lacrime e sangue in termini economici e occupazionali. La Lega – termina il comunicato – ha a cuore i temi delle ludopatie e il contenimento del gioco d’azzardo patologico e prosegue la sua battaglia”.
 
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  Arturo Bortoluzzi scrive a Prefetto e comuni contro inquinamento

riceviamo e pubblichiamo

Sindaco

del Comune di Varese

Sindaco

del Comune di Comerio

Sindaco

del Comune di Casciago

Sindaco

dei Comune di Luvinate

e per conoscenza

Prefetto

della Provincia di Varese

Responsabile

ACS AGAM Varese

Oggetto: Inquinamento delle fonti idriche da presumibili idrocarburi.

Egregi Signori,

leggiamo online del grave  e preoccupante  inquinamento delle fonti idriche dei vostri territori.

Siamo lieti che si siano presi dei provvedimenti urgenti rivolti alla tutela dei varesini.

Chiediamo però che venga subitaneamente composta e convocata una commissione d’inchiesta che abbia quali compiti quello di accertare le cause dell’inquinamento e quello di controllare la completa bonifica delle fonti idriche.

È giusto che una simile commissione abbia sufficienti poteri e possa essere insediata in sede prefettizia permanentemente così da garantire l’elevata qualità di vita dei varesini nonché alti standard di sicurezza.

Diamo la nostra disponibilità a sederci ad un tavolo con questi compiti e poteri anche solo con diritto di parola.

Come giustamente Elisa Polveroni ricordava su La Prealpina di oggi certamente gli idrocarburi possono fuoriuscire da vecchie caldaie ma è inconcepibile che dopo 10 anni analoghi scarichi di quelle attuali fuoriescano verso il lago di Varese e nei comuni nella parte alta del territorio comunale di Varese.

Ci chiediamo : cosa è stato fatto negli ultimi 10 anni per trovare la fonte o le fonti degli inquirenti?

Questo è un problema che deve essere finalmente affrontato e risolto. Non deve avverarsi per caso Idealmente ufficialmente apportato

Sappiamo che devono essere fatti in sede locale investimenti irrinunciabili per mantenere il controllo pubblico del sistema idrico. Sappiamo che le casse comunali sono in crisi. Sappiamo che di fronte ad una politica che produce una seria programmazione a vantaggio della qualità della vita del proprio corpo sociale questo ha dimostrato di essere disposto a tirare la cinghia e a seguire un invito dell’amministrazione pubblica.

Ci vuole certo coraggio amministrativo ma c’è piena possibilità di motivare la necessità di un intervento che non è certo ulteriormente differibile.

La Regione Lombardia all’interno dell’ Accordo quadro per il risanamento del Lago Regione di Varese confidiamo voglia individuare i soldi necessari a risolvere questi problemi.

Anche riguardo il sistema fognario è necessario che in città siano fatti gli investimenti necessari per rendere il territorio varesino attrezzato con gli strumenti innovativi che sono consigliati dallo Stato del dibattito ingegneristico. Strumenti poi che consentono non soltanto un livello elevato di decoro urbano ma anche un risparmio energetico che permette ai cittadini di avere ristoro nelle bollette di pagamento.

I Comuni si rendano più attivi a risolvere un problema che ciclicamente si ripete e se non hanno soldi per farlo lo richiedano agli enti superiori (Provincia e Regione) oppure ai cittadini istituendo una tassa di scopo.

Contiamo vogliate informare La scrivente associazione delle vostre decisioni in proposito.

Cordiali saluti.

Varese, 13 giugno 2020

         Il Presidente

      (Arturo Bortoluzzi)

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Nadira Aor, il rock senza tempo

La band nasce agli inizi degli anni ’90 da Maurizio Tedesco (chitarra) e Stefano Vidori (voce) sui banchi scuola. In seguito si sono aggiunti altri musicisti che già si conoscevano: Fabrizio Firmani ( basso), Paolo Scolari (tastiere) e Omar Capetti ( batteria). Il genere è radicato nel suono anni ’90 del rock internazionale/italiano ma con le basi del rock prog anni ’70. In preparazione il primo “disco”, tutti brani inediti includendo anche la versione del famoso brano PFM “impressioni di settembre”

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NDRANGHETA CALABRESE 9 MISURE CAUTELARI E 12 PERQUISIZIONI TRA LE PROVINCE DI BOLOGNA, FIRENZE, REGGIO CALABRIA, MESSINA E VITERBO

DALLE PRIME ORE DELL’ALBA 100 CARABINIERI STANNO ESEGUENDO 9 MISURE CAUTELARI E 12 PERQUISIZIONI TRA LE PROVINCE DI BOLOGNA, FIRENZE, REGGIO CALABRIA, MESSINA E VITERBO PER TRAFFICO, DETENZIONE E SPACCIO DI STUPEFACENTI, ED INTESTAZIONE FITTIZIA DI BENI. AL CENTRO DELLE INDAGINI, SVILUPPATE DAL REPARTO OPERATIVO DEL COMANDO PROVINCIALE DI BOLOGNA, COORDINATE DALLA LOCALE DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA, UNA RAMIFICATA CONSORTERIA DI SOGGETTI A VARIO TITOLO ORGANICI E/O CONTIGUI AD ALCUNI DEI PIU’ NOTI CASATI DELLA ‘NDRANGHETA CALABRESE, ATTIVA NELL’IMPORTAZIONE DI RILEVANTI QUANTITATIVI DI STUPEFACENTI, SOPRATUTTO COCAINA, PROVENIENTI DAL SUDAMERICA E DESTINATI ALLE PIAZZE EMILIANO – ROMAGNOLE  E TOSCANE.

LE INVESTIGAZIONI CONSENTIVANO, TRA L’ALTRO, DI DOCUMENTARE STRUTTURA ED ASSETTI ORGANIZZATIVI INTERNI DELLA CONSORTERIA – ARTICOLATA SU UNA BASE LOGISTICO/OPERATIVA PRINCIPALE NEL CAPOLUOGO ED UNA CELLULA DISTACCATA STRATEGICAMENTE POSIZIONATA IN UN TRANQUILLO PAESE DELLA PROVINCIA DI FIRENZE –  OLTRE ALL’UTILIZZO DA PARTE DEGLI INDAGATI DEI PIU’ MODERNI DISPOSITIVI DI COMUNICAZIONE, RESI DISPONIBILI DA QUALIFICATI CONTATTI DI MATRICE ALBANESE. LE ATTIVITA’ SONO TUTTORA IN CORSO.

 

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Premia, Terme chiuse: un danno per tutta la valle

La decisione sofferta è dovuta  manutenzione ordinaria e straordinaria, ma è un vero peccato e un danno economico sia per le Terme ma anche per i  comuni che hanno quote dell’attività e quindi ripercussione nel loro bilancio. Dopo 12 anni dalla sua apertura però… siamo già alla manutenzione straordinaria?

terme premia

“E’ stata una decisione sicuramente difficile, ma dettata dall’impossibilità di garantirVi la qualità dei servizi sempre resa in questi anni! Il nostro obiettivo è quello di riaprire non appena sarà possibile, per tornare a prenderci cura del Vostro Benessere e per contribuire, con tutti gli operatori, al rilancio turistico del nostro bellissimo territorio. Puntiamo sempre a migliorarci! Per questo motivo nei prossimi mesi di chiusura obbligata, sono programmati o sono già in fase di realizzazione nuovi interventi per offrire sempre la migliore qualità dei nostri servizi.” ( annuncio formale)

Chi ha acquistato un voucher cosa deve fare?

HO UN VOUCHER SCADUTO O IN SCADENZA cosa devo fare?

Tutti i voucher in scadenza in questo periodo di chiusura obbligata (vale a dire con scadenza a partire da febbraio 2020) verranno automaticamente prorogati fino a DICEMBRE 2021. 

La splendida attività delle Terme, è molto apprezzata non solo dal punto di vista sanitario, per i suoi effetti benefici ma anche per il trattamento offerto all’utenza:

Il Miglior posto a 2 h da Milano per poter rilassarsi, attorno alla natura incontaminata, fatto massaggio da 55′ ingresso alle piscine termali con un paesaggio mozzafiato , secondo giorno massaggio viso relax e ingresso alle piscine ,personale carino e accogliente ci tornerò ! ( Francesca su Trip Advisor ).

Ricordiamo le sue proprietà:

è stata classificata come acqua ipertermale solfato calcica.

L’acqua termale di Premia, utilizzata anche in ambito termale terapeutico per problemi dermatologici, ha caratteristiche lenitive e reidratantiPremiaTerme AcquaGel contiene un’innovativa formula di acqua termale al 99% e sostanze aggreganti all’1% che non altera in alcun modo le sue proprietà.

Infatti grazie ai numerosi oligoelementi presenti e all’elevata tollerabilità a livello cutaneo dell’acqua termale, PremiaTerme AcquaGel è adatta a tutti i tipi di pelle.

 

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DOMINGO Francesco con esponenti mafiosi della famiglia italo-americana Bonanno di New York

CASTELLAMARE DEL GOLFO: OPERAZIONE “CUTRARA” DEI CARABINIERI. 14 ARRESTI E 11 DENUNCE.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, hanno tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica – DDA – ordinanza 14 esponenti alla famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo, per associazione di tipo mafioso, estorsione, furto, favoreggiamento, violazione della sorveglianza speciale e altro, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. Altre 11 persone sono state denunciate a piede libero. Eseguite inoltre decine di perquisizioni.

L’operazione ha visto impegnati impegnati 200 militari dell’Arma con il supporto di unità navali, aere e reparti specializzati come lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, nonché unità cinofile per la ricerca di armi. In corso anche  decine di perquisizioni.

Le indagini, coordinate dal Procuratore Aggiunto Paolo Guido e dai sostituti procuratori Gianluca De Leo e Francesca Dessì, hanno permesso di disarticolare la famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo, che nonostante i dissidi interni, vede saldamente al vertice il pregiudicato DOMINGO Francesco, soprannominato Tempesta, già condannato a 19 anni di carcere per associazione di tipo mafioso ed altro e ritornato in libertà nel marzo del 2015. 

La famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo, aggregata a quella di Alcamo dopo la prima guerra di mafia che vide la supremazia dei corleonesi, era stata ricostituita nel 1993 e la reggenza fu affidata a Gioacchino CALABRÒ, successivamente, come accertato giudizialmente, proprio DOMINGO aveva ereditato la reggenza dal 1997 fino al 2004, continuando ad esercitare, per alcuni anni, il suo potere anche dall’interno del carcere.

Le indagini dei Carabinieri hanno dimostrato che, anche dopo aver scontato la lunga pena detentiva, DOMINGO sin dalla sua scarcerazione aveva immediatamente riassunto il ruolo di capo famiglia e che disponeva di una nutrita schiera di accoliti.

La carica rivestita da Tempesta era riconosciuta unanimemente anche dalle articolazioni di Cosa Nostra: veniva infatti interessato da VIRGA Francesco, vertice del mandamento mafioso di Trapani, già tratto in arresto nell’operazione dei Carabinieri Scrigno e oggi raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa ed estorsione,  per costringere, in concorso con l’arrestato ANGILERI Diego, un imprenditore agricolo castellammarese a cedere un vasto appezzamento di terreno che conduceva nelle contrade di Marsala.

Ma l’autorità e il ruolo di DOMINGO Francesco, come autorità di vertice tra le articolazioni mafiose trapanesi, era riconosciuto anche negli Stati Uniti d’America ove come noto si sono da tempo insediate e sviluppate “cellule” di Cosa Nostra.

Numerose sono state infatti le visite, intercettate dalle microspie e telecamere dei Carabinieri, di esponenti mafiosi della famiglia italo-americana Bonanno di New York che aggiornavano il capo mafia castellammarese delle dinamiche e degli equilibri di Cosa Nostra oltreoceano. Ma i mafiosi americani chiedevano anche a DOMINGO l’autorizzazione per interloquire con altri esponenti del mandamento di Alcamo, peroravano le cause di conoscenti in patria, nonché veicolavano messaggi tra Domingo e i sodali in America. 

Proprio con riferimento ai rapporti con Cosa Nostra statunitense  DOMINGO incontrava, riservatamente nell’estate del 2018, anche il boss di Sciacca (AG) DIMINO Accursio, poi arrestato nel novembre dello scorso anno, e successivamente i suoi emissari.

La famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo è però molto attiva anche nel territorio di competenza acquisendo la gestione diretta e indiretta ed il controllo delle attività economiche, realizzando gli atti intimidatori nonché, per quanto riguarda gli affiliati tratti in arresto DOMINGO Camillo, MERCADANTE Salvatore, STABILE Sebastiano e VALENTI Carlo, commettendo i così detti delitti-scopo dell’associazione. Ne è un esempio la commissione di numerose estorsioni nei confronti soprattutto di imprenditori agricoli ed edili che costringevano, mediate minaccia o violenza, a versare somme di denaro destinate al soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze dell’organizzazione mafiosa.

Ma DOMINGO era, come nelle migliori tradizioni mafiose, il referente degli affiliati per la risoluzione delle controversie interne alla stessa famiglia. Accadeva così che il capomafia interveniva nel corso di una tentata estorsione perpetrata dall’arrestato MULE’ Gaspare Maurizio, affiliato vicino alla fazione opposta al DOMINGO, nei confronti di un imprenditore di Castellammare del Golfo dal quale pretendeva la somma di 3.000 euro come risarcimento per un licenziamento.

Ancora il DOMINGO veniva interessato per il recupero di mezzi agricoli rubati ai danni di imprenditori agricoli della zona o per l’affidamento di lavori privati ad imprese vicine alla famiglia che così potevano foraggiare la cassa comune e provvedeva al sostentamento degli affiliati detenuti.

Nell’ambito dell’operazione sono stati inoltre denunciati per vari reati, tutti aggravati dall’aver agevolato Cosa Nostra, altre 11 persone.

I Carabinieri, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno perquisito anche l’abitazione e l’ufficio del Sindaco del Comune costiero,  indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Le indagini hanno infatti permesso di riscontare un incontro che il Primo Cittadino ebbe con DOMINGO Francesco nel giugno del 2019, finalizzato alla sponsorizzazione di un’imprenditrice castellammarese da parte del capo mafia.   

I NOMI DEGLI ARRESTATI:

1. DOMINGO Francesco, cl. 56 di Castellamare del Golfo

2. ANGILERI Diego, cl. 37 di Marsala (domiciliari)

3. BUCCELLATO Felice, cl. 41 di Castellamare del Golfo (domiciliari)

4. DI STEFANO Rosario Antonino, cl. 69 di Castellammare del Golfo

5. DOMINGO Camillo, cl. 57 di Castellamare del Golfo

6. LA SALA Daniele, cl. 80 di Castellamare del Golfo

7. MERCADANTE Salvatore, cl. 85 di Castellamare del Golfo

8. MULE’ Maurizio Gaspare, cl. 66 di Castellamare del Golfo

9. SABELLA Antonino, cl. 57 di Castellamare del Golfo

10.  STABILE Sebastiano cl. 47 di Castellamare del Golfo (domiciliari)

11.  SABILE Francesco, cl. 59 dei Castellamare del Golfo

12.  VALENTI Carlo, cl. 78 di Castellamare del Golfo

13.  VIRGA Francesco, cl. 70 di Trapani

  

Il provvedimento era diretto anche nei confronti di SOTTILE Benedetto cl. 48, che però è deceduto nel 2018.

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Codici ed Aeci, assistenza:mancato rimborso di pacchetti per hotel e villaggi turistici

 

 

Codici e Aeci: la campagna “Voucher? No, grazie!”

anche per hotel e villaggi turistici

 

Il mancato rimborso di pacchetti per hotel e villaggi turistici è una delle problematiche che Codici ed Aeci intendono affrontare e risolvere con “Voucher? No, grazie!”. Si tratta della campagna lanciata su tutto il territorio nazionale dalle due associazioni, che intendono fornire assistenza a chi si è visto negare il rimborso, diritto riconosciuto dall’Unione Europea, come ricordato recentemente anche dall’Antitrust.

La Commissione Turismo e Trasporti dell’Unione Europea del 13 maggio scorso – dichiarano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, e Ivan Marinelli, Presidente di Aeci – ha confermato l’inderogabilità della normativa comunitaria, recepita in Italia nel Codice del Turismo, nella parte in cui prevede, in caso di annullamento dei titoli di trasporto e pacchetti turistici per sopravvenuta impossibilità, che siano sempre i consumatori ad avere il diritto di scelta tra i rimborsi in denaro e i voucher eventualmente proposti dagli operatori turistici. Pertanto, la Commissione ha rilevato l’illegittimità delle regole adottate anche dal Governo italiano a partire dal 2 marzo, in ultimo recepite dall’articolo 88 bis della Legge di conversione n. 27 del 24 aprile, secondo cui l’emissione dei voucher da parte degli operatori del settore turistico assolve ai correlativi obblighi di rimborso e non richiede alcuna forma di accettazione da parte dei destinatari. Il 28 maggio l’Italia avrebbe dovuto riallineare la sua normativa al diritto comunitario per non incorrere nella procedura di infrazione. Riteniamo che l’attuale Governo cercherà di eludere il ristoro del consumatore e per questo abbiamo deciso di promuovere una campagna nazionale per far fronte alle tante richieste dei consumatori che, a seguito degli annullamenti dei viaggi a causa della pandemia Covid-19, pretendono legittimamente un rimborso e non intendono accettare i voucher”.

È disponibile un modulo di adesione alla campagna “Voucher? No, grazie!” per quanto riguarda hotel e villaggi turistici, scaricabile dal sito di Codici (www.codici.org) o di Aeci (www.euroconsumatori.eu). Per ulteriori informazioni o per ricevere assistenza è possibile scrivere a segreteria.sportello@codici.org o assistenza@euroconsumatori.eu.