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ZUPPA di LEGUMI e CEREALI CONSILIA con il botulino.

ZUPPA di LEGUMI e CEREALI CONSILIA con il botulino. Coinvolti i supermercati Cadoro. Lo Sportello dei Diritti: “Non acquistare ne consumare “.

Si torna a parlare di richiami alimentari, stavolta è Cadoro a ritirare dal mercato un prodotto, si tratta della zuppa di verdure con legumi e cereali.Consilia. Ci pare ora di avere una parvenza di normalità, e già perché nell’era del Coronavirus i richiami alimentari sono stati totalmente oscurati dall’emergenza sanitaria. Non che non ci fossero effettivamente stati casi del genere, ma indubbiamente la pandemia ha oscurato totalmente ogni altra notizia e le testate non se ne sono occupate. Ora però si torna a parlare di richiami alimentari, per questo motivo dicevamo forse la normalità sta lentamente ritornando. Nello specifico il richiamo di oggi si riferisce ancora ad un’ allarme botulino per un prodotto in commercio. Questa volta l’alimento sotto accusa è la ZUPPA di LEGUMI e CEREALI CONSILIA, prodotta dall’azienda ZERBINATI SRL con sede dello stabilimento a Borgo San Martino in provincia di Alessandria alla via Salmazza n° 7. Nello specifico si tratta della confezione dea 620 gr del lotto 20-113 con data di scadenza minima del 01-06-2020. I consumatori che fossero in possesso di questo prodotto sono invitati a riportarlo in uno dei nostri punti vendita, che provvederà al rimborso. Il richiamo è stato disposto, in via precauzionale, per garantire la sicurezza dei clienti che hanno acquistato il prodotto sopraindicato. Per informazioni il  Numero Servizio consumatori di Zerbinati Srl: 0142-429207. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non esclude che l’ingerimento del prodotto gastronomico possa provocare un pericolo per la salute, e mette perciò in guardia la popolazione poichè nelle tossinfezioni da botulino, l’unica cosa certa è che le spore sono già presenti nel vasetto quando il prodotto esce dallo stabilimento. Questo può verificarsi perché l’unico trattamento che neutralizza le spore è un riscaldamento a 121°C per tre minuti che le aziende non fanno. A riprova di quanto sia seria la situazione lo dimostra la stessa Zerbinati che in consiglia di “scaldare a fuoco vivo fino ad inizio ebollizione”. Portando il contenuto all’ebollizione, infatti, l’eventuale tossina del botulino presente nel minestrone o nella zuppa di verdure viene neutralizzata. Questa sicurezza non si ha invece scaldando la vaschetta a fuoco lento per alcuni minuti. Il problema non è marginale visto che questi prodotti classificati come REPFED (Refrigerated Processed Food with Extended Durability), ovvero cibi refrigerati pronti all’uso chiamati anche di quinta gamma, sono molto richiesti dal mercato perché non contengono conservanti e sono comodi da usare. “Tale trattamento termico non è in grado di eliminare le spore dei clostridi produttori di tossine botuliniche eventualmente presenti, precisano dal Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo dell’Istituto Superiore di Sanità, quindi al fine di garantirne la sicurezza microbiologica, questi prodotti devono essere necessariamente mantenuti in condizioni di refrigerazione per tutta la loro vita commerciale. Infatti, fino a quando le confezioni restano in frigorifero non ci sono problemi, perché le spore non sono in grado di germinare, moltiplicarsi e produrre le tossine. Il rischio si può manifestare quando la catena del freddo viene interrotta durante la vita commerciale del prodotto dalle fasi di post produzione fino alla conservazione domestica. Nonostante la temperatura media dei frigoriferi di casa sia maggiore di quella raccomandata (come emerge da studi effettuati a livello europeo) i casi di botulismo certamente correlati al consumo di questa tipologia di alimento sono rarissimi. In Italia, paese in cui la prevalenza del botulismo è tra le più alte in Europa, la malattia è comunque rara (circa 20 casi/anno) e quasi esclusivamente correlata al consumo di conserve alimentari di preparazione domestica. Alla luce della situazione ora descritta è assolutamente necessario – continuano gli esperti – leggere attentamente e applicare scrupolosamente le prescrizioni riportate in etichetta in merito alle modalità di conservazione e preparazione. Sarebbe, altresì, auspicabile che i produttori, nello studio dei loro processi tecnologici, considerando anche gli eventuali rischi associati all’inosservanza delle loro prescrizioni, implementassero strategie per ridurre ulteriormente o eliminare il già basso rischio botulismo”. Prendendo atto di queste considerazioni e notando che alcuni produttori consigliano la conservazione in frigorifero a + 2°C (standard molto difficile da garantire) è vivamente consigliato fare bollire la zuppa o la minestra prima di metterla nel piatto (come indica Zerbinati nelle etichette). Negli ultimi anni sono stati registrati due casi di botulino proprio su queste zuppe e il motivo è sempre lo stesso, la presenza delle spore nel vasetto confezionato perché le aziende non effettuano l’unico trattamento termico in grado di eliminare tutte le spore del botulino,121°C per tre minuti. Un’alternativa valida sarebbe aggiungere alla minestra un additivo come il sorbato di potassio (E 202) , ma questo inficerebbe la natura salutistica del prodotto pubblicizzato come minestre senza additivi. Infine un’ultima nota dell’Istituto Superiore di Sanità consiglia, dopo l’apertura, di conservare la zuppa in frigorifero e di consumarla entro due giorni.

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Truffe online: anche il cantante Povia nel mirino

Truffe online: anche il cantante Povia nel mirino. L’allerta della Polizia Postale sulla falsa pagina social del cantautore. Lo “Sportello dei Diritti”: “Seguite i consigli della Polpost e le pagine ufficiali degli artisti”

Nessuno è immune dal rischio di essere truffato tramite i social network. Lo ripetiamo noi dello “Sportello dei Diritti” da anni e lo sanno bene i criminali telematici che le tentano tutte pur di far cadere nella loro trappola i più disattenti. In tal senso, l’utilizzo di falsi profili di personaggi più o meno famosi, può essere uno specchietto per le allodole per attirare malcapitati che poi si trovano addebiti non voluti sulla propria carta di credito o il conto prosciugato. L’ultima della serie è stata perpetrata tramite una falsa pagina social del cantautore Giuseppe Povia così come segnalato dalla Polizia Postale tramite un post rilanciato sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia”: “Ancora un tentativo di truffa, questa volta attraverso una falsa pagina social a nome del cantautore Giuseppe Povia in cui si pubblicizza una presunta vincita di 5000€ per la quale si rende necessario registrarsi inserendo la propria carta di credito.

L’artista, che ha segnalato tale attività truffaldina alla PoliziaPostale di Torino, invita tutti i suoi sostenitori a consultare esclusivamente la propria pagina ufficiale

https://it-it.facebook.com/Giuseppe.Povia/

LA POLIZIA POSTALE CONSIGLIA:

  • Non compilare MAI moduli online con i dati personali;
  • diffidare da messaggi o news che non siano direttamente verificabili rispetto alla fonte di provenienza e non condividerli tra gli amici;
  • usare sempre il buon senso. La fretta, quando si è online, può far commettere errori;
  • ricordare sempre che nessuno regala niente.”

È davvero assurdo che ancora tanta gente cada nella trappola perpetrata con truffe simili per le quali cambiano le modalità, ma non il sistema, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Non ci stancheremo mai di ripetere che è solo prestando attenzione a semplici regole, la prima è quella diffidenza verso qualsiasi promozione di questo tipo, che si possono evitare conseguenze dannose per il proprio portafoglio. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

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Falsi sms e nuova truffa smishing 2 euro per sbloccare un pacco.

Falsi sms e nuova truffa smishing 2 euro per sbloccare un pacco. Attenzione: è una frode. L’allerta ed i consigli della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti”: “Seguire alcune semplici regole per evitare di essere frodati”

Sms a gogo che sono, in realtà, dei nuovi modi per farci fregare soldi dalla carta di credito. Una nuova truffa che lo “Sportello dei Diritti” ritiene opportuno segnalare è quella del messaggio con il quale si richiede di versare 2 euro per lo sblocco di un fantomatico pacco che dovremmo ricevere. A rendere pubblica quest’ennesima frode è ancora la Polizia Postale tramite un post rilanciato sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” che riporta anche utili consigli per evitare di essere truffati: “si richiede di versare 2 euro per sbloccare un pacco in spedizione inserendo tutti i dati della carta di credito”

Inizia così l’SMS che sta arrivando sul dispositivo di tantissimi utenti.

Come al solito la creatività e l’operatività dei criminali non conosce pause.

Raccomandiamo SEMPRE di non cliccare sui link indicati nei messaggi e di non inserire MAI i propri dati personali a maggior ragione i dati delle nostre carte di credito..” È solo prestando attenzione che, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si può evitare di cadere nella trappola e quindi di far accedere questi truffatori. ai nostri dati personali e bancari, come il numero della carta di credito. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

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Swiss torna a volare

Swiss torna a volare. Dal mese di giugno la compagnia prevede fino a 190 voli da Zurigo e Ginevra, anche per Spagna e Italia. Nell’area del Mediterraneo, verranno ripristinati i collegamenti con Malaga, Barcellona, Madrid e Valencia e con Brindisi, Firenze, Napoli e Roma.

Dopo un periodo di quasi totale inattività a causa della pandemia di coronavirus, Swiss International Air Lines, la principale compagnia aerea svizzera, ha reso noto le località che intende servire di nuovo a partire dal mese di giugno. Saranno varie destinazioni del Mediterraneo, tra cui Malaga, Barcellona, ​​Madrid e Valencia in Spagna, nonché Brindisi, Firenze, Napoli e Roma in Italia. I collegamenti con la Scandinavia saranno inoltre rafforzati dai voli per Goteborg in Svezia e Copenaghen in Danimarca. La compagnia integrerà anche altri importanti centri europei nel suo programma, come Parigi (Francia), Bruxelles (Belgio) e Mosca (Russia). I collegamenti esistenti con Amsterdam (Paesi Bassi), Atene (Grecia), Berlino (Germania), Lisbona (Portogallo), Londra (Regno Unito), Porto (Portogallo) e Stoccolma (Svezia) saranno estesi. Sul lungo raggio, riprenderà a servire nuovi collegamenti intercontinentali non-stop, oltre ai suoi tre collegamenti settimanali con New York e Newark (Stati Uniti). Da Zurigo, la compagnia aerea svizzera volerà a New York JFK (4 voli settimanali), Chicago (2 voli settimanali), Singapore (1 volo settimanale), Bangkok (1 volo settimanale), Tokyo (2 voli settimanali) , Mumbai (3 voli settimanali), Hong Kong (2 voli settimanali) e Johannesburg (1 volo settimanale). Per quanto riguarda invece la divisione cargo aerea, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti“, Swiss trasporterà ulteriori merci su questi voli per supportare le catene di approvvigionamento globali. Gli orari per i collegamenti intercontinentali sono stati adattati in modo tale che i passeggeri in transito possano beneficiare di collegamenti ottimizzati. Per l’estate, la compagnia intende estendere i suoi servizi “tenendo conto delle esigenze e delle preferenze di viaggio della popolazione svizzera, continuando nel contempo a monitorare da vicino lo sviluppo delle restrizioni di viaggio in tutto il mondo”.

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Pesticida estremamente pericoloso “Oxamyl” in carote italiane: allerta Rasff dalla Svezia

Pesticida estremamente pericoloso “Oxamyl” in carote italiane: allerta Rasff dalla Svezia. Sulle nostre tavole il prodotto chimico che può essere fatale

 

Veleni in alcuni alimenti che finiscono sia sulle nostre tavole, sia su quelle estere, che non sono soltanto contraffatti, ma spesso nocivi. Che c’è di più salutare delle carote, pensiamo nel metterle nel carrello della spesa, da tempo indicate per aumentare le difese dell’organismo contro le malattie infettive, ricche di vitamina A (Betacarotene), B, C e E, nonché di sali minerali e zuccheri semplici come il glucosio e non sappiamo che in realtà mangeremo un concentrato di residui chimici. E il sistema comunitario di allerta rapida per gli alimenti e i mangimi (RASFF) ha trasmesso una notifica (2020.2038 del 14/05/2020) per la presenza, in concentrazione elevata, di residui dell’insetticida “Oxamil” (0,18 mg / kg – ppm) in una partita di carote provenienti dall’Italia. Il campionamento di Rasff è stato effettuato il 6 maggio  2020, dopo un controllo effettuato dalle autorità svedesi, che hanno provveduto al sequestro della merce. Proprio alla Svezia era destinata la partita di carote italiane. L’insetticida era presente nelle carote per un valore di 0,18 milligrammi per chilo, 14 volte superiore al limite massimo di residui (LMR) consentito, che è fissato a 0,01 milligrammi per kg-ppm (parti per milione), un quantitativo minimo rilevabile, che in pratica lo rende un prodotto non autorizzato. Va ricordato che questo limite era stato ridotto ed era entrato in vigore, dopo che esami tossicologici, effettuati dall’autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) su diverse categorie di prodotti, avevano destato preoccupazione in merito alla protezione dei consumatori. L'”Oxamyl” è un prodotto chimico usato come pesticida che si presenta in due forme: granulato e liquido. La forma granulata è stata vietata negli Stati Uniti. E’ considerato pericoloso e non è una questione di allarmismo o di bufale in rete. A dirlo è stato Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. E’ da anni commercializzato come Vydate e utilizzato nei giardini e nei prati, ma anche nelle case oppure nel campo dell’agricoltura. È classificata come sostanza estremamente pericolosa negli Stati Uniti, come definita nella Sezione 302 della legge sulla pianificazione delle emergenze e del diritto comunitario alla conoscenza degli Stati Uniti (42 USC 11002) ed è soggetta a rigidi requisiti di segnalazione da parte di strutture che producono, immagazzinano, o usalo in quantità significative. Sempre secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente , “Questo prodotto è efficace nel controllo della maggior parte delle specie di nematodi oltre a un gran numero di insetti succhiatori e masticatori come afidi e tripidi “. Oxamyl è estremamente tossico per l’uomo se ingerito, inalato o a contatto con la pelle. Il suo uso eccessivo può anche portare ad accumulo di residui negli alimenti, sebbene la sua composizione chimica, una volta venuta a contatto con il suolo, si degrada rapidamente. I segni di avvelenamento da Oxamyl includono: malessere, debolezza muscolare, vertigini, sudorazione, mal di testa, salivazione, nausea, vomito, dolore addominale, miosi con visione offuscata, coordinazione, spasmi muscolari e linguaggio offuscato, sebbene i sintomi possano peggiorare con un avvelenamento grave. Secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, “Il contatto con la pelle, l’inalazione di polvere o spray o la deglutizione possono essere fatali“. A causa della sua tossicità, il suo uso è limitato nell’UE / nel Regno Unito con limiti massimi di residui per mele e arance pari a 0,01 mg / kg e questa quantità è consentita solo perché si tratta del limite di rilevazione.Inquieta davvero vedere come i prodotti incriminati siano di largo consumo sulle nostre tavole, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Diventa fondamentale, allora, tracciarli e identificarli ovunque si celino. Una battaglia, la piena tracciabilità di ogni ingrediente per garantire al massimo la tutela del consumatore e per raggiungere questo obiettivo è importante lavorare sempre di più anche su un fronte cruciale come quello della tracciabilità e dell’etichettatura. È un lavoro in linea con la promozione del modello agricolo italiano che fa della sostenibilità una pratica quotidiana e che vede l’Italia all’avanguardia nella riduzione dei fitofarmaci e nel contenimento delle emissioni di gas serra.

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Orso di grosse dimensioni ripreso nella notte dalle telecamere di sorveglianza a Livigno

Ambiente e lockdown da coronavirus. Un orso di grosse dimensioni ripreso nella notte dalle telecamere di sorveglianza in località Forcola, nel territorio comunale di Livigno. Lo Sportello dei Diritti: “La natura si riprende i suoi spazi”. VIDEO

                 

Non capita spesso di vedere un orso avvicinarsi a un centro abitato. E meno frequente ancora è che questo possa intrattenersi mentre fruga nei cassonetti dell’immondizia posizionati lungo la strada, come invece è avvenuto la scorsa notte in località Forcola, un valico alpino  nel territorio comunale di Livigno. Il plantigrado, forse un esemplare maschio, è stato immortalato e il video virale pubblicato sui social.. Il sindaco del paese, Damiano Bormolini ha raccontato che, dalle parti del paese, in passato ci sono stati avvistamenti di altri plantigradi, ma anche di lupi, mentre lo «scorso anno un residente ha visto pure uno sciacallo dorato, animale simile a un lupo». Secondo i media locali l’orso potrebbe essere arrivato dalla vicina Val Poschiavo, in Svizzera che in questo periodo di pandemia è deserta. E’ chiaro evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che è l’ennesima dimostrazione di come l’isolamento sociale di questi giorni, il fermo delle attività umane derivante dall’emergenza sanitaria in corso, abbia liberato spazi per la natura, concedendo agli animali quello di cui gli uomini si sono dovuti privare causa forza maggiore: la libertà di muoversi a loro piacimento in una natura sempre più pulita. Ecco il video: https://youtu.be/vkR0_hy81ys

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Esselunga richiama le salviette disinfettanti antibatteriche TRUDI BABY CARE.

Esselunga richiama le salviette disinfettanti antibatteriche TRUDI BABY CARE. Rischio microbiologico

 

Esselunga ha richiamato dagli scaffali dei suoi supermercati due lotti di salviettine disinfettanti antibatteriche TRUDI BABY CARE (COD.EAN 8007300004303) nelle confezioni da 20 salviette (201312/201314) perché in alcune di esse, è stata riscontrata una non conformità microbiologica in una materia prima utilizzata per il confezionamento. L’importatore italiano,SILC Spa con sede a Trescore Cremasco (CR) nello stabilimento sulla S.P. n 35 km 4, invita i consumatori che avessero acquistato il prodotto a non utilizzarlo e restituirlo al punto vendita per il rimborso, come riporta l’avviso di richiamo pubblicato sul sito di Esselunga: “Pur in assenza di un rischio significativo e concreto per la salute del consumatore legato all’uso corretto del prodotto medesimo, si raccomanda, a puro titolo cautelativo, di sospenderne l’impiego e di procedere al reso delle confezioni presso questo punto vendita per la conseguente sostituzione. Per ulteriori informazioni è disponibile il Numero Verde 800-270379.” Se avete acquistato queste salviettine, raccomanda Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, basta quindi controllare il lotto: se coincide con quello oggetto di richiamo evitate di utilizzarle e riportatele presso il punto vendita, dove si provvederà alla sostituzione o al rimborso. La ESSELUNGA si scusa per il disagio.

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Emirates riprende i voli passeggeri verso 9 destinazioni, compresi i collegamenti con Milano

Emirates riprende i voli passeggeri verso 9 destinazioni, compresi i collegamenti con Milano

Emirates Airline ha annunciato il suo piano di operare servizi di volo di linea dal 21 maggio verso nove destinazioni: Londra Heathrow Francoforte, Parigi, Milano, Madrid, Chicago, Toronto, Sydney e Melbourne. La compagnia aerea offrirà anche collegamenti a Dubai per i clienti che viaggiano tra il Regno Unito e l’Australia. Questi voli saranno disponibili per la prenotazione su emirates.com. I viaggiatori saranno accettati su questi voli solo se rispettano i requisiti di ammissibilità e criteri di ingresso dei rispettivi paesi di destinazione. Ciò include l’approvazione dell’Autorità federale per l’identità e la cittadinanza (ICA) per i residenti negli Emirati Arabi Uniti che desiderano tornare a Dubai. Adel Al Redha, Chief Operating Officer di Emirates, ha dichiarato: “ Siamo lieti di riprendere i servizi passeggeri di linea verso queste destinazioni, offrendo più opzioni ai clienti per viaggiare dagli Emirati Arabi Uniti verso queste città, e anche tra il Regno Unito e l’Australia. Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità per pianificare la ripresa delle operazioni verso destinazioni aggiuntive. Abbiamo implementato ulteriori misure in aeroporto in coordinamento con le autorità competenti in materia di distanziamento sociale e sanificazione. La sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti, clienti e comunità rimangono la nostra massima priorità .” Oltre ai servizi di linea, Emirates continuerà a lavorare a stretto contatto con ambasciate e consolati per facilitare i voli di rimpatrio per visitatori e residenti che desiderano tornare a casa. Questa settimana, la compagnia aerea prevede di operare voli da Dubai a Tokyo Narita (15 maggio), Conakry (16 maggio) e Dakar (16 maggio).La sicurezza e il benessere di passeggeri e dipendenti è la massima priorità di Emirates. In preparazione per la ripresa dei servizi di volo, la compagnia aerea ha già migliorato varie misure precauzionali durante il viaggio del cliente. All’aeroporto internazionale di Dubai, i clienti e i dipendenti faranno controllare le loro temperature tramite scanner termici. Barriere protettive sono state installate presso i banchi del check-in per fornire ulteriore sicurezza durante le interazioni. Guanti e maschere sono obbligatori per tutti i clienti e dipendenti dell’aeroporto. Inoltre, l’equipaggio di cabina di Emirates, gli agenti d’imbarco e il personale di terra che interagiscono direttamente con i viaggiatori indosseranno dispositivi di protezione individuale (DPI) tra cui un abito protettivo monouso e visiera di sicurezza. Saranno inoltre implementati protocolli di distanziamento sociale. In questo aeroporto, questo include gli indicatori fisici posizionati a terra e nelle aree di attesa dell’aeroporto per garantire che i viaggiatori mantengano una distanza di sicurezza. Per motivi di salute e sicurezza e per ridurre al minimo l’interazione a bordo, Emirates offrirà un servizio di volo modificato incentrato sulla riduzione del rischio di contatto e infezione. Riviste e materiale di lettura per la stampa non saranno disponibili durante questo periodo. Il bagaglio a mano deve essere registrato e i clienti possono portare a bordo solo oggetti essenziali come laptop, borsa, valigetta o articoli per bambini. Emirates ha avviato un rigoroso programma di sicurezza per garantire che le cabine degli aeromobili rimangano pulite e igieniche. Le moderne cabine dei velivoli della compagnia aerea sono state dotate di filtri dell’aria HEPA avanzati che rimuovono il 99,97% dei virus ed eliminano polvere, allergeni e germi dall’aria della cabina per un ambiente di bordo più sano e sicuro. Dopo il viaggio e l’atterraggio a Dubai, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ogni aereo passerà attraverso processi avanzati di pulizia e disinfezione per garantire sicurezza e servizi igienico-sanitari adeguati.

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RASFF: frammenti di vetro finiti nei capperi prodotti in Italia.

RASFF: frammenti di vetro finiti nei capperi prodotti in Italia. L’UE da poche ore ha attivato un avviso di sicurezza per frammenti di vetro in vasetti di vetro contenenti capperi provenienti dall’Italia. Prodotto ritirato dal mercato europeo ma non in Italia

Tra le esportazioni di prodotti alimentari dall’Italia, scatta di nuovo un’allerta alimentare con conseguente comunicazione di richiamo immediato da parte del distributore. Il sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF), infatti, poche ore fa, ha attivato un avviso di sicurezza per presenza di frammenti di vetro in vasetti contenenti capperi provenienti dall’Italia e commercializzati in Svezia, segnalando l’allerta sul sito web del sistema di allarme rapido europeo oltre ad avere diffuso un comunicato stampa. Nell’avviso 2020.1954 dell’ 08/05/2020 però, si parla solo di “vasetti di vetro contenenti capperi provenienti dall’Italia e venduti in Svezia” senza che siano stati comunicati nè il produttore nè il distributore in Italia, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Tuttavia, la stessa azienda produttrice, la Di Luca & Di Luca tramite Helene Rehnberg, responsabile acquisti e qualità di Di Luca & Di Luca, ha comunicato che ha proceduto al richiamo del prodotto Zeta Capris Small, 100 g, con data di scadenza 2023-01-31 e numero di lotto LE 007. “Il motivo è che esiste un rischio di presenza di frammenti di vetro nel prodotto. Pertanto, l’intero lotto viene richiamato come misura precauzionale. Si tratta di casi isolati di pezzi di vetro che sono stati individuati e che stiamo raccogliendo per ulteriori analisi. Abbiamo anche avviato un’indagine insieme al nostro fornitore per scoprire cosa potrebbe essere successo. Ci dispiace per quello che è successo, conclude Helene Rehnberg.” I consumatori che hanno acquistato il prodotto oggetto di richiamo, sono invitati a contattare il Forum dei clienti tramite zeta.nu/kontakta-oss/reklamation o al numero telefonico 08-6437010. Per ulteriori informazioni contattare: Helene Rehnberg, responsabile acquisti e qualità., Di Luca & Di Luca AB 08-556 942 04. Elisabeth Askefalk, Responsabile PR e Informazione, 08-556 942 10. In Svezia la notizia di allerta è stata divulgata in rete da parte della stessa azienda e dai giornali on line. La società di famiglia Di Luca & Di Luca è stata fondata nel 1971 da Fernando Di Luca, l’italiano che ha portato l’olio d’oliva, la pasta e la conoscenza del cibo mediterraneo in Svezia. Di Luca & Di Luca sviluppano e vendono prodotti alimentari dall’Italia e dai paesi del Mediterraneo con il proprio marchio Zeta e numerosi marchi di agenzie. La società è di proprietà della famiglia Di Luca con i fratelli Gabriella, Christian e Paola ed è gestita insieme a una quarantina di dipendenti presso la Södermalm di Stoccolma con una fiorente attività di esportazione in Norvegia, Finlandia e Danimarca.. Di Luca e Di Luca fanno parte del gruppo Gruppo Di Luca insieme all’importatore di vini Enjoy Wine & Spirits. Maggiori informazioni su Di Luca e Di Luca su www.diluca.se.

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Coronavirus e INPS: falsa email “rimborso 600 euro”. L’allerta della Polizia Postale

Coronavirus e INPS: falsa email “rimborso 600 euro”. L’allerta della Polizia Postale: tentativo di truffa tramite phishing,. Lo “Sportello dei Diritti”: è un modo subdolo per avere i riferimenti della carta di credito seguite i consigli e cancellate i messaggi. Nel dubbio digitare il link del sito ufficiale

L’emergenza “Coronavirus” e l’inevitabile corsa a forme di sussidio di una cittadinanza stremata da quasi due mesi di lockdown ha comportato l’attesa di benefit da parte dell’INPS in gran parte della popolazione. Proprio per tale ragione, qualsiasi messaggio che sia email o un sms può rappresentare una risposta alla domanda presentata. Questo lo sanno bene gli hacker e i truffatori telematici che stanno cogliendo il particolare periodo per incrementare il numero di tentativi di frode attraverso l’invio massivo di falsi messaggi che non sono altro che sistemi più o meno collaudati per ottenere dati personali o bancari così come abbiamo già segnalato noi dello “Sportello dei Diritti”. Una nuova all’allerta della Polizia Postale mette in guardia chiunque aspetti una comunicazione dell’INPS, così come riportato in un nuovo post, con tanto di screenshot del tipico messaggio truffaldino, sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia”: “L’Inps avvisa gli utenti che è in corso un tentativo di truffa tramite email di phishing finalizzata a sottrarre fraudolentemente il numero della carta di credito, con la falsa motivazione che servirebbe a ottenere un rimborso o il pagamento del Bonus 600 euro. Si invitano tutti gli utenti a ignorare email che propongono di cliccare su un link per ottenere il pagamento del Bonus 600 euro o qualsiasi forma di rimborso da parte dell’Inps. Si ricorda che le informazioni sulle prestazioni Inps sono consultabili esclusivamente accedendo direttamente dal portale www.inps.it e che l’INPS, per motivi di sicurezza, non invia in nessun caso mail contenenti link cliccabili.”. Attenzione, quindi, rilancia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”: è questo l’imperativo rivolto a tutti coloro che hanno un dispositivo e che ricevono messaggi di questo tipo. Il modo migliore per difendersi, è quello di seguire le indicazioni della Polizia Postale e di cancellare immediatamente questi messaggi. Nel dubbio, bisogna consultare il sito istituzionale dell’INPS, aprendo il browser e cliccando l’indirizzo https://www.inps.it/nuovoportaleinps/home.htm Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.