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LOMBARDIA

COVID-19, ordinanza sanità pubblica 21 marzo 2020

ULTERIORI MISURE PER LA PREVENZIONE E GESTIONE DELL’EMERGENZA ULTERIORI MISURE PER LA PREVENZIONE E GESTIONE DELL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19. ORDINANZA AI SENSI DELL’ART. 32, COMMA 3,DELLA LEGGE 23 DICEMBRE 1978, N. 833 IN MATERIA DI IGIENE E SANITÀ PUBBLICA: LIMITAZIONE DEGLI SPOSTAMENTI SU TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE

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ordinanza 514

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Coronavirus, dati aggiornati

 “Il vero tema, oggi, e’ quello del
personale. Piu’ volte abbiamo parlato della possibilita’ di
collocare fuori dalle citta’ strutture che possano aiutare la
ricettivita’ delle persone che hanno bisogno di essere curate, ma
per poter offrire cure adeguate abbiamo bisogno di personale”.
Lo ha detto l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera,
durante la quotidiana diretta Facebook per fare il punto sulla
situazione Coronavirus.

“Stiamo esplorando tutte le strade – ha spiegato – e le
attiviamo concretamente solo quando siamo in grado di portarle a
termine, non lanciamo proposte per poi smentirle nei giorni
successivi. Questa serieta’ ci ha portato ieri a chiedere di
differire l’attivazione del Punto Medico Avanzato (PMA) a
Bergamo perche’ non avevamo la certezza di reperire il
personale”.

L’assessore ha quindi annunciato che sono in arrivo “53 medici e
infermieri cubani molto qualificati, che hanno combattuto
l’Ebola. Saranno a Crema per alleggerire il lavoro”.
Domani, inoltre, sara’ inaugurato a Cremona l’ospedale da campo
donato da Samaritan’s Purse.
Il vice presidente della Croce Rossa cinese, poi, arrivato ieri
a Milano, ha confermato che la Cina vuole sostenere la battaglia
della Lombardia con un contingente di medici e infermieri la cui
attivita’ sara’ coordinata di Areu”. 

Gallera ha anche fatto sapere di aver incontrato, insieme al
sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia, Alan
Rizzi, i 68 consoli presenti a Milano “ai quali ho chiesto di
farsi portatori di un messaggio nei loro Paesi. Oggi la
Lombardia ha bisogno, ma domani potremo aiutare noi. Tutti mi
hanno confermato che ne parleranno con i loro Governi”.

Ad oggi in Lombardia sono operativi 1250 i posti nelle terapie
intensive (si partiva da 724) e quotidianamente arrivano 25
respiratori grazie alla collaborazione del Dipartimento
nazionale della Protezione civile.

I DATI – Ecco i dati dei contagi odierni e quelli dei giorni
precedenti

– i casi positivi sono 19.884 (+2.171)

17.713/16.220/14.649/13.2729/11.685/9.820/8.725/7.280/5.791/5.469/4.189/3.420/2.612

– i deceduti 2.168 (209)
1.959/1.640/1.420/1.218//966/ 890/744/617/468/333/267/154

– i dimessi e in isolamento domiciliare: 9.332, di cui 3.778 con
almeno un passaggio in ospedale (anche solo pronto soccorso)) e
5.554 persone per le quali non si rileva nessun passaggio in
ospedale 
4.057/4.265/3.867/3.427/2.650/2.044/1.351/1.248/756/722

– in terapia intensiva 1.006 (+82)
924/879/823/767/732/650/605/560/466/440/399/359

– i ricoverati non in terapia intensiva: 7.387 (+102)
 7.285 (+332)
6.953/6.171/5.550/4.898/4.435/4.247/3.852/3319/2.802/2.217/1.661

– i tamponi effettuati: 52.244
48.983
46.449/43.565/40.369/37.138/32.700/29.534/25.629/21.479/20.135/18.534/15.778

I casi per provincia con l’aggiornamento rispetto agli ultimi
giorni

BG: 4.645 (+340)

4.305/3.993/3.760/3.416/2.864/2.368/2.136/1.815/1.472/1.245/997/761/623/537

BS: 4.247 (+463)

3.784/3.300/2.918/2.473/2.122/1.784/1.598/1.351/790/739/501/413/182/155

CO: 338 (+52)

286/256/220/184/154/118/98/77/46/40/27/23/11/11

CR: 2.286 (+119)

2.167/2.073/1.881/1.792/1.565/1.344/1.302/1.061/957/916/665/562/452/406

LC: 530 (+64)

466/440386/344/287/237/199/113/89/66/53/35/11/8

LO: 1.528 (+83)

1.445/1.418/1.362/1320/1.276/1.133/1.123/1.035/963/928/853/811/739/658

MB: 495 (+94)

401/376/346/339/224/143/130/85/65/64/59/61/20/19

MI: 3.278 (+634) di cui 1378 a Milano citta’ (+287)

2.644/2.326/1.983/1.750/1.551/1.307/1.146/925/592/506/406/361

MN: 636 (+122)
514/ 465/382/327/261/187/169/137/119/102/56/46/32/26

PV: 1.011 (+33)
978/ 884/801/722/622/482/468/403/324/296/243/221/180/151

SO: 155 (+80)
75/74/46/45/45/23/23/13/7/7/6/6/4/4

VA: 310 (+45)
265/232/202/184/158/125/98/75/50/44/32/27/23/17

e 425 in corso di verifica.

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POLITICA

Monti, progetto migliore la Fiera non Legnano

Emergenza Covid-19, Emanuele Monti (Lega): “Ospedale in Fiera soluzione migliore e più veloce. Altre ipotesi, come Legnano, non fattibili. Fake news innescata da esponenti dei 5 stelle fa solo perdere tempo”

Milano, 17 marzo – “La scelta di realizzare il nuovo ospedale per l’emergenza Covid-19 all’interno della Fiera è la soluzione più veloce e ottimale per fare fronte alla crisi e assistere il maggior numero possibile di pazienti. Le altre ipotesi che circolano ancora in queste ore, come quella di riaprire il vecchio Ospedale di Legnano, non sono fattibili”.

Così Emanuele Monti (Lega), Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia, che risponde alle proposte alternative al progetto dell’ospedale alla Fiera.

“Soluzioni alternative come quella di Legnano e di altre strutture in Lombardia sono già state prese in considerazione – spiega Monti – e successivamente scartate perché il progetto migliore è quello della Fiera, sotto ogni punto di vista. Innanzitutto è la soluzione più economica e veloce, e soprattutto il secondo fattore, quello della velocità, è basilare in un momento come questo. Inoltre, la Fiera è collegata al meglio con tutte le principali vie di comunicazione, un altro fattore fondamentale, la struttura è comunque attiva, anche se a livelli minimi, dal punto di vista dei servizi elettrici ed idraulici. Infine, la gestione degli spazi modulari, trattandosi di open space, è molto più efficiente e adattabile alle esigenze”.

“Le tempistiche per riaprire l’Ospedale di Legnano sono troppo lunghe – sottolinea Monti – si parla infatti di mesi, dalla nota tecnica che abbiamo richiesto all’Asst. Teniamo conto che l’ospedale è stato chiuso nel 2010, nel frattempo tutte le strumentazioni sono state trasferite nelle nuove strutture. Inoltre, gran parte delle linee di alimentazione è stata smantellata, mentre la parte rimanente ha subito danni a seguito di vandalismi. Dalla data di chiusura, poi, non è stato fatto nessun ripristino dello stabile, le cui condizioni oggi vengono considerate precarie”.

“Al contrario Fiera Milano ha dato subito disponibilità, anche con l’ausilio dei suoi ingegneri, un team capace di gestire eventi di caratura internazionale per attivare la nuova struttura, che risulta la soluzione migliore. Infine, spiace constatare che esponenti del Movimento 5 stelle, al posto che darsi da fare nella raccolta fondi oppure con aiuti concreti, stiano comodamente al computer di casa ad alimentare fake news” conclude Monti. 

 
Marco Tavazzi
Ufficio Stampa
Gruppo Lega – Lega Lombarda Salvini
Consiglio Regionale della Lombardia

 
 

 

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LOMBARDIA

Provvedimento a favore dei coniugi separati o divorziati in condizione di disagio abitativo

E’ stato pubblicato sul Bollettino

Ufficiale Regionale (BURL, 13 marzo serie Ordinaria) l’Avviso

pubblico a favore dei coniugi separati o divorziati in

condizione di disagio abitativo e per la promozione di azioni di

mediazione familiare così come stabilito dal provvedimento della

Giunta regionale su proposta dell’assessore alle Politiche per

la famiglia, Genitorialità e Pari Opportunità, Silvia Piani, al

termine del 2019. 

I CONTRIBUTI – “Il numero delle richieste e il bisogno che

abbiamo intercettato  – ha spiegato l’assessore Piani – ci hanno

indotti a rinnovare ulteriormente il finanziamento a questa

iniziativa, cui teniamo particolarmente attraverso uno

stanziamento di 500.000 euro destinati ad incrementare la

dotazione finanziaria per il sostegno affitti da assegnare alle

ATS proporzionalmente alla popolazione residente e di 1,3

milioni di euro per promuovere interventi di mediazione

familiare, sempre assegnati alle ATS in base alla popolazione

residente”.

“In particolare la misura – ha continuato Piani – è stata

implementata sotto l’aspetto del sostegno agli interventi di

mediazione familiare attivabili mediante progetti

individualizzati, su richiesta alle Ats. Lo strumento

rappresenta un processo collaborativo di risoluzione del

conflitto con il quale le coppie con figli possono essere

supportate e assistite da un soggetto terzo imparziale, utile a

trovare una soluzione accettabile per entrambi i coniugi

relativa ai problemi di riorganizzazione dopo la separazione”.

I BENEFICIARI DELLA MISURA – Possono usufruire del contributo i

genitori separati o divorziati:

– con figli nati o adottati nel corso del matrimonio;

– intestatari diretti (o co-intestatari con familiari) di

contratto di locazione regolarmente registrato; o che si trovano

a vivere ospitati presso strutture di accoglienza perché in

condizione di grave marginalità sociale;

– residenti in Lombardia da cinque anni;

– che hanno un Isee in corso di validità inferiore o uguale a

30.000 euro;

– che non risultano beneficiari di contributi regionali per il

recupero della morosità incolpevole e/o non risultano

assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica di

proprietà di Aler o dei Comuni, salvo il caso in cui il canone è

corrisposto a prezzo di mercato e non calmierato o concordato; 

– che non sono stati condannati con sentenza passata in

giudicato per reati contro la persona.

Il destinatario della misura può beneficiare di un contributo

per la durata di un anno dall’approvazione della domanda, fino

al 40% della spesa sostenuta e fino ad un massimo di 2500 euro

nel caso di canone calmierato e di 3500 per l’emergenza

abitativa nel caso di canone a prezzo di mercato.

In caso di genitore in stato di grave marginalità, oltre al

contributo al canone di locazione della durata di anni due

(invece di uno), può essere riconosciuto, a seguito della

definizione di un progetto personalizzato, anche un contributo

aggiuntivo fino ad un massimo di 1000 euro all’anno.

Per quanto riguarda gli interventi di mediazione, invece, i

contributi possono arrivare ad un massimo di 300 euro a

persona/coppia.

COME PRESENTARE LA RICHIESTA – I richiedenti devono presentare

la domanda sulla piattaforma informatica Bandi Online

(www.bandi.servizirl.it). Le domande vengono poi assegnate alle

Ats in base alla residenza anagrafica del richiedente per la

verifica dei requisiti

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SPORT

Coronavirus, Richiesta di intervento economico urgente anche per lo Sport Lombardo

Riceviamo e pubblichiamo.

In qualità di Amministratori, raccogliendo le richieste dei nostri territori, il Capogruppo in Regione Lombardia di Lombardia Ideale – Fontana Presidente, Giacomo Cosentino, e gli Amministratori Locali del medesimo gruppo, nella consapevolezza del ruolo di responsabilità civile, preso atto della crisi economica che sta colpendo la nostra Regione per via della diffusione del “Coronavirus”, consapevoli anche che il mondo sportivo è un volano economico che abbraccia diversi settori, per esempio – e non solo- dalla salute al turismo passando per l’assistenza sociale; abbiamo la certezza che debba essere aiutato anche questo mondo per evitare danni difficilmente riparabili e in quanto strumento per far ripartire partire l’economia.

Siamo consapevoli che serviranno ulteriori interventi in altri e diversi settori ma quello sportivo, per come descritto di seguito, potrebbe essere un importante punto di partenza, per reagire a questa crisi.

Quindi, premesso che:

– siamo nella reale convinzione che tutte le azioni fino ad oggi adotatte, per il contenimento del contagio del “Coronavirus”, dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Presidende di Regione Lombardia, siano rivolte per la tutela della salute dei cittadini, evitando così l’affollamento delle strutture ospedaliere

– il prolungamento della chiusura al 3 di aprile degli impianti sportivi  porterà indiscutibilmente ad una difficoltà economica in quanto i costi di mantenimento sono incomprimibili, gli affitti, i mutui o le tasse sono prossimi alla scadenza

– i lavoratori del settore sportivo, considerando i contratti precari o di libero professionismo​ o di collaborazione, si troveranno senza uno stipendio aggravando ulteriormente sulla loro situazione familiare 

– gli impianti sportivi presenti nelle province periferiche subiranno una “concorrenza” dovuta da una diversa gestione delle aperture degli stessi nelle Regioni confinanti (vedi Piemonte), oltre che a eludere la volontà di contenimento del contagio 

Sottolineando inoltre che la situazione che si sta profilando abbia la necessità di un immediato intervento finanziario da parte del Governo per dare un reale sostegno economico sia agli impianti sportivi che ai lavoratori, così da tamponare il prossimo periodo di sicura difficoltà economica che, altrimenti, avrebbe un irreversibile impatto dannoso sociale ed economico. 

Chiediamo fermamente al Ministro allo Sport Spadafora: 

– una coerenza nella gestione nelle aperture degli impianti sportivi nelle Regioni confinanti, così da limitare in maniera più proficua la possibilità di contagio

– un fondo economico per gli impianti sportivi per far fronte alle spese di mantenimento o di affitto

– una sospensione immediata con successiva rimodulazione delle rate dei mutui, utenze e tasse

– un fondo economico a sostegno dei liberi professionisti​ e collaboratori che ​operano negli impianti sportivi 

– un fondo immediato a sostegno dei lavoratori del settore sportivo che hanno in essere contratti di lavoro precario: il così detto “lavoro a chiamata”

Purtroppo il tempo stringe ma le scadenze sono prossime ad arrivare e questo documento, che verrà condiviso nelle prossime ore a tutti i livelli istituzionali, sociali, economici e sportivi, e che ha già avuto un forte appoggio come quello di Unimpresa Sport Regione Lombardia, nella persona del Responsabile Regionale Marco Massarenti, Confesercenti Provincia di Varese, nella persona del Presidente provinciale Cristian Spada e AIME settore Welfare nella persone del Presidente Gabriele Ciavarrella. Sarà per noi una delle priorità per le quali ci batteremo!

Giacomo Cosentino Consigliere Regionale – Capogruppo Lombardia Ideale Fontana Presidente 

Per gli Amministratori Locali

Nicoletta Benedetti Consigliera Provinciale Brescia – Coordinatrice Provinciale Brescia 

Marco Anguissola Consigliere di zona Milano – Coordinatore Provinciale Milano

Maurizio Montalbetti Consigliere Comunale di Arcisate (VA) – Coordinatore Provinciale Varese

Danilo Minuti Consigliere Comunale Bergamo – Coordinatore Provinciale Bergamo

Francesco Mantovani Consigliere Comunale Pavia – Coordinatore Provinciale Pavia

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Cronaca

Coronavirus, l’italiana DiaSorin crea un test per individuarlo in un’ora

Nel giorno in cui i provvedimenti per fermare il Covid-19 si estendono a tutta l’Italia, arriva anche una buona notizia: quella di un nuovo test diagnostico in grado di individuare il Coronavirus in solo un’ora.

Un’azienda italiana specializzata in immunodiagnostica e diagnostica molecolare, la DiaSorin, ha annunciato infatti di aver completato presso l’Ospedale Spallanzani di Roma e il Policlinico San Matteo di Pavia gli studi necessari per supportare l’approvazione CE e FDA EUA (ovvero Food and drug administration per l’Emergency use authorization) di un innovativo test molecolare per l’identificazione rapida del nuovo coronavirus COVID-19.

Il test consente infatti di ottenere risultati entro 60 minuti, rispetto alle 5-7 ore attualmente necessarie con altre metodologie, utilizzando un analizzatore LIAISON® MDX. ll test sarà commercializzato con marchio CE in Europa e presentato alla FDA EUA entro la fine di marzo 2020.

La tecnologia MDX, acquisita da DiaSorin S.p.A. nel 2016 dalla multinazionale statunitense 3M Inc., era stata originariamente sviluppata per fornire risposte diagnostiche rapide sia per uso militare sia civile.

A oggi DiaSorin ha installato oltre 800 analizzatori LIAISON® MDX in primari istituti ospedalieri europei e statunitensi per diagnosticare le infezioni influenzali stagionali, oltre che una varietà di altre infezioni virali e batteriche.

La tecnologia MDX, grazie alla rapidità nel fornire i risultati e alla semplicità di utilizzo, risulta ideale per valutare l’ammissione al ricovero ospedaliero del paziente. DiaSorin, inoltre, suggerisce che tale tecnologia potrebbe aiutare notevolmente gli ospedali a decentralizzare i test per la diagnosi del Coronavirus e contribuire a un significativo miglioramento dell’attuale processo di ricovero dei pazienti potenzialmente contagiosi.

Il test di DiaSorin seguirà il protocollo raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che mira ad analizzare diverse regioni del genoma virale per ridurre al minimo l’impatto di possibili mutazioni future.

“Ci siamo attivati non appena sono state rese pubbliche le informazioni sulla sequenza genetica del virus, collaborando con i Centri di Riferimento italiani e statunitensi per sviluppare test molecolari veloci e accurati per fronteggiare questa emergenza sanitaria – ha spiegato Giulia Minnucci, R&D Director Europe in DiaSorin -. Abbiamo analizzato oltre 150 sequenze virali pubblicate oggi nel database mondiale delle banche genetiche e disegnato un test destinato a rilevare tutte le varianti attualmente conosciute del Coronavirus COVID-19”.

DiaSorin ha già creato kit per malattie infettive emergenti, come quello per il virus Zika.

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Cronaca

Coronavirus, Emanuele Monti (Lega): “Utilizzare Ospedale di Cuasso per malati Covid-19”

“L’Ospedale di Cuasso può essere fondamentale per avere a disposizione nuovi posti letto per curare i malati di Covid-19. Stiamo lavorando per potenziare, e quindi utilizzare al meglio, questa struttura”, così Emanuele Monti (Lega), Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia, sulla necessità di ricavare nuovi spazi per fare fronte all’emergenza.

“La delibera della Giunta per realizzare nuovi spazi per assistere tutti i malati dà indicazioni chiare – spiega Monti – in provincia di Varese credo sia importante valorizzare le possibilità offerte dallo storico ospedale della Valceresio, dove si possono attivare oltre 100 posti letto per i pazienti Covid-19, non in terapia intensiva, ma che necessitino di degenza perché ancora positivi, fino alla domiciliazione”.

“Si tratterebbe infatti di integrare la struttura ospedaliera, nelle sue funzioni, all’Ospedale di Baggio per quei pazienti in dimissione che però sono ancora positivi e con basso carico assistenziale” precisa il Presidente della Commissione.

“Il nosocomio di Cuasso ha una lunga storia come ospedale e sanatorio – conclude Monti – e oggi rappresenta una di quelle risorse da sfruttare per riuscire a uscire dall’emergenza”.

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Cronaca

Coronavirus, tutte le disposizioni valide fino al 3 aprile 2020

Come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 e con riferimento alla regione Lombardia e alle Province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia, a partire dall’8 marzo e fino al 3 aprile, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sono adottate le seguenti misure:

a) evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza;

b) ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,50 C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;

c) divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus;

d) sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti professionisti e atleti di categoria assoluta che partecipano ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali o internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. In tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano;

e) si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere, durante il periodo di efficacia del presente decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie, fermo restando quanto previsto dall’articolo 2, comma 1, lettera r);

f) sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici;

g) sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi è sospesa ogni attività;

h) sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n, 65, e le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, nonché i corsi professionali e le attività formative svolte da altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti privati, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie. Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa. Sono sospese le riunioni degli organi collegiali in presenza. Gli enti gestori provvedono ad assicurare la pulizia degli ambienti e gli adempimenti amministrativi e contabili concernenti i servizi educativi per l’infanzia richiamati, non facenti parte di circoli didattici o istituti comprensivi;

i) l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro di cui all’allegato l lettera d). Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri;

I) sono chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;

m) sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica; sono inoltre esclusi dalla sospensione i concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e quelli per il personale della protezione civile, i quali devono svolgersi preferibilmente con modalità a distanza o, in caso contrario, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato 1 lettera d);

n) sono consentite le attività di ristorazione e bar dalle 6,00 alle 18.00, con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro di cui all’allegato 1 lettera d),con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;

o) sono consentite le attività commerciali diverse da quelle di cui alla lettera precedente a condizione che il gestore garantisca un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro di cui all’allegato l lettera d),tra i visitatori, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione, In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse;

p) sono sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale;

q) sono adottate, in tutti i casi possibili, nello svolgimento di riunioni, modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19, comunque garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato l lettera d),ed evitando assembramenti;

r) nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di il metro di cui all’allegato l lettera d) ,con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato l lettera d),le richiamate strutture dovranno essere chiuse, La chiusura non è disposta- per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato 1 lettera d),con sanzione della sospensione dell’ attività in caso di violazione;

s) sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza),centri culturali, centri sociali, centri ricreativi;

t) sono sospesi gli esami di idoneità di cui all’articolo 121 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, da espletarsi presso gli uffici periferici della motorizzazione civile aventi sede nei territori di cui al presente articolo; con apposito provvedimento dirigenziale è disposta, in favore dei candidati che non hanno potuto sostenere le prove d’esame in ragione della sospensione, la proroga dei termini previsti dagli articoli 121 e 122 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.

Si ricordano infine le principali raccomandazioni igieniche, valide per tutti i cittadini, per il contenimento della diffusione del virus:
– Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni a base di alcol
– Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
– Coprirsi bocca e naso se starnutisci o tossici
– Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
– Qualora non necessario evitare luoghi chiusi e di grande aggregazione

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Istituzioni

8 marzo. Lombardia regione virtuosa per presenza femminile nelle istituzioni locali, tutti i dati nel rapporto di Polis

La presenza di almeno un terzo di donne nei Consigli Comunali che passano dal 23,2% del 2012 al 34,2% del 2019, collocano la Lombardia tra le regioni italiane virtuose, i cui cittadini stanno maggiormente investendo nella presenza femminile nella politica locale. È questo uno dei dati più interessanti contenuto nel Rapporto di ricerca ‘La presenza delle donne nella politica locale in Lombardia’ stilato da Polis Lombardia (Istituto regionale per il supporto alle politiche della Lombardia) alla vigilia della Festa della Donna 2020.

I DATI – Nei Comuni della Lombardia, le donne che ricoprono cariche politiche sono 8.126, pari al 34,6% delle 23.449 cariche complessive. Chi ricopre l’incarico di sindaco rappresenta il 17,9% del totale, chi è vicesindaco il 30,1%, mentre chi ha la delega di assessore arriva al 45,4%. E, ancora, le Consigliere comunali sono il 34,2% del totale, le Presidenti di Consiglio Comunale il 21,3%, il 39,3% le Vicepresidenti e il 31,8% le Delegate dal Sindaco. Spicca il dato di chi è assessore, visto l’obbligo del rispetto del 40% nei comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti. La percentuale di donne che ricoprono cariche nelle amministrazioni comunali compresa tra il 40% e il 60%, sui dati complessivamente considerati, questa percentuale si raggiunge solo nei Comuni che hanno un’ampiezza demografica compresa tra i 5.000 e i 15.000 abitanti.

GIOVANI E ISTRUITE – Il rapporto rileva che le donne che ricoprono il ruolo di prime cittadine, assessore o consigliere nei comuni lombardi si presentano con una scolarità alta ed un interesse per la politica che coinvolge le giovani donne in misura percentualmente maggiore dei giovani uomini. Sul fronte dell’investimento formativo, le donne confermano, come accade in generale nella società italiana, il loro maggiore impegno: il 43,2% delle donne ha un titolo di studio superiore al diploma, contro il 31,1% dei colleghi uomini. Riguardo all’età, mentre predomina ancora la presenza di uomini maturi, vista l’ampiezza della generazione ‘baby boomers’ – over 55, al femminile, invece, l’investimento nella politica locale è fatto in particolar modo dalla Generazione X (nati tra il 1965 e il 1980) e dalle Millennials (nate tra il 1981 e il 1996) , donne mediamente più giovani e quindi presumibilmente chiamate a conciliare lavoro e politica con famiglia e cura dei figli.

Il numero delle donne sindaco è cresciuto tra il 2012 e il 2019 di appena 3 punti percentuali e, dall’altro, dalla dimensione più piccola dei comuni amministrati da donne: sono, infatti, appena 13 su 266 le prime cittadine in carica in Comuni tra i 15.000 e i 30.000 abitanti e 5 ‘guidano’ i Comuni sopra i 30.000 abitanti. Nessun Comune al di sopra dei 60.000 abitanti è amministrato da un sindaco donna, nonostante proprio il Comune più popolato, – Milano – abbia avuto in un recente passato un sindaco donna. Interessanti sono anche i dati che riguardano le singole province della Lombardia. La provincia di Milano è in testa per quanto riguarda la presenza di donne sindaco; percentuale che raggiunge il 30%. Seguono, Bergamo, Lodi, Monza-Brianza e Pavia. Mentre Cremona è fanalino di coda con il 10%.

Le donne che ricoprono la carica di assessore in Lombardia sono 1.619, il 45,38%. In vetta alla classifica la provincia di Cremona con il 50, 5%. Seguono Como 49,08% e Mantova con il 48,86%. In coda i comuni della provincia di Lodi e Pavia con circa il 40% delle donne assessore.

LE CONSIGLIERE COMUNALI – Le donne presenti nei Consigli Comunali della Lombardia sono 5.799 pari al 34,2%. Ad aver la presenza maggiore sono i comuni della provincia di Milano hanno la presenza femminile più numerosa con il 39.04%. In fondo alla classifica i comuni della provincia di Como.

RISULTATI PROMETTENTI – La Lombardia presenta dunque risultati promettenti in tema di riequilibrio di genere negli enti Locali. Le nuove norme hanno accelerato la partecipazione alla politica locale delle donne, per cui il risultato del 40%, che rappresenta il raggiungimento di una parità effettiva, è un obiettivo raggiungibile.

PELLEGRINI CONSIGLIERA DI PARITÀ: DONNE PIÙ PRESENTI – “I dati della ricerca sono molto significativi e fanno ben sperare. Certamente le leggi sul riequilibrio della rappresentanza di genere hanno pesato molto permettendo l’immissione di tante donne nell’ambito delle Istituzioni, ma quello che sta accadendo, anche se lentamente, credo sia un processo culturale che vede nella valorizzazione delle differenze e quindi anche quella di genere, un punto qualificante ed una risorsa per il bene comune. Le donne sono sempre più presenti, non solo nelle Istituzioni, ma anche in tantissime realtà dove, dal basso, si risponde ai bisogni delle comunità. E fanno la differenza”, afferma Carolina Pellegrini, Consigliere di parità regionale della Lombardia.

‘DONNA FA LA DIFFERENZA’ – “Il processo culturale che auspico da sempre è proprio questo. Gli sguardi e gli approcci diversi alla realtà degli uomini e delle donne sono davvero una risorsa nel momento in cui entrano in relazione ed interagiscono. L’interazione però può esserci nel momento in cui la persona rimane leale alle sue origini. La donna laddove è chiamata a decidere deve poter fare la differenza proprio perché donna. Il potere è una opportunità troppo grande per essere sprecata nel momento in cui è possibile fare la differenza per il bene comune. Donne fate le donne”. Il rapporto integrale su ‘La presenza delle donne nella politica locale in Lombardia’ è pubblicato sul sito www.polis.lombardia.it .

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Coronavirus, Fontana e Gallera sostengono le misure adottate anche se il DPCM è ‘pasticciato’

“La bozza del provvedimento del Governo – che ho ricevuto solo nella serata di ieri – sembra andare nella direzione del contenimento della diffusione del virus, invitando – con misure piu’ incisive – i cittadini alla prudenza”, ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio
Fontana.
“Cio’ detto – ha continuato – non posso non evidenziare che la bozza del DPCM e’, a dir poco, ‘pasticciata’ e necessita da parte del Governo di chiarimenti per consentire ai cittadini di capire cosa si puo’ fare o meno”. “La confusione e’ evidenziata anche dalle moltissime chiamate che stanno giungendo al mio telefono e a quello di chi da giorni e’ al mio fianco per affrontare questa emergenza”.
“Siamo comunque in contatto con i rappresentanti del Governo – ha detto ancora il presidente Fontana – per cercare di mettere i cittadini e le categorie sociali in condizione di capire cosa possono fare domani. Abbiamo inviato a Roma le nostre osservazioni e la collaborazione tra i nostri tecnici e quelli di Palazzo Chigi e’ costante”.

“Da parte di tutti – ha continuato l’Assessore Gallera – si è riscontrata la massima disponibilità per cercare di fare rete e mettere a sistema tutte le risorse a nostra disposizione. Abbiamo anche ricevuto un documento dal Coordinamento dei medici di terapia intensiva della Lombardia nel quale ci viene chiesto di evidenziare al Governo la situazione ‘complicata’ che devono fronteggiare in queste ore”.