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Ambiente

Ambiente, il traffico non è la causa principale dell’inquinamento

“I dati mostrano come il traffico non sia la principale causa dell’inquinamento. Se vogliamo intervenire sia sulla qualita’ dell’aria sia sulle misure di contrasto ai fattori climalteranti va considerato che durante il lockdown a fronte di una riduzione del traffico che va oltre il 65% si e’ avuta una riduzione media di Nox pari al 28%, di Pm10 all’11% e di Co2 attorno al 18%. Inoltre, anche questi dati mostrano come le concentrazioni di PM10 seguono un andamento modulato principalmente da fattori meteorologici”.

Lo ha detto l’assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, commentato i risultati di uno studio di ARPA Lombardia sulla variazione delle emissioni dei principali inquinanti dovuta ai provvedimenti anti COVID-19 sul territorio regionale.

LO STUDIO – Dallo studio dell’Arpa emerge come sul territorio della Lombardia le riduzioni stimate nelle settimane dal 9 al 29 marzo 2020 delle emissioni di NOx si sono attestate attorno ad un valore medio pari a circa il 28%. A tali decrementi hanno contribuito principalmente le riduzioni delle emissioni da traffico su strada pari a: 43% (9-15 marzo), 63% (16-22 marzo) e 74 % (23-29 marzo). Le riduzioni stimate sullo stesso periodo delle emissioni di PM10 primario regionali, rispetto allo scenario di riferimento, si possono attestare attorno ad un valore medio di circa l’11%. Anche tali riduzioni sono dovute principalmente alla diminuzione delle emissioni da traffico su strada pari a: 49% (9-15 marzo), 67% (16-22 marzo) e 76 % (23-29 marzo), parzialmente contro bilanciate da un incremento delle emissioni da riscaldamento. Le riduzioni stimate sullo stesso periodo delle emissioni CO2eq regionali, rispetto allo scenario di riferimento, si possono attestare attorno ad un valore medio di circa il 18%. Come per i precedenti inquinanti a tali riduzioni hanno contribuito principalmente le riduzioni dal settore del trasporto su strada pari a: 51% (9-15 marzo), 69% (16-22 marzo) e 77% (23-29 marzo).

RIPENSARE GLI STILI DI VITA – “Se un tempo cosi’ lungo di riduzione degli spostamenti – ha rilevato Cattaneo – ha portato a una diminuzione degli inquinanti cosi’ poco significativa, andranno ripensati non solo gli stili di vita, ma anche individuate politiche che possano intervenire su tanti diversi fattori e che non individuino nel traffico l’unico colpevole. E questo in Regione Lombardia lo pensiamo da tempo”.

NON SOLO AUTO – “Sicuramente e’ giusto proseguire con incentivi per il rinnovo dei veicoli piu’ vecchi – ha chiosato l’assessore – concentrandoci su quelli a basse emissioni sia inquinanti sia climalteranti, ma anche consentire a chi non puo’ permettersi un’auto nuova di continuare a circolare attraverso l’adesione a Move-in. E soprattutto dovremo guardare alle altre fonti di inquinamento dell’aria come gli spandimenti di liquami zootecnici in agricoltura, che favoriscono emissioni di ammoniaca e gli impianti il riscaldamento, compresi quelli a biomassa legnosa responsabili della quota piu’ significativa di emissioni di Pm10. Da questo punto di vista i provvedimenti come i blocchi del traffico, Area B e Area C richiederebbero una riflessione piu’ approfondita”.

MOVE-IN – “Le stime della variazione delle emissioni legati al Settore Traporti sono state possibili anche grazie all’analisi dei dati del progetto Move-In (raccolti in modo anonimo) durante il periodo di lockdown – ha ricordato Cattaneo -. Durante queste settimane la riduzione delle percorrenze rilevata nei giorni feriali e’ stata di circa il 75%. Dall’inizio della Fase 2 stiamo osservando la ripresa della mobilita’, che in particolare per i veicoli commerciali fa gia’ registrare il ritorno ad un regime simile alla situazione pre COVID-19”, ha concluso l’assessore.

A questo link e’ scaricabile il report di Arpa Lombardia: https://www.arpalombardia.it/sites/DocumentCenter/Documents/ARIA/report-stima-emissiva-COVID19-lombardia.pdf

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Cronaca

Trasporti, Assessore De Corato esprime solidarietà a controllore e agenti aggrediti

L’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato, ha espresso solidarieta’ al controllore ed agli agenti aggrediti a bordo di un convoglio Trenord fermo alla stazione di Milano Bovisa da un extracomunitario senza biglietto.

“Diventa sempre piu’ indispensabile controllare il possesso del biglietto prima di salire sul treno proprio per evitare situazioni come queste – sottolinea l’assessore. Chiedo infatti da tempo ai Ministri competenti di aumentare il numero di agenti della Polfer e dei militari, personale che continuo a ringraziare per gli sforzi quotidiani. Contestualmente pero’ mi chiedo come mai a Roma lo scorso inverno sono stati inviati 500 agenti e a Milano ancora nessuno?”.

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Cronaca

Coronavirus, Regione Lombardia distribuisce altre 7,5 milioni di mascherine

Un nuovo carico di 7,5 milioni di mascherine chirurgiche per uso civile e’ in corso di distribuzione a tutte le Province lombarde da parte dei volontari della Protezione civile. Il ritiro del materiale e’ gia’ avvenuto dal magazzino di Rho gestito dall’Azienda regionale emergenza urgenza (Areu): ogni Provincia ha ritirato presso il magazzino la dotazione assegnata.

Le Province, cosi’ come in occasione delle forniture precedenti, provvederanno dal canto loro in questi giorni a consegnare i dispositivi ai Comuni. Sara’ quindi compito delle Amministrazioni comunali provvedere alla definizione della distribuzione alla propria popolazione secondo le specifiche necessita’ e urgenze territoriali, organizzando la consegna gratuita delle mascherine ai propri cittadini che ne hanno bisogno e necessita’.

Di queste mascherine, 500mila pezzi sono destinati alle associazioni di volontariato che fanno capo alla Protezione civile regionale, mentre i rimanenti 7 milioni verranno distribuite dalla Province stesse ai Comuni, e quindi ai cittadini.

Lo comunica in una nota l’assessore regionale al Territorio e protezione civile, Pietro Foroni, che ricorda come questa sia “la piu’ ingente fornitura di dispositivi di protezione individuale alla popolazione lombarda da parte di Regione Lombardia dall’inizio dell’emergenza Covid-19”.

“Ennesimo straordinario risultato – spiega Foroni – reso possibile dall’impegno dai volontari di Protezione civile e alla fattiva collaborazione di Anci e dell’Unione delle Province Lombarde, che hanno dato il loro apporto anche in questa occasione. A tutti loro va il mio personale grande ringraziamento. Con questa nuova distribuzione gratuita di mascherine, arriveremo a un totale di circa 26 milioni di pezzi”.

Regione Lombardia ha gia’ distribuito nelle settimane scorse 18,5 milioni circa di mascherine attraverso canali diversi. Di queste, circa 400mila sono state consegnate al volontariato di Protezione civile, circa 13,5 milioni ai Comuni per la distribuzione alla popolazione, 100mila alla Polizia locale e provinciale, 450mila tra forze dell’ordine operanti in Regione Lombardia, Esercito e distretti giudiziari, 630mila ad altri soggetti “distributori” per la cittadinanza (farmacie, edicole), 1 milione circa alle aziende del Trasporto Pubblico Locale, 300mila agli operatori e agli addetti delle aziende municipalizzate attraverso la Confservizi, 1 milione per il personale delle aziende di ristorazione e pulizie che operano nelle strutture sanitarie e 1 milione alle Diocesi lombarde in vista della ripresa delle celebrazioni liturgiche aperte ai fedeli.

“Non vi e’ nessun obbligo giuridico o prescrizione normativa che imponga alle Regioni, fuori dal comparto sanitario, di fornire dispositivi alla popolazione civile – ricorda Foroni – ma cio’ nonostante abbiamo voluto da subito venire incontro ai nostri concittadini. Siamo infatti gli unici in Italia a farlo in maniera cosi’ massiccia per dare un contributo concreto alla sicurezza della popolazione”.

Le quote assegnate a ciascuna provincia:

Bergamo 750mila
Brescia 800mila
Como 380mila
Cremona 240mila
Lecco 210mila
Lodi 180mila
Mantova 260mila
Milano provincia 2 milioni
Milano citta’ 600mila
Monza Brianza 540mila
Pavia 360mila
Sondrio 120mila
Varese 560mila

+ Volontari di Protezione civile 500mila.

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LOMBARDIA

Lombardia: sei regole per la “fase due”

Da lunedì prossimo partirà la fase due e potrebbero ripartire negozi, bar ristoranti, estetisti e parrucchieri, ma solo se potranno garantire il rispetto dei requisiti previsti dalle nuove regole (distanziamento e misurazione della temperatura corporea).

La decisione definitiva per la fase due sarà presa dopo l’esame dei protocolli INAIL e le valutazioni del comitato tecnico scientifico sull’andamento dei contagi dalla parziale ripartenza del 4 maggio, ma sembra che ci saranno da rispettare sei regole di base:

  1. mascherina obbligatoria 
  2. rispetto del distanziamento sociale
  3. misurazione temperatura corporea obbligatorio per i dipendenti e collaboratori (fortemente raccomandata anche per i clienti)
  4. smart working dove possibile
  5. app regionale di tracciamento  AllertaLom raccomandata
  6. rispetto delle linee guida dell’INAIL

Queste ultime prevedono un minimo di 4 metri quadri per cliente nei ristoranti, il divieto di fare saune e idromassaggi nei centri benessere, prenotazioni obbligatorie e niente riviste dai parrucchieri che dovranno anche fornire borse monouso per riporre gli oggetti personali dei clienti.

Per i parrucchieri è anche obbligatorio il lavaggio dei capelli o della barba, per gli uomini, prima di taglio o acconciatura.

“non possiamo morire di covid, ma neanche morire di fame” ha dichiarato in una diretta Facebook il vice presidente della regione Lombardia Fabrizio Sala sottolineando l’importanza di prepararsi bene per riaprire prima possibile perché “è molto importante capire come si riapre”.

Parrucchieri ed estetisti, nel frattempo, si lamentano per la sempre maggiore diffusione degli operatori abusivi che operano senza rispettare le norme relative alla sicurezza e alla salute dei loro clienti.

Il presidente della CNA lombarda Daniele Parolo lamenta che “non è a rischio la competitività di queste imprese, ma la loro sopravvivenza. Per le 26.000 imprese lombarde del settore si prospetta un fatturato ridotto almeno del 35% su base annua. L’ossigeno serviva già un mese fa, sono sempre di più le saracinesche che difficilmente verranno rialzate in futuro”.

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LOMBARDIA

Lombardia: allerta di Protezione Civile n° 2020.48 del 14/05/2020 – allerta arancione

Lombarida 14 Maggio 2020

ALLERTA di PROTEZIONE CIVILE n° 2020.48 del 14/05/2020 – ALLERTA ARANCIONE

Sulla Lombardia flusso umido e mite da sudovest, generato da una vasta zona depressionaria centrata sulle coste del Portogallo.
Dalla sera di oggi 14/05, a partire dai settori meridionali della regione, sviluppo di rovesci e temporali in rapida estensione verso nord, fino a coinvolgere quasi tutti i settori. Nella notte tendenza a graduale esaurimento dei fenomeni sui settori meridionali, tenderanno invece ad insistere altrove specie su Alpi, Prealpi e alta Pianura.
Nella mattinata e fino al pomeriggio di domani 15/05, rovesci e temporali saranno probabili a più riprese su Alpi, Prealpi e alta Pianura, possibili sparsi alche sulle altre zone. Una generale tendenza ad attenuazione ed esaurimento dei fenomeni si avrà nel pomeriggio/sera.
I fenomeni più intensi, assieme ai maggiori quantitativi di pioggia, sono previsti sui settori centro-occidentali della regione in particolar modo sulle zone al confine con il Piemonte e il Ticino.
A causa del carattere prevalentemente convettivo delle precipitazioni gli accumuli risulteranno assai disomogenei sulla regione, tuttavia sui settori prealpini e anche sui settori della pianura centro-occidentale non sono da escludere locali valori cumulati più elevati (localmente anche oltre i 100 mm nell’evento).
Vento in intensificazione fino a moderato sulla Pianura proveniente da est, in rotazione da sudovest sul Pavese con qualche rinforzo fino a forte. Oltre gli 800/1000 metri venti meridionali fino a forti specie su Appennino e rilievi Prealpini esposti alla Pianura (fino a 55-75 km/h, localmente superiori alle quote superiori appenniniche).
Sabato 16/05 ancora flusso umido e mite e lievemente instabile da sudovest. Permane la possibilità di qualche rovescio o temporale sparso, più probabile sui rilievi.

 

Alessio Luisetto

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LOMBARDIA

Lombardia: allerta meteo rischio idrogeologico

Lombardia 11 Mggio 2020

ALLERTA di PROTEZIONE CIVILE n° 2020.45 del 10/05/2020
Rischio IDRO-METEO
ALLERTA ARANCIONE RISCHIO IDROGEOLOGICO
ALLERTA GIALLA RISCHIO TEMPORALI FORTI

Sulla Lombardia è in ingresso un vortice depressionario proveniente dal Golfo del Leone, il quale provocherà una fase di tempo marcatamente perturbato su tutta la regione e con particolare riferimento ai rilievi alpini e prealpini.
Nel dettaglio, tra la serata di oggi 10/05 e la notte di domani 11/05, prime precipitazioni in veloce traslazione da sud verso i rilievi alpini/prealpini, anche a carattere temporalesco e persistenti durante il giorno sui settori alpini e prealpini. In pianura fenomeni più discontinui e ovunque possibili, seppur con crescente probabilità di temporali forti dalla mattina di domani 11/05 con maggiore riferimento ai settori di alta e media pianura. Nelle 24 ore sono attesi mediamente 40-70 mm sui settori occidentali alpini e su gran parte dei settori prealpini, tra 20-40 mm sui settori di media e alta pianura. Si sottolinea che, a causa del prevalente carattere convettivo dei fenomeni, localmente saranno probabili cumulate superiori, con locali cumulate di pioggia fino a 80-120 mm sui rilievi, in particolare sui settori centro-occidentali. Progressivamente in serata è attesa un’attenuazione dei fenomeni.
La ventilazione è prevista in rinforzo su tutta la regione: da est sulla pianura già nella notte (a carattere temporaneo), con raffiche generalmente possibili sino a 40-60 km/h, da sud sui rilievi con raffiche fino a 70 km/h in quota. Si evidenzia in misura maggiore il rinforzo di venti meridionali sul pavese e in particolar modo sull’Appennino, con raffiche possibili in quota sino a 70-90 km/h, al più sino a 60-70 km/h le raffiche sulla pianura. Raffiche oltre i 50 km/h saranno probabili per ventilazione da sud-est sui settori prealpini centro-occidentali esposti alla pianura in mattinata.

 

Alessio Luisetto

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LOMBARDIA

Giulio Gallera, “L’ospedale allestito all’interno della Fiera di Bergamo rimarra’ dov’e’

 “L’ospedale allestito all’interno della
Fiera di Bergamo rimarra’ dov’e’, fino alla fine di questa
emergenza e anche oltre, quale supporto indispensabile in caso
di ulteriori necessita’. Si tratta, infatti, di una struttura
modulare, molto duttile, che puo’ essere impiegata in base alle
diverse esigenze sanitarie”.

Lo conferma l’assessore al Welfare della Regione Lombardia
Giulio Gallera, in condivisione con il direttore generale
dell’ASST Papa Giovanni XXIII, Beatrice Stasi.

“Questa importante realizzazione – aggiunge l’assessore –
costruita grazie alla generosita’ dei bergamaschi in una fase di
pandemia acuta sta svolgendo un ruolo fondamentale ospitando
posti letto salvavita di terapia intensiva. La situazione dei
contagi e la gravita’ degli stessi, e’ fortunatamente in continua
evoluzione positiva. Cio’ non toglie l’importanza strategica
dell’allestimento quale supporto per la ripresa delle attivita’
ordinarie degli ospedali e nel momento in cui si dovessero
verificare nuove emergenze o criticita’”.

“Per garantire una dislocazione funzionale dei servizi –
conclude Gallera – l’ASST Papa Giovanni XXIII ha previsto anche
un piano di utilizzo della struttura per le attivita’
ambulatoriali di ‘Follow-up’, soprattutto dedicate ai pazienti
Covid dimessi dagli ospedali”.

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In evidenza

Fontana scrive a premier Conte: nuovi orari di lavoro e smart working in vista di ulteriori aperture

“Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha scritto una lettera, per la fase2, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Obiettivo: ribadire le proposte lombarde per evitare il sovraffollamento del trasporto pubblico locale, in previsione della crescente riapertura delle attività”. Lo comunica in una Nota la Regione Lombardia.

Evitare affollamento dei trasporti

“Sono tre – prosegue la Nota – le necessità evidenziate dal governatore Fontana: evitare il sovraffollamento sui mezzi di trasporto attraverso il cambiamento degli orari di ingresso negli uffici; garantire controlli efficaci sulla salita nei mezzi pubblici e sul distanziamento tra i viaggiatori e aiutare le famiglie che hanno figli in età scolare”.

Insistere su smart working

“La Lombardia – conclude la Nota – ha, quindi, ribadito al Governo la necessità di insistere con lo smart working. E di potenziare il trasporto su gomma (anche usando i noleggi auto con conducente). E, infine, di mettere in campo misure di sostegno per chi si deve occupare dei figli come i congedi parentali alternati”.

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Trasporti

Mobilità, gli ambulanti potranno installare MoVe-In entro il 30 settembre

Prorogata la scadenza inizialmente prevista per il 30 aprile

I venditori ambulanti potranno installare la ‘scatola nera’ MoVe-In entro il 30 settembre 2020. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, di concerto con l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli, ha infatti approvato una deroga alla scadenza prevista per il 30 aprile. “Data la particolare situazione socio-sanitaria creatasi in seguito alla diffusione del Coronavirus in Lombardia e alla situazione di difficoltà a portare a termine tutti gli adempimenti, dovuta alle successive misure di lockdown – ha spiegato Cattaneo – la Regione Lombardia ha deciso di andare concretamente incontro alle esigenze di questa categoria di lavoratori”.

Si tratta della seconda proroga dovuta all’emergenza coronavirus

La scadenza prevista dall’accordo sottoscritto lo scorso dicembre con Fiva-Confcommercio e Apeca e Anva Confersercenti, che aveva come termine ultimo il 31 marzo, era già stata prorogata di un mese. Possono beneficiare della misura gli operatori del commercio ambulante soggetti alle limitazioni della circolazione dei veicoli più inquinanti. La delibera ha efficacia sull’intero territorio regionale.

Con MoVe-In gli Euro 0 degli ambulanti potranno percorrere 6.000 km l’anno

“Ancora una volta – ha aggiunto Alessandro Mattinzoli – Regione Lombardia dimostra grande attenzione verso le categorie produttive molto provate dall’emergenza Covid 19. Questa misura, dunque, oggi risulta ancora più opportuna”. In merito al provvedimento, Cattaneo ha chiarito che “consentirà agli operatori del commercio ambulante di aderire a MoVe-In su base triennale. E questo offre la possibilità di percorrere la somma dei chilometri concessi annualmente nell’arco del triennio”.

Per ambulanti  operatività consentita con MoVe-In anche in caso di limitazione del traffico per eccessivo inquinamento

Quindi, Cattaneo ha chiarito: “Per gli autonegozi e gli automarket – furgoni allestiti per la vendita di prodotti alimentari freschi e da cuocere – sarà prevista l’assimilazione ai veicoli di classi Euro superiori. Se aderiranno a MoVe-In, quindi, saranno considerati da Euro 0 assimilati a Euro 2. Gli Euro 1 e 2 saranno assimilati a Euro 3. Ciò consentirà la percorrenza di 6.000 km/anno per i veicoli Euro 0. Si salirà a 9.000 km/anno per i veicoli Euro 1 e 2”. Agli operatori che avranno aderito a MoVe-In sarà consentito recarsi ai mercati anche in caso di limitazioni temporanee al traffico per eccessive polveri sottili nell’aria. Considerato il ruolo delle associazioni di categoria che fungono da garante per i requisiti richiesti, il provvedimento approva i criteri che individuano e disciplinano le soglie chilometriche assegnabili.

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LOMBARDIA

Lombardia, la Regione avvia piano Marshall da 3 miliardi: in 6 mesi oltre 1.500 cantieri

Al via il rilancio della Lombardia grazie al ‘piano Marshall’ da 3 miliardi di euro approvato dalla Giunta. “Lo avevamo annunciato e lo abbiamo fatto. Per la ripresa economica della Lombardia e il rilancio del sistema produttivo era necessario un intervento extra-ordinario che potesse supportare immediatamente il mondo dell’economia. E, quindi, abbiamo finanziato i nostri Comuni e Province per dare avvio in temi brevissimi in particolare, entro il 31 ottobre, a numerose opere pubbliche. Oltre 1.500 cantieri in più che cambieranno volto alla nostra Regione. E daranno lavoro a imprese e famiglie”. Lo fanno sapere il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore agli Enti locali, Massimo Sertori, commentando l’approvazione della delibera. L’atto definisce tempi e modalità di erogazione dei contributi destinati agli Enti locali dopo l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.
400 milioni di euro del piano Marshall per la Lombardia saranno direttamente gestiti da sindaci e presidenti di provincia

Per Fontana e Sertori “l’obiettivo è quello di finanziare le Province e i Comuni attraverso investimenti pari a 400 milioni di euro lasciando a sindaci e presidenti di Provincia libera scelta degli interventi ritenuti prioritari. Sono indirizzati principalmente ai seguenti settori: sviluppo territoriale, mobilità sostenibile, edifici pubblici e patrimonio culturale, efficientamento e risparmio energetico, dissesto idrogeologico, digitalizzazione e illuminazione pubblica”.
“Diamo una mano concreta – chiarisce Sertori – alle comunità locali, con un impulso alle economie del territorio dopo due mesi di difficoltà e sacrifici”. L’attuazione pratica sarà supportata dagli uffici della Direzione Enti locali della Regione Lombardia, per ovviare a potenziali difficoltà in fase di applicazione.

Oltre 3 miliardi di euro spalmati tra 2020 e 2022

Il piano Marshall, diventato Legge lunedì 4 maggio con l’approvazione da parte del Consiglio regionale, prevede un investimento complessivo di oltre 3 miliardi di euro, spalmati dal 2020 al 2022 e così ripartiti: 51,35 milioni per le Province; 348,65 milioni ai Comuni; 2,47 miliardi di euro per interventi per la ripresa economica; 130 milioni di euro per investimenti strategici che riguardano la mobilità, l’edilizia scolastica e lo sviluppo territoriale; 10 milioni di euro serviranno per la produzione di dispositivi medici e di protezione individuale e 82 milioni saranno destinati al personale sanitario.

Lavori al via entro il 31 ottobre

Comuni, Province e Città Metropolitana di Milano sono tenuti ad iniziare l’esecuzione dei lavori entro il 31 ottobre 2020, anche nel caso di più opere. I contributi sono erogati agli enti beneficiari:
a) per il 20% previa verifica dell’avvenuto inizio dell’esecuzione dei lavori; qualora il Comune attesti che il collaudo dell’opera avviene entro novembre 2020.
b) per il 50% entro il mese di febbraio 2021.
c) per il residuo 30% previa trasmissione del certificato di collaudo.

Nel caso in cui i lavori iniziati entro il 31 ottobre 2020, fossero collaudati entro il novembre 2020, sarà erogata l’intera somma.

La ripartizioni ai Comuni dei fondi del piano Marshall per la Lombardia

La ripartizione ai Comuni dei fondi del ‘Piano Marshall’ per la Lombardia – Il contributo è assegnato a tutti i comuni lombardi in base al numero degli abitanti e utilizzando lo stesso schema assunto dall’attuale governo nell’ambito della legge di bilancio 2020:

– Comuni da 0 a 3.000 abitanti 100.000 euro ciascuno.
– Da 3.001 a 5.000 abitanti 200.000 euro ciascuno.
– Per i comuni da 5.001 a 10.000 abitanti 350.000 euro ciascuno.
– Da 10.001 a 20.000 abitanti 500.000 euro ciascuno.
– Per i comuni da 20.001 a 50.000 abitanti 700.000 euro ciascuno.
– Da 50.001 a 100.000 abitanti 1 milione di euro ciascuno.
– Per i comuni da 100.001 a 250.000 abitanti 2 milioni ciascuno.
– I comuni oltre i 250.000 abitanti hanno diritto sino a 4 milioni ciascuno.
Il dettaglio dei fondi disponibili per le Province

La ripartizione delle risorse per singolo ente provinciale beneficiario e per Città Metropolitana, sulla base della proposta di Unione delle Province Lombarde (UPL), è la seguente:

– Bergamo: 1.518.246 euro nel 2020 e 4.233.242 euro nel 2021.
– Brescia: 1.832.158 euro nel 2020 e 5.108.505 euro nel 2021.
– Como: 742.544 euro nel 2020 e 2.070.393 euro nel 2021.
– Cremona: 746.290 euro nel 2020 e 2.080.840 euro nel 2021.
– Lecco: 468.013 euro nel 2020 e 1.554.935 euro nel 2021.
– Lodi: 437.922 euro nel 2020 e 1.501.034 euro nel 2021.
– Mantova: 885.033 euro nel 2020 e 2.467.688 euro nel 2021.
– Città Metropolitana di Milano: 3.024.400 euro nel 2020 e 8.432.761 euro nel 2021.
– Monza e Brianza: 852.628 euro nel 2020 e 2.377.336 euro nel 2021.
– Pavia: 1.313.595 euro nel 2020 e 3.662.625 euro nel 2021.
– Sondrio: 324.757 euro nel 2020 e 1.455.500 euro nel 2021.
– Varese: 1.124.414 euro nel 2020 e 3.135.141 euro nel 2021.