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Rutenio e altri veleni sulla Lombardia, non solo coronavirus

L’allarme era arrivato dalla rivista Atmospheric Environment:”…Anche l’agenzia internazionale per l’Energia atomica ha raccolto dagli stati membri un dataset delle misure del particolare radioisotopo di origine artificiale – aveva dichiarato Niccolò Maffezzoli, ricercatore del Cnr – confermandone la presenza dall’Ucraina all’Italia fino alla Svezia e alla Francia. Il dataset è stato quindi rilasciato dall’Istituto francese di radioprotezione e sicurezza nucleare, prima struttura a indagarne la possibile origine. I risultati della ricerca sono stati poi confermati dall’Istituto meteorologico danese. Noi abbiamo utilizzato sia un modello di ricostruzione atmosferica sia informazioni meteo open source, applicando quindi un modello statistico al fine di ricostruire la posizione della sorgente. Il risultato conferma per la terza volta le conclusioni cui sono arrivate le altre due indagini: una zona compresa tra l’Ucraina e le regioni russe del Volga e degli Urali. La dose delle radiazioni è comunque stata molto al di sotto dei limiti di legge e non dannosa per la popolazione e l’indagine non ha riguardato eventuali rischi per la salute ma ha confermato con una diversa metodologia i risultati delle precedenti ricerche circa la possibile origine del fallout, ad oggi non ancora ufficialmente confermata…”

La scia di Rutenio tra Lombardia e Piemonte non sarebbe stata considerata pericolosa.

Rutenio, di cosa si tratta?

Il rutenio è un metallo bianco e duro,piccole quantità di rutenio possono aumentare la durezza del platino e del palladio nonché rendere il titanio più resistente alla corrosione. Il rutenio può essere impiegato come rivestimento sia per elettrodeposizione sia per decomposizione termica, si trova di solito in minerali di metalli del gruppo del platino nei Monti Urali e nelle Americhe.

E’ pericoloso?

E’ possibile ottenere rutenio dal combustibile nucleare esaurito che contiene una piccola percentuale di isotopi di rutenio: il rutenio prodotto in questo modo contiene però un isotopo radioattivo (106Ru) con un’emivita di 373,59 giorni, perciò deve essere lasciato in deposito in strutture sicure per almeno 30 anni affinché possa essere smaltito pressoché completamente prima di poter mettere in commercio il metallo ottenuto (wikidpedia), macchia facilmente la pelle umana, può essere cancerogeno ed è soggetto a bioaccumulo nelle ossa.

Non è una delle solite fake news, ne aveva parlato l’ARPA:

“I controlli di routine sulla radioattività svolti quotidianamente dal Centro Regionale Radioprotezione di Arpa non hanno più individuato nell’aria alcuna traccia di rutenio 106 né di altre sostanze radioattive anomale, dopo le segnalazioni positive dei primi giorni di ottobre, sempre con concentrazioni che non hanno mai destato preoccupazioni né dal punto di vista ambientale né da quello sanitario.

Ad oggi non è ancora nota l’origine della contaminazione, che secondo tutte le simulazioni modellistiche avrebbe origine in una regione non meglio identificata dell’est Europa.

Arpa e la DG Welfare di Regione Lombardia sono costantemente in contatto e valutano puntualmente ogni nuova notizia relativa all’evento, anche secondo le indicazioni eventualmente fornite dai Ministeri competenti.”

La questione ha comunque destato in interesse portando ad altre possiblità: ” Le varie ipotesi, esaminate e sviscerate nell’articolo, porterebbero a individuarne la causa più probabile in un incidente durante la produzione di una sorgente di rutenio 106 in un impianto sito nella regione degli Urali meridionali, anche se l’episodio non è mai stato confermato dalla Confederazione Russa.” ( ARPA)

Articolo Rutenio Nat Ac Science_Luglio 2019.pdf

Rutenio_Airp2018_Rusconi.pdf

Rutenio_AIRP2018_SLIDE.pdf

Si studia, si commenta, si accerta ma non si arriva mai al dunque, non solo quando ci sono “casi ” italiani che hanno a che fare con la politica nazionale, ma ancor peggio su quella internazionale, sia America, Cina, Russia o altri.

CADE SEMPRE IL SILENZIO, NON SI PROCEDE CON INCHIESTE INTERNAZIONALI, PERCHE’ SI TRATTA DI MATERIALI RADIOATTIVI, CHE POSSONO MAGARI PROVOCARE TUMORI O NO?

SI E’ ACCERTATO CHE FOSSERO NELL’ARIA, MA COME CI SONO ARRIVATE, SPARSE DA QUALCHE AEREO MILITARE STRANIERO PER EVITARNE LO SMALTIMENTO DIFFICILE,PERICOLOSO E COSTOSO? SEMPLICI DOMANDE A CUI LA POLITICA NAZIONALE NON RISPONDE MAI. I MORTI CI SONO MA LE CAUSE NO.

   GIUSEPPE CRISEO

 

 

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Cronaca

Lombardia, Fontana no al pascolo selvaggio

Coronavirus:Fontana,circolare? In Lombardia non cambia nulla

Con una nota Ansa il Governatore Fontana fa chiarezza sulla circolare emanata dal Viminale

(ANSA) – MILANO, 01 APR – “In Lombardia non cambiera’ nulla rispetto a quello che e’ contenuto nella nostra ordinanza che ha valenza fino al 4 aprile. Se non c’e’ una motivazione valida e se non si rimane distanziati, mi rendo conto che la cosa puo apparire brutta”, si rischiano sanzioni. Lo ha chiarito il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, a Cento Citta’ su Radio 1, parlando della circolare del Viminale sulla possibilita’ di fare una passeggiata genitore – figlio.
“attivita’La gravita’ del fatto in se per se e’ psicologica, al di la del fatto che si faccia o non si faccia la passeggiata con il proprio bambino. E’ la dimostrazione che si stanno abbassando le difese, che si sta mollando la presa, che la gente deve illudersi che sia finito tutto. – ha aggiunto -. Bisogna cercare di limitare piu’ possibile perche’ il passo verso mettersi insieme con amichetto che abita vicino, incontrare una mamma e poi fermarsi a far quattro chiacchiere e’ una catena che se non c’e’ una stretta iniziale rischia di diventare troppo lunga”. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se la Lombardia revochera’ la misura Fontana ha risposto che “revocarla non e’ il termine giusto potremo emettere un’ordinanza che va a contrastare questa circolare e che impedisca questa di passeggio”, ha concluso. (ANSA).
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Nicola Gratteri precisa sul terreno concessogli:”nessun favore è stato concesso allo scrivente.”

“In questo contesto, il Questore di Reggio Calabria e il Dirigente del Commissariato di PS di Siderno hanno effettuato una serie di sopralluoghi nella mia proprietà – dichiara Gratteri – La mia proprietà, insistente nel Comune di Gerace, è composta da un fabbricato e, sulla parte retrostante, da un giardino; La mia proprietà è presidiata dalle FF PP da diversi anni: vi è una garitta blindata ai lati del cancello di casa, con agenti del Commissariato di PS di Siderno presenti h 24; vi è poi un sistema di videoripresa per monitorare accessi e confini della mia proprietà”.

“La mia proprietà confina, sul retro, con un’area pubblica composta da una struttura ospedaliera abbandonata dal 1985 e da un terreno pertinenziale della stessa. Nel corso dei sopralluoghi, fatti dai responsabili dell’ordine e la sicurezza pubblica di cui sopra, si è ravvisata quale fonte di pericolo la suddetta struttura ospedaliera diruta. E infatti il plesso de quo, composto da un fabbricato di 3 piani (abbandonato e i cui accessi sono aperti), si presta quale possibile sito dove agevolmente appostarsi per attentare alla mia persona con un fucile, poiché, come detto, distante pochi metri dalla mia proprietà, e, soprattutto perché, grazie alla sua altezza, consente a chiunque una ampia visuale degli spazi di mia proprietà e, consequenzialmente, di attentare alla mia persona nel momento più propizio”.

“Pare evidente che la presenza di questa struttura abbandonata, dove chiunque possa introdurvisi agevolmente, renda inutile i presidi di sicurezza già esistenti (vigilanza fissa con agenti e telecamere) – spiega Gratteri – Il Comitato provinciale, all’esito dei suddetti sopralluoghi, ha reputato estremamente vulnerabile la mia proprietà, proprio in presenza dell’ospedale abbandonato e del terreno recante piante erbacee incolte e alte che consentirebbero a chiunque di accedere eludendo controlli. Si è pertanto valutata la necessità di contenere i rischi legati alla introduzione clandestina di potenziali attentatori nella proprietà pubblica sopra menzionata”.

“Pertanto il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha sollecitato la assunzione di iniziative, affinchè si provvedesse alla implementazione delle misure di sicurezza;
La ASP ha manifestato la possibilità di concedere il terreno in comodato gratuito allo scrivente proprio per attuare le esigenze di sicurezza evidenziate; sono stato invitato dal Questore e dal Dirigente del Commissariato di Siderno, in esecuzione della delibera medesima, a chiedere alla ASP la concessione del terreno, al limitato ed esclusivo fine di assicurare l’attuazione delle misure in questione; l’oggetto dell’accordo di comodato d’uso, ratificato dalla ASP, prevede la concessione del terreno (art. 1) (4000 metri e non 8000) per implementare le condizioni di sicurezza della proprietà limitrofa (la mia); l’obbligo del comodatario prevede (art 4 comma 1) che lo scrivente si serva dell’immobile per implementare le condizioni della sicurezza, ed esclusivamente per lo scopo per cui è stato concesso (art 4 comma 3); il canone di 100 euro annui è conforme alle vigenti tariffe (che vanno, per quel terreno, da un minimo di 50 a un massimo di 150 euro annui); gli oneri di manutenzione del terreno sono a carico del comodatario (art 4 comma 7).

“Per cui nessun favore è stato concesso allo scrivente. La richiesta da me formulata è stata sollecitata dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Reggio Calabria;
nessun asserito “parco”, composto dal terreno di mia proprietà e dal terreno concesso, verrebbe così creato. E. infatti, altro è l’uso del mio terreno, servente le esigenze della mia famiglia; altro è l’uso del terreno pubblico, strettamente ed esclusivamente legato ad: attività di vigilanza da parte del personale di polizia ivi comandato h 24; attività di manutenzione, consistente nel taglio delle sterpaglie (peraltro a mie spese). In altri termini, nel terreno a me concesso, non verrebbe effettuato alcunché di diverso rispetto a quanto indicato sub 1 e 2. Non avrei necessità di accedervi né di far accedere terze persone, se non per interventi manutentivi e di controllo”.

“Se altro fosse l’utilizzo, sarebbe un abuso. Peraltro, lo rammento, la vigilanza è espletata da personale della Polizia di Stato h 24 che, oltre ad attendere alla mia sicurezza, è tenuto istituzionalmente a verificare il rispetto delle leggi. Anche da parte mia. Nessun pregiudizio viene recato alle esigenze di tutela della sanità pubblica. La concessione del terreno infatti non impedisce, in alcun caso, all’Autorità sanitaria di valutare il riammodernamento della struttura abbandonata. In quel caso, laddove venissero meno le esigenze di sicurezza, in conseguenza dell’utilizzo della intera proprietà pubblica, nulla osterebbe alla immediata cessazione del rapporto di comodato. Anzi ne sarei ben lieto. Questa è la verità dei fatti.”

La questione era emersa nei giorni scorsi e ha fatto bene a precisare Gratteri, noi ne avevamo parlato per primi, https://www.varesepress.info/in-evidenza/gerace-terreno-ceduto-per-100-euro-al-dr-gratteri.html visto che siamo un giornale libero.

La mancanza di comunicazione a tal riguardo ha fatto nascere vari pensieri, per cui ha fatto bene a precisare.

Nulla da togliere al valore e la rischio a cui lui e famiglia sono sottoposti e di cui tutti siamo consapevoli, ma in futuro con un comunicato stampa pubblico, si potrebbero evitare eventuali fraintendimenti, sarebbe bastato poco…

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Preioni:“3,6 milioni di euro per il sostegno alla locazione nelle abitazioni private

Un pò di concretezza NON GUASTA, parliamo dell’aiuto  del Piemonte a coloro che sono in difficoltà, la proposta è del presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte, Alberto Preioni.

Sostegno della Regione per gli affitti di abitazioni private, la richiesta va presentata ai comuni capofila.

La casa è un bene primario e negli anni scorsi sono tanti gli italiani che hanno ben pensato di investire sugli, anche se ultimamente, la casa è divenuta uno dei beni più tartassati.

Coloro che invece, non hanno la fortuna di averla e non lavorano come accade in questo periodo, sono in difficoltà, ed è per questo che è importante la misura proposta da Preioni, in un momento così drammatico.

 

Torino- 01-04-2020- “3,6 milioni di euro per il sostegno alla locazione nelle abitazioni private, tanto è l’importo stanziato per il 2019 dalla Giunta regionale grazie al nostro assessore al Welfare Chiara Caucino – dichiara il presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte, Alberto Preioni -. La misura è potenzialmente rivolta a tutti i cittadini piemontesi ed è pertanto necessario avvalersi della rete dei Comuni capofila, per agevolare la possibilità di accesso a tutti i richiedenti. Per il Vco i comuni di riferimento sono Verbania, Omegna e Domodossola.

La procedura di sostegno alle locazioni era bloccata da cinque anni – prosegue Preioni – ipotizziamo di poter raggiungere circa ottomila nuclei di affitti privati. Questi i criteri per accedere ai contributi: il valore del reddito attestato dall’Isee 2020 pari al doppio della pensione minima Inps per l’anno 2019, e l’incidenza del canone di locazione superiore al 28% sul reddito complessivo. In questo modo potremo sostenere in modo concreto i cittadini nel difficile percorso che si troveranno ad affrontare nei prossimi mesi”.

Così in una nota il Presidente della Lega Salvini Piemonte, Alberto Preioni

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ECONOMIA

Denuncia di Univendita: «Non è accettabile che il Governo parli di aiuti a chi lavora in nero prima di pensare a chi paga le tasse e ora non sta lavorando»

Ciro Sinatra: «Non si può proclamare che “nessuno si deve sentire abbandonato” se i diritti di chi lavora vengono dimenticati».

«Abbiamo ben chiaro che “la coperta è corta” e che gli aiuti stanziati dal Governo non sono sufficienti per tutte le situazioni di difficoltà degli italiani, ma non è accettabile che si prenda in considerazione il tema della cosiddetta economia sommersa prima di aver dato risposte chiare e avere stanziato aiuti per tutti coloro che pagano regolarmente le tasse e che oggi, a causa della doverosa ma forzata inattività, non hanno modo di reperire mezzi di sostentamento».

Ciro Sinatra, presidente di Univendita, la maggiore associazione di categoria della vendita a domicilio, proprio non ci sta. «Il decreto Cura Italia ha escluso dal bonus di 600 euro gli incaricati alla vendita a domicilio abituali (41.600 lavoratori autonomi in tutta Italia), che sono una categoriaduramente provata dal fermo delle loro attività che si protrae dal 12 marzo», dice. E aggiunge: «Nella vendita diretta ci sono altri 460mila lavoratori che pagano le tasse: sono i cosiddetti “incaricati occasionali”. Proprio perché sappiamo che la coperta è corta non abbiamo mai chiesto di estendere il bonus anche a loro. Ma è certo, che prima di qualunque misura rivolta a chi  le tasse non le paga, per onestà intellettuale e per diritti acquisiti, si deve pensare ai nostri “incaricati occasionali”. Perché non si può proclamare che “nessuno si deve sentire abbandonato” se i diritti di chi lavora vengono ignorati ed invece si pensa ad aiutare chi non paga le tasse».

Univendita pretende ascolto e chiarezza. E lancia 6 richieste chiare e improcrastinabili:

1)   A nome di tutti i lavoratori della vendita a domicilio e delle loro famiglie, noi di Univendita, l’associazione di categoria che riunisce le più importanti imprese di vendita diretta a domicilio italiane, pretendiamo ascolto!

2)   È drammatico constatare che mentre la Commissione bilancio sta ancora esaminando gli emendamenti presentati per l’inserimento degli incaricati alla vendita a domicilio con partita Iva nell’articolo 27 del ddl di conversione del decreto-legge “Cura Italia”, una circolare dell’Inps dimentichi 41.600 lavoratori. Questa incertezza concorre a sfibrare ancor di più gli animi di persone già pesantemente colpite nello spirito e nelle tasche dal fermo della loro attività professionale. Pretendiamo chiarezza: ovvero una riscrittura chiara del decreto, affinché si ricomprendano nei benefici del bonus economico da 600 euro anche gli incaricati alla vendita diretta a domicilio con partita Iva.

3)   È inconcepibile che questo Governo, nella sua qualità di rappresentante di tutti i cittadini Italiani e di garante della Costituzione, che sancisce l’Italia una Repubblica fondata sul lavoro, crei delle sperequazioni fra le categorie. Pretendiamo uguaglianza: ogni distinguo fra lavoratori autonomi deve essere eliminato senza incertezze: tutti gli autonomi con partita Iva – compresi gli incaricati alla vendita a domicilio – devono essere ricompresi nel bonus di 600 euro, senza distinzione alcuna.

4)   È inaccettabile che pur in presenza di risorse limitate si pensi di destinare fondi a sostegno di chi concorre ad alimentare l’economia sommersa, prima che a coloro che rappresentano una delle colonne portanti della produttività italiana. Pretendiamo precedenza: prima di pensare al lavoro nero, si pensi al lavoro che genera gettito nelle Casse dello Stato. I nostri 41.600 incaricati alla vendita diretta a domicilio con partita Iva versano ogni anno milioni di euro di tasse e contributi.

5)   I soldi servono ora, subito, perché siamo già alla quarta settimana da quando i nostri 41.600 incaricati alla vendita diretta a domicilio con partita Iva hanno dovuto sospendere la propria attività, perdendo ogni possibilità di guadagno a fine mese. Pretendiamo velocità: il bonus di 600 euro deve essere messo a loro disposizione immediatamente, con procedure di erogazione snelle e alla portata di tutti. È francamente  imbarazzante che il sito dell’Inps da giorni non sia facilmente accessibile, prima ancora del prevedibile imbuto del 1° aprile, quando verrà attivata la procedura di richiesta del bonus online. È indispensabile studiare forme alternative e immediate di erogazione del denaro, in attesa di potenziare l’infrastruttura digitale del Paese.

6)   Nonostante le incertezze normative, riteniamo che gli incaricati alla vendita a domicilio con partita Iva debbano essere ricompresi rapidamente fra i lavoratori autonomi a cui spetta il bonus di 600 euro. Pretendiamo l’accoglimento fin da adesso di tutte le domande presentate dagli incaricati alla vendita a domicilio all’Inps a partire dal 1° aprile per usufruire della prestazione “indennità 600 euro”.

Univendita (www.univendita.itQualità, innovazione, servizio al cliente, elevati standard etici. Sono queste le parole d’ordine di Univendita, la maggiore associazione del settore che riunisce l’eccellenza della vendita diretta a domicilio. All’associazione aderiscono: AMC Italia, Avon Cosmetics, bofrost* Italia, CartOrange, Conte Ottavio Piccolomini, Dalmesse Italia, DES, Fi.Ma.Stars, Just Italia, Nuove Idee, Ringana Italia, Starline, Tupperware Italia, Uniquepels Alta Cosmesi, Vast & Fast, Vorwerk Italia – divisione Bimby, Vorwerk Italia – divisione Folletto, Witt Italia, che danno vita a una realtà che mira a riunire l’eccellenza delle imprese di vendita diretta a domicilio con l’obiettivo di rafforzare la credibilità e la reputazione del settore tra i consumatori e verso le istituzioni. Univendita, che aderisce a Confcommercio, rappresenta il 46% del valore dell’intero comparto della vendita diretta in Italia (fonte: Format Research, marzo 2017). 

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Lavoro

Casa, si vende per la liquidità oppure per una più grande

L’analisi delle compravendite immobiliari, realizzate attraverso le agenzie affiliate Tecnocasa e Tecnorete sul territorio nazionale nel secondo semestre del 2019, evidenzia che il 7,9% degli acquisti è stato effettuato da pensionati. Un anno fa (secondo semestre 2018) la percentuale era simile e si attestava al 7,8%. Anche rispetto a due anni fa la percentuale è rimasta alquanto invariata.

I pensionati nel 67,1% dei casi hanno comprato l’abitazione principale, nel 23,7% dei casi hanno investito ed infine il 9,3% ha optato per la casa vacanza. Rispetto ad un anno fa aumenta la percentuale per l’abitazione principale (+3,1%), mentre le componenti casa vacanza e investimento sono in lieve ribasso (-1,4% e -1,6%). Restando su questo target si è constatato che solo il 12,8% degli acquisti è stato effettuato con l’ausilio di un mutuo, mentre l’87,2% delle compravendite è avvenuto senza l’intervento da parte di istituti di credito.

Le compravendite dei pensionati si sono concentrate maggiormente sui trilocali (35,6%), seguiti dai bilocali (27,0%) e dai quattro locali (15,7%); ville, villette, rustici, case indipendenti e semindipendenti compongono insieme il 14,1% degli acquisti. Rispetto al secondo semestre del 2018 aumenta la percentuale di acquisto di soluzioni indipendenti e semindipendenti, si passa infatti dal 12,6% all’attuale 14,1%. In generale, rispetto ad un anno fa, si registra un aumento delle percentuali di acquisto di tipologie ampie, a partire dal 4 locali in su.

Il 68,0% dei pensionati che ha acquistato attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa è una coppia oppure una coppia con figli, il 18,0% è single, l’11,4% è vedovo e il 2,6% è separato/divorziato.

Spostando l’attenzione sui venditori risulta che il 27,6% di coloro che hanno venduto casa nel secondo semestre 2019 è pensionato; di questi il 47,4% ha venduto per reperire liquidità, il 38,6% per migliorare la qualità abitativa e il 14,1% per trasferirsi. Rispetto al secondo semestre del 2018 diminuisce la percentuale di coloro che vendono per reperire liquidità (-4,9%), mentre sale la percentuale di chi si trasferisce (+2,4%) e di chi vende per migliorare la qualità abitativa (+2,5%).

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

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CULTURA

ChiesaTv Celebrazione Eucaristica di Mercoledì della V^settimana di Quaresima

Milano 1 aprile 2020

Proponiamo la visione della Celebrazione Eucaristica trasmessa sul Canale 195 ChiesaTv, del Mercoledì della V^settimana di Quaresima. La Celebrazione Eucaristica, Presieduta da Mons.Gianontonio Borgonovo, Celebrata nela Cappella Feriale del Duomo di Milano.

Alessio Luisetto

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Cittiglio

Cittiglio: primo caso di contagio da COVID-19

Cittiglio 1 Aprile 2020

Anche a Cittiglio c’è, purtroppo, da registrare un caso di positività da COVID-19.

A comunicarlo è il Primo Cittandino, Fabrizio Anzani, assicurando le migliori attenzioni alla famiglia della persona contagiata e complimentandosi con l’atteggiamento di responsabilità dimostrato in questi giorni da tutti i suoi concittadini.

Alessio Luisetto

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Cronaca

CONTRIBUTO AUTONOMI INPS, CAOS ANNUNCIATO E PUNTUALMENTE VERIFICATOSI

Siamo alle solite, come ampiamente prevedibile, il sito dell’INPS è costantemente irraggiungibile, con centinaia di mgiliaia di persone e professionisti che non riescono ad accedere all’area di presentazione delle domande e a completare le operazioni necessarie per ottenere il contributo una tantum di 600 euro promesso dal Governo.

Ma oltre a questa situazione si tanno verificando episodi ancora più surreali con utenti che, tentando di accere all’area personale my inps del portale, si torvano a gestire porfili di persone diverse venendo a conoscenza di dati sensibili,

Una situazione paradossale che ben rappresenta lo stato di Caos che in questi momenti di crisi stanno subendo i cittadini, i lavoratori e le imprese che ad un mese dal Lockdown non hanno ancora ricevuto nessun valido aiuto per superare il momento critico.

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Taino

Taino: primo caso di contagio da COVID-19

Taino 1 Aprile 2020

Primo caso di contagio da Covid-19 nel Comune di Taino, a comunicarlo è il Primo Cittadino di Taino Stefano Ghiringhelli, con un comunicato postato sulla pagina Social Facebook.

“Carissimi concittani, vi scrivo queste righe per comunicarvi che sono appena stato informato dalle Autorità Sanitarie che nel nostro Comune è stata riscontrata la presenza di una persona positiva al Coronavirus.

Ovviamente non verranno diffuse le generalità della persona interessata e chiedo di mantenere la massima riservatezza su questi dettagli.

Nei giorni scorsi ero stato avvisato dalla persona interessata della sua positività, i nostri contatti proseguono costantemente nonstante il suo ricovero in una struttura ospedaliera, le Autorità Sanitarie hanno predisposto l’attuazione dei Protocolli per la ricerca dei contatti diretti.

Nonostante questa notizia ci porti un pò di sconforto vi chiedo di evitare inutili allarmismi e di continuare con serenità e tranquillità la vita di questo periodo.

Vi chiedo inoltre di rispettare rigorosamente le indicazioni previste dall’ultimo DPCM, solo in questo modo potremo vincere questa guerra contro il virus.

Ricordo a tutti che chi dovesse riscontrare una temperatura corporea superiore a 37,3°C  deve contattare immediatamente il proprio medico curante.

Colgo l’occasione di porgervi i miei migliori saluti nell’auspicio di incontrarvi al più presto ad emergenza finita.”

Il Sindaco Stefano Ghiringhelli

 

Alessio Luisetto