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Cronaca

Roma, Quando di hacker fanno del bene: guerra ai pedofili

 EDITORIALE

AVV. GIANNI DELL’AIUTO

D istinguiamo gli hacker in due categorie: da una parte quelli che, senza scrupoloalcuno e con il più assoluto disprezzo per gli altri, usano la rete per commettere reati, rubare dati, indenta, commettere truffe e quant’altro; dall’altro quelli che si dichiarano hack-tivisti e che riescono a fare anche attività utili.
E’ il caso di Lulzsec Italia e Anonymous che ha dichiarato guerra ai pedofili. Lo scorso dieci aprile, hanno lanciato un video in cui, senza mezzi termini, dichiaravano ai pedofili che “Se non possiamo difendere le vittime di questi reati, state pur certi che le vendicheremo: stiamo venendo a prendervi». E lo hanno fatto. E’ infatti iniziata l’operazione Revenge Gram con la quale, grazie anche alle segnalazioni ricevute, avrebbero recuperato dati e chat per poi mettere in rete i risultati di una capillare attività di Investigazioni e indagini per identificare chiunque commerci e scambi materiale pornografico con soggetti minori e bambini. I dati individuati sono stati resi pubblici e adesso screen, nomi, cognomi, telefoni, città e professioni sono a disposizione di chiunque si connetta voglia visitare l’account Twitter del gruppo.
Un bel colpo e, di sicuro un notevole supporto per le forze dell’ordine che si trovano già pronti gli elementi necessari a colpire questi comportamenti in rete. Probabilmente l’attività degli hack-tivisti è iniziata prima dell’emergenza Covid 19 visti alcuni risultati, ma non è ipotesi improbabile che, in questo periodo, con l’aumento di connessioni anche per la scuola, e l’aumento del tempo trascorso online specialmente dai più giovani, gli hacker “buoni”, abbiano avuto anche loro un incremento di lavoro.
Probabilmente a chi vede adesso il suo nome e cognome online, insieme a chat dal contenuto inequivocabile, sorgeranno altri tipi di preoccupazioni. Già nel 2013 Anonymous aveva svolto questa attività, ma sembra che in molti non abbiano imparato la lezione. E viene da dubitare che le persone coinvolte in questa vicenda potranno lamentarsi della pubblicazione dei loro dati. Presumibilmente assisteremo ad una serie di giustificazioni che inizieranno dal furto di identità per finire all’hackeraggio del proprio account; spetterà verosimilmente ai giudici vagliarle.

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Cronaca

Bollate, Turni alla casa di Reclusione

Al fine rispettare le disposizioni che la Lombardia ha emanato per la #fase2, al fine principale della tutela dei lavoratori, la CR di Milano Bollate m fa sapere che in accordo coi lavoratori, e più specificatamente con il sindacato PRAP Lombardia, permetterà a chi ne facesse richiesta  con provate esigenze, di poter ricorrere  al  turno agevolato a causa della chiusura delle scuole per emergenza sanitaria.

In allegato intervento il Comunicato Stampa del  30/04/2020 RIUNIONE PRAP LOMBARDIA in Videoconferenza 29/04/2020 Hub Penitenziario c/o CC S.Vittore

“Nella giornata di ieri si è tenuta in videoconferenza la riunione con il PRAP della Lombardia in merito all’istituzione dell’HUB PENITENZIARIO per la gestione di detenuti positivi al covid-19 presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore. Erano presenti alla riunione in rappresentanza dell’Amministrazione Penitenziaria il Sig. Provveditore Dott. Pietro Buffa ed il Direttore dell’Istituto Milanese di S. Vittore Dott. Giacinto Siciliano. Per la delegazione UILPA Polizia Penitenziaria Regione Lombardia erano presenti Calogero Marullo e Salvatore Maria Aloise. Si è trattato di una riunione non negoziale allo scopo di informare le Organizzazioni Sindacali in merito alla formazione dell’HUB PENITENZIARIO, allo stesso tempo sono state espresse delle varie considerazioni, spaziando anche sulla situazione che stanno attraversando tutti gli Istituti della Regione Lombardia durante la nota, grave e purtroppo attuale crisi sanitaria. La nostra posizione e le nostre richieste sono state chiarissime, abbiamo da subito dichiarato di essere arrabbiati con l’Amministrazione perché a fine febbraioinizio marzo 2020 non aveva coinvolto la parte sindacale per contribuire alla gestione della grave crisi epidemica (vedi ns. note); noi avevamo il dovere di farlo per la tutela della salute del lavoratore!!! Invece siamo stati convocati in una riunione relativa all’HUB PENITENZIARIO (ex Reparto SAI) istituito e già avviato presso la Casa Circondariale di San Vittore, precisando che il confronto non è stato di carattere negoziale ma solamente di pura informazione!  Abbiamo chiarito che se l’istituzione di un reparto Covid regionale non ha carattere negoziale, l’organizzazione del lavoro al suo interno sì, per questo pretendiamo di entrare in merito poiché si tratta di materia sindacale;  Abbiamo dichiarato che pretendiamo delle garanzie, sia per quanto riguarda la salute sia per la sicurezza del personale di Polizia Penitenziaria;  Abbiamo detto chiaramente che non vogliamo sentire dire tra qualche mese che, per mancanza di risorse economiche, vedremo mancare gli strumenti di protezione individuale, gel disinfettanti e quant’altro occorrente per la tutela personale;  In merito alle protezioni individuali abbiamo rappresentato e chiesto di verificare la questione mascherine e di tutti gli altri DPI forniti al personale di Polizia Penitenziaria operante nel Repartino S. Paolo annesso all’Ospedale S. Paolo di Milano, anch’esso simile ad un reparto ospedaliero come l’HUB PENITENZIARIO. Abbiamo chiesto la stessa cosa per tutti gli Istituti della Lombardia.  Abbiamo sostenuto che non condividiamo quando si dice che le mascherine chirurgiche sono le migliori; queste mascherine non tutelano affatto chi le indossa, sottoponendolo a rischio del contagio, e che comunque hanno una durata di funzionalità di max 2 ore, quindi abbiamo chiesto di verificare ed attuare distribuzioni frequenti;  Abbiamo chiesto i dati relativi ai contagi per singolo Istituto della Lombardia;  Abbiamo in più occasioni chiesto di fare il test sierologico a tutto il personale della Regione. Oggi abbiamo appreso con molto piacere che probabilmente si darà avvio al test sierologico a tutto il Personale, anzi sembra che sia intenzione della Regione Lombardia allargare il test sierologico a tutta la popolazione Lombarda;  Abbiamo sostenuto che solamente il test sierologico non è sufficiente e bisogna affiancarlo anche al tampone, non ci stancheremo mai di dirlo e di essere ripetitivi, il tampone contribuirebbe a fornire un po’ di serenità ma soprattutto abbiamo chiesto di farlo negli Istituti di appartenenza per evitare inutile code;  Abbiamo chiesto la formazione del personale, non solo per quello che lavorerà presso l’ormai avviato Reparto Covid (Hub Penitenziaria) presso la CC San Vittore ma di estendere la formazione a tutto il personale della Lombardia;  Abbiamo chiesto garanzie in merito ad eventuali trasferimenti di detenuti contagiati dal virus, vogliamo sapere il personale come deve farlo e in che condizioni per evitare di essere contagiati, se esistono procedure e di farci partecipi su esse;  Abbiamo detto che la sanificazione deve essere fatta da ditte specializzate;  Abbiamo chiesto a gran voce di essere informati su tutti i passi che l’Amministrazione Penitenziaria effettua in merito all’emergenza sanitaria, al fine di essere interlocutori con il Personale.  Abbiamo chiesto l’unificazione di disposizioni in tutti gli Istituti penitenziari della Regione.  Vogliamo che nel Reparto HUB il tampone ai colleghi sia fatto periodicamente per monitorare le condizioni di salute (e questo lo chiederemo in tutte le parti dove istituiranno sezioni covid);  Sull’organizzazione del lavoro abbiamo ribadito che vogliamo entrare in merito e di fornirci dei dati per poi dire la nostra; vogliamo sapere il numero di personale da assegnare che per noi dovrà essere in primis su base volontaria, i turni di servizio, prevedere la rotazione del personale, le modalità di lavoro ecc…..  Abbiamo chiesto di riconoscere onorificenze per chi lavora nel reparto covid della CC di San Vittore ed in tutte le sezioni covid degli Istituti della Regione; e di concedere a tutto il personale della Regione Lombardia, regione epicentro della pandemia, che ha contribuito con la propria presenza, professionalità e spirito di abnegazione nei mesi duri della pandemia, dei riconoscimenti ufficiali. UIL SEMPRE A TUTELA DEL LAVORATORE, SCEGLI E NON ESSERE SCELTO, DAI FORZA ALLA UIL “

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Cronaca

Mantova, Arrivano pullman di donatori

In questi giorni su Netflix è in programmazione la serie Freud, questo giovane dottore contestato ed emarginato dal mondo medico per le sue terapie “sul cervello”… rapportandolo ai giorni nostri mi corre il pensiero al Dottor Giuseppe DE DONNO Direttore del reparto  di pneumologia all’ospedale Carlo Poma  di Mantova, che per primo ha iniziato a combattere  su base sperimentale  il  corona visusv n collaborazione con il Policlinico San Matteo di Pavia ,  con la terapia e la ricerca del   plasma iperimmune : “La nostra lotta al Coronavirus 2019 non si fermerà. Uniti ce la faremo. Dobbiamo muoverci come un corpo solo. Dobbiamo lottare contro l’ignoranza. Dobbiamo fare scienza. Dobbiamo tornare a vivere” 

Questa cura rivoluzionaria ha portato già risultati eccellenti, diversi pazienti sono guariti, il Dottor De Donno ha inziato la collaborazione per la ricerca con 30 Paesi, organizza eventi per raccogliere fondi per andara avanti a studiare, schivo pubblicamente, non  gliele manda a dire a chi lo attacca senza cognizioni scientifiche sul suoi sistema, in primis la star dei virologi, il Dott. Roberto BURIONI , e cosi    tutti lo cercano e lo vogliono, o meglio tutti vorrebbero sapere di più. E  fino a qua tutte notizie belle ed incoraggianti, un raggio di luce in questa lotta che non passa né da vaccini né  da distanziamento sociale, tantomeno  da castighi economici, se non fosse per a “volerne saper di più” sono stati i NAS che hanno iniziato ad indagare….. Pronta la risposta del Dottor Dedonno  “E’ tutto in regola! …Il plasma iperimmune ci ha permesso di migliorare ancora di più i nostri risultati. È democratico. Del popolo. Per il popolo. Nessun intermediario. Nessun interesse. Solo tanto studio e dedizione. Soprattutto è sicuro. Nessun evento avverso. Nessun effetto collaterale», rivendica su Facebook Giuseppe De Donno,   Gli fa eco il  manager Asst Stradoni: «Somministrata fuori protocollo in ambito compassionevole»

Intanto si organizzano bus di volontari donatori che vogliono recarsi a donare plasma per combattere questa guerra

 
 

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Cronaca

Lombardia, Le vacanze sui nostri laghi

Intervistiamo Marco DIANA CEO di Marina di Verbella

Marina di Verbella, è una magnifica struttura  immersa nell’oasi naturale del Parco del Ticino offre ormeggi super moderni ed accessoriati per imbarcazioni, oltre a bar ristorante e piscina oltre a rimessaggio barche, oltre ad organizzare ogni anno evento internazionale e con migliaia di visitatori il Boat Show, unico nel suo genere sui nostri laghi. Appena sentiamo Marco Diana, con il suo solito sorriso e disponibilità ci rasserena dicendo “ LE VACANZE ALL’ ANCORA..LA PIÙ BELLA QUARANTENA CHE C’È”  Del resto ce lo dice un uomo fortunato che ha potuto passare la sua quarantena in un luogo paradisiaco, ma ce lo dice anche un imprenditore che fa del problem solving il suo vivere quotidiano. 

Dottor DIANA una domanda per tutte come vede Lei queste vacanze 2020? 

“In un clima di incertezza generale, ci apprestiamo ad affrontare le vacanze 2020. Una delle poche certezze sarà che per l’estate 2020 i Lombardi ed i Piemontesi spenderanno il loro tempo libero e le loro vacanze all’interno dei propri territori ; come logica conseguenza di altre consapevolezze ormai entrate nella nostra cultura: il distanziamento sociale, la difficoltà, per costi e modi nel accedere ai voli aerei, la consapevolezza che sarà meglio spendere il proprio tempo libero e le vacanze in aree e luoghi ben serviti dal punto di vista Sanitario. Ritengo che la combinazione, LAGO/BARCA, sarà però molto gettonata ! Viviamo in un territorio che è riconosciuto in tutta Europa come, una eccellenza Turistica grazie ai laghi, le montagne e la cultura enogastronomica e una eccellenza per le proprie strutture sanitarie. A bordo di una imbarcazione è l’unica opzione che ci può offrire contemporaneamente la sicurezza della nostra casa e la spensieratezza delle vacanze. Se non possediamo una imbarcazione possiamo semplicemente noleggiarla, le Società hanno già predisposto tutte le misure idonee alla sanificazione degli ambienti di bordo. In mezzo al lago siamo al sicuro dal Coronovirus e fare il bagno è una attività priva di pericoli di contagio. Tutto il comparto Nautica guarda alla data del 18 maggio con auspicio per una apertura; il Governatore Fontana è a capo della Regione con il maggiore numero di Laghi e la più alta superficie di acqua dolce, mi auguro che ne sia consapevole e attui tutte le possibili azioni affinché supporti questa enorme risorsa, agevolando le aziende che vi operano evitando ulteriori restrizioni legate ad esempio ai trasferimenti extra regione. Vi è ad oggi la grossa incognita riguardante la clientela straniera. I diportisti del Lago Maggiore e del Lago di Garda sono una percentuale non trascurabile: clienti Svizzeri, Tedeschi, Olandesi, Belgi, Inglesi etc. E’ presto per comprendere se potranno nei prossimi mesi raggiungere le loro imbarcazioni ormeggiate presso porti e Marine sulla sponda Italiana del Lago Maggiore. Voglio essere positivo e sperare che avremo delle condizioni tali che verrà permesso anche a loro di poter utilizzare le imbarcazioni e dare un supporto non indifferente al tessuto economico locale”

Grazie e a rivederci  presto

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CULTURA

Como, Un piccolo miracolo in un mondo senza confini

“Ti aiutiamo noi, Italia, siamo i bambini e ragazzi della Namibia” ….inviate oltre 20 opere e lettere delle mamme africane

 CONCORSO “QUARANTENA ARTISTICA ANTIVIRUS” – OLTRE 120 OPERE E… e

Al 30° giorno dalla partenza del Concorso – ricordiamo organizzato dall’Associazione L’ERRANTE dell’infaticabile Sonia Verri di Appiano Gentile (COMO) , quale simbolico antidoto e resilienza per giovani e giovanissimi dai 3 ai 16 anni, nonché sfogo e stimolo alla creatività – le opere caricate sono ormai più di 120!!!

Fra le opere, anche produzioni che vengono da altre regioni, realizzate da “amici dei comaschi” che seppur teoricamente fuori concorso, gli organizzatore hanno deciso di ammette ritenendo che l’arte, come il virus….non conosce confini! Siamo tutti fratelli e sorelle, abitanti dello stesso magnifico paese: la nostra Madre Terra!

E dalla lontana Namibia, grazie al supporto ed alla collaborazione di HappyDu Onlus (associazione no-profit italiana da oltre 20 anni opera in Namibia per la salvaguardia, lo studio, la ricreazione e la formazione professionale di bambini e ragazzi) sono arrivate oltre 20 opere che hanno, per noi, un valore inestimabile visto che, anche loro come noi, sono in lock down, quindi con scuole e centro Happydu Village chiuso; che significa……lavorare da casa e non avere matite, fogli, cellulare per fare le foto o connessione per inviarle. Quindi….uno sforzo immensamente maggiore rispetto al nostro e per tutti noi….impensabile!

Riportiamo il comunicato pubblicato sui social:

TI AIUTIAMO NOI, ITALIA, SIAMO I BAMBINI DI HAPPYDU, DELLA NAMIBIAE lo chiamano Terzo Mondo…
Il mondo è uno solo, non c’è il primo, il secondo e il terzo mondo, ma UNO SOLO, unito in questa che chiamano pandemia e che sembra accomunare tutti, paesi poveri e ricchi…
Ma il cuore più grande, quello più vero, lo hanno i bambini ed i ragazzi e in particolare i bambini dell’Africa e, come vi vogliamo raccontare, di uno sperduto, meraviglioso villaggio della Namibia – HAPPYDU – 
che da più di un mese sta raccogliendo iniziative e pensieri per noi italiani perché il Centro e le scuole di questo piccolo mondo sono nate con l’aiuto degli italiani.

E i bambini di Happydu che nonostante le scuole ed il centro chiuso a causa del coronavirus e le difficoltà di disegnare da casa, senza colori, fogli e neanche telefoni adatti per fare le foto, nè men che meno la connessione per inviarle, hanno voluto partecipare al nostro concorso artistico…… mandando quello di cui sono ricchi, il cuore, la fantasia, l’amore per l’Italia.

Ed ecco che hanno creato e inviato disegni commoventi, affettuosi, le mamme dei bambini e ragazzi che frequentano Happydu ci hanno inviato pensieri di sostegno ed incoraggiamento.

Ma quello che noi chiamiamo con un filo di degnazione e di sussiego, Terzo Mondo, è ancora più povero e i bambini non hanno più matite, non hanno più quaderni, e non hanno Internet, necessaria per inviarci i loro disegni. Sono riusciti però, con meraviglioso impegno e fatica, a farci arrivare queste loro adorabili testimonianze di una vicinanza che mette in ombra, per la loro forza, le nostre difficoltà – che sono niente di fronte a chi, spesso, non ha più nulla di materiale per vivere.

Ma ha davvero il cuore, l’intelligenza, l’arte, quella vera.

GRAZIE!!! Grazie per la grande dimostrazione di cuore e l’insegnamento di vita!
Grazie a Paolo Bassi, grazie ad Andrea Di Gesualdo, Presidente di Happydu Onlus ed alla infaticabile Daniela Dallera.

Li pubblichiamo tutti assieme in questo post, ma poi daremo ad ognuno di loro, il giusto spazio.

Vi invitiamo a visitare www.happydu.org

Nel ringraziare la stampa che ha voluto supportare finora nell’iniziativa, il Team de L’Errante chiede a tutti un ulteriore supporto nell’invitare ed incitare tutti a votare. Mancano ormai solo 8 giorni al termine del concorso e della possibilità sia di inserire opere che di raccogliere i gradimenti del pubblico, fondamentali per decretare la short list dei vincitori che verrà poi valutata dalla Giuria di 10 membri.

Le opere rimarranno poi in virtual gallery per tutto il mese di maggio e giugno e non appena sarà possibile verrà organizzato un evento di presentazione delle stesse, nonché di premiazione dei vincitori. Purtroppo il periodo non permette di essere precisi sugli appuntamenti perché….dobbiamo vivere tutti di giorno in giorno attendendo di vedere come evolveranno le varia “fasi”. Ma ….stiamo tutti lavorando per voi, per noi, per tornare presto a sorridere e gioie assieme.

Un particolare ringraziamento ai partner che ci stanno supportando:

  • ConfCommercio Como
  • ProLoco di Como
  • Centro Sociologico Italiano
  • Happydu Onlus
  • Movimento Branco Bianco
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Cronaca

Torino, al parco cani no spacciatori si

Eh si…. questo periodo ha evidenziato tante assurdità….

https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/i-pusher-non-vanno-in-quarantena-spaccio-di-droga-a-torino_67086.shtml

Una per tutte quello che succede a Torino al suo Parco Sempione

Un parco aperto in città dove in teoria chi sta nei 200 mt da casa può tranquillamente andare a passeggiare.

Bene in virtù di quella nuova regola dell’evitare assembramenti per sconfiggere il Covid 19, l’area cani all’interno del parco è stata chiusa.

E fin qua facciamo finta vada tutto bene. L’assurdità è che in torno all’area cani ci sono tante panchine che dovrebbero essere destinate ai padroni che guardano i loro cani finalmente scorazzare e divertirsi.

Queste panchine in questo periodo quini avrebbero dovuto restare libere…. e invece no! 

Sono diventate il comodo luogo di spaccio!

E allora come facciamo da tempo un invito alle amministrazioni all’attenzione, perchè dopo il 4 maggio probabilmente non andrà tutto bene, se si continua cosi

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Cronaca

Roma, Sicurezza o Privacy? Il difficile compromesso

EDITORIALE

Avv. Gianni Dell’Aiuto
 
Si sta discutendo in questi giorni della possibilità di utilizzare una App  per il monitoraggio Covid-19 e, il dibattito, ruota intorno alle perplessità che una simile soluzione vada a
confliggere con la privacy delle persone e, ovviamente, rilancia il problema della protezione dei dati personali, ponendosi in contrasto con il GDPR, il regolamento Europeo
per la protezione dei dati.
In linea generale, le norme sulla protezione dati non impediscono, previo un provvedimento ad hoc del governo, alle autorità sanitarie, di raccogliere informazioni su
più ampia scala, ad esempio nel caso del sistema di protezione dei dati utilizzando le App.
Ovvio necessario un intervento del Garante Privacy che emani linee guida per operare un difficile bilanciamento tra le esigenze di soluzioni per una situazione eccezionale e i diritti
dei singoli.
Fin dalla fase di raccolta delle informazioni che dovrà essere in ogni caso preceduta un’accurata valutazione di quali dati raccogliere, come conservarli e, fondamentale, a chi
comunicarli. Si tratta della valutazione d’impatto che deve essere sempre effettuata prima di avviare la raccolta ed elaborazione di tali dati e deve essere incorporata sin dalla
progettazione di una App. I requisiti inoltre da tenere presente sono quelli previsti dal GDPR.
Tra questi ricordiamo quelli della minimizzazione dei dati da raccogliere, la trasparenza per i cittadini e, come ribadito, la volontarietà (almeno al momento), nell’installazione di una APP
La situazione è straordinaria, ma confidando che sia limitata. Pone comunque non pochi problemi tra sicurezza e protezione dati, anche se sembra un controsenso per chi,
quotidianamente, espone la propria esistenza sui social. Ma non possiamo tenere conto che in altre realtà, in primis quella di Taiwan, dove App Installate su base volontaria dai
cittadini hanno sconfitto il virus.
Anche l’Europa potrebbe dire la sua.
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Cronaca

Roma, Attacchi informatici anche ai piccoli comuni

Smart working? Ma i dipendenti da che rete si connettono? E se usassero il PC di casa su cui gioca
il figlio e la figlia lo usa per inviare video sui social? O se lui stesso lo usa per visitare siti
inadeguati. E’ dovere del datore rendere ogni  possibile ambiente di lavoro a prova di hacker. O cautelarsi.
Lo sa bene adesso il Sindaco di Marentino, Comune della provincia di Torino, che sul sito
istituzionale è stato costretto ad annunciare che il sistema ha subito un’ infezione ransomware. Se ne
sono accorti alcuni dipendenti in smart working, quando a inizio turno hanno tentato di accedere ai proprio account. 
Nel comunicato, tra l’altro, si legge:  ” .
il Comune di Marentino informa Tutti gli interessati
(residenti e non) di aver recentemente subito un attacco informatico che, sfruttando il periodo emergenziale causato dall’epidemia, ha violato i dati personali presenti sul server centrale” 
Non è chiaro come sia avvenuto l’attacco; il Comune fa riferimento ” ente all’emergenza Covid, quindi potrebbe essere rimasto vittima di una campagna di diffusione di malware e ransomware tramite
email. I giornali locali hanno parlato genericamente di Cryptolocker. Nel comunicato, inoltre, l’ ente comunica di essersi immediatamente attivato per tentare il recupero dei dati, notificando il data
breach al Garante per la protezione dei dati secondo le procedure previste dal GDPR e alla Polizia Postale.
I tecnici stanno lavorando per recuperare i dati, ma il ransowmare ha criptato tutti i file e li ha anche cancellati. Sembrerebbe che siano state cancellate anche le copie di backup. Sembrerebbe che anche
altri comuni abbiano subito attacchi simili in precedenza. Gli hacker avrebbero richiesto un riscatto di 50.000 euro, poi raddoppiato a centomila.
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Cronaca

Milano, Chi vive sperando muore c…antando sui balconi

E’ il titolo un po’ provocatorio così come l’immagine di un webinar che si terrà in diretta facebook la sera del 16 aprile

Ad organizzarlo l’Istituto internazionale di Ricerca e Studio per le Scienze Umane ed Economiche (IRSEU) di Milano, presideduto da Franco Colombo volto molto in tutta la regione in quanto per anni presidente di Confapi.  L’idea nasce da una profonda riflessione dei vertici di IRSEU in merito alla tanto attesa fase 2 di questa emergenza coronavirus . Come sarà la ripresa? Saremo in gradi di affrontarla? cosa sarà cambiato nel mondo finanziario, economico, sociale, della comunicazione, ci sarà un uomo diverso? Quale ruolo avrà la politica?                                        Il ciclo di incontri  hanno come titolo “SIAMO PRONTI ALLA RIPARTITA? ADEGUATEZZA ED INADEGUATEZZA TRA POLITICA, ECONOMIA, ETICA E UOMO”

L’incontro di stasera : “Ci vive sperando muore c…antando sui balconi”

A dialogare con Franco Colombo imprenditore ed esperto di economia,  in diretta dalla sua pagina facebook e dalla pagina di IRSEU

Cristian Armanni esperto di finanza

Stefano Ghilotti avvocato 

Raffaele Nurra architetto

Fabio Gabrielli filosofo,antropologo e scrittore

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Cronaca

Milano, Anarchia e Stato di diritto

QUANDO L’ANARCHIA AMMINISTRATIVA SUPERA LO STATO DI DIRITTO.

AVV. Stefano GHILOTTI

Si sta sempre più ampliamente dibattendo sui vari provvedimenti sino ad oggi adottati dal Governo ed in particolare se essi siano o meno in violazione della nostra Costituzione. 
In realtà l’avvocatura ha da subito sollevato la questione ma il suo “grido di allarme” è caduto nel vuoto nonostante, ad esempio, la Camera Civile degli Avvocati di Prati abbia richiesto l’annullamento dei DPCM.
Un silenzio assordante sul tema,  sino a quando il Professore Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale è intervenuto sul punto con una dichiarazione che non lascia dubbi interpretativi.
“La pandemia non è una guerra. I pieni poteri al Governo non sono legittimi”.
“Guida al diritto” nota rivista settimanale di documentazione giuridica de “il sole 24 ore” con un articolo a firma di Giulio M. Salerno, Professore di Istituzioni di diritto pubblico, e autore di numerosi libri e manuali di diritto Costituzionale, parla di “diritto emergenziale”.
Osserva che l’adozione di provvedimenti limitativi alla libera circolazione per ragioni sanitarie – anche volendo supporre la sussista dei requisiti(che non ci sono) – non possono, in ogni caso, comprimere l’esercizio di una vasta platea di diritti civili, sociali, economici e politici.
Eppure si è sinanche giunti a rinunciare all’esame di stato per l’abilitazione dell’esercizio della professione di medico-chirurgo ritenendo sufficiente la cd “laurea abilitante” vale a dire il conseguimento della laurea e il superamento del tirocinio.
Si è creato così un precedente che avrà ripercussioni di più ampia portata; con conseguente ricorso alla giustizia di tutti quei professionisti che sono costretti a fare gli esami di stato per conseguire  l’abilitazione all’esercizio della professione.
Quando a me, semplice “operaio” del diritto, piace evidenziare che nella logica della normativa nazionale, delle Convenzioni internazionali ed Europee è fatto divieto assoluto agli Stati, anche in periodo di emergenza, ogni limitazione delle libertà religiose e di culto. 
Eppure è stato vietata la celebrazione dei funerali.
Il fatto è gravissimo! Il nostro governo avrebbe potuto regolamentare la disciplina di tali cerimonie ma non sopprimerle.
Assistiamo, insomma, in nome di un’asserita emergenza sanitaria (la valutazione andrà fatta a posteriori) al preoccupante passaggio da uno Stato di diritto ad una vera e propria anarchia amministrativa.
Se saltano le regole e le garanzie, se ad esse si sostituisce la legge della giungla, prima o poi chiunque e’ a rischio, prima o poi l’intero paese va alla deriva.
L’anarchia amministrativa e la dittatura sono forme di governo separate da una linea troppo sottile.
Ed è questo il vero pericolo di questi giorni; più dell’emergenza sanitaria legata ad un virus.