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Lupi nel Salento. Gli avvistamenti si susseguono e la provincia di Lecce avvia un progetto

Lupi nel Salento. Gli avvistamenti si susseguono e la provincia di Lecce avvia un progetto con segnali stradali che ne avvertono la presenza per salvaguardarlo e proteggerlo

 

Una notizia che per tutti gli ambientalisti e per chiunque ami la natura, non può non far piacere. Perché si susseguono a decine gli avvistamenti di lupi anche nel Salento che fanno ben sperare che questo canide selvatico si stia riappropriando definitivamente dei territori che una volta lo vedevano sicuramente presente – si pensi solo all’antico nome della città capoluogo Lupiae – e che le attività umane lo avevano fatto completamente sparire dal Tacco d’Italia. Ora la certezza della presenza non può che comportare una decisa opera di salvaguardia al fine di poter garantire la convivenza di quest’animale straordinario con l’uomo, gli animali domestici e i ridotti lembi di territorio che ne favoriscono l’habitat. Ed è proprio in questa esigenza che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che tra le prime ha segnalato la ritrovata presenza della specie, che s’inserisce un progetto che sta per avviare la Provincia di Lecce per la sua tutela e protezione. Sicuramente una delle positive novità riguarda l’installazione di una serie di segnali stradali su tutto il territorio provinciale che ricordano a chiunque transiti che il lupo è tornato ed è vivo. Non si tratta, quindi, solo di un sistema per attirare l’attenzione degli automobilisti che dovranno necessariamente stare più accorti per il rischio d’investimento di questi quadrupedi, ma anche di un modo per ricordare a chiunque che la natura si sta riappropriando lentamente e a fatica dei suoi spazi e che va tutelata per evitare di perdere nuovamente un patrimonio che non possiamo permetterci più di disperdere.

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Incontro finito bene tra un orso ed un bambino in Trentino a Sporminore. Il video sta facendo il giro del web

Incontro finito bene tra un orso ed un bambino in Trentino a Sporminore. Il video sta facendo il giro del web

Paura e sangue freddo con un orso alle spalle per Alessandro, un ragazzo di prima media, che è uscito illeso da un incontro ravvicinato con un plantigrado in Trentino Alto Adige, nella zona sopra alla Contra, sopra Malga Prà da Giovo, a Sporminore, grazie alla calma con cui ha affrontato la situazione. Nella clip si vede che il bambino ha indietreggiato lentamente senza farsi notare dall’urside. Il bambino si era avvantaggiato di qualche metro rispetto al gruppo formato da persone adulte quando tra i cespugli è spuntato l’orso che ad un certo punto si è alzato in piedi. Il ragazzino ha indietreggiato fino a quando l’animale si è allontanato velocemente forse spaventato dalla presenza di persone. In Trentino, .evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, soprattutto nella zona del Brenta, cui sono tra gli 70 e i 75 orsi. Ecco il video: https://youtu.be/oVR5iK6f05s

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Lo Studio legale BSVA di Varese al fianco di Comuni Riuniti srl nell’appello al Consiglio di Stato

BSVA Studio Legale e Tributario, con gli Avvocati varesini Luca Franceschet e Francesco Senaldi, assiste Comuni Riuniti s.r.l. nell’appello al Consiglio di Stato avverso l’ordinanza cautelare di rigetto n. 185/2020 del TAR Piemonte adito per l’impugnazione della delibera di risoluzione della convenzione di servizio emessa da ATO n. 2 Piemonte.

Comuni Riuniti Società Di Gestione Di Servizi Comunali s.r.l., società di gestione del Servizio Idrico Integrato che dal 2003 amministra il servizio di quindici Comuni Piemontesi (Albano Vercellese, Alice Castello, Bioglio, Borgo d’Ale, Callabiana, Crova, Dorzano, Ghislarengo, Lenta, Mezzzana Mortigliengo, Moncrivello, Netro, Quinto Vercellese, Salasco, Zubiena), aveva presentato appello al Consiglio di Stato contro l’ordinanza cautelare emessa dal TAR Piemonte di rigetto avverso la delibera di risoluzione della convenzione di servizio decisa dall’Autorità d’ambito ATO n. 2 Piemonte.

L’ATO n. 2 – organismo pubblico che assolve i compiti e le funzioni di servizio idrico integrato in 172 comuni di Biellese, Vercellese e Casalese – aveva deciso lo scorso 12 dicembre di risolvere la convenzione di servizio per la gestione del Servizio Idrico con Comuni Riuniti.

La Società Comuni Riuniti è stata appoggiata nell’impugnazione della ordinanza cautelare anche dai Comuni di Albano Vercellese, Borgo d’Ale, Dorzano, Lenta, Moncrivello, Quinto Vercellese, Salasco e Zubiena.

BSVA Studio Legale e Tributario – realtà con uffici a Milano, Varese e Monsa – offre un servizio completo di consulenza legale nei settori del diritto civile, commerciale, societario, bancario, assicurativo, tributario, del diritto del lavoro, diritto dello sport, del diritto della concorrenza, diritto penale, diritto amministrativo, IP & IT, contenzioso, compliance aziendale, recupero crediti, arbitrati e ADR. Inoltre, BSVA opera nel settore della consulenza tributaria, societaria, aziendale e contabile, fornendo servizi professionali altamente qualificati a persone fisiche, PMI e grandi gruppi di società.

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Salento,sembra uno squalo ma è un grande pesce luna – VIDEO

A primo impatto, può sembrare uno squalo. Per le dimensioni importanti ma anche per la grossa pinna che esce dall’acqua. In verità quello incontrato oggi nelle acque di Ugento dagli occupanti di una piccola imbarcazione era un pesce luna (o mola mola), il più grande tra i pesci ossei viventi (lo squalo è un pesce cartilagineo). Bello e non pericoloso, a differenza degli squali. Il pesce luna si nutre di plancton, di piccoli pesci e di meduse. Il suo habitat naturale è rappresentato dalle acque costiere. Vive anche in acque tropicali e temperate fino a spingersi in acque fredde come quelle delle coste norvegesi. Può essere avvistato nel Mediterraneo e ed è diffuso a largo delle coste di Sudafrica e Australia. In Inghilterra è chiamato sunfish sia per le sue dimensioni sia perché durante le giornate di sole tende a salire in superficie. Si tratta di un evento eccezionale quello di avere ripreso il pesce luna in superficie, poichè quando sale dalle profondità, può passare molto tempo in attesa di ospitare, sul suo corpo, degli uccelli a caccia di piccoli organismi che si posano sul pesce per banchettare. Il pesce mola mola è spesso ricoperto da parassiti acquatici e per questo usa uccelli o altri piccoli pesci per ripulirsi! Nel Mediterraneo il pesce luna è presente fin dai tempi antichi. Il pesce luna è stato, in passato, oggetto di pesca (la sua carne è commestibile). E’ stato alla fine degli anni Novanta che la sua pesca è stata vietata dalla Comunità Europea e questo divieto ha permesso al pesce luna di moltiplicarsi gradualmente. Con questo nuovo avvistamento viene confermata la ripresa della natura che via via sta riconquistando gli spazi che l’uomo, abusando delle risorse marittime, si era illegittimamente appreso. Sembra quasi un invito di questo pesce placido ed innocuo a non disturbare un ambiente che a fatica ritrova il suo equilibrio. Le immagini spettacolari sono state girate da Gianfranco Coppola referente dello ““Sportello dei Diritti”. Immagini quelle del video, quantomeno rare per i mari nostrani, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti poichè in Italia è stato avvistato a largo della costa ligure dove ha intensificato la sua presenza dal 2014. In particolare a Portofino e nelle altre acque liguri poichè è il più grande predatore di meduse e, l’aumento delle temperature dell’acqua ha visto un forte incremento delle meduse che a loro volta hanno attirato il pesce luna sotto costa in Liguria!. Ecco il video: https://youtu.be/enDBAy3f-wA

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Catturato grande squalo Mako al largo di Catania – VIDEO

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Presenza grande predatore nel Mediterraneo. Catturato grande squalo Mako al largo di Catania – VIDEO

 

Non hanno creduto ai loro occhi l’equipaggio di un piccolo peschereccio siciliano, quando hanno tirato su la rete. Anziché pesce azzurro, nel sacco hanno trovato un grosso squalo Mako, di quasi 3 metri ed oltre 500 kg di peso, che si dimenava nel tentativo di liberarsi. Il fatto è accaduto oggi (23 maggio 2020) a Ognina, nella zona nordorientale della città di Catania, in Sicilia. L’animale, ormai morto, è stato scaricato con un argano montato e adagiato su un pianale prima di essere portato nel piazzale del mercato ittico. Attorno molti curiosi e c’è chi ne ha approfittato per qualche scatto. Foto e video della spettacolare cattura, pubblicati oggi sui social, mostrano come il gigantesco predatore viene sollevato dalla barca da una gru nel porticciolo di Ognina. Secondo i resoconti dei media, l’animale è stato filettato e venduto. Imbattersi in uno squalo Mako nel mare Mediterraneo è molto raro, ma non impossibile, spiegano gli esperti. Certo è che la presenza di un così grosso esemplare quasi sotto costa, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, deve far riflettere. I commenti più indignati stanno facendo il giro dei social network, dal momento che gli squali Mako sono una specie in via di estinzione. Ecco il video: https://youtu.be/4hmbSreAZ2A

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Rara manta avvistata nel mare del Salento – VIDEO

Rara manta avvistata nel mare del Salento – VIDEO

Avvistamento di una manta «gigante» di almeno 3 metri, come quella che si aggirava lunedì scorsa nelle acque di Torre San Giovanni, marina di Ugento. Si tratta di un evento eccezionale, anche se nel 2018 un branco di una decina esemplari è stato avvistato nelle acque di Palmi, in provincia di Reggio Calabria. Il video è stato postato in diretta su Facebook da un giovane che si trova su una barca da diporto, con alle spalle un mare olio per quant’è piatto. Il ragazzo esibisce con simpatia mista a stupore, la cattura e il rilascio dopo mezz’ora di combattimento, di uno splendido esemplare di manta nelle acque della perla dello ionio e del salento. Le mante, ovvero razze di grandi dimensioni, si vedono raramente nel Mediterraneo, perché sono pesci tropicali: la diceria popolare dà il curioso nome di diavoli di mare per le due creste cefaliche grandi e mobili e per la lunga coda armata di aculeo». Quelle che nuotano nel Mediterraneo raggiungono i 3 metri di lunghezza (ma alcuni individui arrivano a 6 e a 900 kg di peso) e sono la sola specie dei mobulidae (Mobula Mobular). Meno grande e meno feroce della manta tropicale, la nostra, detta anche mobula mediterranea, ha la bocca posta più in basso e una coda molto più lunga. Poco si sa di questo lontano parente dello squalo: ha abitudini semi-pelagiche o pelagiche (vive in alto mare) ed è di solito gregaria (in gruppi di 3/5 individui). Le acque di Ugento non sono nuove ad avvistamenti di rilievo riferisce Gianfranco Coppola referente dello ““Sportello dei Diritti” come i continui avvistamenti di delfini e tartarughe che dimostrano la purezza dell’ambiente. Immagini quelle del video, se non inedite, quantomeno rare per i mari nostrani, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”che c’inducono a pensare che poco oltre le rive delle nostre coste nuotino ancora indisturbati animali di notevoli dimensioni, come le mante. Ecco il video: https://youtu.be/WYIoWUmh-io

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Le api blu credute estinte esistono ancora!

Le api blu credute estinte esistono ancora! Gli scienziati fortunatamente si sbagliavano: le “api blu” (Osmia calaminthae) esistono ancora. Un rarissimo esemplare è stato avvistato lo scorso marzo in Florida

Dal Museo di storia naturale della Florida, giunge una meravigliosa notizia inerente il mondo della natura, e nello specifico quello degli insetti: le api blu, credute estinte, sono in realtà vive, vegete e più abbondanti di quanto gli scienziati potessero immaginare e sperare. In realtà, non si tratta propriamente di un’ape, ma di un insetto appartenente alla specie Osmia calaminthae. Sono diffuse prevalentemente in Florida, deve la sua particolare colorazione blu alla preferenza per il polline del fiore violaceo della pianta Clinopodium ashei. “Ero consapevole del fatto che probabilmente non avremmo più rivisto queste osmie, quindi è stato molto emozionante vederne un esemplare”,ha raccontato Kimmel. “Stiamo cercando di colmare molte lacune su questa specie. Ciò dimostra quanto poco sappiamo della comunità degli insetti e quante scoperte possiamo ancora fare.” ha chiarito il ricercatore. Kimmel e il suo consulente, Jaret Daniels, direttore del McGuire Center for Lepidoptera and Biodiversity del Florida Museum che stanno lavorando a un progetto di ricerca di due anni per determinare l’attuale stato e la distribuzione della popolazione dell’ape calamintha blu, nonché le abitudini di nidificazione e alimentazione. I ricercatori stavano installando un condominio per api vicino a una specie di fiore chiamato Ashe’s Calamine, che è una delle principali fonti di cibo per le api, e notò la strana creatura nelle vicinanze. e scattò una serie di fotografie per confermare l’identità dell’ape blu. Pare che viva soltanto nei pressi del Lake Wales Ridge, area conosciuta a livello mondiale per la sua incredibile biodiversità. La sopravvivenza di questa specie dipende strettamente dal Clinopodium ashei, una pianta originaria degli Stati Uniti, che rischia di scomparire. Durante l’impollinazione,  fa oscillare la testa avanti e indietro per raccogliere più polline possibile. Daniels e Kimmel stanno tentando di determinare se si nutre esclusivamente del Clinopodium ashei o anche di altri fiori, studiando il polline raccolto e monitorando i suoi spostamenti. L’Osmia calaminthae è un insetto apoideo, che crea nidi individuali anziché alveari come le altre api. Infatti, tendono a utilizzare nidi fatti di terra o cavità degli alberi morti. Una delle sue principali minacce proviene dagli sviluppi umani che invadono il suo habitat, principalmente sotto forma di agrumeti commerciali. Attualmente è elencata nel Piano d’azione per la fauna selvatica dello stato della Florida tra le specie che necessitano di maggiore conservazione,  Quella avvenuta in Florida, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è una bellissima scoperta che ci fa ben sperare per il futuro di questa affascinante e colorata specie di api, oltre che per il pianeta!

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Incredibile esperienza nel mare del Salento. Predatore predato.

Incredibile esperienza nel mare del Salento. Predatore predato. Il video sui social di una cernia tranciata dal morso (presumibile) di uno squalo

Più volte noi dello “Sportello dei Diritti” abbiamo segnalato particolari esperienze vissute nei Nostri Mari. Jonio e Adriatico che nonostante lo sfruttamento umano si dimostrano ancora generosi e anche terribili. Così come se terribile non è, ci manca poco, potremmo dire guardando il video postato su Facebook da un giovane che si trova su una barca da diporto, con alle spalle un mare olio per quant’è piatto. Il ragazzo esibisce con simpatia mista a stupore, pochi secondi dopo l’inizio della ripresa, la testa di una cernia bruna, noto pesce dei nostri mari dalle deliziose carni, che da predatore temibile e ricercato trofeo dei pescatori, si è trasformato in preda di un pesce di notevoli dimensioni se si osserva la cesura netta che ne ha tranciato, in apparenza di un colpo, il resto del corpo. Immagini quelle del curioso video, se non inedite, quantomeno rare per i mari nostrani, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”che c’inducono a pensare che poco oltre le rive delle nostre coste nuotino ancora indisturbati animali di notevoli dimensioni, come gli squali, che ci fanno ricordare che non sempre siamo noi umani l’ultimo anello di una catena alimentare da rispettare e preservare. Ecco il video: https://www.youtube.com/watch?v=T7XkcPg93Uw

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Uomo aggredito da orso – VIDEO

Uomo aggredito da orso – VIDEO

                                                

Un uomo è rimasto ferito per un attacco di un orso nella serata di oggi a Yaroslavl in Russia, porto sul fiume Volga, sede di università e di aeroporto. Una telecamera di sorveglianza ha immortalato il momento dell’attacco. Lo ha riferito il portale internet Yarnews che spiega che l’episodio è accaduto intorno alle 00:09 locale e che un tassista che ha salvato il passante suonando il clacson e lampeggiando con i fari, ha soccorso l’uomo, un 26enne del luogo, che è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale e medicato per un morso alla coscia e altre ferite. Le sue condizioni non risultano gravi. In Russia, in uno studio specifico, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” sono stati documentati 704 incontri negli ultimi anni oltre questo “nuovo attacco”; nessuno di questi ha implicato aggressività o ferimenti. Da ultimo nel 2010, si è registrato un incidente mortale nella parte nord occidentale del Paese. Ecco il video: https://youtu.be/daeccatwFls

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Ambiente, il traffico non è la causa principale dell’inquinamento

“I dati mostrano come il traffico non sia la principale causa dell’inquinamento. Se vogliamo intervenire sia sulla qualita’ dell’aria sia sulle misure di contrasto ai fattori climalteranti va considerato che durante il lockdown a fronte di una riduzione del traffico che va oltre il 65% si e’ avuta una riduzione media di Nox pari al 28%, di Pm10 all’11% e di Co2 attorno al 18%. Inoltre, anche questi dati mostrano come le concentrazioni di PM10 seguono un andamento modulato principalmente da fattori meteorologici”.

Lo ha detto l’assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, commentato i risultati di uno studio di ARPA Lombardia sulla variazione delle emissioni dei principali inquinanti dovuta ai provvedimenti anti COVID-19 sul territorio regionale.

LO STUDIO – Dallo studio dell’Arpa emerge come sul territorio della Lombardia le riduzioni stimate nelle settimane dal 9 al 29 marzo 2020 delle emissioni di NOx si sono attestate attorno ad un valore medio pari a circa il 28%. A tali decrementi hanno contribuito principalmente le riduzioni delle emissioni da traffico su strada pari a: 43% (9-15 marzo), 63% (16-22 marzo) e 74 % (23-29 marzo). Le riduzioni stimate sullo stesso periodo delle emissioni di PM10 primario regionali, rispetto allo scenario di riferimento, si possono attestare attorno ad un valore medio di circa l’11%. Anche tali riduzioni sono dovute principalmente alla diminuzione delle emissioni da traffico su strada pari a: 49% (9-15 marzo), 67% (16-22 marzo) e 76 % (23-29 marzo), parzialmente contro bilanciate da un incremento delle emissioni da riscaldamento. Le riduzioni stimate sullo stesso periodo delle emissioni CO2eq regionali, rispetto allo scenario di riferimento, si possono attestare attorno ad un valore medio di circa il 18%. Come per i precedenti inquinanti a tali riduzioni hanno contribuito principalmente le riduzioni dal settore del trasporto su strada pari a: 51% (9-15 marzo), 69% (16-22 marzo) e 77% (23-29 marzo).

RIPENSARE GLI STILI DI VITA – “Se un tempo cosi’ lungo di riduzione degli spostamenti – ha rilevato Cattaneo – ha portato a una diminuzione degli inquinanti cosi’ poco significativa, andranno ripensati non solo gli stili di vita, ma anche individuate politiche che possano intervenire su tanti diversi fattori e che non individuino nel traffico l’unico colpevole. E questo in Regione Lombardia lo pensiamo da tempo”.

NON SOLO AUTO – “Sicuramente e’ giusto proseguire con incentivi per il rinnovo dei veicoli piu’ vecchi – ha chiosato l’assessore – concentrandoci su quelli a basse emissioni sia inquinanti sia climalteranti, ma anche consentire a chi non puo’ permettersi un’auto nuova di continuare a circolare attraverso l’adesione a Move-in. E soprattutto dovremo guardare alle altre fonti di inquinamento dell’aria come gli spandimenti di liquami zootecnici in agricoltura, che favoriscono emissioni di ammoniaca e gli impianti il riscaldamento, compresi quelli a biomassa legnosa responsabili della quota piu’ significativa di emissioni di Pm10. Da questo punto di vista i provvedimenti come i blocchi del traffico, Area B e Area C richiederebbero una riflessione piu’ approfondita”.

MOVE-IN – “Le stime della variazione delle emissioni legati al Settore Traporti sono state possibili anche grazie all’analisi dei dati del progetto Move-In (raccolti in modo anonimo) durante il periodo di lockdown – ha ricordato Cattaneo -. Durante queste settimane la riduzione delle percorrenze rilevata nei giorni feriali e’ stata di circa il 75%. Dall’inizio della Fase 2 stiamo osservando la ripresa della mobilita’, che in particolare per i veicoli commerciali fa gia’ registrare il ritorno ad un regime simile alla situazione pre COVID-19”, ha concluso l’assessore.

A questo link e’ scaricabile il report di Arpa Lombardia: https://www.arpalombardia.it/sites/DocumentCenter/Documents/ARIA/report-stima-emissiva-COVID19-lombardia.pdf