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Monteviasco al centro dell’analisi di Gianfranco Cipriano

La funivia bloccata dopo l’incidente fa discutere da tempo e non se ne viene a capo.
La vicenda è delicata in quanto nell’incidente è morta una persona ed è stata effettuata una relazione tecnica per approfondire quanto accaduto da parte della DIREZIONE GENERALE PER LE INVESTIGAZIONI FERROVIARIE E MARITTIME, che ha ricostruito minuziosamente quanto avvenuto con considerazioni di tipo tecnico (file da scaricare): si tratta di un documento di ben 59 pagine.
Un’investigazione che dimostra quanto sia stata grandel’attenzione e lo scrupolo per indagare e stabilire se si trattasse di errore umano oppure imputabile ad altro, considerazioni di tipo legale che solo la magistratura può fare.
Della vicenda si sono interessati sia Cosentino che Alfieri, a dimostrazione che su certi temi, la politica quando vuole sa trovare un momento di sintesi. Ce ne ha parlato, l’attivista M5s che ha dichiarato:
“L’azione del comune e di regione è confusa e incomprensibile sin dall’inizio; mi chiedo come si sia potuto arrivare ad oggi con in mano un pugno di mosche. Non c’è nient’altro da fare che far valere la relazione della DiGIFeMa che mette nero su bianco in un documento ufficiale e autorevole che l’impianto funiviario in questione è a norma ed è sempre stato sottoposto a manutenzioni, collaudi e revisioni anche alla presenza di funzionari di USTIF. Qualsiasi persona leggendo il documento non potrebbe giungere ad altra soluzione…”
Non si può che  esprimere l’amarezza di tanti, per una bella zona molto frequentata che è diventata scarsamente raggiungibile per i tanti gradini da fare,  e le conseguenti difficoltà per portare medicine o generi alimentari, un disagio che non si capisce quando finirà: al di là della buona volontà di tutti, la burocrazia e le questioni legali importanti sono parecchie.

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Coronavirus, Calabria, il deputato Sapia attacca sui tamponi congelati

500 tamponi congelati in alcuni frigo del 118 di Serra Spiga, alle porte di Cosenza, come mai, vista la crisi sanitaria tremenda in Italia, parliamo della Calabria; Il caso è nato da un audio di un infermiere del 118.

Il direttore della centrale operativa Riccardo Borselli ha dichiarato che «i tamponi rimasti in magazzino sono all’incirca 300. Saranno tutti processati nelle prossime ore nei laboratori di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria». ( Sole24ore)

I tamponi eseguiti sulle persone rientrate da fuori regione non vengono analizzati, possibile?

on.Francesco Sapia m5s calabria 1500x1500

Le tesi dei Cinquestelle:

1) Ormai è pacifica l’autenticità dell’audio pubblicato da Sapia, nel senso che proveniva realmente da un operatore del 118 di Cosenza;

2) il dg del dipartimento regionale Tutela della salute ha dichiarato che alla data del 12 maggio c’erano 1.500 tamponi, tra Cosenza, Catanzaro e Reggio, ancora da processare, ma non si sa ancora da quanto tempo giacessero in attesa di processazione né si conoscono le modalità di conservazione e trasporto;

3) con circolare del 12 maggio, appena dopo l’esposto di Sapia all’autorità giudiziaria il dg del dipartimento regionale Tutela della salute ha ordinato di processare immediatamente i tamponi in giacenza.

Una polemica che sta varcando i confini regionali con accuse tra Sapia e Nesci

Cara Dalila Nesci, non capisco perché.

Con un post e un video la collega accusa di “sciacallaggio politico” me e i compagni di squadra che con me hanno chiesto chiarezza sui tamponi congelati.

Tamponi, che ricordo, venivano effettuati ma nascosti in un magazzino a Serra Spiga.

Siamo stati in 12 a sottoscrivere le richieste di chiarimento e a chiedere l’invio degli ispettori ministeriali.

Sinceramente cara Nesci non capisco il perché del tuo atteggiamento.

Non capisco perché se hai delle informazioni non le condividi con noi, invece di fare invettive sui social contro di noi.

Non capisco perché parli di assenza dei reagenti, quando noi abbiamo chiesto conto di un’altra cosa, ossia, di come queste centinaia e centinaia di tamponi sono stati conservati: se congelati a -80° o se mantenuti a 4 gradi. E ancora oggi, cara collega, non abbiamo alcuna risposta.

Non capisco perché fuggi in avanti un’altra volta, questa volta però offrendo una stampella alla Santelli e al commissario Zuccatelli, che hanno gestito in modo disastroso questa emergenza Covid.

Se non fosse stato per la nostra denuncia, non si sarebbe mai saputo che centinaia e centinaia di tamponi venivano fatti e accatastati, ancora non sappiamo in che condizioni.

Ancora non sappiamo che pericolo corrono i calabresi.

Centinaia e centinaia di persone rientrate in Calabria ancora aspettano risposte sui loro tamponi ma per la collega Nesci siamo degli sciacalli e sinceramente cara collega non capisco perché.

Non capisco perché attacchi così violentemente noi che siamo i suoi compagni nel movimento.

Non capisco perché tu voglia mettere a tacere chi tutela la salute dei calabresi. Ti sei resa conto? Hai saputo che c’è tanta gente che per oltre una settimana non ha ricevuto i risultati?

E visto che ci raccomandi addirittura di studiare, ti sei chiesta se ci sono sasintomatici o pre-sintomatici che sono andati in giro senza saperlo, senza sapere di essere positivi? Ti sei posta questo problema, dall’alto della tua scienza? Te lo sei posta oppure per te la difesa d’ufficio degli altri è la priorità, visto che non dialoghi con i tuoi colleghi di gruppo parlamentare?

Non capisco perché la collega Nesci non ha detto una parola sulla nomina illegittima di Zuccatelli. Scopriamo che questa persona sta a Cosenza illegittimamente e lei lo difende e attacca noi.

Soltanto qualche anno fa la collega Nesci avrebbe contestato questa nomina di Zuccatelli. Oggi è tutto a posto, il problema siamo noi.

La Nesci forse sugli scranni di Montecitorio comincia a starci comoda, così comoda da dimenticare dove stanno di casa i cittadini e da dove lei stessa viene.

Forse le è sfuggito che un dirigente dell’ASP di Cosenza, che si chiama Pierfrancesco Rozza, in un video ha detto che ancora oggi cercano di comprare macchinari per analizzare i tamponi. Ancora oggi. Qui la pandemia sta finendo da sola per fortuna e ancora cercano macchinari.

Ma per la Regione e a questo punto anche per la collega Nesci è tutto a posto e va bene così.

Cara Nesci, siamo stati eletti per difendere i cittadini dagli abusi e non per giustificare chi li compie.

Cara Nesci, non capisco perché ti stai comportando così, o forse sì: pensandoci bene lo capisco. Sì, lo sai, forse lo capisco il perché.

Ampia facoltà di replica alla Presidente della Calabria o ad altri parlamentari

 

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LOMBARDIA

Cenci (M5S Lombardia): “Piano regionale e subito un buono di 900 euro per i gravissimi”.  

Covid-19. Disabilità, mozione urgente. Cenci (M5S Lombardia): “Piano regionale e subito un buono di 900 euro per i gravissimi”.
 
Un impegno del Presidente della Lombardia Attilio Fontana e della Giunta a predisporre piani territoriali per la riattivazione delle attività sociali e socio-sanitarie per persone con disabilità, specifici protocolli di sorveglianza attiva a tutela delle persone con disabilità, famiglie e assistenti con l’obbligatoria esecuzione di tampone, una campagna per la realizzazione di test sierologici e il riconoscimento dei 900 euro già previsti per i periodi di chiusura scolastica alle famiglie con figli affetti da disabilità gravissima che frequenta la scuola.
Sono queste le richieste in una mozione urgente del M5S Lombardia rivolta al Consiglio regionale di domani.
Roberto Cenci, consigliere regionale del M5S Lombardia dichiara: “La pandemia non ha risparmiato nessun cittadino lombardo e tra coloro che scontano più gravemente l’emergenza i più fragili, come le persone con disabilità. 
A loro e alle famiglie si sono aggiunti nuovi disagi legati al distanziamento sociale, alle difficoltà di gestione dei servizi di assistenza e alle difficoltà di reperimento di adeguati dispositivi di protezione individuale. Nel caso dei soggetti minori d’età si è improvvisamente sospeso il percorso scolastico, che nella gran parte dei casi non è stato possibile riattivare completamente attraverso le modalità di didattica a distanza adottate negli ultimi mesi. La mozione urgente chiede correttivi immediati”.
MILANO, 11 maggio 2020.
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POLITICA

Coronavirus, Delmastro (FDI): M5S, scendiletto della Troika

CORONAVIRUS: DELMASTRO (FDI), ‘M5S ADDOMESTICATO DA RENZI SI ACCUCCIA ALLA TROIKA’

– “M5S, scendiletto della Troika, ormai ritiene che ‘il Mes possa essere uno strumento utile’ secondo le parole di Rosato di Italia Viva. Nel giorno in cui Fratelli d’Italia smaschera la vera natura dei 5Stelle che è prono ai diktat europei, scopriamo anche che è ormai sotto tutela di Renzi e Italia Viva. Accucciati alla Troika perché addomesticati da Italia Viva: una ingloriosa fine! Spero che gli elettori in buona fede del M5S chiedano il conto di questa vergognosa mutazione che segna la fine del Movimento per come sino ad oggi lo avevamo conosciuto e si era rappresentato”. Lo dichiara Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo Fdi in commissione Esteri.

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LOMBARDIA

Di Marco (M5S Lombardia). Co-working in sicurezza, bocciato emendamento del M5S

Risoluzione Covid-19. Di Marco (M5S Lombardia). Co-working in sicurezza, bocciato emendamento del M5S
 
In Consiglio regionale il  centrodestra ha bocciato un emendamento a firma del Consigliere regionale Nicola Di Marco che chiedeva di implementare il co-working
 
Di Marco spiega: “Il coronavirus non è democratico e rende più difficile il lavoro da casa per coloro che vivono purtroppo in spazi piccoli, condivisi o rumorosi che rendono difficile lo svolgimento dell’attività lavorativa. 
 
Non dobbiamo lasciare indietro nessuno per questo chiedevo di aumentare la possibilità di lavorare in piena sicurezza e efficienza senza essere costretti a dover fare lunghi viaggi o contribuire ad affollare mezzi pubblici per raggiungere la postazione di lavoro in azienda. 
 
Chiedevo quindi di incentivare presso i comuni forme di recupero di locali vuoti, e sono tanti nei centri storici, da adibire a spazi di co-working e dotati delle necessarie attrezzature con accesso gestito e disciplinato dalle singole amministrazioni in modo da garantire le adeguate condizioni di sicurezza e igiene. 
Il co-working è una nuova concezione di ufficio che a costi ridotti consente di mantenere un’attività indipendente. È un peccato che non si vogliano sfruttare tutte le possibilità per far fronte a una crisi e a un’emergenza difficile”.

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POLITICA

Conferenza Capi Gruppo CD in danno degli ITALIANI?!

Roma, 15 Aprile 2020
Conferenza Capi Gruppo CD in danno degli ITALIANI?!

Una cosa gravissima è stata decisa oggi alla conferenza dei capigruppo alla Camera: con voto favorevole del PD, Forza Italia e M5S è stato approvato un ordine del giorno in cui, in vista del Consiglio europeo del prossimo 23 aprile, sarà prevista soltanto una “informativa” di Giuseppe Conte in Parlamento e non una “comunicazione” come chiedevano Lega e Fratelli d’Italia.

La differenza è sostanziale e produce un effetto gravissimo su una decisione che ha spaccato la politica italiana: la posizione del Governo italiano sull’utilizzo o meno del MES per fronteggiare l’emergenza del Coronavirus, con abili giochi di parole tipo light oppure rassicurazioni di facciata, senza argomentare realmente quali misure diverse.

Infatti l’informativa, non è soggetta ad alcuna risoluzione parlamentare e quindi non prevede nessun tipo di voto, mentre la comunicazione deve invece concludersi con il voto di una risoluzione che impegna e vincola il governo. Il voto dei capogruppo permette a Conte di andare a Bruxelles senza essere vincolato da un preciso mandato parlamentare, il tutto adducendo la risibile scusa che il 23 Aprile la riunione del Consiglio europeo sarebbe una riunione informale perché si svolge in video-conferenza.

Il Movimento 5 Stelle con questo voto di fatto decisivo, in quanto il voto nella capigruppo è ponderato, lascia le mani libere a Conte e a Gualtieri di fare qualsiasi scelta superando le apparenti divisioni che su questo argomento si sono manifestare in seno alla maggioranza, esautorando di fatto il parlamento ed ogni elemento di garanzia democratica.

Il tutto in spregio al principio di sovranità democratica del Parlamento che non potrà quindi votare su una decisione epocale, togliendo così il potere al popolo in spregio della Costituzione Italiana.

Gravissimo è stato anche il fatto che Forza Italia, votando con la maggioranza, pur non essendo determinate, ha fatto da sponda politica a questa vergognosa fuga dalle proprie responsabilità di Conte e compagni.

Movimento 5 Stelle e Forza Italia permettono a Conte di continuare questo vergognoso balletto sul MES, come vuole il PD abile artista di strada specializzato nel gioco delle tre carte, su cui ci si dichiara contrari in Italia e poi si firmano accordi favorevoli in Europa.

Basta speculare sulle spalle degli ITALIANI.

“Come avevamo previsto, l’unica speranza dell’Italia è che le opposizioni trovino il modo di farsi sentire per impedire questa vergognosa fuga di responsabilità, che – come desidera da sempre il PD – vuole consegnare il nostro Paese nelle mani della Troika.”

Le Opposizioni facciano il loro dovere, cioè contrastare con ogni mezzo tale azione, in tutela del futuro degli ITALIANI.

Ufficio Stampa
CDI

Di
Ennio Pietrangeli
&
Giuseppe Criseo

Casa degli ITALIANI

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POLITICA

Partite iva prima della Pedemontana, proposta M5S Lombardia

M5S Lombardia: accantoniamo il progetto della Pedemontana e utilizziamo le risorse per integrare l’assegno mensile per le Partite Iva. Accantonare il progetto Pedemontana e utilizzare le risorse per integrare l’assegno mensile delle Partite IVA. La proposta del consigliere Raffaele Erba (MoVimento 5 Stelle Lombardia) a Regione Lombardia, nasce dalle difficoltà che stanno affrontando migliaia di lombardi perché impossibilitati a lavorare. Erba spiega: “Con il Decreto Cura Italia il Governo è intervenuto concretamente per dare sostegno e supporto alle attività produttive, alle partite iva e alle imprese. In questa fase è fondamentale che Regione Lombardia cerchi di adottare delle misure integrative al fine rendere ancora più forti ed efficaci gli strumenti di supporto introdotti dallo Stato. Solo attraverso un approccio sinergico sarà possibile dare un ulteriore sostegno ai titolari di partita IVA. Mi sento di suggerire a Regione Lombardia di integrare i 600 euro dell’INPS con altri 400 euro per tutti i titolari di Partita Iva e per tutta la durata della misura di sostegno. Come suggerito dal nostro capogruppo Marco Fumagalli, i fondi a copertura di questa integrazione economica potrebbero essere reperiti utilizzando le risorse originariamente destinate per la Pedemontana. Oggi esistono problemi più importanti da risolvere. In un momento difficile come questo, credo che si possano mettere da parte infrastrutture inutili come questa e dare priorità ai bisogni reali dei cittadini lombardi che devono essere messi nelle condizioni di poter sopravvivere”.

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POLITICA

Emergenza Coronavirus, polemica sulle mascherine. Emanuele Monti (Lega): “Dai Cinquestelle attacchi vergognosi. Il loro Governo ci abbandona e loro fanno sciacallaggio politico”

Emergenza Coronavirus, polemica sulle mascherine. Emanuele Monti (Lega): “Dai Cinquestelle attacchi vergognosi. Il loro Governo ci abbandona e loro fanno sciacallaggio politico”

“È triste vedere come in un momento di emergenza, che non ha eguali nella storia recente per la sua drammaticità, ci siano esponenti eletti nelle istituzioni che, anziché rimboccarsi le maniche e fare quadrato per la Lombardia, arrivano addirittura a remare contro gli stessi cittadini lombardi, pur di difendere il proprio partito e il proprio premier, che ad oggi non si è ancora fatto vedere qui in Lombardia, come sarebbe suo dovere”.

Così Emanuele Monti (Lega), Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali, in risposta agli attacchi del Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Marco Fumagalli.

“Fumagalli attacca Regione Lombardia per la sola ‘colpa’ di essersi fidata del Governo centrale, che aveva assicurato supporto per l’acquisizione di mascherine – spiega Monti – e usa questo momento drammatico per fare polemica in maniera non solo sterile, ma offensiva verso milioni di lombardi che stanno lottando ogni giorno per difendersi dal virus e per cercare di condurre una vita quasi normale”.

“Cosa c’entra la legittima richiesta di autonomia con una situazione d’emergenza, nella quale conta la solidarietà nazionale? – ribadisce Monti, rispondendo alla polemica di Fumagalli – Forse i lombardi hanno mai fatto mancare la loro solidarietà? La storia dice l’esatto contrario: abbiamo sempre dato tantissimo, oggi non ci vergogniamo a dire che abbiamo bisogno di aiuto. Purtroppo, vediamo che c’è chi, come Fumagalli, anziché aiutare i lombardi dai quali è stato eletto, si dedica ad un vero e proprio sciacallaggio politico, pur di difendere il proprio premier, il quale rimane comodamente lontano dal fronte dell’emergenza”.

Entrando nello specifico della questione, il Presidente della Commissione Sanità spiega che: “Il fabbisogno annuale di mascherine chirurgiche in Lombardia è normalmente di alcune centinaia di migliaia all’anno, mentre in emergenza COVID-19 è di almeno 150.000 al giorno per il solo personale sanitario e per I medico di base. Già prima dell’emergenza, Regione si è impegnata per l’acquisto di milioni di mascherine”.

“Va sottolineato che la protezione Civile nazionale, che nelle intenzioni avrebbe dovuto approvvigionarci del necessario, ad oggi ha consegnato appena 210.000 mascherine, quindi poco più del fabbisogno giornaliero” conclude Monti.

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Busto-Valle Olona

No a chiusura ACCAM. Cenci (M5S Lombardia): “Centrodestra incomprensibile

No a chiusura ACCAM. Cenci (M5S Lombardia): “Centrodestra incomprensibile, schiaffo a cittadini e fridays for future”.

Il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato la mozione di Roberto Cenci che chiedeva la chiusura dell’inceneritore ACCAM.

L’Assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo ha sottolineato che l’incendio all’inceneritore, il 20 gennaio scorso, ha riguardato una turbina e non i rifiuti e che “l’evento è stato critico ma circoscritto”. Il forno è stato, ed è, spento.

Cenci dichiara: “È uno schiaffo alle politiche ambientali, al movimento fridays for future e ai cittadini. L’inceneritore ha quarantotto anni e ormai è un pozzo senza fondo per le risorse, con un debito importante. I fondi ormai vanno solo a rattoppare una situazione ampiamente compromessa.

Gli incidenti si susseguono, è ora di liberarsi del forno, altro che rilancio.

Non sta in piedi la difesa d’ufficio dell’inceneritore del Assessore Cattaneo che sostiene che deve essere riattivato fino al 2027 per rientrare dei debiti per poi procedere con eventuali bonifiche.

Nel 2027 avremo ancor meno rifiuti solidi urbani da bruciare rispetto ad oggi solo grazie alla sensibilità dei cittadini, e non a quella dei politici di centrodestra. In Lombardia abbiamo ben 13 inceneritori, un potenziale d’incenerimento ben oltre le nostre possibilità presenti e future.

Francamente è incomprensibile l’atteggiamento cocciuto del centrodestra  sugli inceneritori: forse pensano che i lombardi non meritino di tornare a respirare”.