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Tradate

Tradate, auto ribaltata verso Appiano. Intervengono i vigili del fuoco

Nella serata di giovedì 30 aprile, la squadra dei Vigili Del Fuoco Tradate è intervenuta, in via per Appiano, nel Comune di Tradate per un incidente stradale.

tradate auto

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CULTURA

Caravaggio: atto di affidamento dell’Italia alla Madonna

Caravaggio 1 Maggio 2020

Questa sera nel Santuario Beata Vergine della Fonte di Caravaggio,  con la recita del Santo Rosario, si è voluto Affidare l’Italia che sta attraversando questo momento di prova e sofferenza a Maria Santissima del Santuario di Caravaggio (BG)

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Alessio Luisetto 

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Animali

Agricoltura, Rolfi: caccia selezione cinghiali in Lombardia

Agricoltura, Rolfi: caccia selezione cinghiali in Lombardia tutto l’anno anche con visori notturni

Assessore: diversificato periodo anche per altri ungulati
“Nella stagione 19/20 abbattuti 9.200 cinghiali in Lombardia”

(LNews – Milano, 30 apr) In Lombardia sarà concessa la caccia di selezione al cinghiale durante tutto l’anno anche con visore notturno. Sarà diversificato anche il periodo relativo alla caccia di selezione per altri ungulati. È la sintesi della proposta approvata oggi in VIII Commissione consiliare.

Passaggio in Consiglio regionale per via libera

“Ora attendiamo – ha dichiarato Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia – l’approvazione definitiva da parte del Consiglio, ma questo è un passaggio fondamentale per il contenimento della fauna selvatica in Lombardia, che anche a causa della quarantena è proliferata in maniera incontrollata in questi mesi”. “Vogliamo essere vicini ai nostri agricoltori che stanno subendo danni enormi a causa di questo problema”.

Visore notturno

Sull’utilizzo del visore notturno, si è cercato di rispondere a un’esigenza di sicurezza. Essendo autorizzato il prelievo del cinghiale anche prima dell’alba e dopo il tramonto.

Caccia di selezione con piani di prelievo

La caccia di selezione ai cinghiali si svolgerà tutto l’anno sulla base di specifici piani di prelievo, strutturati per sesso e classi di età, previa acquisizione del parere dell’Ispra e, limitatamente ai comprensori alpini e agli ambiti territoriali di caccia, secondo specifiche disposizioni attuative adottate dalla Regione o dalla Provincia di Sondrio per il relativo territorio. Per la caccia al capriolo, saranno differenziati i periodi fra la caccia di selezione in zona Alpi e al di fuori di tale zona. I periodi di caccia di selezione saranno pertanto i seguenti: camoscio, cervo e muflone: dal 1° agosto al 31 dicembre; capriolo: dal 1° giugno sino alla seconda domenica di dicembre in zona Alpi; dal 1° giugno al 30 settembre e dal 1° gennaio al 15 marzo al di fuori della zona Alpi; daino dal 1° settembre al 15 marzo.

Ben 9.200 cinghiali abbattuti

“Nella stagione venatoria 2019/2020 in Lombardia sono stati abbattuti 9.200 cinghiali, ben 1.827 in più rispetto alla stagione precedente. Un aumento significativo soprattutto della caccia di selezione che è passata da 2.324 capi a 3.118. C’è bisogno di un intervento deciso perché i cinghiali stanno distruggendo le coltivazioni e creando pericoli per la sicurezza dell’uomo” conclude Rolfi. “La caccia di selezione ripartirà a giugno mentre l’attività di contenimento è attiva, di competenza delle Province alle quali anche recentemente abbiamo sollecitato un’azione più incisiva”.

I numeri

Di seguito il totale degli abbattimenti cinghiali per singola provincia (controllo + caccia di selezione + caccia collettiva) nella stagione venatoria 2019/2020

Bergamo 1.181 (l’anno precedente erano 941); Brescia 1.241 (l’anno precedente erano 614); Como 2.189 (l’anno precedente erano 1916); Cremona 119 (l’anno precedente erano 152); Lecco 306 (l’anno precedente erano 260); Lodi 4 (l’anno precedente erano 6); Milano 12 (l’anno precedente erano 8); Pavia 2332 (l’anno precedente erano 1.973); Sondrio 362 (l’anno precedente erano 279); Varese 1452 (l’anno precedente erano 1.222).

Il totale della Lombardia è 9.198 (l’anno precedente erano 7.371)

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In evidenza

Piste ciclopedonali della Provincia di Varese, per il momento, resteranno chiuse

A differenza di quanto anticipato nelle scorse ore, le piste ciclopedonali della Provincia, per il momento, resteranno chiuse.

Una decisione presa dall’amministrazione provinciale in accordo con i sindaci dei comuni interessati dai percorsi, alcuni dei quali hanno evidenziato una impossibilità a garantire un’adeguata vigilanza sulla corretta osservanza delle misure di prevenzione e sicurezza da parte dei cittadini.

“Gli agenti della Polizia Locale sono impegnati in numerosi altri servizi sul territorio, anche in relazione all’emergenza covid, e non possono essere presenti sui percorsi ciclopedonali per evitare assembramenti e per verificare che ciclisti e podisti rispettino le distanze di sicurezza e indossino la mascherina.
Per rispetto del lavoro delle forze dell’ordine e dei sindaci dei comuni coinvolti, al fine di garantire la tutela della salute, abbiamo quindi deciso di sospendere la riapertura – afferma il presidente Emanuele Antonelli -. È importante ascoltare le esigenze di tutti e non lasciare indietro nessuno. Comprendo l’esigenza dei cittadini di uscire all’aria aperta, ma non ci possiamo permettere di aprire per poi richiudere tra pochi giorni”.

Si ricorda che i tratti interessati, che quindi resteranno chiusi fino a nuove disposizioni, sono la ciclabile del lago di Varese, il collegamento con la ciclabile del lago di Comabbio e la ciclabile lago di Comabbio nei comuni di Varese, Gavirate, Ternate, Bardello, Biandronno, Galliate Lombardo, Bodio Lomnago, Cazzago Brabbia, Azzate, Comabbio, Mercallo dei Sassi, Varano Borghi e Vergiate;
la ciclabile dell’Olona nei comuni di Olgiate Olona, Fagnano Olona, Cairate, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Gornate Olona, Castelseprio, Solbiate Olona, Castiglione Olona e Lonate Ceppino;
i tratti di ciclabile in corrispondenza della SSPP n. 52 e n. 49 nei comuni di Lonate Pozzolo, Vizzola Ticino e Besnate.

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Cronaca

Coronavirus. Carceri, sale il numero di guariti

SAPPE: “FARE TEST EMATICI E TAMPONI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE”

Dai dati diffusi oggi dal Ministero della Giustizia sale il numero dei guariti da Covid-19 negli istituti penitenziari: sono complessivamente 81, di cui 28 detenuti e 53 poliziotti penitenziari. In totale sono 144 i detenuti positivi al virus, quasi tutti asintomatici, e 9 quelli ricoverati in strutture sanitarie. Per il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo del Corpo, “è confortante” il dato fornito dal Ministero della Giustizia circa i 53 appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria guariti da Covid-19 negli istituti penitenziari. “Restano, ad oggi,  204 contagiati fra i poliziotti penitenziari e 7 gli appartenenti al comparto funzioni centrali (7): 180 stanno affrontando la quarantena presso il domicilio, 19 in caserma e soltanto 12 sono ricoverati presso strutture ospedaliere”, sottolinea Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Probabilmente, se fossero stati raccolti i nostri gridi di allarme lanciati lo scorso gennaio avremmo potuto fronteggiare l’emergenza con i quantitativi necessari di DPI. Al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede rinnovo l’invito a non ritardare ulteriormente gli accertamenti doverosi ai Baschi Azzurri – quali sono i test ematici e quello del tampone– che sono fondamentali per la sicurezza sociale ma che in alcune Regioni ancora non sono stati fatti”. 

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Consumatori

Coronavirus e noleggio auto a lungo termine: non è possibile la sospensione dei canoni

Si deve continuare a pagare il canone di noleggio di un autovettura anche se non è possibile utilizzarla a causa delle restrizioni alla circolazione imposte per contenere la diffusione del Coronavirus?
Innanzitutto, va precisato che il contratto di noleggio è quel particolare tipo di negozio giuridico per effetto del quale un soggetto, a fronte dell’utilizzo di un determinato bene mobile, di proprietà dell’altra parte contrattuale, si impegna al pagamento di una somma di denaro, detto canone.

Trattasi di una fattispecie molto diffusa nella prassi commerciale, ma per la cui disciplina ci si deve riferire necessariamente alle norme sulla locazione contenute agli artt. 1571 e ss. c.c., in quanto il termine “noleggio” è un termine atecnico, che non si ritrova tra le diverse figure contrattuali previste dal codice.

Applicando la disciplina sulla locazione, può intanto dirsi che il contratto di noleggio è quel contratto in forza del quale una parte (definita noleggiatore) si obbliga a far godere ad un’altra parte (definita noleggiante) una cosa mobile per un determinato periodo di tempo verso un determinato corrispettivo. Il contratto di noleggio, dunque, non può che assimilarsi ad una locazione di beni mobili e di tale fattispecie ne assorbe tutti i tratti essenziali.

In particolare, è dall’esame di tale disciplina che vanno individuate le obbligazioni che sorgono in capo alle parti di questo contratto e così, ex art. art. 1575 del c.c., il noleggiatore  ha l’obbligo per legge di: 1) consegnare al noleggiante il bene (l’autovettura), che ne costituisce l’oggetto, in buono stato di manutenzione; 2) mantenere anche successivamente il bene noleggiato in buono stato, affinché possa servire all’uso convenuto; 3) garantire il pacifico godimento all’uso del bene.
Nella situazione attuale, caratterizzata da un “fermo forzoso” del mezzo preso a noleggio, dovuto alle restrizioni alla libertà di circolazione e movimento, la parte locatrice (il noleggiante), di fatto, non è venuta meno ad alcuno degli obblighi suddetti, in quanto continua a garantirti il pacifico godimento del bene, così come il suo mantenimento in stato tale da servire all’uso convenuto.

E’ evidente quindi che la parte conduttrice, non avendo perso il possesso del bene e continuando a poterne godere in qualunque momento non può, purtroppo, ritenersi legittimata a sospendere il pagamento del canone pattuito (neppure temporaneamente), rischiando in tal modo di porsi nella posizione di parte inadempiente, con tutte le conseguenze che da tale inadempimento ne possono derivare, per legge e per contratto.
Alcune società di noleggio per far fronte a situazioni di questo tipo,  consentono il c.d. riadeguamento, ossia l’aggiornamento in più o in meno del pacchetto chilometrico a propria disposizione, ovviamente con relativo conguaglio.

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Cronaca

Francesca, l’amore per i cavalli l’ha aiutata contro il coronavirus

LA FORZA DELLE DONNE…QUANDO IL COVID NON FERMA LA PASSIONE E LA VOGLIA DI LAVORARE.. #DISTANTI MA UNITI!

 

Francesca: l’istruttore di equitazione che con la passione per il Suo lavoro e per l’amore  per i suoi  cavalli e i Suoi allievi  e’ riuscita ad abbattere  il Covid con i colori …ed e’ riuscita a tenere tutti

#distanti ma uniti!

 

Francesca di Giovanni è l’istruttore di equitazione della Scuola Italiana di Equitazione Classica, che ha sede a Travagliato, la Cittadella del Cavallo, in Provincia di Brescia.

Francesca si è trasferita, con il Marito Silver Massarenti – anche lui Istruttore, formatore e addestratore – e con la loro piccola Margherita, in questo comune del nord Italia sette anni fa, lasciandosi alle spalle le dolci colline dell’Umbria, per iniziare il suo lavoro di istruttore in un ambiente del tutto nuovo e che da molto tempo era chiuso. Chiuso nel senso più ampio del termine, perché la diffidenza nei loro confronti – che già nel 2013 erano persone conosciute in ambito internazionale per la loro attività e per gli spettacoli equestri – all’inizio è stata davvero tanta. Non c’era verso di allargare i confini dei muri del Palacittà e nessuno voleva avvicinarsi al suo modo di insegnare la buona equitazione basata innanzitutto sul rispetto del cavallo, nonostante Travagliatocavalli fosse già allora e da molti anni, conosciuta e famosa per la sua fiera, Travagliatocavalli, che quest’anno avrebbe raggiunto la 41esima edizione se non fosse arrivato il Covid-19 a fermare tutto.

Torniamo a Francesca: è nata 37 anni fa da due genitori che lavoravano con i cavalli nel Delta del Po e che le hanno trasmesso rigore, serietà, impegno nel lavoro e una grande e sconfinata passione per tutto l’universo equestre.  Inizia a montare a cavallo in tenerissima età, aiuta sempre i genitori, si dedica a gare di monta da lavoro, ma prima di tutto studia … e lavora per mantenersi agli studi: si diploma così al Liceo artistico Sperimentale Umberto Boccioni di Milano e poi si laurea in Scienze Biologiche a Ferrara.

Nel frattempo, l’amicizia di lunga data con Silver Massarenti sboccia nell’amore della sua vita, si sposano e con la loro piccola Margherita (anche lei oggi super amazzone a soli 10 anni) mettono su la loro famiglia fatta di lavoro duro, rigorosa disciplina e un amore immenso per i cavalli e per i loro cani.

Francesca è una donna con un carattere molto forte, ma allo stesso tempo schiva e spesso insicura di sé. Nasconde la sua timidezza dietro un atteggiamento a volte brusco e burbero, ma in realtà ha un cuore tenerissimo e passo dopo passo, allievo dopo allievo, è riuscita ad arrivare a 80 tesserati e circa 80 allievi fra quelli del suo centro e quella di altri centri che arrivano a Travagliato per seguire le sue lezioni di Lavoro in Piano, Dressage o Volteggio.

E’ riuscita a far capire ad allievi e genitori che la disciplina e il rigore nell’equitazione sono fondamentali, che non è importante vincere, ma è importante costruire un binomio e un risultato che rispetti anche il cavallo come atleta ma soprattutto come compagno ed è riuscita a creare, all’interno della Scuola Italiana di Equitazione Classica una grande famiglia dove tutti possono ritrovarsi, non solo per vedere e seguire le lezioni, ma anche per stare in compagnia all’aria aperta. I genitori che hanno visto crescere i loro figli con la passione del cavallo danno sempre il meglio di sé, vuoi con torte e leccornie varie, vuoi con un aperitivo, vuoi con ago e filo per confezionare i costumi dei caroselli. Tutto era perfetto…fino all’arrivo del COVID-19 e del conseguente lockdown.

Tutti i progetti per questo anno nuovo fatti con gli allievi sono andati in fumo in un attimo ma lei, lei abituata a rimboccarsi le maniche sempre non si è persa d’animo e, dopo aver creato una chat con gli allievi con cui darsi il buongiorno e rimanere in contatto sempre, ha pensato di rispolverare le sue doti di artista coltivate al liceo e si è messa a dipingere i muri del palacittà per far trovare ai suoi allievi, al loro ritorno, un ambiente nuovo, pieno di colori, e con le immagini che rispecchiano i loro sogni: cavalli, i mandala della speranza e la Spagna, terra in cui lo scorso anno è riuscita a portare tutti i suoi allievi con le famiglie, per una vacanza…ovviamente a cavallo e con i suoi colori è riuscita a tenere tutti #distanti ma uniti!

Ora che siamo vicinissimi alla riapertura delle lezioni per i cavalieri brevetti, sarà bello poter vedere le loro fotografie davanti a quei dipinti e sentire dalla loro voce quanto i loro cavalli sono mancati.

Grazie e brava Francesca!

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POLITICA

Apertura valichi, Emanuele Monti (Lega): “Questo primo risultato frutto dell’intenso lavoro di questi giorni

Apertura valichi, Emanuele Monti (Lega): “Questo primo risultato frutto dell’intenso lavoro di questi giorni , continuiamo con la richiesta al Governo Svizzero di poter aprire tutti i valichi.

Milano, 1 maggio – “Il traffico verso il confine con la Svizzera è aumentato in maniera notevole – spiega Monti – proprio perché le attività economiche, che necessitano del lavoro dei frontalieri, sono in parte ripartite. Tuttavia i valichi che erano stati chiusi hanno creato eccessivi disagi ai nostri lavoratori che devono raggiungere il posto di lavoro. Questo non ha senso ed è irrispettoso nei confronti dei lavoratori lombardi”.

“La richiesta alle autorità svizzere di riaprire anche i valichi cosiddetti minori, è stata accolta ma ancora parzialmente ” aggiunge Monti.

“Nei giorni scorsi ho lanciato una petizione su change.org. “Riaprire subito i valichi per i nostri lavoratori” che ha riscosso grande successo con circa 1000 firme di qui oltre 100 di cittadini svizzeri, questo a conferma della necessità di intervenire su questo tema così importante per i nostri frontalieri”

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CULTURA

Saronno: l’Arcivescovo di Milano al Santuario della Beata Vergine dei Miracoli

Saronno 1 Maggio 2020

A sorpresa, questo pomeriggio, l’Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini, si è recato al Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno per la recita del Santo Rosario, iniziando così il mese di Maggio, mese dedicato alla Beata Vergine Maria.

Maria Santissima interceda per tutti coloro che inquesto momento difficile sono nella prova e aiuti tutti coloro che si stanno prodigando nella cura premurosa dei malati di COVID-19.

Alessio Luisetto

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In evidenza

Dimissioni di Basentini non placano Delmastro (FDI)

Carceri: DELMASTRO (FdI), testa BASENTINI non placa opposizione, decisa dichiarazione delle opposizioni dopo le figuracce sulle scarcerazioni.

La storia della nomina non è chiarissima e non si capisce in base a quali considerazioni sia stato Basentini al posto del PM Di Matteo!

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“Le scorse settimane agenti del Gruppo Operativo Mobile (GOM), reparto mobile del Corpo di Polizia Penitenziaria, hanno inviato una relazione di servizio alquanto sconcertante riguardo alcune dichiarazioni di detenuti ergastolani mafiosi, detenuti al regime 41 bis, che tra loro commentavano proprio le indiscrezioni sulle nomine ai ministeri del nascente governo leghista-pentastellato. A quanto pare quei mafiosi, rispetto alla possibile nomina di Di Matteo al Dap, avrebbero manifestato tutta la loro preoccupazione in maniera netta: “Se viene questo Nino Di Matteo siamo consumati, per noi è finita“.” ( Penitenziaria.it che citavava come fonte AntimafiaDuemila),  parliamo del 21 giugno 2018.

Durante il suo mandato, in seguito alle rivolte ci sono stati 14 morti tra i detenuti e decine di feriti tra la Polizia Penitenziaria, ricordate il nostro articolo, carceri in fiamme?, oltre ad altre considerazioni sulla gestione dei tamponi, https://varesepress.info/in-evidenza/carcerati-col-tampone-sanitari-no.html, con la circolare del DAP del 24 marzo?

E non dimentichiamo le dichiarazioni pesanti del sindacato di Polizia, FSP,sullo svuota carceri https://varesepress.info/istituzioni/coronavirus-fsp-polizia-svuota-carceri-e-resa-a-violenti.html.

Ora la parola fine, dopo le scarcerazioni “eccellenti”:
– “A distanza di 48 ore dalla denuncia alla Camera dei Deputati della disastrosa gestione delle scarcerazioni dei mafiosi da parte di Fratelli d’Italia, il capo
del Dap BASENTINI si e’ dimesso. Un atto dovuto!

Peccato che eguale dignita’ non sia stata dimostrata dal vero colpevole: il ministro Bonafede! Il ministro non pensi che la testa di BASENTINI possa placare l’opposizione. Le quotidiane
scarcerazioni dei mafiosi mortificano e umiliano l’Italia intera e noi di Fratelli d’Italia non ci fermeremo sino alla revoca dei disastrosi provvedimenti di Bonafede e sino alla presentazione,
piu’ o meno spontanea, delle sue dimissioni”. Cosi’ Andrea DELMASTRO, deputato di Fratelli d’Italia.