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Arcisate

Imu, Arcisate Ideale. Rinviare, ridurre o cancellare il pagamento

Rinviare, ridurre o cancellare il pagamento dell’IMU per il 2020

 
Questo è quello che il gruppo di Arcisate Ideale chiede all’Amministrazione Comunale.
 
La pandemia di Covid, che ha colpito duramente anche il nostro paese, sta rappresentando una crisi sociale ed economica per tante persone e tante famiglie.

Riteniamo che, come ormai è chiaro a tutti, la crisi economica che sta attanagliando la nostra Nazione si stia ripercuotendo anche su Arcisate e noi, come amministratori, dobbiamo affrontarla.

Per questo proponiamo misure concrete e coraggiose che possano dare respiro alle nostre attività economiche, agli artigiani, ai commercianti e a tutti i nostri cittadini che escono da un periodo difficile.

L’esonero, la riduzione o il rinvio dell’IMU permetterebbe ai contribuenti di avere liquidità immediata da non destinare al pagamento delle tasse e di non essere costretti a ricorrere a mezzi burocratici, bandi, click-day o concorsi inefficaci come quelli proposti dal Governo che hanno visto troppi professionisti e imprenditori tagliati fuori da risorse che avrebbero legittimamente dovuto ottenere.

Siamo fiduciosi che questa proposta rappresenti un modo per venire incontro ai bisogni di tante famiglie e lavoratori che si trovano in difficoltà e che hanno bisogno di poter trovare una boccata di ossigeno.

Proprio per questo, per venire incontro alle esigenze delle famiglie e dei nostri giovani, lanciamo anche l’idea di realizzare un’aula studio e uno spazio di coworking nelle sale del palazzo di Piazza De Gasperi che rimarranno vuote con il trasferimento della sala consiliare e della biblioteca in Villa Teresa.

Se c’è una cosa che il Covid ci ha insegnato è l’importanza dello studio e di una nuova concezione dello spazio lavorativo.

Con un’aula studio e uno spazio di co-working, potremo rispondere alle esigenze dei nostri studenti e venire incontro alle esigenze dei tanti lavoratori che in questi mesi hanno adottato e dovranno adottare lo smart working; offrendo alle parti più importanti della nostra società dei luoghi dedicati in cui potranno anche confrontarsi e costruire relazioni proficue. 

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Gallarate

bellezza e benessere GRATUITO per voi in tutti i saloni del Gallaratese

Un 2020 di bellezza e benessere GRATUITO per voi in tutti i saloni del Gallaratese

Stiamo per raggiungere i 100 saloni nel gallaratese che ci permetterà di realizzare un’iniziativa unica in ITALIA
Attenzione il dipendente dell’ospedale non potrà scegliere dove andare per il trattamento ma andrà nel posto che ogni volta le verrà assegnato.
Hai un salone(nel gallaratese) , sei interessata e vuoi capire meglio l’iniziativa ……?
Manda un messaggio watshapp al numero 3395490754

Il progetto si sta sviluppando, ecco i saloni che hanno già aderito sono:

1- My Way 9.9
2- Gianni Sparacia
3- We For You
4- NV immagine Nicol Vinti
5- Accardo Team
6- Gaspare Sparacia Hair Designer
7- Maison Mali di Jolanda e Carmelo
8- Violet Gianni Firinau
9- “Chic & Wild” by Skatì
10- Elena & Laura
11- Grazia&Terry
12- Virginia
13- Paola
14- Dina
15- Machinè donna
16- Rosy Arnate
17- La dolcevita Baronti Barbara
18- Linea Donna di Stefano e Pamela
19- M&T HAIRDRESSER di LENA
20- VanityHair
21- Lady Hair di Scarella Mary
22- Fantasia di Pavan Luisa
23- Rosy 8
24- Acconciature Deborah
25- B&B di Barbara Ruffino
26- Stilelibero parrucchieri
27- Marelli Parrucchieri
28- Hair Alfano parrucchieri Cardano al Campo

❤️??❤️??❤️??❤️??❤️??❤️??❤️??❤️?
Il progetto prevede di dare servizi per gli operatori degli ospedali fino al 30 novembre…
In ogni salone può capitare 1 volta alla settimana 1 servizio tra:
– una piega
– un taglio e piega
– un taglio e colore
– un taglio piega e colore
Ripeto può capitare 1 servizio tra quelli sopra scritti 1 volta alla settimana
(Nei saloni più grandi anche 2)
Nessuno può scegliere dove andare, si va dove capita il giro.
Alla stessa persona è quasi impossibile che gli ricapiti lo stesso salone tra 100

100 saloni coinvolti
Il dipendente dell’ospedale andrà nel salone che gli capita attraverso un meccanismo esterno preciso.
Se un’infermiera vorrà andare 10 volte sarà difficile che gli capiti lo stesso salone.

Rocco Longobardi

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Cronaca

Eccellenza Italiana 2020: premiata Vladimir Luxuria

Attivista,giornalista,scrittrice,personaggio televisivo, attrice, cantante e politica italiana; Vladimir Luxuria è da anni ormai un’icona della lotta ai diritti dei cittadini.

image.gifIl coraggio è senza dubbio il suo biglietto da visita: dalla conversione al cattolicesimo alla lotta per i diritti dei transgender, sugellata quest’ultima dalla sottoscrizione della proposta di legge n2733 del 2007, intitolata “norme in materia di diritti e libertà per le persone transgender”, per riconoscere il diritto a chiedere la modifica dei dati anagrafici prima della operazione della riassegnazione chirurgica del sesso.

Durante il governo Prodi, Vladimir Luxuria è stata la prima persona trasngender ad essere eletta al parlamento di uno stato Europeo.
Scrittrice di spessore, nel 2011 si aggiudica il premio Margutta per la letteratura.
Direttrice artistica del locale Muccassassina – che ispirerà anche un suo libro di successo, edito nel 2007 – Vladimir è un mix di classe e trasgressione perfettamente equilibrati.
I suoi outings e la sua ideologia progressista, in un mondo – purtroppo – muto, cieco e sordo difronte a cio che – erroneamente – viene ancora considerato “diverso” , l’hanno esposta a feroci contestazioni e velenose polemiche, alle quali ha sempre reagito con la serafica tranquillità di chi sa il fatto proprio e per questo non ha paura di nulla. 
Vladimir è un esempio per tutti e per questo merita di ricevere Il premio Eccellenza italiana Assotutela presso il Senato della Repubblica per l’anno 2020.
L’investitura voluta fortemente dal presidente Maritato premia una carriera trascorsa per la lotta alla tutela dei cittadini, ideale per cui la stessa Associazione è nata e si impegna quotidianamente.

 
  
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Cronaca

LAZIO:Visite ed esami, ripresa lenta

Un arretrato di due mesi di blocco non si recupera mentre continua la chiusura dei servizi

Coronavirus, da oltre due mesi nella regione assistiamo a prestazioni a singhiozzo, quando non sospese, per patologie che nulla hanno a che vedere con il Covid-19, tanto da far dichiarare a qualcuno che entro breve potremmo assistere a “morti per una epidemia di tumore” più che per la pandemia. In tanti, pur avendo prenotato attraverso il Recup, sistema centralizzato di Asl e ospedali del Lazio, sono in attesa di una visita o un esame rinviato a data da destinarsi. Servirebbe una programmazione che tenga conto delle prestazioni sospese, tra controlli specialistici, analisi di laboratorio, esami radiologici ma, a differenza della vita sociale e del comparto commerciale, che a mano a mano si stanno risollevando pur tra mille difficoltà, nella sanità non si vede luce. Soltanto improponibili annunci che non risolvono certo il problema. Il 3 giugno dovrebbe ripartire tutto ma dall’assessorato alla sanità si parla esclusivamente di recuperare i tempi attraverso le cosiddette “prestazioni aggiuntive”, tanto da evocare un presunto ritorno alla normalità più difficile dell’emergenza che ha determinato tale stato di cose. Alle difficoltà del passato causate dalle improponibili, interminabili, estenuanti liste di attesa, si somma quindi tutto l’arretrato di due mesi che si vorrebbe risolvere con tale istituto, che consiste nell’acquisto di prestazioni – ossia lavoro fornito da medici e infermieri fuori dall’orario di servizio – per un ammontare massimo mensile di 15 o 20 ore pro capite, una inezia per recuperare tutto l’arretrato accumulato. Abbandonata l’idea degli straordinari che non vengono più pagati, si tenta di applicare normative che prevedono rigidi paletti, visti dagli operatori sanitari come un pannicello caldo che certo non risolleverà le sorti della nostra disastrata sanità pubblica. Asl e ospedali dovrebbero garantire il servizio fino a tarda sera e anche nel fine settimana, esperimento già tentato in passato per risolvere il problema delle liste di attesa, che non ha dato i risultati sperati. Questo in regime di normalità, immaginiamo in una situazione di emergenza come quella determinata dal coronavirus. La direzione della sanità regionale in ogni caso sembra non essersi posta il problema, visto che ha inviato a tutti i direttori generali le linee guida per la ripresa, confidando nel lavoro extra orario che dovrebbe sopperire, oltre che al pauroso arretrato, a una cronica carenza di personale a tutt’oggi irrisolta. Sul tema è intervenuto Elio Rosati, segretario regionale della organizzazione Cittadinanzattiva, da anni impegnata per i diritti del malato, che in una lettera all’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato ha ribadito quanto sia “lungo l’elenco dei servizi e delle strutture che sono state chiuse, accorpate e/o temporaneamente sospese in questi ultimi due mesi che, nel frastuono delle notizie sul Covid-19, passano mediaticamente sotto silenzio.” Se si dovessero elencare uno per uno i presidi che hanno subito limitazioni non si finirebbe mai. A partire dalla Asl Roma 1 dove il poliambulatorio di Casalotti in via Boccea 625 ha interrotto il servizio prelievi e le visite mediche con persone dirottate a Montespaccato, luogo difficile da raggiungere con i servizi pubblici da alcuni nuovi quartieri del municipio.Per il primo il 24 maggio si è svolta una manifestazione di cittadini contrari alla chiusura mentre le future mamme di Velletri per partorire, dovranno spostarsi al nuovo ospedale dei Castelli sulla via Nettunense, una sede non proprio comoda e vicina. E la sanità della provincia sembra essere la più penalizzata: Rieti su 107 province è al 100esimo posto per mobilità passiva. Se si è afflitti da un problema serio di salute si deve migrare. A Fondi, in provincia di Latina, l’ospedale soffre da anni di un progressivo impoverimento dei servizi. Con la creazione della zona rossa causa contagio Covid, 19 la struttura ha avuto alcuni reparti chiusi e altri trasferiti momentaneamente a Terracina ma resta incertezza sui futuri servizi, perché nella stessa Asl di Latina, se Fondi piange, Terracina certo non ride. L’ospedale ormai è verso un lento e progressivo declino. Neanche l’accorpamento di servizi dovuto al Covid-19 è servito a rivitalizzare la struttura, per cui si parla da tempo di chiusura. Come nel caso di Rieti, la riduzione di servizi e prestazioni della sanità pubblica, a lungo andare, sta producendo l’effetto “migrazione” verso strutture accreditate o distanti dalla propria residenza con le difficoltà del caso. Pensiamo, ad esempio ai bambini, che devono essere accompagnati dai genitori, o alle persone anziane e ai malati cronici e i pazienti affetti da patologie “rare”, spesso impossibilitati a sopportare lunghi spostamenti. Tra prestazioni rinviate, servizi chiusi, tagli indiscriminati, la nostra sanità sembra sempre di meno fatta a misura di cittadino, contrariamente a quanto stabilito dalla Costituzione.

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Varese

Varese. Carabinieri arrestano tunisino per tentata rapina e violenza.

Nella serata di ieri domenica 31 maggio un uomo di 22 anni, disoccupato, di nazionalità tunisina è stato arrestato dai Carabinieri di Varese.

L’individuo era già noto alle forze dell’ordine per reati di violenza, resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni personali.

Per non perdere il vizio non ha trovato di meglio che tentare di rubare a una ragazza il suo cellulare e di prendersi a botte con un altro extracomunitario nigeriano che aveva tentato di intervenire.

L’episodio ha avuto luogo in Piazza della Repubblica.

Il giovane, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, si è poi scagliato contro i militari aggredendoli e proferendo frasi ingiuriose.

I Carabinieri lo hanno prontamente immobilizzato e ammanettato. Hanno anche proceduto alla sua perquisizione e hanno rinvenuto 10 grammi di stupefacienti.

Nella collutazione un militare è stato leggermente ferito e ha dovuto ricorrere a cure presso il pronto soccorso.

Il tunisino è stato arrestato e rinchiuso nella Casa Circondariale di Varese. in attesa dell’udienza di convalida.

Ancora una volta dobbiamo dire grazie ai nostri Carabinieri che ci proteggono, a volte, a rischio della vita.

Ora dobbiamo solo sperare che il Giudice ponga fine alla carriera di questo delinquente e non lo rilasci come spesso è capitato, vanificando così il lavoro dei nostri militari

Franco Simonetti.

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SPORT

4,5 milioni di euro per le Associazioni Sportive.

Oggi 1 giugno la Regione Piemonte ha approvato la delibera che stanzia 4,5 milioni di euro alle Associazioni Sportive.

Per accedere ai bandi è necessario essere affiliati CONI o Cip e sono ammesse spese per le utenze, per i canoni di affitto e per il personale.

Il contributo massimo per ogni Associazione non potrà superare i 4000 euro e la domanda da presentare in Regione sarà presto disponibile online.

L’Assessore Regionale allo Sport Fabrizio Ricca ha dichiarato : ” Questo passaggio è fondamentale per far partire i bandi che daranno respiro alle nostre Associazioni Sportive. A Giugno sarà possibile compilare i bandi per accedere ai fondi. Dobbiamo fare in modo che chi lavora sul territorio possa sopravvivere a questa grave crisi e ritornare alla normalità “.

Franco Simonetti

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In evidenza

Spiati pure nei wc

Fino ad oggi gli studi sulle acque reflue, erano serviti pià che altro a controllare quanta droga ci fosse un giro, ma ci sono studi pure sulle relazioni tra sostanze chimiche nelle acque reflue e parametri sociali, demografici ed economici delle rispettive popolazioni.

Si possono scoprire cambiamenti alimentari ma anche i tipi di droga che variano nel tempo, andando ad analizzare le acque, seguiamo quanto pubblicato su https://www.pnas.org/content/116/43/21864.  Gli esempi sono diversi:

ad Atene, le principali difficoltà del settore finanziario e sanitario tra il 2010 e il 2014 hanno coinciso con un maggiore uso di benzodiazepine, antidepressivi e droghe illecite e un ridotto uso di antibiotici e farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS).

L’Australian Bureau of Statistics, ad esempio, utilizza i dati del censimento nazionale per calcolare vari descrittori di indici socioeconomici per aree (SEIFA). Queste sono misure di reddito, istruzione, occupazione, alloggio e altro. E’ stata trovata l‘associazione a livello di popolazione tra il consumo di caffeina e una dieta ricca di vitamine, agrumi e fibre, forse riflettendo diverse scelte alimentari tra le popolazioni con un più alto consumo di caffeina.. il consumo di caffeina è associato ad aspetti della capacità finanziaria e del rendimento scolastico.

I consumatori di caffè espresso e caffè macinato avevano anche maggiori probabilità di avere una laurea o superiore rispetto ad altri gruppi, aspetto curioso.

Oppioidi.

Abbiamo analizzato il metadone oppioidi e il suo metabolita 2-etilidene-1,5-dimetil-3,3-difenilpirrolidina (EDDP), codeina, morfina, ossicodone e il suo metabolita noroossicodone e tramadolo

La morfina era l’unico oppioide significativamente correlato con l’età (R S = 0,543; Fig. 2 ), che corrisponde al suo uso primario nel dolore cronico che aumenta con l’età

 I carichi di ossicodone sono aumentati con la proporzione di DISABILITÀ U70 e diminuiti con l’aumento del reddito familiare. I carichi di tramadolo erano più bassi nelle popolazioni con una maggiore percentuale di lavoratori qualificati o una bassa percentuale di lavoratori.

Alcool

indicando un maggiore consumo di alcol in questi gruppi sociodemograficamente avvantaggiati.

tabaccco

 l’uso del tabacco potrebbe essere più elevato tra i socialmente isolati e inferiore tra la classe medio-alta

 Antistaminici.

 fattori ambientali come polline, polvere e umidità possono essere fattori trainanti più importanti delle malattie allergiche.

Antibiotici.

 altri studi in Europa e negli Stati Uniti evidenziano la densità e la remunerazione dei medici come principali fattori predittivi dell’uso di antibiotici

Dolcificanti.

I dolcificanti artificiali si trovano in bevande, condimenti, pane, cereali, latticini e prodotti farmaceutici.I nostri risultati suggeriscono un consumo leggermente più basso di saccarina tra le popolazioni più anziane ma non svantaggiate dal punto di vista socioeconomico.

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Somma Lombardo

Somma, denunciato a Gallarate per un coltello di 15 cm nello zaino

Nella giornata di sabato, alle ore 15.00 circa, un equipaggio della Volante ed un equipaggio della Polizia Locale, presso l’ex centro commerciale “IL FARE”, hanno proceduto al controllo di alcune persone ivi presenti.

Una delle persone controllate, un diciannovenne di Somma Lombardo, ha assunto da subito un atteggiamento di insofferenza, polemizzando sul motivo del controllo, considerandolo “ridicolo”.

L’atteggiamento del giovane ha fatto sorgere il sospetto negli operanti che in realtà stesse tentando in qualche modo di eludere il controllo, e pertanto hanno proceduto a perquisizione nei suoi confronti. L’atto ha confermato i sospetti degli Agenti: il giovane è risultato in possesso di un coltello a serramanico della lunghezza complessiva di cm. 15,5, con impugnatura in metallo, dallo stesso occultato all’interno della tasca dello zaino che aveva con sé. In merito al possesso del coltello il giovane ha affermato trattarsi di un regalo del nonno, che aveva dimenticato nello zaino.

Dimenticanza che è costata al giovane una denuncia per porto abusivo di oggetto atto ad offendere con contestuale sequestro del coltello

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Consumatori

Varese, emergenza furti di biciclette: presi di mira le rastrelliere per bici sparse un po’ nella città

Arrivano da tutta Italia le segnalazioni allo “Sportello dei Diritti” circa l’aumento del più classico dei furti, quello delle biciclette. Nello specifico con l’avvento della stagione estiva si impennano i furti di bici. Dal catorcio alla bici di marca, tutte le bici sono a rischio e l’entità del fenomeno dimostra che ci sono ladri specializzati ben attrezzati ed organizzati. Un vero e proprio flagello, se si pensa che dall’anno scorso nello stesso periodo che coincide anche con quello dell’aumento esponenziale dell’utilizzo di velocipedi riferito alla bella stagione, la percentuale di furti segnalati segna almeno il 20 % in più ed a qualsiasi ora del giorno. Il numero esatto, peraltro, é pressoché impossibile da individuare giacché molti di questi fatti non vengono neanche denunciati, specie se ad essere rubata é una bicicletta vecchia ed obsoleta.I posti più gettonati dai ladri di biciclette sono le rastrelliere nei giardini dei condomini, quest’ultimi meno controllati durante il periodo del locdown. Ciò che colpisce é che se prima erano i cicli nella loro versione “integrale” ad essere presi di mira dai predoni, oggi tutte le componenti sono diventate facile preda di questi lestofanti: selle, ruote, pedali, manubri o fanali poco importa, e poco ci vuole. Ma sono gli stalli in città a essere i punti più “ambiti” ove questi soggetti si procurano i “cimeli”. Solo per fare un esempio, a Varese in un solo giorno sono state rubate quattro biciclette regolarmente legate con la catena alla stessa rastrelliera. E venendo a questo tipo di refurtiva, poco importa al ladro che si tratti di un catorcio o dell’ultimo modello al carbonio, perché tutte sono a rischio e l’entità del fenomeno dimostra che ci sono malintenzionati che hanno raggiunto un buon livello di “specializzazione” e che risultano essere ben attrezzati per le effrazioni e soprattutto rapidi, così come veloce pare che sia la rivendita del prodotto al ricettatore di turno che può essere anche il cittadino qualsiasi che alla bisogna trova un veicolo a due ruote ad un prezzo stracciato rispetto a quello normale d’acquisto. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la piaga del furto di bici è un grave ostacolo alla diffusione dell’uso del velocipide: sono ormai in molti che per paura dei furti rinunciano ad usare quotidianamente una bici decente, cioè in piena regola col codice della strada ed optano per bici “minimaliste” arrivando tal volta a mettere a rischio anche la propria sicurezza (mancanza di fanali, freni sgangherati etc). Uno dei primi deterrenti che ci viene in mente, giacché neanche i lucchetti e le catene più solide e antiscasso paiono immuni dai ladrocini, é quello d’installare le rastrelliere in zone sottoposte a videosorveglianza e d’invitare tutti i cittadini a denunciare prontamente il torto subito alle autorità . Spetta, quindi, alle forze dell’ordine e ai sindaci agire perché si ponga un argine, con una seria lotta a questo tipo di microcriminalità anche perché questa tipologia di reati sono legati ad altri crimini come lo spaccio “al dettaglio”  degli stupefacenti.

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ECONOMIA

IMU, nessuna proroga decisa a livello nazionale

La prima rata dell’IMU 2020 in scadenza il 16 giugno 2020 non è stata coinvolta, per proroghe o altro, da alcuna norma nazionale, ad eccezione di quella dovuta dalle imprese del settore turistico che addirittura è stata annullata dal decreto “rilancio” all’art.177.
Tutti gli altri soggetti, quindi, privati negozi ed imprese, sono tenuti al pagamento nelle modalità previste dalla legge che per il 2020 prevede che sia dovuto, per l’acconto, la metà di quanto versato a titolo di IMU e TASI per l’anno 2019 (1).

Attenzione, però, perchè una proroga potrebbe essere disposta dal Comune ove si trova l’immobile oggetto dell’imposta, Comune che ha facoltà di agire sulle scadenze dei propri tributi in situazioni particolari come quella in cui ci troviamo. 
L’IFEL, la Fondazione istituita dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), ha predisposto uno schema di delibera con la quale i Comuni possono prevedere un differimento del versamento dell’acconto IMU non generalizzato, ma mirato ai soggetti che hanno risentito degli effetti negativi dell’emergenza epidemiologica da virus COVID-19. La data ipotizzata per il rinvio è il 30 settembre senza aggravio di sanzioni né interessi (2).

Già da oggi, quindi, occhi puntati sui Comuni, sui loro siti internet e sulle informazioni diffuse localmente. ( NOTA ADUC )