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Industria

Busto Arsizio, Silvyplast entra a far parte del gruppo Mondoplastico

Il gruppo Mondoplastico, leader nel mercato della calandratura in PVC, ha completato l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Silvyplast S.r.l., società specializzata nel recupero, rigenerazione e riciclo di scarti plastici derivati dalle lavorazioni industriali.

L’acquisizione dell’intero capitale sociale di Silvyplast s.r.l. s’inserisce nel piano strategico di crescita del gruppo Mondoplastico che, tramite tale operazione, intende ampliare il proprio business anche al settore della gestione degli scarti plastici di produzione, secondo i dettami dell’economia circolare.

La società Mondoplastico Spa, con sede a Busto Arsizio (VA) è stata fondata nel 1949 ed è costantemente in crescita, raggiungendo un successo eccezionale ed ampliando i prodotti e le line produttive anno dopo anno.

Lo studio Greco Vitali Associati ha assistito il gruppo Mondoplastico nell’acquisizione con un team guidato dalla socia Chiara Langè, coadiuvata dagli associates Matteo Miramondi e Dalila De Salvo.

I soci di Silvyplast S.r.l. sono stati assistiti nell’operazione dall’avvocato Emanuele Agosti, dello studio omonimo e dal dott. Federico Faroni dello Studio Associato Faroni-Nebuloni.

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ITALIA

Raffaele Jerusalmi, AD di Borsa Italiana rassicura: coronavirus “Fenomeni transitori, l’abbiamo già passata con la Sars”

Intervistato precedentemente da Radio24, Jerusalmi ha dichiarato di ritenere «inutile» chiudere la Borsa in un contesto in cui «sicuramente le economie stavano rallentando già prima di questa situazione». «La correzione – ha spiegato il manager – c’è già stata» dopo un crollo che è stato un «fenomeno di mercato». «I mercati – ha aggiunto – reagiscono violentemente alle notizie ma ritengo che a questo punto la correzione l’abbiamo già vista». «La crisi del petrolio – ha proseguito il manager – ha acuito le incertezze, ma anche il tema del virus sarà tra qualche mese un ricordo».

“L’economia stava rallentando già prima di questa situazione ma ci siamo già trovati in simili circostanze in passato. Oggi i mercati reagiscono rapidamente e violentemente, questo mese i principali mercati azionari del mondo hanno perso il 20% del valore, la correzione l’abbiamo dunque già vista. La crisi del petrolio ha acuito le incertezze ma il tema del virus sarà tra qualche mese spero un ricordo. Questa esperienza l’abbiamo già passata con la Sars, non eravamo coinvolti in questa maniera, sono fenomeni transitori”, ha dichiarato Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24.

Ipotesi chiusura delle contrattazioni? “I mercati sono globali e provvedimenti locali sono devastanti perché fanno perdere credibilità al mercato stesso. Se ci fosse una decisione a livello coordinato mondiale si potrebbe valutare, ma francamente non ci sono i presupposti”.

Raffaele Jerusalmi (Milano, 21 marzo 1961) è un dirigente d’azienda italiano e amministratore delegato di Borsa Italiana. Ha guidato la privatizzazione della società e sotto la sua regia è avvenuta nel 2007 la fusione con la Borsa di Londra dando vita al London Stock Exchange Group con 3.500 società quotate. È presidente di Elite, il programma della Borsa lanciato nel 2012 per sostenere lo sviluppo di piccole e medie imprese italiane, europee ed extraeuropee con finanziamenti Bei. Ad aprile 2018 sono già più di 800. Nell’ottobre 2018 Forbes l’ha posto tra i primi 100 top manager italiani.

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Trasporti

Ryanair, sospende tutti voli domestici su Malpensa e Bergamo

Ryanair ha annunciato ulteriori tagli ai propri operativi da/per l’Italia e all’interno del territorio nazionale, in risposta al “blocco” imposto nel weekend dal Governo Italiano per i viaggi da/per la zona arancione nel Nord Italia, oltre ad alcuni altri paesi dell’UE (Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Malta, Romania) che limitano i voli da/verso il Nord Italia con effetto immediato.

Secondo quanto comunicato dal vettore irlandese, dalla mezzanotte di martedì 10 marzo alla mezzanotte di mercoledì 8 aprile, Ryanair sospenderà tutti i voli domestici in Italia da/per Bergamo, Malpensa, Parma e Treviso. Inoltre dalla mezzanotte di giovedì 12 marzo alla mezzanotte di mercoledì 8 aprile, Ryanair opterà per un piano fortemente ridotto di voli internazionali da/per Bergamo, Malpensa, Venezia, Parma, Rimini e Treviso, che saranno operativi solo il venerdì, il sabato, la domenica e il lunedì.

Qualsiasi rotta con frequenze giornaliere multiple (ad esempio da Stansted a Malpensa) sarà inoltre limitata a 1 volo al giorno nelle giornate di venerdì, sabato, domenica e lunedì. Mentre la scorsa settimana il traffico in entrata verso il Nord Italia è stato interessato da un significativo numero di “no show”, ci sono molte migliaia di visitatori non italiani attualmente in Lombardia e nelle altre regioni interessate che dovranno rientrare presso il proprio domicilio e Ryanair deve continuare a gestire questo operativo limitato a 4 giorni a settimana da/per il Nord Italia per poter rimpatriare questi cittadini. “Ryanair – si spiega – continua a seguire scrupolosamente le linee guida dell’OMS e del governo nazionale e tutte le restrizioni di viaggio. La situazione si modifica di giorno in giorno e tutti i passeggeri dei voli interessati da divieti di viaggio o cancellazioni vengono informati via e-mail.

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Cronaca

Coronavirus, tutte le disposizioni valide fino al 3 aprile 2020

Come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 e con riferimento alla regione Lombardia e alle Province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia, a partire dall’8 marzo e fino al 3 aprile, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sono adottate le seguenti misure:

a) evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza;

b) ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,50 C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;

c) divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus;

d) sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti professionisti e atleti di categoria assoluta che partecipano ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali o internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. In tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano;

e) si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere, durante il periodo di efficacia del presente decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie, fermo restando quanto previsto dall’articolo 2, comma 1, lettera r);

f) sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici;

g) sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi è sospesa ogni attività;

h) sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n, 65, e le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, nonché i corsi professionali e le attività formative svolte da altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti privati, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie. Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa. Sono sospese le riunioni degli organi collegiali in presenza. Gli enti gestori provvedono ad assicurare la pulizia degli ambienti e gli adempimenti amministrativi e contabili concernenti i servizi educativi per l’infanzia richiamati, non facenti parte di circoli didattici o istituti comprensivi;

i) l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro di cui all’allegato l lettera d). Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri;

I) sono chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;

m) sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica; sono inoltre esclusi dalla sospensione i concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e quelli per il personale della protezione civile, i quali devono svolgersi preferibilmente con modalità a distanza o, in caso contrario, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato 1 lettera d);

n) sono consentite le attività di ristorazione e bar dalle 6,00 alle 18.00, con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro di cui all’allegato 1 lettera d),con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;

o) sono consentite le attività commerciali diverse da quelle di cui alla lettera precedente a condizione che il gestore garantisca un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro di cui all’allegato l lettera d),tra i visitatori, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione, In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse;

p) sono sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale;

q) sono adottate, in tutti i casi possibili, nello svolgimento di riunioni, modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19, comunque garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato l lettera d),ed evitando assembramenti;

r) nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di il metro di cui all’allegato l lettera d) ,con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato l lettera d),le richiamate strutture dovranno essere chiuse, La chiusura non è disposta- per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato 1 lettera d),con sanzione della sospensione dell’ attività in caso di violazione;

s) sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza),centri culturali, centri sociali, centri ricreativi;

t) sono sospesi gli esami di idoneità di cui all’articolo 121 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, da espletarsi presso gli uffici periferici della motorizzazione civile aventi sede nei territori di cui al presente articolo; con apposito provvedimento dirigenziale è disposta, in favore dei candidati che non hanno potuto sostenere le prove d’esame in ragione della sospensione, la proroga dei termini previsti dagli articoli 121 e 122 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.

Si ricordano infine le principali raccomandazioni igieniche, valide per tutti i cittadini, per il contenimento della diffusione del virus:
– Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni a base di alcol
– Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
– Coprirsi bocca e naso se starnutisci o tossici
– Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
– Qualora non necessario evitare luoghi chiusi e di grande aggregazione

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ECONOMIA

Fipe-Confcommercio: “Responsabilità da parte di tutti, ma le misure del Governo sono devastanti. Serve un piano straordinario o chiudiamo”

300mila imprese e un milione di lavoratori del settore, come purtroppo molti altri della nostra economia, sono messi in grave crisi da una situazione preoccupante affrontata con provvedimenti che non hanno precedenti nella storia repubblicana.

Le perdite stanno mettendo in ginocchio intere categorie e il mondo dei Pubblici Esercizi risulta particolarmente colpito da una gestione altalenante delle disposizioni che li riguardano direttamente e da una comunicazione che ha contribuito a generare confusione, incertezza e panico.

Gli imprenditori che FIPE – Confcommercio rappresenta – quelli delle zone chiuse come quelli di tutta Italia – rispetteranno i provvedimenti annunciati nella notte dal Governo e in tanti si stanno impegnando in queste ore per garantire vivibilità e servizio alle comunità in cui operano, ben consapevoli del ruolo sociale svolto e dei rischi sanitari in cui incorrono.

È un dovere per la tutela della salute pubblica, prima ancora che delle stesse attività economiche, far presente che alcune disposizioni appaiono incoerenti e altre risultano di difficile applicazione, come la regola che riversa sulle imprese l’onere di tenere i clienti alla distanza di un metro. FIPE riceve oggi centinaia di telefonate e appelli che chiedono la chiusura temporanea delle attività di Pubblico Esercizio, nella comprensibile preoccupazione – da imprenditori e da cittadini – per la salute di clienti, dei propri dipendenti e delle relative famiglie, come reazione alla difficoltà di gestione delle attuali disposizioni e nella speranza che questo sacrificio possa almeno servire ad accelerare il ripristino della normalità.

Comprensione e solidarietà vanno a tutti gli imprenditori che in questo momento sono messi di fronte a scelte dolorose e difficili, un ringraziamento non di forma va rivolto a coloro che stanno cercando con senso civico di fare la propria parte a servizio della salute e della capacità di ripresa del territorio.

È una situazione drammatica per migliaia e migliaia di imprenditori e lavoratori, che insieme alla Presidenza della Federazione, riunitasi oggi in seduta permanente, chiede con forza un “Piano economico straordinario”, da approvarsi con risorse ingenti subito, già con il Decreto Legge in approvazione la settimana prossima.

Vanno estese le misure previste per le zone chiuse a tutto il territorio nazionale, aprire la cassa in deroga per almeno 6 mesi a tutte le imprese di tutte le Regioni, far slittare tutte le scadenze fiscali a fine anno, fermare gli sfratti per morosità, individuare un meccanismo di credito di imposta che sostenga, almeno parzialmente, le perdite documentabili delle imprese. Ci sarà modo per riflettere e discutere su quanto è accaduto, soprattutto nelle ultime ore, ma questo è il momento della responsabilità e dello stare uniti come cittadini e come imprenditori.

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POLITICA

Emergenza Coronavirus, polemica sulle mascherine. Emanuele Monti (Lega): “Dai Cinquestelle attacchi vergognosi. Il loro Governo ci abbandona e loro fanno sciacallaggio politico”

Emergenza Coronavirus, polemica sulle mascherine. Emanuele Monti (Lega): “Dai Cinquestelle attacchi vergognosi. Il loro Governo ci abbandona e loro fanno sciacallaggio politico”

“È triste vedere come in un momento di emergenza, che non ha eguali nella storia recente per la sua drammaticità, ci siano esponenti eletti nelle istituzioni che, anziché rimboccarsi le maniche e fare quadrato per la Lombardia, arrivano addirittura a remare contro gli stessi cittadini lombardi, pur di difendere il proprio partito e il proprio premier, che ad oggi non si è ancora fatto vedere qui in Lombardia, come sarebbe suo dovere”.

Così Emanuele Monti (Lega), Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali, in risposta agli attacchi del Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Marco Fumagalli.

“Fumagalli attacca Regione Lombardia per la sola ‘colpa’ di essersi fidata del Governo centrale, che aveva assicurato supporto per l’acquisizione di mascherine – spiega Monti – e usa questo momento drammatico per fare polemica in maniera non solo sterile, ma offensiva verso milioni di lombardi che stanno lottando ogni giorno per difendersi dal virus e per cercare di condurre una vita quasi normale”.

“Cosa c’entra la legittima richiesta di autonomia con una situazione d’emergenza, nella quale conta la solidarietà nazionale? – ribadisce Monti, rispondendo alla polemica di Fumagalli – Forse i lombardi hanno mai fatto mancare la loro solidarietà? La storia dice l’esatto contrario: abbiamo sempre dato tantissimo, oggi non ci vergogniamo a dire che abbiamo bisogno di aiuto. Purtroppo, vediamo che c’è chi, come Fumagalli, anziché aiutare i lombardi dai quali è stato eletto, si dedica ad un vero e proprio sciacallaggio politico, pur di difendere il proprio premier, il quale rimane comodamente lontano dal fronte dell’emergenza”.

Entrando nello specifico della questione, il Presidente della Commissione Sanità spiega che: “Il fabbisogno annuale di mascherine chirurgiche in Lombardia è normalmente di alcune centinaia di migliaia all’anno, mentre in emergenza COVID-19 è di almeno 150.000 al giorno per il solo personale sanitario e per I medico di base. Già prima dell’emergenza, Regione si è impegnata per l’acquisto di milioni di mascherine”.

“Va sottolineato che la protezione Civile nazionale, che nelle intenzioni avrebbe dovuto approvvigionarci del necessario, ad oggi ha consegnato appena 210.000 mascherine, quindi poco più del fabbisogno giornaliero” conclude Monti.

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Istituzioni

8 marzo. Lombardia regione virtuosa per presenza femminile nelle istituzioni locali, tutti i dati nel rapporto di Polis

La presenza di almeno un terzo di donne nei Consigli Comunali che passano dal 23,2% del 2012 al 34,2% del 2019, collocano la Lombardia tra le regioni italiane virtuose, i cui cittadini stanno maggiormente investendo nella presenza femminile nella politica locale. È questo uno dei dati più interessanti contenuto nel Rapporto di ricerca ‘La presenza delle donne nella politica locale in Lombardia’ stilato da Polis Lombardia (Istituto regionale per il supporto alle politiche della Lombardia) alla vigilia della Festa della Donna 2020.

I DATI – Nei Comuni della Lombardia, le donne che ricoprono cariche politiche sono 8.126, pari al 34,6% delle 23.449 cariche complessive. Chi ricopre l’incarico di sindaco rappresenta il 17,9% del totale, chi è vicesindaco il 30,1%, mentre chi ha la delega di assessore arriva al 45,4%. E, ancora, le Consigliere comunali sono il 34,2% del totale, le Presidenti di Consiglio Comunale il 21,3%, il 39,3% le Vicepresidenti e il 31,8% le Delegate dal Sindaco. Spicca il dato di chi è assessore, visto l’obbligo del rispetto del 40% nei comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti. La percentuale di donne che ricoprono cariche nelle amministrazioni comunali compresa tra il 40% e il 60%, sui dati complessivamente considerati, questa percentuale si raggiunge solo nei Comuni che hanno un’ampiezza demografica compresa tra i 5.000 e i 15.000 abitanti.

GIOVANI E ISTRUITE – Il rapporto rileva che le donne che ricoprono il ruolo di prime cittadine, assessore o consigliere nei comuni lombardi si presentano con una scolarità alta ed un interesse per la politica che coinvolge le giovani donne in misura percentualmente maggiore dei giovani uomini. Sul fronte dell’investimento formativo, le donne confermano, come accade in generale nella società italiana, il loro maggiore impegno: il 43,2% delle donne ha un titolo di studio superiore al diploma, contro il 31,1% dei colleghi uomini. Riguardo all’età, mentre predomina ancora la presenza di uomini maturi, vista l’ampiezza della generazione ‘baby boomers’ – over 55, al femminile, invece, l’investimento nella politica locale è fatto in particolar modo dalla Generazione X (nati tra il 1965 e il 1980) e dalle Millennials (nate tra il 1981 e il 1996) , donne mediamente più giovani e quindi presumibilmente chiamate a conciliare lavoro e politica con famiglia e cura dei figli.

Il numero delle donne sindaco è cresciuto tra il 2012 e il 2019 di appena 3 punti percentuali e, dall’altro, dalla dimensione più piccola dei comuni amministrati da donne: sono, infatti, appena 13 su 266 le prime cittadine in carica in Comuni tra i 15.000 e i 30.000 abitanti e 5 ‘guidano’ i Comuni sopra i 30.000 abitanti. Nessun Comune al di sopra dei 60.000 abitanti è amministrato da un sindaco donna, nonostante proprio il Comune più popolato, – Milano – abbia avuto in un recente passato un sindaco donna. Interessanti sono anche i dati che riguardano le singole province della Lombardia. La provincia di Milano è in testa per quanto riguarda la presenza di donne sindaco; percentuale che raggiunge il 30%. Seguono, Bergamo, Lodi, Monza-Brianza e Pavia. Mentre Cremona è fanalino di coda con il 10%.

Le donne che ricoprono la carica di assessore in Lombardia sono 1.619, il 45,38%. In vetta alla classifica la provincia di Cremona con il 50, 5%. Seguono Como 49,08% e Mantova con il 48,86%. In coda i comuni della provincia di Lodi e Pavia con circa il 40% delle donne assessore.

LE CONSIGLIERE COMUNALI – Le donne presenti nei Consigli Comunali della Lombardia sono 5.799 pari al 34,2%. Ad aver la presenza maggiore sono i comuni della provincia di Milano hanno la presenza femminile più numerosa con il 39.04%. In fondo alla classifica i comuni della provincia di Como.

RISULTATI PROMETTENTI – La Lombardia presenta dunque risultati promettenti in tema di riequilibrio di genere negli enti Locali. Le nuove norme hanno accelerato la partecipazione alla politica locale delle donne, per cui il risultato del 40%, che rappresenta il raggiungimento di una parità effettiva, è un obiettivo raggiungibile.

PELLEGRINI CONSIGLIERA DI PARITÀ: DONNE PIÙ PRESENTI – “I dati della ricerca sono molto significativi e fanno ben sperare. Certamente le leggi sul riequilibrio della rappresentanza di genere hanno pesato molto permettendo l’immissione di tante donne nell’ambito delle Istituzioni, ma quello che sta accadendo, anche se lentamente, credo sia un processo culturale che vede nella valorizzazione delle differenze e quindi anche quella di genere, un punto qualificante ed una risorsa per il bene comune. Le donne sono sempre più presenti, non solo nelle Istituzioni, ma anche in tantissime realtà dove, dal basso, si risponde ai bisogni delle comunità. E fanno la differenza”, afferma Carolina Pellegrini, Consigliere di parità regionale della Lombardia.

‘DONNA FA LA DIFFERENZA’ – “Il processo culturale che auspico da sempre è proprio questo. Gli sguardi e gli approcci diversi alla realtà degli uomini e delle donne sono davvero una risorsa nel momento in cui entrano in relazione ed interagiscono. L’interazione però può esserci nel momento in cui la persona rimane leale alle sue origini. La donna laddove è chiamata a decidere deve poter fare la differenza proprio perché donna. Il potere è una opportunità troppo grande per essere sprecata nel momento in cui è possibile fare la differenza per il bene comune. Donne fate le donne”. Il rapporto integrale su ‘La presenza delle donne nella politica locale in Lombardia’ è pubblicato sul sito www.polis.lombardia.it .

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Istituzioni

Coronavirus, Fontana e Gallera sostengono le misure adottate anche se il DPCM è ‘pasticciato’

“La bozza del provvedimento del Governo – che ho ricevuto solo nella serata di ieri – sembra andare nella direzione del contenimento della diffusione del virus, invitando – con misure piu’ incisive – i cittadini alla prudenza”, ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio
Fontana.
“Cio’ detto – ha continuato – non posso non evidenziare che la bozza del DPCM e’, a dir poco, ‘pasticciata’ e necessita da parte del Governo di chiarimenti per consentire ai cittadini di capire cosa si puo’ fare o meno”. “La confusione e’ evidenziata anche dalle moltissime chiamate che stanno giungendo al mio telefono e a quello di chi da giorni e’ al mio fianco per affrontare questa emergenza”.
“Siamo comunque in contatto con i rappresentanti del Governo – ha detto ancora il presidente Fontana – per cercare di mettere i cittadini e le categorie sociali in condizione di capire cosa possono fare domani. Abbiamo inviato a Roma le nostre osservazioni e la collaborazione tra i nostri tecnici e quelli di Palazzo Chigi e’ costante”.

“Da parte di tutti – ha continuato l’Assessore Gallera – si è riscontrata la massima disponibilità per cercare di fare rete e mettere a sistema tutte le risorse a nostra disposizione. Abbiamo anche ricevuto un documento dal Coordinamento dei medici di terapia intensiva della Lombardia nel quale ci viene chiesto di evidenziare al Governo la situazione ‘complicata’ che devono fronteggiare in queste ore”.

 

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Commercio

Da Legnano a Varese, Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate “aperta per Coronavirus”

In tempi di emergenza coronavirus, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate amplia gli orari di apertura. In modo volontario, su proposta del consiglio di amministrazione e in accordo con la direzione generale, i dipendenti terranno aperte le filiali di Busto Garolfo, Buguggiate, Legnano, Busto Arsizio, Gallarate e Varese per essere a disposizione dei clienti con una doppia finalità: da una parte, mettersi all’ascolto delle richieste e necessità che arrivano dalle imprese e dalle famiglie interessate dai problemi economici dovuti all’emergenza sanitaria; dall’altra, dare sostegno al territorio e un contributo fattivo per un ritorno alla normalità individuando delle soluzioni ad hoc per le singole esigenze.

Già da domani, sabato 7 marzo, e per tutti i sabati del mese, le sei filiali della Bcc saranno aperte dalle 9 alle 12. L’apertura straordinaria sarà fatta anche tutti i martedì e i giovedì di marzo, dalle 15.45 (orario canonico di chiusura) fino alle 19.
«È un’iniziativa straordinaria per dare un segnale di vicinanza, attenzione e speranza in un momento in cui l’emergenza sanitaria sta producendo un impatto economico sul territorio -afferma il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi-. Il fatto che i dipendenti si siano messi a disposizione volontariamente è sintomo della volontà dell’istituto, ma soprattutto delle persone che vi lavorano, di riaffermare il nostro essere banca di comunità vicina al territorio e voler essere parte della soluzione per superare insieme questi momenti di particolare complessità».

Negli orari straordinari di apertura non sarà operativa alcuna attività di cassa. Ai clienti viene offerto un servizio di ascolto e consulenza per individuare insieme le soluzioni ai problemi legati all’emergenza di questo periodo. «I percorsi individuati con i clienti che vivono le difficoltà legate all’emergenza sanitaria seguirà un percorso interno di urgenza, così da fornire in tempi rapidi il supporto necessario», sottolinea il direttore generale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Carlo Crugnola.
Gli accessi alle filiali aperte in orario straordinario (così come già accade nei consueti orari di sportello) saranno regolati nel pieno rispetto delle norme e delle disposizioni sanitarie in essere. In particolare, il gel disinfettante è stato messo a disposizione di tutti i clienti davanti all’ingresso.

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Fagnano Olona

Fagnano Olona, l’IC Fermi non si ferma e propone lezioni online

Chiusa o aperta che sia, la scuola a Fagnano va avanti. Nessuno sa ciò che accadrà nelle prossime settimane nelle scuole lombarde. La cosa certa è che l’IC Fermi di Fagnano Olona non si ferma.

Già dallo scorso lunedì 2 marzo 2020 gli insegnanti hanno iniziato a lavorare in remoto organizzando il lavoro collegiale su una piattaforma capace di gestire webinar e meeting a distanza. Durante la settimana hanno avuto inizio anche le prime lezioni in modalità sincrona. A fare da apripista le professoresse di matematica della secondaria di primo grado “E.Fermi” che hanno insegnato dalle loro abitazioni oppure dalla postazione predisposta nell’Atelier creativo di via Pasubio.

Gli studenti sono molto incuriositi da questa nuova modalità di apprendimento. Sarà per la novità del canale informatico o forse un po’ per la nostalgia dei compagni ma la partecipazione dei ragazzi è sembrata perfino maggiore rispetto alle lezioni in presenza: sembravano quasi entusiasti di tornare tra i banchi (ovviamente virtuali).

Grande la soddisfazione per l’intera comunità scolastica fagnanese che si è mostrata pronta a far fronte all’emergenza mettendo in campo con tenacia le straordinarie professionalità, non solo informatiche, del corpo docente.

“Possiamo quindi rassicurare le famiglie comprensibilmente preoccupate per il possibile prolungarsi della sospensione dell’attività didattica: continueremo a seguire i ragazzi non solo con la consueta FAD (formazione a distanza) tramite il registro elettronico ma anche con delle vere e proprie lezioni in diretta in modo da favorire quella spinta motivazionale che solo un’interazione sociale vis-à-vis può generare” dichiara il Dirigente scolastico, dott.ssa Tatiana Galli, di concerto con il corpo docenti.

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