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POLITICA

Coronavirus: Speranza, “Battaglia non è ancora vinta. Serve prudenza”

 

“Non è ancora finita il virus circola, ma grazie alle cose che abbiamo fatto in queste settimane, grazie ai comportamenti degli italiani e alle misure del governo e delle regioni abbiamo un quadro epidemiologico sicuramente migliore”. Lo dichiara il Ministro della Salute, Roberto Speranza, nel giorno della riapertura dei confini regionali.

“Bisogna procedere con cautela e prudenza e le regole che abbiamo imparato in queste settimane dobbiamo continuare a seguirle perché sono la chiave per la battaglia contro il Covid. Il virus è ancora molto pericoloso. Noi abbiamo fatto scelte drastiche e gli uomini e le donne di questo paese hanno fatto sacrifici enormi. È stato fatto un pezzo di strada importante ma la battaglia ancora non è vinta. Dobbiamo continuare a lavorare sulla prudenza fino a quando non ci sarà la scoperta di un vaccino che ci consentirà, finalmente, di vincere questa battaglia. Fino ad allora avremo bisogno della massima attenzione e cautela”, aggiunge Speranza.

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Primo piano

Il Prof. Zangrillo smentito dall’ OMS. Chiariamo il “CLINICAMENTE”

Coronvirus, l’Oms interviene sul caso Zangrillo:

“Non è diventato meno patogeno”

Michael Ryan, capo del programma per le emergenze, in un incontro virtuale con la stampa ha espresso cautela sulle dichiarazioni del primario del San Raffaele che ha detto che il virus “clinicamente non esiste più”. “Non è il caso di dare questa impressione”

Il coronavirus non è diventato meno “patogeno“, quindi meno pericoloso pertanto massima attenzione sulle differenze nonché tra i non detti. L’Oms non ha usato mezze parole nelle dichiarazioni rese da Alberto Zangrillo.

Le polemiche innescatosi in Italia per le parole di Alberto Zangrillo: il primario di Anestesia e rianimazione generale del San Raffaele di Milano aveva dichiarato che “il virus clinicamente non esiste più“, aprendo un concitato dibattito. “Dobbiamo essere estremamente attenti a non dare l’impressione che d’un tratto il virus, di sua volontà, abbia deciso di diventare meno patogeno” – ha avvertito Michael Ryan, capo del programma Oms per le emergenze, in un incontro virtuale con la stampa – Non è affatto il caso”.

Nel corso del quotidiano briefing con la stampa, il direttore generale dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha anche ricordato che in totale “abbiamo adesso più di sei milioni di casi di Covid-19 nel mondo e abbiamo già perso 370mila persone”.

ANOMALIE, STRANEZZE E CONTRADDIZIONI DI ZANGRILLO

Alberto Zangrillo, medico del presidente Berlusconi nonché fratello di Paolo Zangrillo il contestato paracadutato onorevoe messo dal Cavaliere al coordinamento piemontese, nel 2015 iniziò la sua carriera mediatica nel caso che lo vede coinvolto nelle indagini per truffa da 28 milioni di euro, dove vennero indagati i vertici dell’ospedale San Raffaele. Gli approfondimenti coordinati dal pm Giovanni Polizzi e condotte dal Nucleo di polizia tributaria della Gdf, tra il 2011 e il 2013 nel corso di migliaia di interventi «le equipe» di medici sarebbero state solo sulla carta «regolarmente costituite», in quanto «chirurghi e/o anestesisti» figuravano, in realtà, come «presenti contestualmente in più sale operatorie»

Ora nel caso Covid, nuova bufera mediatica di contraddizioni.

Prima dichiara che il virus si è modificato per poi rimangiarsi tutto dichiarando che non è mutato.

Il prof. Zangrillo, da buon arrampicatore, ma anche di scivolamento sui vetri, utilizza il termine “clinicamente” ma non spiega nulla del termine e ne rimane sempre vago. Dove sia la contraddizione dell’autoproclamatore professore con messaggi forvianti, nonostnte sia vero che ci siano dei miglioramenti, che è ben diverso..?

Quanto dichiara Zangrillo è Clinicamente un modo di errore od orrore per dire tutto nel dire nulla. Lo scopo ? Poter poi ritrattare.

Di fatto la concreta realizzazione di una malattia o di una sindrome regressione o scomparsa del quadro morboso, con o senza scomparsa delle lesioni organiche, è una cosa, quanto vuol far sembrare il professore è tutt’altro!

Lo studio clinico all’interno della struttura dove opera e gli studi UNIVERSITARI eseguiti non posso dare come riscontro ciò che dice e pubblicizza in una chiave di lettura Zangrillo per potersi rimangiare le parole al momento giusto con il classico : “ non ho detto quello” – E lo sta già facendo.

In rete, nei bar, nella chiacchiera quotidiana emergono i pro Zangrillo, dato comprensibile dopo mesi di chiusura da lockdown da covid, ma opportuno non farsi prendere dal credere nella speranza per proprio comodo. Ogni giorno troppi casi e troppi decessi in tutto il mondo. Italia compresa.

OGGI – Zangrillo ha già modificato per la terza volta le sue dichiarazioni iniziando a dire che forse è improbabile il ritorno.

Caro Professore, non vi è il forse o l’improbabile, lei da dipendente dell’ospedale San Raffaele, magari prima di uscire con dichiarazioni così incerte e delicate, meglio evitarle. Pensare è una gran dote. Laddove fosse stata una goliardata pubblicitaria, pensi a quant aincertezza ha diffuso il suo errore od orre di messaggio, creando troppo disappunto nel rispetto di quelli che ancora ad oggi muoino e moriranno ancora. Lo dica a loro : “Clinicamente”.

Fabio Sanfilippo

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Busto Arsizio

Busto Arsizio, la società Fragi dona 2.000 mascherine chirurgiche

Non si ferma la generosità delle aziende bustocche: il sindaco Emanuele Antonelli ha ricevuto 2.000 mascherine chirurgiche certificate CE dalla Fragi, storica azienda bustocca che dal 1956 produce intimo di grande qualità, partendo dal filo per arrivare al prodotto finito.

A consegnare le mascherine le sorelle Paola ed Elisabetta Giorgi: “come azienda, ma ancora prima come cittadine di Busto Arsizio, abbiamo voluto dare il nostro contributo alla grande famiglia bustocca; sappiamo che c’è ancora bisogno di questi dispositivi e così abbiamo pensato di donarli al Comune, mentre nei giorni dell’emergenza ci siamo attivate per far avere un grande quantitativo di indumenti intimi all’ospedale per le persone ricoverate a causa del virus”.

Il sindaco di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli, ha ringraziato l’azienda per il gesto generoso: “sono davvero riconoscente per questa donazione che dimostra un grande affetto per la Città e rappresenta un importante segno di #attenzione per i suoi bisogni anche in questi giorni di crisi. Un grazie anche per l’impegno con cui aziende come la Fragi continuano, pur con le difficoltà del momento, ma con grande spirito di adattamento e innovazione, a garantire l’occupazione e a generare lavoro per le aziende dell’indotto”.

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Varese-Laghi

 Da mercoledì 20 a martedì 26 maggio, l’attività relativa ai test sierologici risulta decisamente incrementata.

Nella settimana che va da mercoledì 20 a martedì 26 maggio, l’attività relativa ai test sierologici risulta decisamente incrementata.

Risultano eseguiti complessivamente, dalle tre ASST del territorio di ATS Insubria, nell’ultima settimana, 4971 test, più del doppio rispetto alla settimana precedente. Il gruppo dei  soggetti testati al termine  della quarantena fiduciaria al domicilio,  in coerenza con la  Circolare Regionale  del 22 aprile, continua a risultare fortemente minoritario, in controtendenza rispetto al dato complessivo: 272 soggetti, ai quali vanno aggiunti   altri  69 soggetti inviati dal medico curante. Il motivo è da ricondurre in parte al naturale esaurimento degli elenchi ed in parte alla scarsa adesione dei soggetti individuati ed invitati sulla base dei criteri di esigibilità indicati dalle disposizioni vigenti. Hanno avuto, invece, un grande impulso i test sugli operatori sanitari, che hanno risposto all’invito per  un numero  consistente di ben 4.630 soggetti, portando il totale dall’inizio  fino a quasi 7.700 persone testate.

Del totale degli esaminati, 8.709 soggetti dal  29 aprile al  26 maggio, sono stati comunicati gli esiti per 7.799 persone.

Si registrano sul totale 890 esiti positivi (11,4 %) con  6.709 esiti negativi  (86 %) e 200 casi ad esito dubbio (2,6%).

Anche gli esiti del prelievo, con l’incremento della popolazione campionata, confermano la tendenza, già delineata dalle prime settimane, alla notevole discordanza tra i due gruppi di soggetti: infatti, per quanto riguarda i prelievi eseguiti sugli operatori sanitari, la percentuale di positivi risulta per tutto il periodo considerato pari al 7,2%, mentre nel gruppo “Inviti ATS” (fine quarantena e invii da parte del curante), tale quota raggiunge il 41,8%.

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LOMBARDIA

CORONAVIRUS, I DATI DEL 29 MAGGIO/riepilogo

CORONAVIRUS, I DATI DEL 29 MAGGIO/riepilogo

 Di seguito i dati del contagio da
coronavirus del 29 maggio.

 – i tamponi effettuati: 14.078
totale complessivo: 727.146

– attualmente positivi: 22.683 (-230)

– totale complessivo dei positivi riscontrati in Lombardia
dall’inizio della pandemia a oggi: 88.537

– i nuovi casi positivi: 354 (2,5% rapporto con i tamponi
giornalieri)

– i guariti/dimessi: 546
totale complessivo: 49.842

– in terapia intensiva: =
totale complessivo: 173

– i ricoverati non in terapia intensiva: 82
totale complessivo: 3.552

– i decessi: 38
totale complessivo: 16.012

I casi per provincia con la differenza rispetto a ieri

MI: 22.982 (+74) di cui 9.750 (+32) a Milano citta’

BG: 13.302 (+58)

BS: 14.683 (+71)

CO: 3.837 (+14)

CR: 6.442 (+13)

LC: 2.730 (+1)

LO: 3.458 (+11)

MN: 3.339 (+9)

MB: 5.510 (+30)

PV: 5.293 (+32)

SO: 1.459 (+5)

VA: 3.590 (+41)

e 1.912 in corso di verifica. (

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In evidenza

Stop all’emergenza sanitaria: scienziati scrivono al governo

Stop all’emergenza sanitaria: scienziati scrivono al governo così si crea un clima eccessivo e di paura.

Un gruppo di medici (dott. prof. Pasquale Mario Bacco, dott.ssa Antonietta Gatti, dott. Mariano Amici, prof.ssa Carmela Rescigno, dott. Fabio Milani, dott.ssa Maria Grazia Dondiniha inviato oggi una istanza in autotutela al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e, in conoscenza, ai Governatori delle Regioni

In questa lettera sono evidenziati aspetti problematici nella gestione dell’emergenza Covid-19, in particolare sotto il profilo medico-scientifico ed epidemiologico. Le fonti indicate nella lettera riportano evidenze tratte da documenti ufficiali, da studi specialistici e da notizie diffuse dalla stampa. Si tiene a precisare che l’istanza intende limitarsi a sollevare questioni di merito, lasciando agli esperti di diritto, ai magistrati e agli avvocati le valutazioni di loro pertinenza. 

Questa iniziativa, che non vede coinvolta alcuna organizzazione né associazione, impone alle Istituzioni interpellate di dare risposta ufficiale ai firmatari entro precisi termini di legge, e consente – si auspica – di chiarire molti punti controversi. 

Alcuni dei quesiti che contiene – la nota allegata – sono:

“Chiediamo di rendere conto ai cittadini – con argomentazioni scientifiche credibili – delle ragioni che hanno condotto all’imposizione di distanziamenti sociali e forme di isolamento in quarantena per soggetti positivi ancorché non malati.”;

“Chiediamo il motivo per cui, sulla base di decisioni assunte da “esperti”, si è deciso di blindare il Paese, generando una gravissima crisi sociale ed economica che molto probabilmente si sarebbe potuta evitare o quantomeno limitare. Anche la decisione di non differenziare le misure di contenimento su base geografico-epidemiologica non appare fondata su valide e condivisibili ragioni tecnico-scientifiche.”;

“Crediamo in primo luogo che sia necessario chiarire in modo univoco, chiaro e scientificamente credibile che il Covid-19 ha dimostrato di essere una forma influenzale non più grave degli altri Coronavirus stagionali: nonostante l’OMS abbia dichiarato l’emergenza pandemica l’11 Marzo, le cifre ufficiali dei deceduti, dei contagiati e dei guariti contraddicono la definizione stessa di “pandemia.”

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In evidenza

Sindacato Europeo:Fallimento Centralpol Sevitalia Sicurezza, raggiunto accordo coi lavoratori

Oggetto: Fallimento Centralpol Sevitalia Sicurezza – ISSV Prot. 00102/EP/2020

Lo scrivente segretario, congiuntamente alle RSA anche di altre O.S., nel pomeriggio del 26 cm si è incontrato con la Curatela nelle persone degli avv.ti Perna e Pendenza, nonché in via telefonica con il presidente del gruppo Puma (Cav. Gino Puma), al fine di sciogliere il nodo della dicitura “ex novo” con le “dimissioni” in realtà “risoluzione” visto la dissoluzione del ramo aziendale retrocesso al fallimento, nel qual contesto si riteneva necessaria congiuntamente la deroga al Dlgs 23/2015 e DL 81/2015 (tutele crescenti o jobs act), quindi la non applicabilità ai lavoratori già tutelati dall’art.18 Lg 300/70, visto la continuità dell’esercizio del ramo d’azienda in capo ad ISSV spa, con giusta manleva per i titoli da responsabilità in solido per i crediti/debiti da precedente rapporto lavorativo.

Quindi la nostra soddisfazione è quella di aver tutelato realmente la forza lavoro insieme alle RSA anche di altre O.S., grazie alla disponibilità all’ampliamento delle trattative da parte della Curatela ed ISSV, che hanno manifestato lungimiranza nel concordare tali specifiche rettifiche e/o precisazioni, in punta di diritto, seppur a verbali di accordi già chiusi, come da missiva in rettifica giunta nella serata del 26 cm a firma congiunta delL’ISSV e della Curatela.

Roma lì, 26 Maggio 2020 F.to Ennio Pietrangeli Segretario Nazionale –Federazione Nazionale Operatori di Polizia &Guardie Giurate

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Busto Arsizio

Asst Valle Olona: donazioni di Bofrost e Amici Asilo S.Anna

Le donazioni all’ASST Valle Olona non conoscono sosta

Saturimetri dall’Associazione Amici Asilo S.Anna, assegno e buoni spesa da Bofrost* Italia

 

(Busto Arsizio, 26 maggio 2020) – Non si affievoliscono le manifestazioni di solidarietà rivolte all’ASST Valle Olona. Nella sola giornata odierna sono state due le donazioni a sostegno degli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid-19.

L’Associazione Amici Asilo S.Anna, con sede in corso Europa a Busto Arsizio e presieduta da Marco Cesaro, ha regalato 27 saturimetri palmari per un valore complessivo di 8mila euro.

“Siamo stati impossibilitati a svolgere la manifestazione Fantagiochi (giunta alla 28°edizione) a cui partecipano i bambini frequentanti l’ultimo anno della Scuola dell’infanzia di Busto Arsizio e provincia – affermano dall’Associazione -. Così, dopo aver consultato i genitori, abbiamo deciso di devolvere le quote di iscrizioni degli 800 bambini all’Ospedale di Busto Arsizio a seguito dell’emergenza Coronavirus. Inoltre abbiamo chiesto ai piccoli di realizzare dei disegni sul vissuto del Covid-19: ora formano un cartellone, accompagnato dai messaggi che vi affidiamo”.

La seconda donazione proviene da Bofrost* Italia.

L’azienda alimentare tedesca che vende a domicilio surgelati ha deciso di aprire una raccolta fondi per aiutare e ringraziare tutti gli Ospedali della Penisola impegnati nella lotta alla pandemia.

Ogni cliente, tramite il suo venditore, aveva la possibilità di fare una donazione.

La raccolta fondi ha così permesso di destinare all’ASST Valle Olona la cifra di 8.500 euro. E non solo.

Per ringraziare chi, in prima linea, ha messo a rischio la propria salute per aiutare gli altri, l’azienda tedesca ha deciso di mettere a disposizione ulteriori 1.000 buoni acquisto da 30 euro ciascuno destinati al personale sanitario, spendibili sul sito www.bofrost.it.

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Curiosità

I macelli hanno lavorato favorendo la diffusione del virus

Per combattere il virus bisogna salvare gli animali, non ucciderli!
 

“Caotici e folli”. Così il Guardian, riprendendo un commento di Ben Lilliston dell’Institute for agriculture and trade policy britannico, definisce i grandi macelli che in molti paesi stanno diventando focolai di Covid-19, preoccupando le autorità sanitarie. Questi luoghi, insieme agli allevamenti intensivi e ai wet market, rappresentano diversi aspetti di un rapporto malato con la natura, di cui l’umanità paga ora il conto.

I macelli sono luoghi infernali anzitutto per gli animali, dove a causa del ritmo di produzione il livello di sofferenza è spaventoso. Non di meno per le persone che vi lavorano che devono sostenere condizioni fisiche, sanitarie e psicologiche terribili.

Sono luoghi dove vige un contesto lavorativo spesso accostato alla schiavitù. Eppure i macelli, i mattatoi hanno sempre continuato a lavorare durante la pandemia (almeno fino allo scoppio dei focolai), favorendo la diffusione del coronavirus, all’interno e all’esterno. 

I CASI

Il caso più eclatante è quello degli Stati Uniti, con oltre 180 impianti colpiti, ma situazioni analoghe si segnalano in Irlanda, Spagna, Germania, Regno Unito, Canada, Brasile e Australia. Lungo è l’elenco di focolai covid-19 in macelli e allevamenti intensivi. Quindi non solo i wet market sono indagati, da cui scoppiò il primo caso di coronavirus in Cina.

Si pensi che negli Stati Uniti, solo a fine aprile, si erano già registrati 5000 casi di contagi e 20 decessi.
In Europa preoccupa la situazione della Germania, dove 300 lavoratori, molti dei quali immigrati, si sono ammalati nell’impianto della Müller Fleisch di Birkenfeld. In Spagna ci sono stati oltre 200 casi in un impianto vicino ad Aragona (di Litera Meat), mentre in Irlanda i contagi accertati sono oltre 560, in 10 stabilimenti, uno dei quali è in un impianto per la macellazione dei suini in cui ci sono stati oltre 120 casi.

L’effetto drammatico è stato l’abbattimento obbligato di migliaia di animali che gli allevatori non si possono più permettere di mantenere a causa dell’inceppamento della filiera della carne.

A questi casi si aggiunge la notizia, registratasi in queste ultime 2 settimane, di trasmissione del coronavirus da animale a uomo in 4 allevamenti di visoni in Olanda. Gli esperti hanno stabilito che è plausibile che un visone abbia infettato i dipendenti di una azienda.

COME ACCADE IL CONTAGIO NEGLI ALLEVAMENTI E NEI MACELLI?

Per le particolari situazioni lavorative che si creano in queste strutture, spesso non è stato possibile indossare le opportune protezioni o introdurre le misure di distanziamento e disinfezione, spiega il Guardian. In più in molti paesi la forza lavoro è costituita da immigrati, anche irregolari, che sfuggono ai controlli e vivono in abitazioni affollate, dove il contagio si diffonde velocemente.

COSA CHIEDIAMO

Da anni noi Animalisti Italiani chiediamo il divieto di allevamenti e il commercio di animali per la produzione di pellicce e di carni. Da anni ci battiamo per proporre un rapporto diverso fra uomo e animale, paritario, basato sugli stessi diritti alla vita.  Vogliamo che il progresso arrivi anche nelle politiche alimentari. Dopo questa terribile pandemia i Governi riflettano sul cambiamento da adottare per salvare il Pianeta, si ragioni a livello globale sulla necessità di riorientare la produzione su un’alimentazione più sana, economica e giusta a base vegetale.

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Busto Arsizio

Busto Arsizio, il sabato del villaggio.

Nella famosa poesia di Leopardi “Il sabato del villaggio”, il sabato è una metafora della giovinezza e dell’illusione. Infatti oggi a Busto Arsizio era un po’ quella l’aria che si respirava.  Ma è
una beata illusione se pensiamo che tutto sia finito. Andare in giro va bene, abbassare troppo la guardia no. Abbiamo incontrato in centro il sindaco, Emanuele Antonelli che si dichiara soddisfatto di come i nostri concittadini abbiano reagito a questa seconda fase del Coronavirus e di come si stiano comportando.  Dello stesso parere la Polizia che presidiava, con due pattuglie, le vie cittadine, anche se qualche richiamo è stato fatto. Antonelli ha sottolineato che i giovani si sono ben comportati nella prima parte della pandemia, oggi, con l’apertura dei bar, vi è un po’ più di assembramento, ma tutti sono dotati di mascherina e, tranne qualche caso, rispettosi delle distanze. Al mercato la situazione è mediamente sotto controllo con la presenza della Protezione Civile. Purtroppo mentre di fronte ad alcune bancarelle si rispettano le regole sulle distanze, in altre la gente si affolla, quasi dimenticandosi che il Coronavirus è ancora in giro. Giusta l’osservazione fatta che c’è un po’ la tendenza a non fare uso dei guanti, cosa che invece normalmente avviene nei supermercati.

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I negozi con maggior affluenza? Computer e ciclisti. I primi perché con l’emergenza molte famiglie sono state costrette a dotarsi di computer, spesso più d’uno per permettere smart working e istruzione a distanza contemporaneamente a più membri della stessa famiglia, i secondi per l’incremento della richiesta di bicicletta, la riscoperta di un vecchio mezzo di trasporto giudicato più comodo e sicuro rispetto ai mezzi pubblici. 
Il problema è far fronte alle richieste sia del nuovo sia delle riparazioni per tempi di attesa e mancanza in certi casi dei pezzi di ricambio.  La città sembra che stia tornando a vivere con gente nei negozi e seduta i bar. “Altro dirti non vo’; ma la tua festa/ch’anco tardi a venir non ti sia grave.” (Giacomo Leopardi – Il Sabato del Villaggio).