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Istituzioni

Coronavirus, Fontana e Gallera sostengono le misure adottate anche se il DPCM è ‘pasticciato’

“La bozza del provvedimento del Governo – che ho ricevuto solo nella serata di ieri – sembra andare nella direzione del contenimento della diffusione del virus, invitando – con misure piu’ incisive – i cittadini alla prudenza”, ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio
Fontana.
“Cio’ detto – ha continuato – non posso non evidenziare che la bozza del DPCM e’, a dir poco, ‘pasticciata’ e necessita da parte del Governo di chiarimenti per consentire ai cittadini di capire cosa si puo’ fare o meno”. “La confusione e’ evidenziata anche dalle moltissime chiamate che stanno giungendo al mio telefono e a quello di chi da giorni e’ al mio fianco per affrontare questa emergenza”.
“Siamo comunque in contatto con i rappresentanti del Governo – ha detto ancora il presidente Fontana – per cercare di mettere i cittadini e le categorie sociali in condizione di capire cosa possono fare domani. Abbiamo inviato a Roma le nostre osservazioni e la collaborazione tra i nostri tecnici e quelli di Palazzo Chigi e’ costante”.

“Da parte di tutti – ha continuato l’Assessore Gallera – si è riscontrata la massima disponibilità per cercare di fare rete e mettere a sistema tutte le risorse a nostra disposizione. Abbiamo anche ricevuto un documento dal Coordinamento dei medici di terapia intensiva della Lombardia nel quale ci viene chiesto di evidenziare al Governo la situazione ‘complicata’ che devono fronteggiare in queste ore”.

 

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EUROPA & MONDO

UE: chiesti 1,4 miliardi per le emergenze

Rinforzare la capacità di risposta alle emergenze

Quando un paese membro non riesce a far fronte a un disastro o a un’emergenza, può chiedere aiuto attraverso il Meccanismo. La Commissione europea coordina la risposta e assicura la copertura di almeno il 75% dei costi di trasporto e operativi.

Nel 2019 l’UE ha sviluppato una riserva aggiuntiva di capacità chiamata RescEU per l’assistenza diretta nel caso in cui le risorse messe in campo da un paese non fossero sufficienti.

I deputati chiedono almeno 1,4 miliardi di euro per la gestione delle emergenze
(sito del Parlamento Europeo)

Il meccanismo di protezione civile dell’Unione europea ha bisogno di almeno €1,4 miliardi per il 2021-2027 per assicurare la capacità di risposta a disastri naturali ed emergenze
Il Meccanismo di protezione civile dell’Unione europea aiuta i paesi a rispondere a emergenze e disastri. Nel passato è stato attivato in risposta a terremoti, incendi e inondazioni. Nelle ultime settimane è stato usato per rimpatriare i cittadini europei bloccati in Cina a causa della diffusione del Coronavirus.
Nella relazione adottata il 5 marzo 2020, la commissione Ambiente del Parlamento europeo afferma che il Meccanismo europeo di protezione civile dovrebbe ammontare ad almeno 1,4 miliardi di euro per il pe-riodo 2021-2027, come proposto dalla Commissione europea.
I deputati hanno anche chiesto una maggiore chiarezza su come vengono divisi i fondi fra prevenzione, preparazione e risposta. La commissione ritiene che una somma più elevata dovrebbe essere dedicata alla preparazione.
Un meccanismo di difesa dell’UE per salvare vite umane
Il Meccanismo di protezione civile dell’Unione europea è un sistema collaborativo di mutuo soccorso creato nel 2001. Da allora è stato attivato più di 330 volte per rispondere a disastri naturali e creati dall’uomo, sia in Europa che fuori. È stato attivato nel caso di incendi boschivi, inondazioni, inquinamento marino, terremoti, uragani, incidenti industriali e situazioni di crisi sanitarie.
Per rispondere all’attuale espansione del virus COVID-19, il Meccanismo è stato usato per finanziare e coordinare la consegna materiale protettivo in Italia e di materiale medico di emergenza in Cina. È stato anche attivato per rimpatriare i cittadini UE dell’area di Wuhan in Cina e i passeggeri europei della nave Diamond Princess bloccata a Yokohama in Giappone.

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Salute e benessere

Coronavirus e animali.

Coronavirus e animali. L’OMS, rimane del parere che non esistano prove sufficienti per affermare che cani e gatti possano essere infettati dal coronavirus.

 

Il rischio che gli animali domestici o altri animali svolgano un ruolo importante nella trasmissione del coronavirus è considerato molto esiguo. Se animali domestici vivono in un nucleo familiare in cui sono presenti persone affette da coronavirus, è necessario seguire ulteriori misure precauzionali. Per il resto, secondo gli esperti, si applicano le consuete norme igieniche nel trattamento degli animali. Tuttavia secondo le autorità di Hong Kong l’uomo può infettare il cane. Pochi giorni fa, un cane di razza pomerania è risultato positivo al test coronavirus ad Hong Kong. Si ritiene possa trattarsi di un caso di trasmissione da uomo ad animale. Le autorità dell’autonomia cinese hanno di conseguenza emanato un avvertimento alla prudenza e un invito a non baciare gli animali domestici. Dopo che un cane di razza pomerania è stato ripetutamente testato risultando “debole positivo” al COVID-19, le autorità di Hong Kong hanno avvertito la cittadinanza di evitare di baciare i propri animali domestici, ma, al tempo stesso, anche di non lasciarsi prendere dal panico e di abbandonarli. Il Dipartimento per l’agricoltura, la pesca e l’ambiente di Hong Kong ha affermato che gli esperti hanno concordato all’unanimità che i risultati hanno suggerito che il cane aveva “un basso livello di infezione e che con ogni probabilità si tratterebbe di un caso di trasmissione da uomo ad animale”. Il proprietario del cagnolino era stato infatti infettato da Covid-19. Il cane tuttavia non mostra sintomi, affermano le autorità. Il dipartimento agricolo di Hong Kong ha anche aggiunto: “Si ricorda ai proprietari di animali domestici di adottare buone pratiche igieniche, incluso il lavaggio delle mani prima e dopo essere stati a spasso o aver toccato animali, cibo o provviste, oltre a evitare di baciarli e di mantenere un ambiente domestico pulito e igienico”.​Esperti medici, tra cui rappresentanti dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), avevano indagato sul caso per determinare se il cane fosse effettivamente infetto o si trattasse di un falso positivo determinato da campione contaminato. L’OMS, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rimane del parere che non esistano prove sufficienti per affermare che cani e gatti possano essere infettati dal coronavirus.

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Sindacato

ULS-Unione Lavoratori Sanità Roma e Lazio, Zingaretti modifichi ordinanza

Umanamente auguriamo buona salute e una pronta guarigione al Governatore del Lazio Nicola Zingaretti, risultato positivo al contagio da nuovo Coronavirus – dichiarano Antonino Gentile e Anna Rita Amato del Direttivo ULS-Unione Lavoratori Sanità Roma e Lazio. Ma, mentre egli rispetta le evidenze scientifiche e si pone in quarantena, non altrettanto sta prevedendo per gli operatori sanitari del Lazio i quali, qualora venissero in contatto con paziente affetto da COVID 19, sarebbero tenuti a proseguire la propria attività professionale negli ospedali, con tutti i rischi del caso.

ULS marchio alta risoluz

L’ordinanza di Zingaretti n.3 del 06/03/2020 al punto 22 prevede la seguente improvvida misura “ il personale sanitario venuto in contatto con paziente affetto da COVID 19, asintomatico, prosegue la propria attività professionale, previa osservanza di adeguate misure di contenimento del contagio ed è sottoposto a sorveglianza sanitaria”, dettata molto probabilmente da ragioni di carenza di medici, infermieri e restante personale sanitario. La responsabilità – continuano i due sindacalisti – di tale mancanza di operatori sanitari, come noto, è ascrivibile allo stesso Zingaretti e al suo piano di rientro. Così come la chiusura di diversi ospedali pubblici, tra cui il Forlanini e il San Giacomo, e l’infelice rapporto tra posti letto di terapia intensiva e migliaia di abitanti sono frutto di scelte politiche poco condivise portate avanti in questi anni dalla Regione.

Ora però, con la scusa dell’emergenza, non si possono scaricare rotte politiche fallimentari ulteriormente sulle spalle di coloro i quali stanno affrontando l’emergenza Coronavirus sul campo e sono più esposti al contagio. Addirittura costringendo infermieri, medici, oss a non adottare, qualora a contatto con casi positivi Covid-19, l’opportuna misura dell’isolamento preventivo per evitare di contagiare pazienti e colleghi nelle strutture sanitarie e nella vita civile. Non ci sembra di aver letto di evidenze scientifiche a riguardo, anzi tutt’altro. L’unico metodo ad oggi consigliato per evitare il diffondersi dell’epidemia è l’annullamento del contatto sociale per due settimane. Per questo – concludono dal Direttivo Roma e Lazio ULS– richiediamo l’immediata cancellazione della parte dell’ordinanza che non tutela pazienti e Lavoratori.

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Busto-Valle Olona

Busto Arsizio, morto anziano di 86 anni in ospedale

Busto Arsizio, morto anziano di 86 anni in ospedale

Era residente nel quartiere di Sant’Edoardo, ma era debilitato per altre patologie.

Risultava tra i positivi al coronavirus, ma non si muore di quello in Italia dove possiamo avere notizie affidabili a differenza di paesi poco democratici e si capisce a chi mi riferisco.

La morte di una persona addolora tutti, non solo parenti e amici, sia chiaro.

Se però nei titoli dei giornali parliamo di coronavirus come se fosse la causa di morte dell’interessato si va a creare una psicosi insensata e dannosa.

A età avanzata come nel caso del signore citato, se ci sono come spesso come accade varie patologie e non una unica, è inutile e fuorviante per tutti, mettere nel titolo coronavirus come se fosse quella la causa della morte.

Una persona debilitata e con varie malattie precedenti può morire di polmonite, infarto o tumore e la cossidetta ” goccia che fa traboccare il vaso” è l’ultimo virus, coronavirus o altro, non vuol dire che si muoia di coronavirus.

La nostra responsabilità nel comunicare è importante, è inutile terrorizzare le persone che poi assumono comportamenti eccessivamente prudenti, finendo col rovinare i loro rapporti umani oltre che economici.

Non dobbiamo chiuderci a riccio per paura degli altri, ascoltando solo e soltanto notizie drammatiche che ci sono tutti i giorni: incidenti, droga, alcool ed altro.

La vita è fatta di gioie e dolori, oggi c’è un problema ma domani si troverà una soluzione dal coronavirus, mentre si continuerà a morire di malattie rare, infarto, diabete se non curato e tumori di vario genere.

Di queste malattie serie e mortali non si parla e gli investimenti sono mirati ad una delle tante emergenze che ci stanno danneggiando sotto tutti i punti di vista, è bene e opportuno riflettere prima di farsi prendere dalla psicosi.

Chi è ammalato non deve essere ghettizzato, sopratutto i positivi al tampone che poi  nella stragrande maggioranza dei casi guariscono da soli, mentre gli ammalati di tumore muoiono a tutte le età.

 

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Salute e benessere

Il coronavirus sta mutando con un secondo ceppo identificato dagli scienziati

Il coronavirus sta mutando con un secondo ceppo identificato dagli scienziati

Il coronavirus sta mutando quando gli scienziati hanno identificato un secondo ceppo, che è più aggressivo e contagioso. Mentre i funzionari sanitari lottano per frenare lo scoppio del coronavirus, un team di ricercatori cinesi afferma che un nuovo studio mostra che COVID-19 sta mutando, con almeno due tipi di virus che circolano oggi nei paesi. La varietà più aggressiva ha infettato circa il 70% delle persone testate, mentre la varietà meno aggressiva è legata al resto dei casi. I ricercatori hanno chiamato la varietà aggressiva “tipo L” e il tipo meno aggressivo “tipo S”. Il tipo L è stato visto più spesso nei pazienti di Wuhan, in Cina, dove il virus è emerso per la prima volta alla fine di dicembre 2019. D’altra parte, il tipo S è quello attualmente diffuso in altri paesi. La varietà di tipo L da allora è diminuita costantemente da gennaio. “Questi risultati supportano fortemente la necessità urgente di ulteriori studi immediati e completi che combinano dati genomici, dati epidemiologici e record grafici dei sintomi clinici dei pazienti con malattia di coronavirus 2019 (COVID-19)”, hanno scritto nel documento pubblicato nel National Science Review , il giornale dell’Accademia cinese delle scienze. Nello studio, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, i ricercatori hanno identificato 149 mutazioni nelle 103 sequenze del genoma del nuovo coronavirus. Gli esperti sanitari hanno ritenuto che queste mutazioni si siano verificate di recente, mentre 83 delle mutazioni sono non sinonime, il che significa che può influenzare e alterare la sequenza aminoacidica di una proteina, determinando un cambiamento biologico nell’organismo. “I nostri risultati suggeriscono che lo sviluppo di nuove variazioni nei siti funzionali nel dominio legante il recettore (RBD) del picco osservato in SARS-CoV-2 e virus da SARSr-CoV di pangolina sono probabilmente causati da mutazioni e selezione naturale oltre alla ricombinazione, “i ricercatori hanno scritto nello studio. Sono necessari ulteriori studi: il team della School of Life Sciences dell’Università di Pechino e l’Institut Pasteur di Shanghai, parte dell’Accademia cinese delle scienze, ha aggiunto che l’intervento umano potrebbe aver esercitato una pressione selettiva più grave sul tipo L del virus, che può diventare più aggressivo e diffondersi rapidamente. Nel frattempo, l’altro tipo potrebbe essere aumentato in frequenza relativa a causa di una pressione selettiva più debole. In sintesi, le nostre analisi di 103 genomi SARS-CoV-2 sequenziati suggeriscono che il tipo L è più aggressivo del tipo S e che l’interferenza umana potrebbe aver spostato l’abbondanza relativa di tipo L e S subito dopo l’epidemia di SARS-CoV-2 . Gli scienziati hanno avvertito che la base di dati dello studio è minima. Come notato in precedenza, i dati esaminati in questo studio sono ancora molto limitati e sono necessarie analisi di follow-up di una serie più ampia di dati per comprendere meglio l’evoluzione e l’epidemiologia della SARS-CoV-2. Vi è una urgente necessità di studi immediati e completi che combinino dati genomici, registri delle carte e informazioni epidemiologiche sui sintomi clinici dei pazienti infetti dal coronavirus.I casi di coronavirus sono aumentati nel corso delle ultime settimane, con la Corea del Sud, l’Italia e l’Iran che hanno guadagnato i riflettori sulla rapida diffusione del virus. Il virus si è diffuso in oltre 60 paesi, infettando quasi 98.000 persone e uccidendo 3.348 persone, la maggior parte delle quali originarie della città di Wuhan, nella provincia di Hubei, in Cina. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) riferisce una fornitura in calo di dispositivi di protezione individuale (DPI) per gli operatori sanitari. Esorta i fornitori e i produttori ad approvvigionare di fischi per aiutare i medici e gli infermieri che stanno lavorando in prima linea nella crisi sanitaria. Italia e Iran hanno riportato un’improvvisa ondata di decessi correlati a COVID-19. L’Italia ha 4636 casi e 197 morti, mentre l’Iran ha l’incredibile cifra di 3.513 casi e 107 morti. La Corea del Sud ha il maggior numero di casi al di fuori della Cina continentale con oltre 7.041 casi confermati e 44 decessi. Altri paesi europei hanno segnalato i loro primi casi di coronavirus, suggerendo una vasta diffusione del virus. L’OMS non ha ancora dichiarato l’epidemia di coronavirus una pandemia, sebbene abbia affermato che l’aumento della trasmissione e delle infezioni è allarmante.

fonti:

Organizzazione mondiale della sanità (OMS). (2020). Rapporto sulla situazione della malattia di Coronavirus 2019 (COVID-19) – 44. https://www.who.int/docs/default-source/coronaviruse/situation-reports/20200304-sitrep-44-covid-19.pdf?sfvrsn=783b4c9d_2

Coronavirus COVID-19 Global Cases di Johns Hopkins CSSE – https://gisanddata.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/bda7594740fd40299423467b48e9ecf6

Riferimento dell’articolo:

Xiaolu Tang, Changcheng Wu, Xiang Li, Yuhe Song, Xinmin Yao, Xinkai Wu, Yuange Duan, Hong Zhang, Yirong Wang, Zhaohui Qian, Jie Cui, Jian Lu, sull’origine e la continua evoluzione di SARS-CoV-2, National Science Review, nwaa036, https://doi.org/10.1093/nsr/nwaa036

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Coronavirus. Donato Greco:“Chiudere le scuole è inutile”

Clamorosa l’uscita pubblica di  Donato Greco che presiedeva il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Iss. “Non ci posso credere: per la prima volta nella nostra storia si chiudono scuole ed università. Tutta l’evidenza scientifica disponibile ad oggi concorda sull’inutilità della chiusura delle scuole, forse efficace solo per contenere il morbillo nelle scuole primarie”

In un interessante e controcorrente intervista rilasciata al Quotidiano Sanità, ci prospetta quanto avevamo pensato in parecchi: il virus girava da tempo: “virus circolava in Europa, indipendentemente dall’Italia, da settimane prima che scattasse questo allarme generalizzato”. E anche sulle misure prese nei confronti della Cina, il professore esprime negatività:” Non era indispensabile.”

La chiusura delle scuole è stata presa senza evidenza scientifica:

Su 100.000 positivi a questo virus, meno del 2% sono soggetti sotto i 19 anni. Tutti questi pochissimi soggetti hanno poi avuto un percorso clinico benigno ed un contagio intrafamiliare. Non è mai stato documentato alcun contagio scolastico. Anche in passato, rispetto alla Sars del 2003 ed alla Mers del 2009, si è dimostrato che i bambini non trasmettono questo virus facilmente. Discorso diverso è quello dell’influenza stagionale, qui sappiamo che proprio i bambini sono i principali ‘untori’ con un’incidenza superiore a 10 volte quella degli adulti, e le scuole diventano quindi un importante veicolo di trasmissione. Chiudere le scuole si è tradotto unicamente in un massacro per milioni di famiglie, senza alcuna giustificazione scientifica.

La chiusura delle scuole intanto crea:

-discontinuità didattica e mette nell’angoscia famiglie che si devono obbligatoriamente riorganizzare tempi e modalità lavorative non sempre conciliabili e non tutti hanno i nonni disponibili e in buona salute e che potrebbe in qualche caso essere loro stessi a rischio se hanno problemi seri di salute.

-rivoluziona il metodo di insegnamento tradizionale basato sull’ascolto e le lezioni a contatto diretto con gli alunni, mentre ora a distanza ci sono problemi logistici e didattici di non facile soluzione: non tutti hanno un computer personale e magari internet, devono imparare velocemente ad utilizzare tecnologie e programmi al più presto seguendo un percorso stabilito da informatici con linguaggi e spiegazioni non esattamente alla portata di tutti.

– i ragazzi si trovano meno in difficoltà dal punto di vista tecnologico, ma comunque devono avere spazi, computer e rete disponibile, cosa non scontata per tutte le famiglie.

Una serie di problemi di cui non si sa di preciso nè tempi nè percorsi finali, visto che si accorcerà l’anno scolastico con ripercussioni e aggiustamenti di vario genere.

 

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Commercio

Da Legnano a Varese, Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate “aperta per Coronavirus”

In tempi di emergenza coronavirus, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate amplia gli orari di apertura. In modo volontario, su proposta del consiglio di amministrazione e in accordo con la direzione generale, i dipendenti terranno aperte le filiali di Busto Garolfo, Buguggiate, Legnano, Busto Arsizio, Gallarate e Varese per essere a disposizione dei clienti con una doppia finalità: da una parte, mettersi all’ascolto delle richieste e necessità che arrivano dalle imprese e dalle famiglie interessate dai problemi economici dovuti all’emergenza sanitaria; dall’altra, dare sostegno al territorio e un contributo fattivo per un ritorno alla normalità individuando delle soluzioni ad hoc per le singole esigenze.

Già da domani, sabato 7 marzo, e per tutti i sabati del mese, le sei filiali della Bcc saranno aperte dalle 9 alle 12. L’apertura straordinaria sarà fatta anche tutti i martedì e i giovedì di marzo, dalle 15.45 (orario canonico di chiusura) fino alle 19.
«È un’iniziativa straordinaria per dare un segnale di vicinanza, attenzione e speranza in un momento in cui l’emergenza sanitaria sta producendo un impatto economico sul territorio -afferma il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi-. Il fatto che i dipendenti si siano messi a disposizione volontariamente è sintomo della volontà dell’istituto, ma soprattutto delle persone che vi lavorano, di riaffermare il nostro essere banca di comunità vicina al territorio e voler essere parte della soluzione per superare insieme questi momenti di particolare complessità».

Negli orari straordinari di apertura non sarà operativa alcuna attività di cassa. Ai clienti viene offerto un servizio di ascolto e consulenza per individuare insieme le soluzioni ai problemi legati all’emergenza di questo periodo. «I percorsi individuati con i clienti che vivono le difficoltà legate all’emergenza sanitaria seguirà un percorso interno di urgenza, così da fornire in tempi rapidi il supporto necessario», sottolinea il direttore generale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Carlo Crugnola.
Gli accessi alle filiali aperte in orario straordinario (così come già accade nei consueti orari di sportello) saranno regolati nel pieno rispetto delle norme e delle disposizioni sanitarie in essere. In particolare, il gel disinfettante è stato messo a disposizione di tutti i clienti davanti all’ingresso.

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Cronaca

Coronavirus, Guidotti consiglia come farsi un disinfettante a casa

 “Ci sono alcuni disinfettanti facilmente reperibili in casa e che sono in grado di inattivare il nuovo coronavirus 2019-nCoV in 1 minuto” spiega Matteo Guidotti (ricercatore del Cnr )che, intervistato dall’Adnkronos, chiarisce subito: “Queste soluzioni sanificanti non possono e non devono essere usate sul corpo, ovvero sulla cute direttamente”. “Si tratta -continua il ricercatore del Scitec-Cnr- di tre possibili preparazioni ‘casalinghe’ ma la cui efficacia è confermata e dimostrata dalla letteratura scientifica internazionale più recente”.

 

Guidotti segnala che sono necessari etanolo (ovvero alcol etilico) al 70%, perossido di idrogeno (cioè acqua ossigenata) allo 0,5% o ipoclorito di sodio (ovvero la comune candeggina o varechina) allo 0,1%. Il chimico avverte ancora che “i prodotti che abbiamo in casa sono però troppo concentrati, per questo per preparare una delle tre soluzioni disinfettanti in maniera adeguata è necessario diluirle in parti di acqua”. In dettaglio, la ricetta disinfettante ‘fai date’ consigliata dallo scienziato del Cnr – e suddivisa in tre differenti preparazioni.

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Fagnano Olona

Fagnano Olona, l’IC Fermi non si ferma e propone lezioni online

Chiusa o aperta che sia, la scuola a Fagnano va avanti. Nessuno sa ciò che accadrà nelle prossime settimane nelle scuole lombarde. La cosa certa è che l’IC Fermi di Fagnano Olona non si ferma.

Già dallo scorso lunedì 2 marzo 2020 gli insegnanti hanno iniziato a lavorare in remoto organizzando il lavoro collegiale su una piattaforma capace di gestire webinar e meeting a distanza. Durante la settimana hanno avuto inizio anche le prime lezioni in modalità sincrona. A fare da apripista le professoresse di matematica della secondaria di primo grado “E.Fermi” che hanno insegnato dalle loro abitazioni oppure dalla postazione predisposta nell’Atelier creativo di via Pasubio.

Gli studenti sono molto incuriositi da questa nuova modalità di apprendimento. Sarà per la novità del canale informatico o forse un po’ per la nostalgia dei compagni ma la partecipazione dei ragazzi è sembrata perfino maggiore rispetto alle lezioni in presenza: sembravano quasi entusiasti di tornare tra i banchi (ovviamente virtuali).

Grande la soddisfazione per l’intera comunità scolastica fagnanese che si è mostrata pronta a far fronte all’emergenza mettendo in campo con tenacia le straordinarie professionalità, non solo informatiche, del corpo docente.

“Possiamo quindi rassicurare le famiglie comprensibilmente preoccupate per il possibile prolungarsi della sospensione dell’attività didattica: continueremo a seguire i ragazzi non solo con la consueta FAD (formazione a distanza) tramite il registro elettronico ma anche con delle vere e proprie lezioni in diretta in modo da favorire quella spinta motivazionale che solo un’interazione sociale vis-à-vis può generare” dichiara il Dirigente scolastico, dott.ssa Tatiana Galli, di concerto con il corpo docenti.

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