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Passaparola: c’è chi ti aiuta

La solidarietà c’è: alcuni ne parlano, altri la mettono in atto, come avviene l’associazione di promozione sociale Passaparola, che copre

e aiuta concretamente decine di famiglie.

 

 

I generi alimentari vengono forniti da privati e supermercati, che hanno prodotti in esubero e li destinano a chi bisogno: i volontari di Passaparola, presente sui social, ricevono offerte di collaborazione e richieste d’aiuto, gestendo  il tutto dal centro d’ascolto di Busto presso Comunità Giovanile.

passaparola associazione

L’Associazione passaparola ringrazia le persone e le realtà che in questi due mesi non hanno mai smesso di supportarci, chi con donazioni e chi aiutandoci sul campo assieme a noi. Tra queste meritano menzione Vip i cui associati si sono impegnati con noi, la Pro Somma ed Exodus che ci hanno supportato nella raccolta di alimenti ed infine, Love e gli Ultras Pro Patria che ci hanno fatto pervenire diverse volte spese enormi che abbiamo redistribuito.

Luca Folegani co-fondatore dell’associazione, tiene a precisare che: “in questi due mesi di difficoltà ho potuto constatare che la nostra città, Busto Arsizio, si è distinta per la grande forza d’animo e la voglia di non dimenticare nessuno.Sono state diverse sia le persone che le realtà associative che si sono volute mettere i gioco per dare il loro contributo

Per contattarli:

pagina facebook: https://www.facebook.com/Passaparola-150052165817123/

telefono: 3296277359

mail: ass.passaparola@libero.it

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Dalla Sicilia al Nord:Plexiglass no grazie, lo chef Finocchiaro prospetta alternative

Entusiamo ma anche progettualità e voglia di fare al sud, in Sicilia, dove i ristoratori di Ristoworld Italy invece di abbattersi hanno studiato fino a trovare

una soluzione concreta e fattibile un esempio per il sud come per il Nord.

Nella video-intervista si prospettano soluzioni con mezzi alla portata di tutti e magari con un aiuto dallo Stato e/o dalla regione in termini fiscali, non altro,perchè i siciliani sono un popolo orgogioso, si può partire per la bella stagione, ma con la testa e la ponderazione di chi è nel settore e ci vuole rimanere. “Rendiamo sicuri i ristoranti e i locali per tornare a lavorare e a vivere” un progetto low cost contro il coronavirus Proposta tecnica dello chef Andrea Finocchiaro, fondatore di Ristoworld Italy, per riaprire in sicurezza il settore della ristorazione (e non solo) Dallo chef catanese Andrea Finocchiaro, fondatore dell’Associazione Ristoworld Italy, e dal progettista multimediale e consulente marketing Fabio La Rosa, arriva un’idea innovativa per limitare la diffusione del coronavirus all’interno dei locali, utilizzando un connubio di dispositivi disponibili già in commercio a prezzi accessibili, senza l’utilizzo dei pannelli in plexiglass, poco applicabile nell’ambito della ristorazione. L’insieme di questi dispositivi, secondo le intenzioni dei progettisti, permetterebbe di mantenere un ambiente interno sterile, facilitando così il ritorno della clientela e permettendo quindi di risollevare e fare ripartire l’economia italiana legata alla ristorazione – ma non solo – in questo momento fortemente penalizzata dalla crisi.

Questo progetto low cost può infatti essere rimodulato e applicato anche ad altre realtà come ad esempio scuole, negozi, uffici e, in generale, luoghi chiusi aperti al pubblico. Andrea Finocchiaro ha, a tal proposito, realizzato assieme a La Rosa un breve video esplicativo, nel quale si vede come il sistema di disinfezione degli ambienti interni e dei tavoli, effettuato tramite diffusori in commercio e dai costi sostenibili, dovrebbe consentire ai clienti o agli utenti di frequentare nuovamente i locali in sicurezza, pur mantenendo le distanze dai vicini e rispettando le regole di distanziamento sociale previste dalle normative Oms per la riapertura. Secondo il parere dello chef, infatti, un’azienda di ristorazione «non può vivere di solo asporto o fare affidamento sui pochi clienti temerari che decidono di andare al ristorante». Da questa consapevolezza, nasce quindi questo progetto che, come gli stessi Finocchiaro e La Rosa confermano, è tuttavia solo un’idea personale elaborata graficamente, che non ha, a oggi, a supporto alcun fondamento o dimostrazione scientifica. Peraltro, tale progetto non ha neanche finalità di lucro, ma è solo una dimostrazione che vuole essere di supporto alla categoria dei ristoratori, particolarmente penalizzati dalla situazione sociale. Una ipotesi progettuale che richiama ad alcuni dispositivi di sanificazione che, usati in maniera corretta e avvallati da una certicazione adeguata, potrebbero aiutare a rendere più sicuri gli ambienti utilizzando diffusori aerei, congruo riciclo dell’aria, percorsi ingresso/uscita e sistemi di aspirazione. Richiamiamo l’attenzione anche sulla necessità di procedere ad una verifica e manutenzione costante dei sistemi di controllo dell’aria e climatizzazione, procedendo alla sanificazione e necessaria pulizia dei filtri degli stessi. «Un progetto interessante che muove da alcune considerazioni importanti di chi questo mestiere lo conosce bene – commenta Marcello Proietto di Silvestro, presidente di Ristoworld –. La nostra associazione, oltre alle tante altre iniziative messe in cantiere in tutta Italia in questo periodo di quarantena, ha deciso di contribuire concretamente alla ripresa delle attività. E le idee e le proposte sono fondamentali in questa direttrice. Ringrazio lo chef Finocchiaro e quanti hanno lavorato gratuitamente e con grande spirito di solidarietà al progetto».

 

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Esclusiva: il prof. Giulio Tarro intervistato da Giuseppe Criseo

Giulio Tarro, professore di cui si sta parlando in questo periodo, ci ha concesso un’intervista in cui si fa il punto della situazione con le nuove terapie e i percorsi possibili.

 

Giulio Tarro, primario emerito dell’Ospedale Cotugno di Napoli, ha un curriculum nutrito e competenze anche a livello internazionale:

Giulio (Filippo Giacomo) Tarro, nato a Messina il 9-7-38 si è laureato con lode in Medicina e Chirurgia all’Università di Napoli nel 1962, dove ha studiato con il Prof. F. Magrassi problemi di chemioterapia antivirale. Capitano di Corvetta della Marina Militare Italiana e successivamente di Fregata. Già professore di Virologia Oncologica dell’Università di Napoli, primario emerito dell’Ospedale “D. Cotugno”, è stato “figlio scientifico” di Albert B. Sabin.

Sabin ricordiamo, nato Abram Saperstein (Białystok26 agosto 1906 – Washington3 marzo 1993), è stato un medico e virologo polacco naturalizzato statunitense, famoso per aver sviluppato il più diffuso vaccino contro la poliomielite.

Sabin e Tarro hanno studiato l’associazione dei virus con alcuni tumori dell’uomo presso l’Università di Cincinnati, Ohio, dove Giulio Tarro è stato collaboratore di ricerca presso la divisione di virologia e ricerche per il cancro del Children Hospital (1965-68) e quindi assistant professor di ricerche pediatriche del College of Medicine (1968-69). Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e del National Cancer Institute (USA) a Frederick, Maryland, è stato antesignano della diagnosi e della terapia immunologica dei tumori e coordinatore dell’ipertermia extracorporea in pazienti con epatite C per il First Circle Medicine di Minneapolis. Ha scoperto la causa del cosiddetto “male oscuro di Napoli”, isolando il virus respiratorio sinciziale nei bambini affetti da bronchiolite

 

 

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Pio Albergo Trivulzio, Giuseppe Criseo intervista Fabio Scottà

 

Il Pio Albergo Trivulzio, una realtà importante nel milanese, ricordiamo che  nasce dalle disposizioni testamentarie del 26 agosto 1766 del principe Antonio Tolomeo Gallio Trivulzio (1692-1767), nobile milanese e filantropo, attraverso le quali ne ordina la fondazione all’interno del suo stesso palazzo di abitazione, a Milano, in Contrada della Signora.

Tristemente noto per i fatti di cronaca nel 1992 per essere legato alle prime indagini legate a Tangentopoli. Difatti, l’incipit delle inchieste giudiziarie di Mani pulite ebbe luogo il 17 febbraio 1992, quando Il pubblico ministero Antonio Di Pietro chiese e ottenne dal GIP Italo Ghitti un ordine di cattura per l’ingegner Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio.

Ne riparliamo in seguito alle decine di morti di questo periodo, martoriato dal coronavirus, con le sue conseguenze letali su ospiti che si attendevano cure amorevoli e invece non ne sono usciti se non in  una bara.

Ospiti coinvolti ma anche il personale interno ha avuto i suoi problemi: è stato ricoverato il medico che sollevò il caso del Pio Albergo Trivulzio che è stato sospeso per la richiesta di mascherine a tutti ed infine reintegrato.

E’ stato sottovalutata anche in quella sede come a livello nazionale, la pericolosità del virus pandemico Covid-19? Lo stabiliranno i magistrati.

Nel frattempo registriamo e vi facciamo sentire la testimonianza di chi ha vissuto sulla sua pelle, la tragicità di quei momenti, Fabio Scottà del “Comitato  giustizia e verità per le vittime del trivulzio” che si propone su Facebook in questi termini:

Buongiorno, siamo un gruppo di parenti degli ospiti del Pio Albergo Trivulzio di Milano.
Ci siamo ritrovati in queste ore di angoscia per cercare di tutelare la salute e i diritti degli ospiti del PAT attualmente ricoverati. Nonché tutelare i diritti, la dignità e la memoria dei parenti che purtroppo hanno perso un loro caro all’interno del PAT durante il contagio di COVID-19.

Chiediamo:
– trasparenza rispetto a ciò che è accaduto e sta succedendo all’interno della struttura ora.
– che vengano immediatamente effettuati i tamponi e venga accertata l’eventuale positività al virus degli ospiti e del personale medico e infermieristico
– che vengano somministrate tutte le cure necessarie al loro benessere a seconda dei diversi livelli di gravità
– che i locali del PAT vengano sanificati e resi idonei alla permanenza di ospiti e operatori.
– che siano garantiti tutti i servizi essenziali(assistenziali, psicologici, medici etc) di cui gli ospiti che vivono una fragilità hanno assoluto bisogno
– la tutela dei parenti dei defunti, garantirne dignità e verità
– la tutela dei lavoratori e lavoratrici del PAT e della loro salute
– che vengano accertate tutte le responsabilità di chi ha e ha avuto il compito di gestire la salute degli ospiti e dei lavoratori del PAT durante l’epidemia

Fabio Scottà attende giustizia ed espone i suoi dubbi sulla gestione del periodo, ricordiamo che  al Trivulzio 300 morti in quattro mesi: “la media degli altri anni era 186 decessi”
dice il virologo dell’università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco“,

Ci sarà e vorrà tempo per gli approfondimenti in sede giudiziaria, non semplici ma opportuni per fare luce su eventuali inefficienze e carenze che saranno stabilite nelle sedi opportune.

Una tragedia immane per tutti e che non ha eguali in Italia.

 
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Fontana scrive a premier Conte: nuovi orari di lavoro e smart working in vista di ulteriori aperture

“Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha scritto una lettera, per la fase2, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Obiettivo: ribadire le proposte lombarde per evitare il sovraffollamento del trasporto pubblico locale, in previsione della crescente riapertura delle attività”. Lo comunica in una Nota la Regione Lombardia.

Evitare affollamento dei trasporti

“Sono tre – prosegue la Nota – le necessità evidenziate dal governatore Fontana: evitare il sovraffollamento sui mezzi di trasporto attraverso il cambiamento degli orari di ingresso negli uffici; garantire controlli efficaci sulla salita nei mezzi pubblici e sul distanziamento tra i viaggiatori e aiutare le famiglie che hanno figli in età scolare”.

Insistere su smart working

“La Lombardia – conclude la Nota – ha, quindi, ribadito al Governo la necessità di insistere con lo smart working. E di potenziare il trasporto su gomma (anche usando i noleggi auto con conducente). E, infine, di mettere in campo misure di sostegno per chi si deve occupare dei figli come i congedi parentali alternati”.

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Il Sen.Giacomo CALIENDO:la ‘ndrangheta in Lombardia dove spende il denaro?

Il Sen.Giacomo CALIENDO intervistato da Giuseppe Criseo, una video-intervista lunga ma molto interessante.
La scheda ufficiale


Foto del Senatore Giacomo CALIENDO

Regione di elezione: Lombardia
Nato il 28 agosto 1942 a Saviano (Napoli)
Residente a Milano
Professione: Magistrato

Elezione: 4 marzo 2018
Proclamazione: 20 marzo 2018

Membro Gruppo FIBP-UDC

Membro della 2ª Commissione permanente (Giustizia)

Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere

Presidente della Commissione contenziosa

 

La stoffa dei politici di una volta si vede e si sente, dal modo colto e preparato di esprimersi, senza sfuggire alle domande non concordate, e senza tagli alle sue risposte.

Il Sen. Caliendo espone la sua visione : un centro-destra unito con “un’attenzione ai problemi reali” e non è uno slogan di quelli a cui siamo abituati nei dibattiti televisivi,

ci sono le idee e le proposte, il turismo, settore su cui Varese dovrebbe puntare.

Sembra un giovanotto il senatore, ha la lucidità, l’esperienza ma anche la determinazione di svolgere il ruolo a suo tempo assegnatogli da Maria Stella Gelmini, per fare

rinascere Forza Italia in provincia di Varese.

Non è il solito politico di turno che vive di politica e tergiversa, il suo approccio nasce dalla professione : ricordiamo la sua attività nell’Associazione Nazionale Magistrati ed è, negli anni 1978/1979, tra i fondatori della corrente “Unità per la Costituzione”. Nell’Associazione, nell’arco di pochi anni, ricopre tutte le cariche più importanti: nel 1983 è il primo fra gli eletti al Comitato Direttivo Centrale e, nello stesso anno, diviene Segretario Generale della corrente Unità per la Costituzione; nel gennaio 1985 è eletto componente della Giunta Nazionale; dopo le elezioni del 1987 del Comitato Direttivo Centrale, viene eletto Vice Presidente e, nel 1991, Presidente dell’ANM. 

 La sua “forma mentis” garantisce un supporto non indifferente alla sua attività politica, e nell’intervista ricorda il suo apporto al Governo con Berlusconi, sul 141 bis, norma che resiste negli anni, e ormai assodata a garanzia dell’impegno dello Stato nella lotta alla mafia a dimostrazione che c’è chi lavora sul contingente e altrui come lui, con una visione ampia e di lungo respiro.

Nella lotta alla mafia in Lombardia  su mia sollecitazione,  risponde senza esitazione, visto che è ancora nella Commissione Antimafia: “alcune zone della Lombardia sono controllate dalla ‘Ndrangheta, e nel Paese si risponde solo alzando le pene”, crescono le pene ma la prevenzione è molto più importante della condanna.

 

Incarichi e uffici ricoperti nella Legislatura

Gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente :
Membro dal 27 marzo 2018 (dall’11 dicembre 2019 il Gruppo assume la denominazione Forza Italia Berlusconi Presidente-UDC)

Giunta provvisoria per la verifica dei poteri:
Membro dal 23 marzo 2018 al 17 luglio 2018
2ª Commissione permanente (Giustizia):
Membro dal 21 giugno 2018
Commissione speciale per l’esame degli atti urgenti presentati dal Governo:
Membro dal 29 marzo 2018 al 3 aprile 2018
Vicepresidente dal 4 aprile 2018 al 21 giugno 2018

Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere :
Membro dal 30 ottobre 2018
Commissione contenziosa:
Membro dal 5 ottobre 2018 al 9 ottobre 2018
Presidente dal 10 ottobre 2018

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Delmastro (FDI) Assordante e imbarazzante silenzio di Nicola Morra (antimafia)

? Carceri, Delmastro (Fdi): Morra su Bonafede ha perso la voce? Roma, 4 mag. (askanews) – “Assordante e imbarazzante silenzio del presidente grillino della commissione Antimafia Nicola Morra davanti alle dichiarazioni del membro del Csm Nino Di Matteo.

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La polemica va avanti da giorni, dopo l’uscita dal carcere di tanti mafiosi nell’imbarazzo e nello stupore dei cittadini: con la scusante del coronavirus in tanti hanno trovato il modo di uscire provocando prese di posizioni colorite e forti, come era immaginabile e prevedibile, e la richiesta di dimissioni da parte delle opposizioni ma anche imbarazzo di tanti del PD che si torvano alleati con ministri non all’altezza della situazione difficile.

L’uscita di scena del DAP Basentini di cui abbiamo già parlato:, https://www.varesepress.info/in-evidenza/dimissioni-di-basentini-non-placano-delmastro-fdi.html, non ha placato le polemiche e anzi si sono rinfuocate dopo le parole di Nino Di Matteo, l’ex pm della procura di Palermo ora consigliere del Csm, che ha ricordato la scelta maldestra se non altro, di scegliere Basentini al suo posto, a seguito delle pressioni di importanti pezzi da novanta: 

“Niente Dap dopo i timori dei boss”

Altro non pervenuto nel dibattito ( forse perchè dello stesso partito) 

Morra, noto per la logorrea su tutto lo scibile umano, sembra scomparso dai radar, non pervenuto e in piena afasia.

Dalle parti dell’antimafia non si averte quella “bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità” che invocava Borsellino.

Si sente solo il silenzio triste e imbarrazzante della complicità con il fido Bonafede”. Lo dichiara in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile Giustizia del partito.

 

Giuseppe Criseo

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Calabria, Santelli governatrice non abbassa la testa e spinge per riaprire presto con proposte serie

“Mi sono permesso di anticipare che il 28 avrei presentato una proposta per rimettere in moto il lavoro in totale sicurezza.

Il 28 invio il documento”, affermazioni di un rappresentante regionale, Giuseppe Aieta, lista di sinistra  “Democratici e Progressisti”

non esattamente del PD ma di una lista che appoggiato il candidato a presidente della regione Pippo Callipo.

 “Non immaginavo che l’ordinanza avesse potuto suscitare questo clamore, anche perché la proposta di aggiungere i tavoli

all’esterno di bar e ristoranti è stata avanzata dal Pd”, dichiarazione rilasciata a Tempo Stretto

lettera alla presidente Santelli

“Il 29 la governatrice Santelli verso le 21 emana un’ordinanza nella quale sono ricomprese molte delle nostre proposte

dal Lazio alla Toscana e fa un esempio.”

lettera alla presidente Santelli 2

 

Laddove ci sono porti turistici diamo la possibilità anche ai lavoratori del settore nautico di lavorare in totale sicurezza.

A Cetraro il sindaco ha autorizzato e recepito la proposta.

Poi parla  della manutenzione delle seconde case: liberare risorse per quelle ditte che lavorano nel campo dell’edilizia ed altre proposte: “ concedere la possibilità dia vere più spazio anche in sostituzione dei posti auto, abbiamo parlato degli orari, della formazione professionale, per evitare il contagio.

“ quando la stagione balneare potrebbe ripartire una nuova figura, lo “Stewart da Spiaggia”

Agli imprenditori servono aiuti economici, ma anche regole.

La governatrice ha ripreso alcune parti escludendone altre, dice nella sostanza Aieti e aggiunge:

“La governatrice ordina l’apertura e in tv spiega e dice che è stata totalmente presentata da una mozione del PD”

“E qualcuno fa veicolare questo documento, in maniera trasversale.”, un modo esplicito di dire che le proposte della governatrice erano apprezzate da tutti?

“Rivendico e apprezzo il recepimento, facendo un errore, La Santelli si allinea a Salvini e ai governatori del centro-destra.” e prosegue:

“L’ordinanza rispecchia quasi totalmente le nostre proposte, orti e allenamenti, supporti informatici recepita  a metà, rientro degli studenti ma il governo supera la governatrice.

“Nell’era della società libera, bisogna leggere, i tempi e i verbi e i contenuti”.

La Calabria è debole, in Consiglio facciamo gli agnellini davanti alla governatrice.  Non sono il suggeritore della Santelli mi fa piacere che qualcuno lo pensi.

Non sono nel gruppo del PD ma di DP, spetta ad altri smentirla.

L’ordinanza ha il sapore della politica, quasi dettata da Salvini, non tentare di scaricare sui colleghi e no si chiede scusa per il lavoro di pregio degli ultimi 5 anni.”

Tanti passaggi che nella sostanza danno l’impressione a noi commentatori esterni, che la Calabria vuole liberarsi prima delle altre regioni, del fardello enorme del coronavirus per ripartire al più presto, e non è solo Salvini, ma tutta l’Italia che ha fretta di rientrare nella normalità.

La Calabria a guida Santelli ha gestito meglio di altre regioni, la crisi in atto, e si capisce l’attacco politico del Governo con la scusante delle aperture che sono commisurate alla situazione e alle aspettative dei calabresi.

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Battiato. Povera Italia schiacciata dagli abusi del potere

La prevenzione non esiste, il paese è devastato dal dolore, e i governanti non riescono a trovare la bussola

 ” Nel fango affonda lo stivale dei maiali” dice Battiato in suo pezzo famoso, ” non cambierà” se noi non cambieremo, inutile attendere  che gli altri si decidano, fino a quando rimanderemo e faremo? Nel frattempo muore fisicamente a migliaia, economicamente per la stragrande maggioranza, ma sopratutto la speranza non so obiettivamente in quanti c’è per davvero,  a parte gli slogan che girano, detti per darci coraggio.

Le prove sono fatte per gli uomini ma gli uomini sono fatti per le prove?

 

Un esempio di quanto dico è lo sfogo e la denuncia dell’ADUC, una delle più prestigiose associazioni a tutela dei consumatori:

Governo. Coronavirus, l’incapacità e la gnagnera

Roma,02.05.2020. E’ stato un continuo rincorrere l’emergenza. Invece di prevenire, il Governo ha seguito l’evolversi della infezione.
Esempio: l’emergenza sanitaria è stata annunciata ufficialmente il 31 gennaio, il piano sanitario è stato secretato e le iniziative di confinamento e chiusura sono arrivate settimane dopo. 

A seguito, è arrivata la gnagnera degli imprenditori che lamentavano la crisi ma che non proponevano soluzioni se non quella di aprire, aprire.

C’è anche la gnanera di chi vede limitare i propri diritti costituzionali alla libera circolazione.

Vediamo la situazione ad oggi.

1. Sono stati effettuati i tamponi in  modo diffuso? No.
2. Sono state effettuate le indagini sierologiche in modo diffuso? No.
3. Sono attive le applicazioni (app) per la mappatura? No.
4. Sono state effettuate indagini statistiche sulla presenza del Coronavirus? No.

Allora come si fa a sostenere che bisognava aprire se non
si ha il quadro della situazione?

Passiamo agli imprenditori.
1. I lavoratori erano dotati di attrezzature mediche di protezione? No.
2. Gli imprenditori del settore turistico hanno proposto qualcosa, oltre alla richiesta di contributi? Per esempio, ospitare negli alberghi, a spese dello Stato, i familiari delle persone in quarantena. Ricordiamo che l’Imperial College, il 18 marzo scorso, aveva valutato in 6 milioni gli infettati da Coronavirus. Il sistema della ristorazione poteva fornire vitto, a spese dello Stato, a chi era in quarantena, a chi era ospitato negli alberghi e ai pensionati, 8 milioni dei quali sotto i mille euro di reddito. Inoltre, il sistema dei trasporti pubblici poteva essere integrato da quello dei bus turistici, a carico dello Stato, sia a livello nazionale che locale.

Limitazione dei diritti.

L’articolo 16 della Costituzione recita:
“Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza”.

I motivi di sanità ci sono, la legge c’è e il Dpcm (Decreto presidente Consiglio dei Ministri) è atto amministrativo conseguente alla legge approvata dal Parlamento.
Dunque, dove è la violazione della Costituzione?

A nessuno piace essere limitato nelle proprie attività o libertà, ma siamo in emergenza sanitaria.
Bisognava, e bisogna, governare le emergenze, anche senza gnagnera, Primo Mastrantoni, segretario Aduc

Leopardi ha scritto L’infinito mentre era in coda alle Poste.
(Tristemietitore, Twitter)

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Conte denunciato da 1500 cittadini supportati dall’avv.Polacco

Vi aiutiamo a difendere i Vostri Diritti

Capacità individuali, alto livello di specializzazione, formazione internazionale, consentono ai professionisti impegnati nello Studio Legale di fornire un’adeguata assistenza e di risolvere le controversie più impegnative. Efficienza, dinamicità e creatività ne completano il profilo assicurando un approccio flessibile ed efficace per la risoluzione delle problematiche sottoposte dal Cliente.

studio legale polacco

Lo slogan che introduce il suo sito, mostra l’impronta tecnica ma anche di tipo sociale che lo studio associato capitanato da Edoardo Polacco ed altri collaboratori giovani, su un tema che sta montando sulla vita politica-economica del Paese.

Ne abbiamo parlato anche noi in precedenza, prendendo spunto da tanti costituzionalisti che hanno fatto presente la deriva incostituzionale presa dal nostro Premier.

Un decreto può interrompere il culto religioso, l’attività economica del paese, le libertà e garanzie costituzionali dei cittadini?

La querela presentata e già depositata in tutte le procure d’Italia per ora da 1500 persone, è disponibile clicca qui, e segue la nostra intervista all’avvocato Polacco